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LIVIERI PER VENEZIA

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RIFLESSIONE SUI LAVORI PUBBLICI

Post n°7 pubblicato il 07 Gennaio 2010 da LivieriperVenezia
 

 

lavori-pubblici

 

Partendo da un commento avuto in un mio post vorrei porvi una riflessione.

Circa un paio di anni fa in una seduta del Consiglio della Municipalità ho portato un contributo sull'organizzazione dei lavori pubblici, ma nessuno lo ha concretamente sostenuto, forse perché in una logica che metteva in primo piano la trasparenza.

La trasparenza sarà l'unico metodo per salvare il sistema.

Se l'etica e la politica non viaggeranno insieme, tutti naufragheremo.

Credo che un buon metodo di lavoro, quando si vogliono fare dei cambiamenti in un territorio, non se si cambia ovviamente un tombino, ma davanti ad un'opera pubblica che richiede un impegno di spesa significativo, sia quello di organizzare prima di tutto degli incontri con la gente che vive nel posto interessato alle modifiche che si intendono fare, appuntamenti aperti a tutti.

Un confronto reale, che può inizialmente far "perdere" del tempo, ma sicuramente una volta che si stabilisce un progetto condiviso i lavori saranno più rapidi, perché si conoscono già le aspettative dei residenti.

Confrontarsi e ascoltare le varie proposte e poi decidere sembra un atteggiamento utile oltre che democratico.

La trasparenza sulle spese in un confronto pubblico permetterebbe un salto di qualità all'amministrazione di un territorio.

Il politico, credo, debba saper veder lontano dopo aver ascoltato chi sta vicino.

 

E' stato pubblicato un post nella sezione

"SCUOLA PER VENEZIA"

Controllare i lavori pubblici fa bene alla scuola

Credo che sia fondamentale, anche a livello locale, sostenere la scuola pubblica rispettando la sua autonomia. Si potrebbero investire importanti risorse economiche per migliorare i servizi nelle nostre scuole e per dare lavoro a degli insegnanti, risparmiando il denaro speso per lavori pubblici inutili o con costi "da verificare"...continua... CLICCA

 

 

 

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Commenti al Post:
aidanX
aidanX il 09/01/10 alle 15:51 via WEB
Ciao Davide, leggo il tuo post e non posso fare a meno di sorridere...da quanti anni aspettiamo di "capire" il "MO.S.E."? E ora ci toccherà pure la Sublagunare...ce n'è davvero bisogno? Un saluto, Nadia
 
 
LivieriperVenezia
LivieriperVenezia il 10/01/10 alle 15:48 via WEB
Penso che a Venezia, come anche in altri posti del nostro Paese, si debba investire su opere capillarri nel territorio, per esempio rendere abitali le case di proprietà del Comune e di altri Enti, piuttosto che investire su Grandi Opere senza valutare attentamente opere alternative più econmiche. Il M.O.S.E. credo, appunto, che sia un progetto criticabile sotto molti punti di vista e personalmente mi sono adoperato perchè non venisse realizzato. Ora chi l'ha voluto lo faccia in fretta, ma se il pregetto si dimostrerà fallimentare nei costi e nella efficacia chi ha sbagliato dovrà pagare. Sanzioni pesanti e non promozioni dovranno essere date a chi "spreca" il denaro pubblico
 
exasimpol
exasimpol il 09/01/10 alle 17:15 via WEB
Sono totalmente d'accordo, ma vorrei farti riflettere su un paradosso; la trasparenza e l'etica sono lontane dalla propaganda del tipo "meno tasse per tutti", questo significa una politica di nicchia, vicina alla gente, ma lontano dalle masse, in poche parole non è una politica vincente alle elezioni, anche se l'unica auspicabile...
 
 
LivieriperVenezia
LivieriperVenezia il 11/01/10 alle 21:37 via WEB
Ciao Penso che il periodo in cui i politici creano il consenso con le promesse sia scaduto, per questo ho deciso di far raccontare in questo blog la mia esperienza politica. Un politico credo che debba essere valutato per quello che ha fatto piuttosto che per quello che promette. Quello che ho scoperto e che ignoravo prima di iniziare la mia attività politica e che, in modo traversale, anche i politici locali ti cercano di impedire di fare il bene collettivo, specialmente se non sei ricattabile. La bassa qualità politica, lo dico con tutta l’umiltà, può fare solo questo, perché si preoccupa di annullare la meritocrazia. Penso che quando lavori a livello comunale puoi essere vicino alla “gente”, le “masse” le puoi comprendere e coinvolgere quando decidi di impegnarti a un livello successivo, partire facendo un passo alla volta credo che sia buon senso e concretezza. A presto Davide
 
p.rialto
p.rialto il 09/01/10 alle 22:04 via WEB
Assolutamente condivisibile in linea teorica la tua riflessione, ma come la vedresti attuata, dal punto di vista pratico? Ciao, Bob
 
 
LivieriperVenezia
LivieriperVenezia il 11/01/10 alle 21:41 via WEB
Ciao Bob Iniziare a costruire una “squadra” con i cittadini per ascoltare le loro segnalazioni nel territorio, per poi verificare se le regole vengono rispettate, per successivamente far attuare le sanzioni. Il lavoro da fare è quello di modificare le regole “ambigue”, effettuare i controlli, cosa che non ho visto quasi mai fare dai politici locali e occuparsi che esistano delle “reali” sanzioni. Rendere anche ben note con una forte comunicazione le sanzioni per “intimidire” chi fa del denaro pubblico cosa propria. Per questo mi candido per avere maggior peso politico per realizzare ciò in cui credo. La “trasparenza” è il valore che può dare credibilità a chi la esercita per raggiungere obiettivi di qualità. A presto Davide
 
Ne_quid_nimis
Ne_quid_nimis il 11/01/10 alle 16:30 via WEB
@exasimpol ma quando dici :"...vicina alla gente, ma lontano dalle masse...", che cosa intendi veramente? Una contrapposizione tra l'idea di "gente" e quella di "masse" io non riesco a coglierla.
 
 
exasimpol
exasimpol il 12/02/10 alle 17:40 via WEB
La gente, sono le persone nella loro complessità, le masse, sono delle persone catturate da un ideologia o un emotività comune che solo alcuni individui non colgono per qualche Background che li immunizza.
 
pyth_agoras
pyth_agoras il 19/01/10 alle 18:08 via WEB
Qual è la logica delle Grandi Opere? Il presupposto è che i responsabili politici ne sappiano di più dei loro elettori riguardo al bene di questi stessi elettori. Essi si assumono, allora, appunto, la responsabilità di imporre soluzioni impopolari, certi che, nel medio, lungo termine, tutti comprenderanno la bontà di queste scelte (e disposti, a parole, a ritirarsi se "bocciati" dagli elettori dopo un certo tempo). Sull'altare di questa presunta maggiore efficienza, però, viene sacrificato il patto fondamentale, implicito, che lega elettori ed eletti. Nessuno chiede il voto a un altro, con la clausola: "Mi deleghi il compito di pensare al posto tuo e ti impegni ad accettare le mie soluzioni anche se non le condividerai". Dunque si tradisce la fiducia di coloro che ci eleggono, al di là del fatto che, poi, l'opera possa effettivamente risultare meno dannosa di quello che sembrava. La via della trasparenza e della persuasione, dunque, restando disponibili anche a correggere i progetti originari sulla base del confronto con la "gente", cercando assieme, attraverso il dialogo, il vero bene comune, senza che nessuno possa presumere di avere il monopolio della scienza, neppure i cosiddetti "esperti", appare non solo la soluzione più equa, ma anche quella più efficiente. Infatti, al di là degli eventuali benefici della Grande Opera in questione, il bene superiore che va preservato è quello della fiducia della gente nella politica (fiducia oggi già abbastanza compromessa). Questa fiducia, infatti, appare la condizione perché la politica possa semplicemente continuare ad esistere (e, con la politica, anche tutto il resto, eventuali Grandi Opere comprese). P.S. Forse siamo tutti sia "gente", sia "massa". Dipende dal modo in cui trattano!
 
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