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da aprile del 2006 a marzo 2007 ho avuto la possibilità di lavorare con un'associazione dominicana, Oné Respe, che opera nelle baraccopoli di Santiago e di Haina in Repubblica Dominicana. Durante questo periodo ho scritto su questo blog ciò che vedevo e osservavo, qui trovi i post più rilevanti in ordine cronologico. LEGGI TUTTI I POST I miei Blog AmiciMenuCitazioni nei Blog Amici: 42 sto leggendo
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cos'è un batey?
Post n°312 pubblicato il 06 Luglio 2006 da kudablog
Tag: haiti, repubblica dominicana
"Batey proviene de la lengua de los taínos, los indígenas que habitaban la República Dominicana antes de llegar los españoles. Los colonizadores convirtieron a los taínos en sus esclavos. Muchos murieron reventados y otros se suicidaron al ver en lo que se había convertido su vida. A nadie le gusta hablar de los bateyes. Muchos prefieren recurrir a los eufemismos y se refieren a estos poblados donde viven los braceros como zonas cañeras o comunidades." el mundo, giornale spagnolo La Repubblica Dominicana e Haiti condividono la stessa isola dei Caraibi: Haiti occupa un terzo del territorio e la Repubblica Dominicana i restanti due terzi. Ognuno dei due Stati ha una popolazione di circa otto milioni di abitanti. Le relazioni tra i due Stati sono state rovinate da tensioni politiche e razziali che risalgono all’epoca coloniale e il profondamente radicato "antihaitianesimo” si ricollega a questa storica animosità. Oggi gli immigrati haitiani lavorano in differenti settori dell’economia dominicana. La loro presenza non è accolta di buon grado dall’opinione pubblica, che per la maggior parte è ostile agli haitiani la cui pelle è più nera. Si stima che gli haitiani che ora vivono sul territorio della Repubblica Dominicana siano tra i 400.000 e un milione. Gli haitiani vengono reclutati come lavoratori dall’industria dello zucchero. Sono costretti a lavorare per lunghe e faticose giornate nel caldo, ricevendo un salario inferiore al minimo previsto, quando lo ricevono. Al di là delle ore lavorative, la vita non è migliore. Gli alloggi sono terribili: la maggior parte delle “bateyes”, le baraccopoli costruite dentro le piantagioni di zucchero nelle quali vivono gli haitiani, sono prive di elettricità, di acqua potabile e di latrine. Non c’è assistenza medica. Intere famiglie vivono in baracche senza finestre dormono in terra e cucinano all’aperto su un fuoco condiviso con altri. Le famiglie haitiane vivono nella costante paura di visite dell’esercito. Esistono casi documentati di soldati che irrompono nelle case degli haitiani, distruggendole, picchiando le persone, rubando il denaro. Durante queste incursioni le donne sono state vittime di abusi sessuali e alcuni sono stati uccisi. Un’altra ombra che incombe sugli haitiani è il sempre presente pericolo dell’arresto arbitrario e del rimpatrio. stamattina sono stato in un batey...
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