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le storie delle persone che si rivolgono ad Onè Respe sono complicate, a volte non si riesce a costruire la giusta sucessione dei fatti, i discorsi sono multipli, le versioni discordanti, ma il nostro compito è stare dalla parte dei più deboli, nonostante le bugie che possono raccontare...

ieri una donna è arrivata nel nostro centro di salute di santiago, preoccupata, sconvolta, dice che la mattina un uomo è entrato in casa sua, ha cercato di violentarla, ma lei ha fatto tanto rumore e sono intervenuti i vicini, adesso l'uomo è stato arrestato ma presto uscirà di prigione e lei vuole andare via da casa sua perchè ha paura. Ha già impegnato la bombola del gas echiede a Onè Respe un appoggio per poter pagare l'affitto della nuova casa che ha trovato. In ufficio però viene accompagnata da un altro uomo (appartenente a una banda di santiago e conosciuto da alcuni di onè Respe), cambia spesso discorso e il fatto di non parlare bene lo spagnolo (è haitiana) non facilita la compressione.
Joel l'accompagna a casa sua e cerca di capire bene come sono avvenuti i fatti, dai racconti dei vicini (che non sempre sono la verità assoluta, anzi...) l'uomo che l'avrebbe aggredita, in realtà, sarebbe uno che la stava mantenendo e che la mattina l'ha trovata a letto con un altro (quello che l'ha accompagnata ad Onè Respe).
Cosa fare? nonostnate il dubbio che i fatti non si fossero svolti come ci venivano raccontati abbiamo dato i soldi sufficienti per pagare la nuova casa ed aiutato questa donna, davvero povera...

mentre ad haiti la situazione peggiora e l'instabilità è estrema e l'ONU ha tempo ancora tre giorni per decidere se prolungare o meno la missione di pace.