Creato da Oceano_Irrazionale il 09/10/2006

Diario Flessibile

...la voce che cantava nella prua mentre Joshua filava al massimo della velocità: "Sono una buona barca, datemi vento e vi darò miglia... Datemi vento... Sono una buona barca..."

 

 

Sorrido...

Post n°411 pubblicato il 16 Maggio 2010 da Oceano_Irrazionale
 

 
 
 

Matita...

Post n°410 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da Oceano_Irrazionale
 

 

E' bello esser tornato alla carta

E' la matita adesso a tracciare i miei suoni sulla carta

Ho venduto la casa

Ho firmato il divorzio

Un ufficiale della marina ha confermato che sono uomo libero adesso, vela e motore senza limiti dalla costa

E il viaggio diventa volo.

Sono sereno e felice

Altrove

 

 

 
 
 
 
 

What a wonderful life....

Post n°408 pubblicato il 08 Settembre 2009 da Oceano_Irrazionale
 

 
 
 

Sinapsi saline

Post n°407 pubblicato il 17 Agosto 2009 da Oceano_Irrazionale
 

Diario Flessibile. Che bel gioco... What a nice toy... Mi puzzano le mani di tartufo...

Ho appena cucinato, mischiando un tartufo estivo intero con salsa di funghi porcini e burro e salvia... Non era un granché, mi sa che la salvia proprio non ci voleva e poi cazzo, i tortellini al crudo... Ma come si fa a cucinare i tortellini al crudo con il tartufo, sapore di porcini e la salvia... Mi puzzano le mani che quasi rigetto.

Lei è tornata ad Amsterdam coi cuccioli ed io sono in Italia. Ci rimarrò sei mesi... forse... Otto anni fa entrai in graduatoria per uno di quei lavori considerati irrinunciabili... Otto anni fa...

In mezzo ci stanno una separazione e svariate nuove vite (roba che se fossi un gatto sarei ormai fottuto). Migliaia di fotografie mai archiviate. Infinità di lavori diversi. Decine di piatti nuovi inventati e consumati coi nostri migliori vini. E poi la febbre... Una febbre antica, che da una decina d'anni mi aveva apparentemente abbandonato:

Quando il vento soffia forte ne cerco l'essenza tra quelle del grano e dei boschi meridionali... Se potessi, dovendo volare in aereo, sceglierei le rotte che lo sorvolino, immenso, nel suo meraviglioso blu... Quando devo viaggiare in città mi porto i teli da spiaggia per sniffarlo, in sterili stanze coi muri... Sinapsi elaborate ingannano i miei neuroni gemellando particolari musiche ad odori salini di intensità variabili...

Mi vogliono qui sui monti, di nuovo... A me che ormai respiro mare ovunque... Volere blando direi, se dicevo di no avrebbero scorso la graduatoria sbuffando solo per il nuovo telegramma da inviare... Libri da studiare... E chi si ricorda più niente... Non sapevo neanche più che ci fossero norme alla tutela della sicurezza sul lavoro...

La sento la sera su skype e la mattina continuo a sbagliare e prendo due tazze quando preparo il caffè... Non so a chi rubare le caramelle che ora nessuno arriva a casa con bustoni industriali di gelatine... I gattini continuano a grattare sulla porta di casa cercandoli ma trovano solo grida di protesta del vecchio... E mi sfogo ai fornelli con robe immonde... Cristo come mi puzzano le mani...

 
 
 

La mia terra

Post n°406 pubblicato il 20 Dicembre 2008 da Oceano_Irrazionale
 


La mia terra, la rivedrò tra una manciata di ore.
In inverno dalla finestra a nord, quella che prende sempre freddo, ero solito guardare le montagne, bianche di neve, illuminate dal sole, mentre dalla finestra a sud gioivo dei boschi che circondano quella casa isolata, dove ho passato momenti di solitudine bellissimi. Ora non ci torno da solo. Sarà bello davanti al fuoco con libri, noci, castagne, vino rosso e minestre di ogni tipo.
So già che mi sentirò uno straniero, la gente di lì mi chiama da sempre "il forestiero" ma adesso che i miei sogni sono di nuovo bagnati da acqua salata non mi importa più.
La mia terra... La rivedrò tra una manciata di ore


 
 
 

Post N° 405

Post n°405 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da Oceano_Irrazionale
 

Amare troppo è come non amare per niente.
Entrambi sono incontenibili.

 
 
 

Dell'amar le barche e l'Eternità

Post n°404 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da Oceano_Irrazionale
 

Ti amo e lo farò per sempre...
Sono poche le barche che possono vantare di avermi sentito pronunciare queste parole...
Pino e Irma vagano tra nord e sud italia in tranquille veleggiate, hanno fatto la loro storia, costruito quel che potevano e adesso si godono acque tranquille e venti leggeri.
Monica non l'ha mai sentito dire ma è un silenzioso patto di sangue che ci lega, non puoi fuggire dal tuo stesso sangue...
Silvia è ormeggiata a Barcellona e Laura a Tribiano.
Ginger è più vagabonda e dopo la parentesi austriaca al momento si trova a Basilea.
Franco, Francesca e Flavio sono a Marino in un porto davvero ospitale, non si muoveranno più da li, temo.
Antonio Michaela e Lucrezia sono a Monza in acque davvero non sicure, si trasferiranno presto in un porto più tranquillo in Brianza...
E poi...
Petra, Rikke e Roman vi amerò per sempre. Non so cosa succederà in futuro ma il patto d'amore eterno è fatto. Spero di navigare in acque d'ogni tipo insieme a voi, a lungo e, chissà, forse un giorno Petra ed io saremo un solo meraviglioso veliero mentre voi vi staccherete da noi come meravigliose scialuppe indipendenti, per divenire col tempo grandiosi battelli (spero a vela che io la gente a motore non l'amo particolarmente)... Oppure succederà che la vecchia nave vichinga si staccherà da voi tutti per proseguire in solitudine la sua navigazione negli oceani... Non passerà molto tempo prima che io possa sapere ma di certo c'è solo che:
Vi amo e lo farò per sempre!

Vorrei navigare nel tempo per una volta e raccontare a quel tal Omero della grandezza di tutto ciò. Forse lui potrebbe donarci l'Eternità, amici miei, ma mi accontento di dirlo alle nuvole, spinte dal vento ovunque.
Che siano loro a divulgar amore...

 
 
 

Post N° 403

Sono un pessimista nato e dopo svariate disavventure, appena sento puzza di merda mi tappo il naso e indosso le mutande di latta. Stavolta non serviva, mi dici, e continuo a sorridere e ad amare... Sognare... Volare... Nuotare... Veleggiare... Urlare...
Fa un freddo becco e non riesco ad essere ottimista. Dopo i giorni passati sotto un sole stupendo, adesso forse sono un po' depresso. Chissà...

 
 
 

But...



Ti sento sempre più lontana e a fatica trovi tempo per me. Non sono i chilometri che ci separano ma costellazioni, onde e venti. Respiravo dall'ossigeno che soffiavi dolce nella mia anima e ora annaspo senz'aria. E' come se le bombole fossero vuote. Sorrido, mi ostino ad amarti ma... but...
Chiglia corta o chiglia lunga? Non dovrò manovrare a motore in porti lontani, quello che cerco è nell'acqua e se da solo ci dovrò andare, probabilmente sarà un chiglia lunga armato a ketch.
Questa notte il cuore mi implode nel petto senza trovare un nulla dove scomparire...

 
 
 

Mistral

Post n°401 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da Oceano_Irrazionale
 



Urla immani sventrano questa notte francese. Ieri soffiava il maestrale e qui, come in ogni altro porto, significa rumori sinistri ovunque. Io li adoro. Non riesco a dormire così bene se non quando la pioggia e i tuoni tempestano la barca ad Amsterdam.
Rimarro qui ancora un mese e poi continuerò a lavorare su Tweebeen, il catamarano che ora si trova in Olanda.


Sono felice. Amo la vita, Petra e i ragazzi. Non c'è altro...


 
 
 

Riflessioni post Verdicchio

Vorrei scrivere di come mi sento in questa barca, di come sorrido a guardare Petra seduta in terra di fronte alla stufa, di come amo l'odore della camera da letto sotto il pozzetto, di come facciamo l'amore stringendoci tra le dita, di come mi sento quando dal vecchio grigio teak zuppo di salsedine riesco a tirar fuori il rosso del legno, di come le mie dita riescano a sentire... Vorrei farlo ma no.
Mi sento triste e felice.
Amo essere così, malinconico e con dolce musica alle orecchie.
Lei è fuori a cena con un'amica e tra poco tornerà da me ma io dormirò, che ho da solcare oceani con la mia barca immaginaria e le condizioni non saranno rilassanti, me lo sento. Sento che le sue labbra si poseranno per un istante sulla mia schiena e poi mi abbraccerà per dormire vicini... Anche se in realtà è più probabile che mi svegli emettendo rumori strani tra stomaco e laringe (le donne non ruttano, fanno solo un po' di rumore perché han mangiato e bevuto troppo!) per poi infilarmi i piedi gelati tra le caviglie...
Vado! Gli oceani da solcare mi aspettano o magari prima mi bevo un altro bicchiere di verdicchio... Yuk


 
 
 

Sirene e Muse 

Post n°399 pubblicato il 20 Settembre 2008 da Oceano_Irrazionale
 

Oceano, mare, bianca schiuma...
Spesso capita che mi fermo a pensare al come abbia potuto trascorrere più di otto anni tra i monti degli Appennini, abbandonando il mio mare. Come ho potuto resistere alla mancanza dell'odore del sale?
Boschi, rocce, torrenti, fiumi, laghi, lupi, orsi, aquile, camosci, cervi, volpi... Umani... E non solo...
L'attrazione per quei luoghi è stata fortissima, quasi da non poter resistere; è risaputo ormai, non son tipo da resistere alle tentazioni ma quella per la natura abruzzese, beh quella è stata davvero un'attrazione forte. Sono quasi certo che in quei boschi, oltre ad Elfi e Fate ci siano anche delle Sirene. Chissà se esistono le Sirene d'acqua dolce? Se si, devono per forza essercene nello Scerto, piccolo torrente della Camosciara. Quel luogo dove ero solito sedere sui sassi circondato dall'acqua in movimento, quel mistico luogo chiamato Fucicchia. Sono quasi certo sia stato il canto delle Sirene a stregarmi, trattenendomi fino a farmi dimenticare i benefici del mare. Ora è diverso, il mio sangue è tornato ad essere salato e scorre nelle vene come le correnti oceaniche sottomarine che contrastano le immense masse d'acqua ma... C'è sempre un ma, perchè la mia nave non ha mai naufragato nei lidi delle Sirene; tranne forse anni fa, nel lido di quella ex-moglie psicotica dai fondali però non troppo pericolosi. Robetta da niente per una nave vichinga di antica fattura... : )
Alla fine tutto si è risolto per il meglio e la nave ha ripreso a navigare, incontrando nuovi canti, nuove Sirene, nuovi orizzonti, albe e tramonti... E un nuovo amore, di una dolcezza inenarrabile.
Ora, qui ad Amsterdam il clima sta cambiando e in questi ultimi giorni di sole (chiamasi pessimismo meteorologico) la temperatura va abbassandosi radicalmente. Bene così! Ci siamo resi conto che il tetto della barca non ne poteva più, così lo sto rifacendo e questo sole mi aiuta non poco. Abbiamo comprato l'isolante, il legno e l'epoxy per lo strato finale ma come al solito cincischiamo intorno al colore del legno, ai dubbi tecnici, ai pareri dei nullasapienti nonché nullafacenti (Amsterdam ne è piena) e il naufragio tra i "se" ed i "ma però" è alle porte, così riprenderò i lavori lunedì al ritorno dall'Italia per il Battesimo di Lucrezia e nel frattempo sto costruendo una parete divisoria per i ragazzi in modo da dargli due camerette singole; non pensavo che a dodici anni si potesse essere così "cool" (devo parlare come loro altrimenti mi tagliano fuori) e pieni di segreti... : )
Sto pensando di lasciare il lavoro al cantiere navale per aprire un mio atelier da proporre all'utenza gemellato all'atelier di Petra. L'arte che ho depositato in Camera Obscura negli anni scorsi potrebbe essere un buon inizio, riversando ogni singolo post in sculture di legno e custodendo poi i colori sotto strati di resina epossidica e poi... Nuove foto, nuovi pensieri, nuovi lavori e poi... Ci fermeremo ad Amsterdam per un tempo più lungo del previsto. Probabilmente fino alla saturazione del mio odio per questo clima. Ho trovato un secondo lavoro davvero ben pagato e con quei soldi sto comprando tutti gli attrezzi ed utensili necessari per partire e in più, ad ottobre, inizierò da solo i lavori di restauro di Tweebeen, un catamarano a vela di 19 metri con gli scafi completamente in legno. Il canto delle Sirene mi trasforma in grillo e così, salterò da un lavoro a un altro, baciando le idee che la mia mente mai si stanca di propormi, sperando nella fertilità di queste lande tanto infelici per il clima quanto rassicuranti per le potenzialità economiche.
E mentre scrivo di Sirene, il corpo della mia Musa ispiratrice giace qui, accanto al mio, entrambi stanchi per il piacere ma appagati dal rituale del caffè a letto insieme. Suppongo stia dormendo di nuovo mentre scrivo, così i polpastrelli delle mie dita percorrono lenti la sua schiena ad onorare l' eterna promessa d'amore. Schiena, fianchi, seni caldi sotto la trapunta... La sua pelle mi inebria l'anima ed offusca la mente, è una droga potente, come il canto di una Sirena. Non mi curo del narrato Ulisse di Itaca, non sono mai stato capace di seguire i consigli dei saggi, così non mi farò legare all'albero della nave da marinai che non ho, sono un solitario nel mio navigare interiore così vago in questa vita all'abbandono emotivo, perché le Sirene non sono malvagie e non hanno mai distrutto la mia nave. Questo è un segreto che vale tutto l'oro del mondo.

Non sono mai stato capace di resistere al canto delle Sirene. Io.

© immagine Zena Holloway


 
 
 

Love you

Post n°398 pubblicato il 24 Agosto 2008 da Oceano_Irrazionale
 

 
 
 

Amavo nuotare sott'acqua...

Post n°397 pubblicato il 05 Agosto 2008 da Oceano_Irrazionale
 


La nuova vita procede bene, talvolta intrecciando a più riprese quella passata, abbandonata e quasi rinnegata. Siamo di nuovo ad Amsterdam dopo un mese passato in Italia tra i luoghi che amavo. I ragazzi sono felici perché sono riuscito a mantenere quasi tutte le promesse fatte durante la primavera e così abbiamo scalato il Corno Piccolo al Gran Sasso e, sorpresona, sono riuscito a portare in vetta anche Petra che soffre di vertigini. Sono due ragazzi meravigliosi e sanno amare la natura con rispetto e dignità; la maestosità delle pareti di roccia li eccitava ed intimoriva contemporaneamente, il che ci ha aiutato a richiamare la loro attenzione sulla sicurezza. Legarsi insieme alla corda è stato particolare, molte altre volte mi son ritrovato in cordata con "altri", semplici conoscenti o compagni di corda ma con loro, se possibile, è stato di più, unico. Mi è sembrato di recuperare i nove mesi vissuti dalla madre con loro in grembo e d'altronde con i nostri giochi, sport, sorrisi, affetti e intese mi è sembrato di recuperare anche gli anni da loro trascorsi con l'altro padre, quello che "non c'era mai" o che "non giocava mai con noi". Adesso il cammino è un po' più facile di prima e il nuovo ruolo intrapreso mi diverte e talvolta sorprende; caos di emozioni e sentimenti, vago nel buio annusando odori emotivi che mi guidano verso il bello; e così viviamo tanto gli strazianti arrivederci settimanali per l'appuntamento col "vero" padre, quanto le fantastiche gare di rutti nel bagno dei maschi In campeggio a Vieste. E che dire dell'acqua, stupefacente e socializzante acqua. Insieme tutti e tre, Roman, Rikke ed io, sott'acqua in piscina a fare esercizi di compensazione per l'apnea da provare nel mare e poi...
E poi succede che ti arriva il Maestrale, tre giorni di vento e onde come ai bei tempi...
E poi succede che in preda all'adrenalina ti senti dire "guarda Roman adesso esco in surf e giro un looping"...
Vado, il vento è buono e l'onda è laggiù che monta, supero per miracolo il casino di onde caotiche che frangono vicino la spiaggia; Roman è in spiaggia che guarda con Rikke e la madre; sono qui da solo in planata verso un trampolino di oltre due metri. Eccola, l'onda è bellissima, l'albero della vela è lungo quattro metri e trenta, per girare devo volare alto.... Vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Sono in aria adesso, altissimo. L'onda è passata e va verso riva ed io volo e giro all'indietro, l'albero non ha preso l'acqua, i miei piedi sono a più di sei metri mentre la testa guarda dietro e giù, dove la tavola entrerà in acqua. "Guardate ragazzi, guardate che looping!!!".
Tutto blu intorno a me, l'ingresso in acqua e stato troppo violento e ho perso la vela dalle mani. Altre volte è successo ma mi rode adesso che i ragazzi guardano. Resto un po' sott'acqua, fino a quando i polmoni iniziano a bruciare e seguo rilassato il movimento del windsurf abbandonato in acqua, preda dell'onda successiva. Torno su, nuotando verso la vela, svuoto lentamente i polmoni dalla bocca mentre le mani mi carezzano i fianchi e i piedi nuotano con regolarità. E' la magia dell'armonia con l'acqua. Non ho mai chiuso gli occhi sott'acqua, neanche da bambino, perché amo quell'ambiente.
Amo l'acqua
La vecchia vita oggi ha incontrato la nuova.
Amavo nuotare sott'acqua
E oggi di nuovo... Ancor di più.

 
 
 

Moana 39

Post n°396 pubblicato il 25 Giugno 2008 da Oceano_Irrazionale
 

Niente da fare, non dovevo essere io il navigatore del Pionier. Dopo ricerche, controlli, verifiche e incazzature varie, ho dovuto cedere. Non è con me che tornerà a navigare. Tanto per cominciare non si tratta di un Pionier 10 bensì di un Pionier 9 che è più vecchio e più piccolo.
Diavoletto sulla spalla: "Fregatene, tanto il prezzo è buono ed in ogni caso è una barca velocissima, vincitrice di molte regate... Fai l'affare! Si si, fallo fallo..."
Angioletto sulla spalla: "Si, e poi chi glielo dice a Petra che non ci sono i letti per entrambi i cuccioli?"
DSS: "E sti cazzi, c'è il divano per l'altro, tanto vomiterebbe sia nel letto che nel sofà! Ahahaha"
ASS: "Angelo pensaci bene, è troppo piccola."
DSS: "Ma si ha ragione ASS, lasciala morire laggiù tra quei cadaveri da rottamare"
ASS: "Stai tranquillo che qualcun altro si prenderà cura di lei"
DSS: "Si e magari ci porta anche fuori a cena di pesce..."
Alla fine ha avuto ragione l'angioletto. Sabato sera, al termine del massacro degli arancioni, un ragazzo olandese, triste per la disfatta dell'Olanda contro la Russia, mi ha confessato tra un vinello e l'altro che stava proprio cercando un Pionier 9 da restaurare, così l'ho messo in contatto col mio capo che sta contrattando con lui. Yuk!
In quanto a noi ci stiamo orientando su un J35 o J36 dell'americana JBOATS. E' un vecchio modello planante e molto veloce con vele piacevoli da usare in tutte le andature. Ne vendono più di uno in Francia e parecchi in America a prezzi davvero buoni, date le caratteristiche della barca. La ricerca è in corso, vedremo l'esito. Dalla Francia all'Olanda ce la dovremmo cavare con una decina di giorni di navigazione, mentre dagli States... Orrore, non ci voglio davveropensare.
Abbiamo deciso di vendere il Mini 6,50 e abbiamo trovato un potenziale acquirente in Italia, quindi tutto è di nuovo in gioco. C'è stata anche la piccola parentesi della mia casa in Italia, che sembrava davvero fosse vicina al passare in mani altrui, garantendomi i soldi necessari alla barca più grande e a un piccolo investimento in un'altra casa... Ho sognato per i tre giorni di trattative, navigando nuovamente tra il sito degli amati Hallberg Rassy (ho trovato un formidabile HR49 che se lo scoprisse DSS mi romperebbe le palle allo sfinimento per convincermi a prenderlo...) e tra i più economici Beneteau Oceanis che non mi fanno impazzire ma che sono decisamente meglio di un calcio allo stomaco. :-)
Poi, leggendo Moana, la crociera d'altura di Franco Malingri e Mario Devetag, ho scoperto un sacco di cose nuove, tra cui i progetti dei vari Moana realizzati da Franco Malingri & Co. Il 45 è notevole ma Cupido mi ha flagellato con il Moana39 e non contento ha fatto anche la spia a DSS che adesso infierisce dalla spalla per convincermi che non esiste null'altro di meglio in acqua... Insomma non riesco davvero a trovar pace! Usati non ce n'è o forse io non son capace di trovarli quindi dovrei rivolgermi ai Malingri per la costruzione di uno particolare ma non ho abbastanza soldi e poi... Poi
niente, la casa non l'ho venduta e sono di nuovo con le pezze al culo. E tra due settimane vacanze in Italia... Senza barca... Quindi mi consolerò con l'Optimist dei cuccioli e con del gran bel windsurf (spero!).
Ieri Flavio per la prima volta mi ha chiamato per nome al telefono. Ho quasi pianto, mi manca da morire, fortuna che Franco e Francesca mi tengono aggiornato. Li sento quasi ogni due giorni su skype e mi raccontano delle sue bravate. E poi per mia fortuna gli parlano sempre dello zio che vive lontano e che insegue i suoi sogni... Non è facile, amo la mia libertà ad ogni costo ma il mio cuore non è abbastanza duro da non farmi soffrire per queste mancanze. Forse imparerò o forse no, mi chiedo a tutt'oggi se il cuore può imparare le lezioni della vita.

 
 
 

Non lasciarmi morire...

Post n°395 pubblicato il 07 Giugno 2008 da Oceano_Irrazionale
 

La lingua di terra dove attraccano le barche del cantiere è un'isola di rifiuti. In passato doveva esserci la discarica di Amsterdam poi, a quanto ho capito, hanno riversato sui rifiuti sabbia e terra, creando una penisola che, prima del lago e delle isole sul North sea, serviva da base per le chiuse dell'alta marea. Ora è bellissimo, uno shipyard dopo l'altro pieni di barche, classiche e moderne, sporche e pulite, una gran varietà di tutto e di più... Una baldracca che dopo il lavoro si cambia le mutande senza fare il bidet! Ed è proprio così che al lavoro ho chiamato la loro terra, all'ennesima battuta sull'Italia e i suoi rifiuti napoletani. A parte questa piccola parentesi cinica, mi trovo benissimo, sia con i ragazzi che con il capo. Ora mi ha trasferito al reparto delle barche nuove e la fiducia riposta in me sembra aumentare di giorno in giorno, va tutto molto bene insomma, anche con Petra ed i ragazzi... Ma quella vocina continua a distrarmi...
"Non lasciarmi morire, sono una buona barca..." Mi sembra di rileggere le righe di Bernard Moitessier in "Capo Horn alla vela - 14.000 miglia senza scalo".
A volte davvero fatico a concentrarmi sul lavoro e una forza immane contrasta i muscoli del collo facendomi girare a guardarla, laggiù abbandonata a se stessa e agli agenti atmosferici.
Quando un uomo instaura un rapporto con la sua barca, tale da voler costituire un dialogo, ritengo debba prendere in considerazione l'idea di muoverla sulla scacchiera delle priorità e così, senza troppi giri di parole, mi sono intrufolato nella cabina della barca che, da più di un mese, cerco di acquistare. E' davvero in cattivo stato all'interno. Il vecchio proprietario ha vissuto nella barca in secca per gli ultimi due anni, abbandonandosi all'alcool. Ora credo sia in qualche "altrove" senza barca ne quattrini. Ho trovato le sue foto tra le mappe nautiche nel cassetto del tavolo da carteggio, gli armadi strabordano di abiti immondi, mentre la libreria è piena zeppa di libri olandesi sulla marineria e tattiche di navigazione; doveva essere un marinaio coi fiocchi, le rotte tracciate sulle mappe non lasciano spazio a dubbi. Pare fosse solito veleggiare dall'Olanda all'Inghilterra e quella del porto di Plymouth è una delle mappe più consumate, ciò significa che percorreva la Manica in quasi tutta la lunghezza.
La barca è piena di cicche di sigarette e bottiglie vuote di un pessimo vinaccio-tappo-a-vite, così l'odore di muffa e fumo freddo è atroce ma ho resistito per valutare bene lo stato dello scafo e dei mobili. A parte la puzza terribile, questo caos mi ricorda la cantina di mio nonno, con i bottiglioni di vino vuoti e le candele consumate nella contemplazione del vino. Ed è nel buio che l'intimità tra la barca e me prende forma. Osservo in silenzio ogni dettaglio e vedo il navigatore prima dell'alcolismo alle prese con le manovre di corda, alle vele, al tavolo da carteggio. E' quasi buio qui dentro, non sento quasi più l'odore, dovrei rimuovere i teli che la coprono, dovrei tornare a lavoro, non dovrei essere qui...
"Non lasciarmi morire, ti supplico, mettimi di nuovo nell'acqua, andremo dove vuoi tu ma non lasciarmi morire qui in secca, piuttosto affondami."
"No, non ti affonderò e non ti lascerò qui a morire d'abbandono, sporca come l'underground della penisola baldracca."
Contrariamente alla regola numero uno dei buoni affari ho messo fretta a tutti per concludere l'acquisto così la compagna del proprietario si è resa finalmente disponibile per consegnarmi le vele e la strumentazione di bordo. Ovviamente questo scherzetto mi è costato mille euro in più ma finalmente la barca non è più in stato d'abbandono. Quattromila euro per dieci metri di passione da restaurare in toto.
E' mia adesso ed io sono suo! Ma Lei ancora non lo sa. Voglio aspettare di avere la carta di proprietà per iniziare i lavori, per scattare le prime foto e per prometterle lunghe veleggiate altrove. Potrei anche venderla l'anno prossimo ma almeno non morirà sotto i miei occhi in questo cantiere navale, piena di muffa e cicche di tabacco. Forse potremmo navigare fino in Italia percorrendo il mare del Nord, la Manica, un pezzetto d'Atlantico ed il Mediterraneo. Si, sarebbe bello, forse si farà o forse non con Lei. Ora devo trovarle un nome, credo che in origine fosse Fortuna 2 ma non sono sicuro.
Eudore, figlia del titano Oceano e della titanide Teti, sorella dei tremila fiumi e delle tremila oceanine (2999 off course :-), nella mitologia greca significa la fonte che da buoni doni all'uomo ed è altresì il nome che vorrei dare alla barca. Ci penserò bene e sarà buffo vedere la sua faccia, finalmente al sole, quando glielo dirò...

 
 
 

Osmosi...    

Post n°394 pubblicato il 17 Maggio 2008 da Oceano_Irrazionale
 

Piove... Non lo faceva da ben due settimane, forse addirittura tre :-(
Abbiamo messo in secca il Mini per pulire la carena e dare l'antivegetativa ma, ahimè come sempre, sai quando togli la barca dall'acqua ma non quando la rimetterai a mollo. La carena è piena di bolle da osmosi...
Ho iniziato a carteggiarla sotto la linea di galleggiamento e la misurazione dell'umidità ha dato valori davvero preoccupanti. Temo che il gelcoat sul poliestere non sia sufficiente; in alcuni punti addirittura ho trovato tracce di Primer sul poliestere stesso, in parole povere, hanno verniciato la barca anche laddove scarseggiava il gelcoat. E' una tristezza! Per lo più si mette anche il maltempo. Oggi avrei dovuto finire di carteggiare tutta la carena per poi aprire le bolle e far asciugare i microcrateri ma... (svariate e silenziose parolacce invadono il post...)
Ieri sera su skype abbiamo incontrato Alessandro, il costruttore della barca, che si è reso disponibile per risolvere il problema ma ciò potrebbe ritardare l'entrata in acqua. Vedremo il da farsi, alle brutte chiuderò tutte le bolle con stucco poliestere, una mano di primer e poi l'antivegetativa, poi a luglio durante le vacanze in italia la spediamo da qualcuno che possa sistemarla all'asciutto.
Petra è molto triste, la sua barca è malata e necessita di cure. Giorni fa parlavamo di venderla per comprare qualcosa di più grande ma non è ancora il momento. Poi c'è da dire che non riesco a togliermi dalla mente il Van de Stadt abbandonato al cantiere. Il prezzo proposto è sceso un pochino, con tremila euro dovrei poterlo prendere ma la persona responsabile della barca, per conto del proprietario latitante, non si pronuncia ancora. Devo portare pazienza. Se poi tutto procede per il verso giusto, dovrei poterlo mettere in acqua ad ottobre, completamente restaurato,  quando tutti spostano le barche all'asciutto per l'inverno. Poi nella prossima primavera si vedrà ma, vendendo entrambe le barche, contiamo di poter prendere un cabinato più grande, intorno agli undici metri.
Il lavoro procede a meraviglia, sto imparando un sacco di cose nuove che mi torneranno utili anche in futuro. Una delle cose belle del lavoro di restauro alle barche è che mi consentirà di spostarmi ovunque nel mondo, purché ci sia il mare nei paraggi. Di barche il mondo è pieno, così come è pieno di armatori che non amano effettuare la manutenzone dei loro costosi giocattoli... Buffo vero? In poche parole, Petra ed io stiamo pianificando una fuga coi fiocchi, premeditando tattiche di sopravvivenza ovunque nel mondo. Lei è molto quotata nel suo lavoro di tappezzeria d'interni e si sta interessando per convertirlo in riparazione e cucitura di vele e accessori per le barche.
E i due cuccioli? Che ne sarà di loro quando partiremo? Mi domando se Lei mai riuscirà a mollare gli ormeggi e la risposta è ancora dubbia. E' un'ottima madre quindi escludo che decida di muoversi senza di loro prima che siano indipendenti e sono certo che cambierei la mia opinione su di lei se lo facesse, quindi va bene così. Il piano di trasferta a Barcellona, previsto per il 2009/10 prenderà forma quest'estate, durante le vacanze estive, quando potremo parlare con calma ai cuccioli e valutare le loro reazioni. Credo che saranno loro a decidere il luogo di destinazione della prima tappa della fuga da Amsterdam, anche perché dovranno entrare in nuove scuole con nuovi amici e una nuova lingua, mentre noi siamo aperti a tutto, purché l'economia del luogo prescelto ci consenta di mantenere i cuccioli e noi due, che di vizi costosi ne abbiamo non pochi. Ad ogni modo, per ora i cuccioli preferiscono l'Italia alla Spagna quindi tutto è aperto ad ogni evenienza, anche se preferirei non tornare al mio paese di origine o almeno non adesso...
Che gran casino! Ma tutto è vita, meravigliosa, divertente e complicata vita. : )

PS: Dopo tutto questo tempo di assenza, sono molto sorpreso per chi ancora passa di qui a leggere ma è davvero un piacere. Purtroppo a differenza del passato ho pochissimo tempo per stare al computer, quindi mi perdoni chi non mi vede a ricambiare i saluti ma un abbraccio e fiumi di sorrisi li lascio qui per tutti quanti. Grazie
Ciao e a presto


Old dutch sailingboat in Markermeer

 
 
 

Senza motivo apparente

Post n°393 pubblicato il 25 Aprile 2008 da Oceano_Irrazionale
 


Riprendo a scrivere, senza motivo apparente. Ne sento il bisogno. Il tenere un diario di bordo mi aiuta ad aumentare l'emotività degli eventi che si susseguono allo straniero che sento sempre più di essere... Non è facile la vita dello straniero ma, d'altro canto, lo sapevo già. E' lontano ormai il tempo di Lanzarote e Fuerteventura, meno invece quello dell'abruzzo e del trentino. Ovunque vada sono uno straniero alla ricerca del seguito del proprio viaggio. E senza tregua, il viaggio continua.
L'unico vantaggio dell'Olanda è che, nonostante riesca a parlare correttamente altre quattro lingue, l'olandese davvero non lo capisco e così mi evito tutto quel fiume di parole che esce dalle bocche degli sconosciuti.
Speravo di poter aprire un locale di ristorazione che, viste le esperienze culinarie che ho "subito" qui ad Amsterdam, sono certo avrebbe avuto successo ma come è risaputo, l'acqua va al mare e i soldi vanno dai soldi... Così, non essendo io il mare e tantomeno in possesso di grosse quantità di denaro, ho scelto di intraprendere un nuovo mestiere che, comunque, sognavo fin da bambino e che, ottima cosa, non richiede investimenti iniziali. E così tutte le mattine mi alzo dal letto e guardo dagli oblò di Hendrika Jacoba per valutare la situazione meteo, poi, dopo il caffè che Petra mi porge a tuttoggi nel letto, salto sulla bicicletta per recarmi al cantiere navale dove mi accingo a riparare e restaurare barche in legno... Qui lavorano diversi altri ragazzi, alcuni, come me, restauratori ed altri, carpentieri, si dedicano alla costruzione dei nuovi motoscafi che percorreranno i canali di Amsterdam guidati da ricchi armatori.
A proposito di barche, ho trovato un'occasione. E' una barca a vela davvero malconcia che con pochi soldi e tanto lavoro potrei portare a casa. Si tratta di un cabinato di 32 piedi del prestigioso cantiere Van Der Stadt, si chiama Pioneer ma poco conta il nome. Lo scafo è molto stretto, uno di quei modelli da regata dei primi anni ottanta (in questo caso trattasi di una prestigiosa avanguardia dei più lontani anni settanta) ma potrebbe ancora dare soddisfazione anzi sono certo che le darà. Certo è ancora un po' troppo piccolino e vecchiotto per farci la traversata dell'Atlantico ma potrebbe essere un buon investimento per rivenderlo e comprare altro. Al momento mi alleno con Petra su un Mini 6,50, barca fenomenale utilizzata per la Transat in solitario dalla Francia al Brasile. Per ora fa ancora molto freddo in acqua, troppo per il windsurf ma buono per la vela. Segue una foto della penultima uscita di cinque ore con temporale che, girogirotondo, a furia di scappare ce lo siamo beccati proprio su una bolina stretta con un bel groppone improvviso. Abbassiamo il fiocco e pensiamo a dare una mano di terzarolo alla maestra ma appena il fiocco è giù molla tutto... Bagnati fradici ma felici, nell'attesa che torni il vento, consumiamo la bottiglia di Pinot Grigio e i panini al burro e salmone. Altre due ora di navigazione e siamo di nuovo al porto a parlare di modifiche da fare alla vela e al boma del gennaker. Intanto i posti barca tornano ad essere pieni, tutte le barche escono dal letargo e mentre cambiamo gli abiti bagnati, altri velisti issano gli alberi sulle barche. A seguire, la domenica successiva un uscita tranquilla con Roman, il più piccolo dei due cuccioli che si appresta ad essere un ottimo velista.
Le prossime domeniche sarà una ressa, segno che l'estate si avvicina. E' bene che mi abitui a questo clima perché anche se qui in barca già si parla di trasferirci a Barcellona, non credo che ci sposteremo prima di un paio d'anni.


Markermeer col Mini 6,50


Roman al timone sul Mini 6,50

 
 
 

Post N° 392

Post n°392 pubblicato il 07 Aprile 2008 da Oceano_Irrazionale
 

"...la voce che cantava nella prua mentre Joshua filava al massimo della velocità: "Sono una buona barca, datemi vento e vi darò miglia... Datemi vento... Sono una buona barca..."
Capo Horn alla vela - 14.000 miglia senza scalo [1969] :: Bernard Moitessier


 
 
 
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