- Signorina Alice, si parte! -
C’è un coniglio bianco accanto a me. Lo guardo.
Panciotto rosso, bottoni d’oro, orologio nel taschino, occhiali a lunetta...
Ho bevuto troppo. Capita. Ieri ero a cena con gli amici e alla fine mi sono accorta di avere nel bicchiere un mix di crema al whisky e amaro Montenegro... non vi dico il colore...
- Allora, si da una mossa o no? -, il coniglio pare impaziente.
Lo guardo.
- Senti, coniglio, è chiaro che io sto smaltendo l’alcool e che tu sei una pura creazione della mia mente. Adesso conto fino a tre e tu sparirai... UNO, DUE... e TRE! -
Lo guardo.
Il coniglio ha le zampe sui fianchi, sembra spazientito
- Non mi risulta che lei sia anche una maga. Non è che ha sbagliato favola? -
- Io una maga? Guarda, coniglio: io sono un mix di fata-strega. Sono anche un po’ metallara e, se vuoi, a mio modo romantica. -
Il coniglio sta consultando un grosso libro...
- Signorina, non mi risulta che esista una favola con dentro un personaggio del genere... –
- Forse se consulti qualche racconto dell’orrore nel quale alla fine la fanciulla divora il coniglio parlante... eh eh... -
Il coniglio mi guarda ancora più perplesso.
- Ma... lei non è la signorina Alice? -
- No, guardi, mi chiamo Elisabetta, anche se il nome che io mi sarei data sarebbe stato Agata. E pensa che mia madre voleva chiamarmi Rosa. Meno male che mio padre aveva l’asso nella manica quando disse: “Nostra figlia si chiamerà Elisabetta, come quella là, che comanda l’Inghilterra!”
Che storia intensa, il mio nome... -
- Ma... quindi non posso condurla nel Paese delle Meraviglie... -
- No, e chiariamo subito che a me le partenze mi mettono un’ansia senza eguali. Poi quando mi trovo nel viaggio, ok, sono la persona più felice sulla faccia della terra... ma le partenze... brrr, che brutte bestie. -
Partenze e ritorni.
Questa volta, mi sembra, il ritorno è stato strano, come la partenza.
Una bella avventura. Si. E in questo momento non cambierei la mia storia nemmeno per quella di Alice.
Saluto il coniglio. Ma so che ancora lo incontrerò. E ancora. E ancora.
Magari, per curiosità, qualche volta provo a seguirlo.
Vedremo.
Inviato da: Valmontdgl
il 28/05/2011 alle 00:52
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il 31/10/2009 alle 10:29
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