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Premetto che della casa di Montecarlo proprio non me ne frega nulla, mentre mi interessa, come sempre in questi casi, capire come la stampa italiana tratta la Repubblica Dominicana (e lo spagnolo).

I fatti sono noti, c'è una casa abitata dal cognato di Fini e i giornali di Berlusconi smaronano da mesi sulla sua vendiata decisa dal partito AN. L'altro ieri appare un documento intestato Santa Lucia che afferma che la società che ha acquistato la casa è del cognato stesso. Fin qui noia. La cosa interessante è che la notizia sembra apparsa sulla stampa dominicana. I giornali chiati in causa sono due: Listin Diario e El Nacional.

Il Post li definisce così (ma non è il solo):

Il paradosso è che in questo caso la scintilla non ha direttamente a che fare con gli articoli pubblicati dal Giornale e da Libero, bensì con quelli di due sconosciuti quotidiani dominicani.

Il Secolo d'Italia poi ironizza:

Il solo fatto che la politica italiana sia appesa allo scoop di un giornale che si chiama Listin Diario, edito non a Washington o a Berlino ma a Santo Domingo, rivela l'abisso in cui la campagna di delegittimazione contro Gianfranco Fini sta sprofondando il nostro Paese.

Ecco, ai cari di cui sopra ricordo che il Listin Diario è il principale giornale dominicano, una sorta di Corriere della Sera locale, ritenuto vicino alle posizioni del governo e preso come termine di metro dell'informazione. Quindi se risulta sconosciuto o fa ridere il fatto che sia dominicano, forse è un problema di egocentrismo e miopia della stampa nostrana.

Ma soprattutto, chiedo ai signori giornalisti, sono andati a leggere cosa dicono i giornali in questione?

Ecco il passaggio del Listin Diario in un articolo che ha come intestazione "Agencias Roma"

Un documento oficial del gobierno de la República de Santa Lucía, en el Caribe, señala que Giancarlo Tulliani es el titular de la Printemps Ltd y la Timara Ltd, del cual la prensa italiana y de otros puntos de Europa indican que se trata de un ‘scoop' mundial.

Insomma il giornale dominicano sta rilanciando un'agenzia romana dicendo che il documento è indicato dalla stampa italiana come "scoop" mondiale.

Ma il sito Dagospia, ripreso poi da Giornale, Libero e TGcom, traduce così:

una notizia che per la stampa italiana ed europea può rivelarsi uno scoop mondiale

Certo che messa così sembra che lo scoop lo stia facendo il Listin Diario mentre invece sta riportando altre fonti, proprio quell'agenzia stampa che fa da cappello alla pagina. Insomma il Listin Diario non c'entra proprio nulla con lo scoop. Fa comodo citarlo perchè gli organi di stampa vicini a Berlusconi possono iniziare così l'articolo contro Fini:

A denunciare l'esistenza della documentazione chiave dell'affaire Montecarlo è Listin Diario, il più antico quotidiano di Santo Domingo

Che la pagina letta dai giornalisti italiani sia quella da me segnalata non è in alcun momento in dubbio poichè il Giornale pubblica anche lo screen-shot del sito web. Ma cosa si può pretendere da un giornale che sbaglia continuamente la "i" con la "e" facendo passare il giornale come domenicano, cioè dei frati?

Veniamo ora a El Nacional che ha pubblicato per primo il documento. Secondo il giornale di AN, Il Secolo d'Italia, l'editore sarebbe:

Dice niente a nessuno il fatto che l'attuale editore di El National, Ramon Baez Figueroa, sia anche proprietario di diverse reti televisive come Telecanal e Supercanal?

La notizia viene ripresa da altri blog e siti. Ecco, è una cazzata! L'editore de El Nacional è Radhamés Gómez Pepín. Baez Figueroa è l'editore del Listin Diario e, attualmente, deve scontare dieci anni di carcere per frode bancaria. Bastava un giro su Wikipedia per saperlo, anche se, trattandosi di una frode che ha portato nel 2003 al fallimento di tre banca dominicane con conseguente inflazione al 30%, magari sarebbe stato meglio saperlo. Comunque il Listin Diario e le reti televisive non sono più sotto il controllo di Baez perchè sono considerate corpo del reato. Proprio El Nacional colloca Baez tra i dieci peggiori ladri finanziari di tutti i tempi, un cattivo trattamento per il loro, presunto, editore.

Torniamo a El Nacional, giornale da 42.000 copie, sul suo sito internet non vi è traccia del documento du Tulliani, i siti italiani linkano a una pagina inesistente e la ricerca interna al sito non porta alcun risultato utile. La sensazione è che si siano accorti di aver fatto una cagata e abbiano rimosso il documento di Santa Lucia per evitare ripercussioni legali. In fondo Gomez Pepin, il vero editore de El Nacional, è stato più volte premiato come Maestro di giornalismo o come miglior direttore di giornale, quindi sa riconoscere quando sbaglia.

In sostanza, come accade spesso quando i giornalisti non sanno di cosa parlano, la stampa italiana ha farcito il resoconto della vicenda di errori da una parte e dall'altra, si cerca di portare acqua al proprio mulino screditando o falsando le fonti, si taroccano le traduzioni e si raccolgono i dati in maniera fallace. E tutto questo potrebbe definire gli assetti politici dell'Italia dei prossimi anni?