Soliloqui.Raccolta di una Maschera Qualunque. |
Ho creato questo spazio per condividere i miei pensieri con chiunque abbia la pazienza di leggere. Avrei molto piacere se qualcuno commentasse i miei post, o semplicemente mi facesse notare eventuali errori, o migliorie da apportare a questo blog.
Grazie, e buona lettura.
Daniele.
Tutte le immagini riportate in questo blog sono prese dalla rete, e si intendono relative ai rispettivi proprietari.
"Nel coltivare sé stessi, non esiste la parola «fine». Chi si ritiene completo, in realtà, ha voltato le spalle alla Via."
(Yamamoto Tsunetomo - Hagakure (1709/16)
PERLE DI GUTTALAX.
"Le grandi imprese non si compiono da sobri." (T.Yamamoto, Hagakure)
"Chi è euforico nei giorni felici sarà depresso in quelli tristi." (T.Yamamoto, Hagakure)
"L'arte della vita sta nell'imparare a soffrire e nell'imparare a sorridere." (H.Hesse)
"L'ignoranza è la notte della mente, ma una notte senza Luna né stelle." (Confucio)
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Questa che segue è la traduzione in italiano di un testo musicale che ho composto nel 2011. Chi fosse interessato a leggere l'originale in inglese, mi faccia sapere.
La posto poichè ne sono affezionato, nulla ha a che vedere con i miei stati d'animo attuali, però... è comunque un pensiero.
Nella leggera luce della candela,
con il caldo abbraccio della primavera,
lascio le mie memorie su questo foglio.
il fumo circonda le parole,
come la pazzia mi divora.
La lucentezza di una spada mi chiama a gran voce,
dolce tentazione di una fine sicura.
Non ricordo quando questo è cominciato,
forse in un freddo giorno d'inverno,
sono caduto vittima dello splendore della follia,
Oh, sono perso nella condanna del caos,
no, niente altro può scuotermi il cuore.
Oh, mi dissanguo giorno per giorno,
no, questa sfortuna mi porta via.
Mi volto nell'oscurità e nel profondo,
ma solo le ombre voglion danzare con me.
Per favore portatemi nella Terra Promessa,
devo dimenticare le mie paure, fino alla fine.
il fumo circonda le parole,
come la pazzia mi divora.
La lucentezza di una spada mi chiama a gran voce,
dolce tentazione di una fine sicura.
Oh, non so quando questo dolore è iniziato,
no, comunque non mi importa.
Oh, folli piani nella mia mente,
no, nell'estasi trasformo il mio strazio.
Lascio crescere i semi del disagio,
vicino ai miei occhi e oltre i cieli.
Non posso ricordare di quando ero in pace,
navigando negli oceani di colpa e peccato.
Solo.
La mia coscienza è perduta.
Solo.
Nessun altro problema.
Solo.
Niente da imparare.
Solo.
Niente da perdere.
Nella leggera luce della candela,
con il caldo abbraccio della morte,
lascio le mie memorie su questo foglio.
Daniele, estate 2011
INFO
NATALE. (GIUSEPPE UNGARETTI)
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
Napoli, il 26 dicembre 1916
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