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spero di sbagliarmi nella mia previsione, ma i fatti fanno presagire futuri non pacifici per il triangolo ecuador, colombia, venezuela.

Partiamo dalla situazione colombiana che sta velocemente degenerando da quando un mese e mezzo fa il presidente Uribe, bombardando la zona, ha di fatto impedito la liberazione di Ingrid Bentacourt da parte delle Farc. Dopo i primi successi della mediazione di Chavez, Uribe non poteva lasciare altro potere al presidente del Venezuela.

Partendo dalla fine proviamo a ricostruire la complicata situazione: Uribe sta aumentando gli interventi contro le Farc colpendo indiscriminatamente nel mucchio. Domenica, nella cittadina di Remolino de Caguan è stato dato l’ordine di intervenire e di ammanettare tutti i sospetti filo-Farc e i presunti coltivatori di foglia di coca. Gente comune, contadini poverissimi, madri di famiglia, che stanno tentando di cambiare vita coltivando piante lecite, come il cacao e il caucho, grazie anche all’aiuto della Chiesa, ma che fanno fatica a sbarcare il lunario e quindi cadono facilmente nella tentazione di piantare un po’ di coca, che li aiuti a arrotondare uno stipendio miserrimo. E' stato un atto carico di violenza proprio mentre la comunità stava partecipando alla Marcia per la pace in Colombia.

Allo stesso tempo Uribe sta rafforzando il proprio rapporto con Washington. Nella prima mattinata di martedì, il Governo, a sorpresa, ha ordinato l'estradizione negli Stati Uniti di 14 dei più potenti capi del paramilitarismo colombiano, primi fra tutti Salvatore Mancuso, il fondatore dell'Autodifesa unita della Colombia. La motivazione: narcotraffico. La protezione garantita loro dalla legge Giustizia e pace è venuta meno. Il rapporto privilegiato con Alvaro Uribe si è rotto. Una mossa molto utile al presidente Uribe che proprio in questi giorni deve affrontare accuse di continuità con i paramilitari di destra delle Auc.

29 parlamentari della maggioranza che sostiene Uribe sono attualmente in carcere per legami con i gruppi paramilitari e coinvolgimento in crimini che vanno dall’omicidio al traffico di stupefacenti. Altri 51 sono indagati per lo stesso genere di reati. E se questo non bastasse Mario Uribe, cugino del presidente e suo principale alleato, ha deciso di chiedere asilo politico all’ambasciata costaricana di Bogotá per evitare un mandato d’arresto emesso dal giudice che investiga sulle sue relazioni con i paramilitari di estrema destra. Asilo negato, cugino arrestato, sostituito al Senato da un neo-senatore anche lui arrestato per lo stesso reato.

Come se non bastasse un altro scandalo si affaccia all’orizzonte. La ex parlamentare Yidis Medina (ora latitante) racconta in una intervista di come il presidente e i suoi assessori le abbiano promesso numerosi benefici economici e politici in cambio del suo voto risultato poi decisivo per la legge che ha permesso la rielezione immediata del presidente.

La situazione interna è disastrosa per Uribe che deve quindi distogliere l'attenzione concentrandosi contro le Farc e contro i suoi vicini, infatti, nel pomeriggio di domenica 11 maggio elicotteri dell'Esercito Nazionale hanno mitragliato Filipinas, piccolo villaggio nella regione di Arauca al confine con il Venezuela. La regione petrolifera di Arauca è da anni al centro di una spirale di violenza, che non accenna a fermarsi.

Nel mese scorso l'esercito colombiano ha sconfinato più volte in Ecuador, ma ora il piano sembra più orchestrato: Da più parti si sta accusando Chavez di avere contatti con le Farc (dopo che gli era stato chiesto da Uribe stesso di fare da mediatore) e si sta spostando il conflitto sempre più in prossimità con il confine Venezuelano. Contemporaneamente dopo 58 anni gli USA ripristinano la Quarta Flotta, un comando di alto livello specificamente dedicato a supervisionare il lavoro delle unità USA in America Latina e nei Caraibi. Per molti osservatori, siamo di fronte a una mossa molto simbolica, con la quale la Casa Bianca intende far la voce grossa con i vari governi anti-Usa nati ultimamente in Sudamerica.

E chissà che non parta qualche colpo prima del 4 novembre, prima delle elezioni presidenziali, per lasciare un'altra bella eredità di guerra al futuro presidente USA, visti anche i movimenti in Bolivia. D'altra parte il petrolio del Venezuela è ogni giorno più caro e necessario...