Creato da KalisperiKKa il 11/09/2007

MILLE ARCOBALENI...

Per chi conserverà un cuore bambino, ci sarà sempre una pentola d'oro.

 

 

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DUBLINO: Trinity College, St. Anna Church, o' Connel Street, Custom House, Merrion Square...

La giornata inizia con la prima colazione in Hotel.
Ovviamente c’è ogni tipo di pietanza tra cui scegliere. La “hot breakfast” la cucinano davanti ai nostri occhi: un tripudio di uova, salsicce, bacon e mille altre cose fumanti.
Non c’è il clima familiare dei B&B, com’è ovvio, ma la colazione è buona ed abbondante.

Il tempo è bello e la giornata sarà dedicata alla visita della città.


La nostra prima tappa sarà il TRINITY COLLEGE
Con €8.00  si può fare anche la visita guidata (in inglese): uno studente (o neo laureato) vi racconterà la storia del famoso College e la infarcirà di deliziosi aneddoti. Le visite partono ad intervalli regolari, ma sono molto frequenti. Gli edifici si possono visitare dall’esterno, fatta eccezione per la “OLD LIBRARY” nella quale è possibile entrare.
La vostra giovane guida, però, vi lascerà all’ingresso (in alcune ore c’è una lunga coda, ma abbastanza scorrevole) e la visita all’interno sarà libera. L’antica biblioteca risale al 1732, ha una “LONG ROOM” lunga 64 metri e contenente 200.000 testi antichi, busti in marmo e la più antica arpa gaelica d’Irlanda. I volumi sono disposti su altissimi scaffali ai quali, ovviamente, è proibito avvicinarsi. Prima di arrivare in questo ambiente, però, è possibile vedere il “Book of Kells” (806 d.C) uno dei manoscritti miniati più belli del mondo. 

E' collocato in una teca orizzontale, immersa nella penombra. Sperate che non sia anche sommersa da una cortina impenetrabile di turisti che sembrano volerne decifrare ogni singolo segno, altrimenti non riuscirete a vedere un granché. Conclusione: o vi fate largo a spallate...oppure scegliete un momento più adatto alla visita!

All’interno del Trinity College, è possibile ammirare oltre l’architettura, i giardini e la Library, anche una scultura del 1982 chiamata “LA SFERA DENTRO LA SFERA”, che l’artista  Arnaldo Pomodoro, ha donato al College. Naturalmente non manca il gift shop, dov’è possibile acquistare una vasta serie di oggetti griffati “Trinity College”.

La visita è abbastanza lunga, quindi, prima del pranzo, resta solo il tempo per vedere la chiesa Anglicana  St. Anna Church, famosa per l’antica compassionevole usanza di lasciare del pane a disposizione degli indigenti e la statua di MOLLY MALONE alla fine di Grafton Street, strada fiancheggiata dai più famosi ed eleganti negozi di Dublino e palcoscenico di molti artisti di strada.
La statua, in bronzo, è del 1988 e raffigura una famosa pescivendola dalla generosa scollatura, ricordata in una canzoncina popolare a lei dedicata.

Difficile riuscire a fotografare la statua per la presenza costante delle persone e di un anziano signore irlandese che intrattiene i presenti, cantando, appunto, la canzone di MOLLY MALONE.

La canzone è  l'inno non ufficiale di Dublino ed inoltre dell'Irish Rugby team

Dopo pranzo abbiamo passeggiato lungo O’ CONNEL STREET
Su questa strada si affaccia una mescolanza di edifici e monumenti diversi, frutto di  un continuo rinnovamento che ne ha cambiato spesso il volto.

Il ”Monument of light” chiamato anche “THE SPIRE”o “SPIKE”dai dublinesi,

 è una guglia realizzata in acciaio inossidabile, alta 120 metri. Alla base ha un  diametro di 3 metri che si assottiglia fino ai 10 centimetri della sommità in vetro ottico. Venne commissionata per celebrare il nuovo millennio...ma fu eretta solo nel 2003!

C’è anche la statua di James Joice eretta nel 1990 ed il monumento a Daniel O’Connel iniziato nel 1864, ma terminato solo nel 1883, moltissimi negozi e famosi grandi magazzini.

 Della CUSTOM HOUSE, di fronte al Liffey, abbiamo visto l’esterno ed ammirato alcune delle 14  maschere posizionate come  chiavi di volta sui prospetti, tra cui quella simboleggiante proprio il fiume Liffey.

Sul percorso per raggiungere Marrion Square, abbiamo anche avuto modo di passare sotto il ponte della PEARSE RAIL STATION, interamente in ferro battuto con dei bei pannelli al parapetto.

 

Tappa successiva:  MERRION SQUARE per ammirare le famose CASE GEORGIANE.
Nel XVIII sec. Dublino era al suo massimo splendore. I cittadini facoltosi costruirono  queste abitazioni rinnovando l'assetto urbano della città e conferendogli un aspetto molto raffinato per l'epoca. Sviluppo in altezza, ingressi molto elaborati, balconi in ferro battuto, mattoni rossi e colore per le porte arricchite con battenti molto elaborati. Nessun giardino privato, per questo, erano disposte intorno ad un parco riservato ai residenti. Attualmente, le case, sono quasi tutte destinate ad uffici.

 



Lungo la ST STEPHEN’S GREEN NORTH, che costeggia il parco omonimo, è possibile vedere lo SHELBOURNE HOTEL (1867), inconfondibile per l’ampia pensilina  Liberty in ferro battuto che si estende sul marciapiedi, creando un vero e proprio atrio. Statue nello stesso stile e finestre decorate ed ingentilite da numerosissimi fiori, contribuiscono ad attirare l’attenzione anche del passante più distratto.
 

All’ incrocio tra ST STEPHEN’S GREEN NORTH e GRAFTON STREET si trova un singolare centro commerciale (THE STEPHEN’S SHOPPING CENTRE), dalla cupola trasparente e con la facciata d’angolo decorata da piastrini ed archi in ferro battuto e ricche fioriere.



Il parco di  ST STEPHEN’S GREEN è un luogo d’incontro dalle aiuole molto curate. E’ possibile passeggiare ed ascoltare dei concerti estivi, tenuti sotto piccoli gazebo.

Abbiamo saltato, volutamente, lungo il percorso di oggi, i musei, i mercati al coperto, i famosi centri commerciali (tranne l’ultimo), le dimore dei personaggi famosi, perché, coscienti dell’impossibilità di visitare tutto con la dovuta accuratezza, ci siamo concentrati su ciò che era possibile vedere restando all’aperto, visto che la giornata è stata decisamente mite ed assolata a dispetto di un inizio incerto.

Per la cena siamo stati al “THE MERCANTILE RESTAURANT”, che,  nonostante il nome, serviva cibo da pub, ma, a differenza di questo, prevedeva un costo per il servizio.
Il cibo non si è dimostrato all’altezza delle aspettative e la brocca di acqua corrente, che avevamo incautamente chiesto, si è rivelata imbevibile.

Complice la stanchezza per la lunga passeggiata e l’inevitabile tristezza per l’imminente rientro, la serata ha assunto i toni un po’ spenti, ma forse c’era una spiegazione più prosaica:
CARENZA DI ZUCCHERI ED ENDORFINE, CAUSATA DA ASTINENZA DA MUFFIN AL CIOCCOLATO!
Si, proprio quelli che hanno chiuso tutti i nostri pasti “on the road” e che, una volta giunti in città, sono spariti come quegli orizzonti e quei silenzi…
Ma domani, la prima missione, sarà trovarli, farne una scorta e sconfiggere la malinconia!

 
 
 
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 In Irlanda, devi camminare con passo leggero, sui solai di legno.
Devi avere spirito leggero,
per accettare la pioggia incessante o improvvisa.
Devi avere cuore leggero,
perché ciò che vedrai
lo caricherà di emozioni.
E una mente leggera,
per ricordare i colori
dei mille arcobaleni.

Kali

 

 

 

IL PERCORSO "ON THE ROAD"

Questa è la mappa che trovate (ad una definizione decisamente migliore ed interattiva) nel mio fotoblog cliccando su "cartina".
I pallini indicano i luoghi di ripresa delle foto: in questo modo potete avere l'idea del percorso "on the road" durato quindici giorni.

 

IL CIELO D'IRLANDA -FIORELLA MANNOIA-

Perché...l'Irlanda ed il suo cielo sono proprio così!

 

SAM E RALPH



Ogni volta che vedevo quelle deliziose pecore dal muso nero...mi veniva in mente questo cartone animato!

 

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Le spiagge irlandesi nella loro povertà sono davvero...
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Mamma mia...che bell'immagine...
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Questo non c'entra niente con l'Irlanda...ma il mio animo" gattofilo" non ha saputo resistere!

 

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