Creato da soleincielo83 il 12/01/2010

Luce di Dio

NON AVERE PAURA ,LA PAURA E' UN SENTIMENTO CHE NON PORTA ALLA VERITA'

 

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La passione di Gesù

Post n°58 pubblicato il 05 Marzo 2012 da soleincielo83

 

 

Giovedì santo Notte

EccoMi uomo, nel Mio dolore, eccoMi uomo nella Mia solitudine, ecco le tenebre attorno a Me e il male dinanzi a Me, per tentarMi nel momento in cui Io solo UOMO; Io con la Mia Carne con la Mia volontà, devo urlare nel silenzio di questa notte: "Padre sia fatta la Tua volontà e non la Mia volontà" e ancora sulla croce "Padre perdona loro" Pietro: il silenzio Mi avvolge, la sofferenza stringe il Mio Cruore ed Io, Mia amata, sudo Sangue e prego, sudo Sangue e cerco chi, uomo, come Me, asciuga il Mio sudore, asciuga il Mio pianto. Pietro, l'ora è vicina, sento l'odio dell’uomo sfiorarMi, sento la ribellione urlare, sento le accuse, e so, Pietro, che Io devo alzare il capo e lavare con il Mio pianto il peccato dell'uomo. Io lotto, Pietro. Io soffro, nello Spirito e nell'anima. Io sono Uomo come ognuno di voi, Io sono Colui che ha dovuto abbandonare la Sua deità presso il Padre perché nella Mia umanità, la Mia volontà portasse al Padre la Carne che era perfetta ma che doveva subire la prova per confermare questa perfezione. Ero solo a pregare, ero solo a soffrire, ero solo. Mia amata a portare quella Croce e quando la Mia Carne ha sentito il dolore della lacerazione di ogni ferita, Io, UOMO, parlavo a voi uomini nel silenzio, Io Uomo, parlavo a voi fratelli che il Padre avrebbe mandato dopo di Me. Il Mio silenzio, Pietro, era Parola che ora. ancora oggi giunge all'anima di chi sa ascoltare e capire il linguaggio della sofferenza e dell'offerta. - GuardaMi, guardaMi nel dolore. guardaMi e ogni volta che il tuo pensiero si allontana da Me, asciuga queste ferite che sanguinano anche perché tu possa compiere la tua offerta. - GuardaMi, guarda questa carne e ogni volta che tu senti freddo nell'anima, pensa che la Mia Carne nuda, si è rivestita dal freddo dell'uomo, nato dal suo disprezzo per Me. - GuardaMi, guarda questa notte come è buia e Mi hanno lasciato solo a soffrire e pregare, tu nel tuo buio impara a soffrire e a pregare Come è pesante questa Croce,! come è pesante, Pietro, ancora non la porto ma già ne sento il peso. Non è il legno che pesa, non è il legno , è l'odio dell'uomo che trascino su queste spalle, è l'odio dell’uomo che Io abbraccio, per purificarlo. -GuardaMi e non ti chiedere mai, uomo, perché ricevi il male perché sei chiamato a soffrire, ad offrirti perché l'anima conosce, l'anima sa che tu uomo sei chiamato ad essere a immagine e somiglianza Mia. -Guarda Me che sono stato Uomo, come te e sentirMi uguale a te. Guarda Me quando senti la prova calare su di te, quando tu, uomo, come Me ti senti solo, dettole e ogni volta che la debolezza .della tua' volontà sembra risucchiare ogni forza, pensa che Io, da Uomo, ho voluto soffrire perché anche il tuo tempo si completasse. Impara a sentire la Mia forza. Impara a recepirla, impara a trattenerla, impara ad usarla, quando la tua forza viene a mancare. Voglio sostituirMi a te quanto tu sei debole, voglio camminare al posto tuo quando le tue gambe sono stanche, voglio essere te quando tu sei debole, ma perché questo accada tu devi riconoscere il mistero della tua Croce, mistero della tua carne che deve rivelarsi come Io, il Dio Uomo, Mi sono rivelato. Se piangi. Io piangerò con te e sono pronto a consolarti, sono pronto ad essere quella forza che ti rialza, ma guardaMi sempre. Il Mio dolore ti insegni che tu, da uomo, puoi vincere e sottomettere il male che vuole la tua carne, così come ha voleva la Mia. "Padre. Io vengo a Te ma fa che loro siano Una sola cosa come Me. li lascio ma rimango con loro." Ho pregato il Padre anche per voi, perché anche se soli anche se ognuno di voi deve sentire il freddo della solitudine, il Mio Amore vi accompagni e il ricordo di questa preghiera sia per voi, certezza che Io, il Cristo, ho chiesto al Padre l'unità perfetta san ognuno di voi. Questa unità dobbiamo raggiungere. Io sono già pronto, Io sono già pronto. Pietro. Sto aspettando, Pietro, che giungano dei Miei carnefici, intanto prego il Padre, intanto chiedo al Padre di custodirvi, chiedo al Padre di lasciare a Lui. il Mio amore per voi e custodirlo fino al giorno in cui i vostri spiriti si sarebbero fatti carne. Ecco il tempo è giunto ecco il Mio Amore deposto presso il Padre, ora è vostro, il dolore di questa passione è vostro, il mistero della Mia Carne è vostro, ecco Io ho lasciato al Padre ciò che era Mio per voi. Ho conosciuto cosa significasse essere uomo, ho conosciuto una parte dell'umanità dell'uomo, ora voi completate ciò che Io non ho potuto conoscere. Sono solo, Mio Pietro, pochi ricordano che Io sono nel Mio Getsemani e sto soffrendo, ho cominciato la Mia passione ConsolaMi, Pietro, difendiMi dall'indifferenza dell'uomo che è chiodo conficcato sul Cuore. Ecco, Pietro, li sento arrivare, non sento i loro passi, sento avvicinarsi i loro cuori freddi, sento avvicinarsi il loro odio, sento avvolgerMi dal loro disprezzo. Mi spoglieranno delle Mie vesti, ma Io, Pietro, rimarrò vestito della Mia deità quando nel silenzio, accetterò e glorificherò questa carne. Sono poggiato a questa Pietra, su di essa sono piegato e il vuoto partecipa al Mio dolore. Su questa Pietra ho pianto, su questa pietra ho sudato Sangue, su una Pietra ho scritto la storia della Chiesa nascente. Così come la pietra su cui ero curvo ha assorbito il Mio pianto e il Mio Sangue, tu, Pietro, raccogli il dolore del tuo Gesù, raccogli l'amore che custodisco per l'uomo, per la sua salvezza. Lo lasciai al Padre, oggi la lascio a te, oggi lo lascio a te. Si avvicinano, Pietro, si avvicinano, Mia amata, li sento e intanto il male Mi tenta: "'Scappa, scappa, fuggi al dolore, anche i Tuoi ti hanno abbandonato, non pregano con Te " ed intanto li sento avvicinarsi. Pietro, rimani con Me e quando senti anche tu il dolore lacerarti l'anima, quando senti anche tu il vuoto della solitudine, perché attorno a te non ci sono i tuoi, tu ricorda che l'uomo deve frantumare le sue debolezze. All'alba di questo giorno, il Mo Corpo già dilaniato dalla flagellazione sarà caricato di questa Croce. Portatela insieme a Me. portatela con Me e salite con Me il Calvario, questo vi chiedo e quando le Mie ginocchia si piegheranno, ci sarete voi a rialzarMi, voi a darMi forza. La notte della Passione è lunga, Pietro, anticipa la morte ma poi, Mio Pietro, vi è la vittoria della carne sulla morte, vi è la pietra spostata e il sepolcro vuoto. Ora il dolore, ora il Sangue lava la terra, purifica e gli abissi tramano perché l'Uomo ancora una volta sale il suo Calvario e su quella Croce grida il Suo "si'' al Padre. Ecco l'Uomo vince, vi attendo su questa stessa Croce, vi ho voluti simili a Me, vi ho voluti per compiere ciò che Io ho compiuto più di ciò che Io ho compiuto. il vostro silenzio d'amore, di rispetto, di preghiera dell'anima, si sovrapponga al silenzio di questa notte di dolore. "Padre custodiscili. Io torno a Te." "Figlio nel Nostro Amore sono stati generati e in questo Amore Io li conservo" II Padre vi ama. Il Padre vi ha mandato come ha mandato Me uniti da questa volontà, o UOMO, voi uomini vinciamo e ancora una volta spezzato questo Pane e bevuto questo Calice, si compia il mistero della salvezza in Me e in voi. Mia immagine, Mia Carne, Mia forza. Sono vicini, Pietro, sono vicini, ecco, Mi consegno ai Miei carnefici, seguiteMi. e con Me vivete queste ore di passione. Vi lascio ora, il Mio dolore, perché lo custodiate e dalla Croce Io consegnerò a voi il Mio testamento. Il Padre vi benedice nel Nome dell'Amore che Io ho lasciato a Lui per voi. Amen. .

 
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champions_3
champions_3 il 05/03/12 alle 21:17 via WEB
CRISTO INNALZATO PER PASSIONE D'AMORE. Lettera ai Filippesi cap. 2:9-11 Finora, nel nostro contesto della lettera ai Filippesi, abbiamo visto l’enorme privilegio che abbiamo di partecipare al vangelo. Il capitolo 1 parla dei benefici della nostra salvezza. Alla fine del capitolo uno, S.Paolo ci ha esortato a comportarci in modo degno di un cittadino del cielo, cioè, degno del vangelo di Cristo, durante il tempo che abbiamo qui sulla terra. Ora, nel capitolo 2, l'apostolo Paolo ci esorta in modo più dettagliato ad avere un comportamento degno e giusto per uno che ha ricevuto la grazia di Dio. Questo capitolo è molto ricco, perché non solo ci parla di come dovremmo vivere, ma ci spiega di più della profondità dell’incarnazione e del sacrificio e della passione di Gesù Cristo. Leggiamo Filippesi cap.2:1-11 1 Se dunque v’è qualche incoraggiamento in Cristo, se vi è qualche conforto d’amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento. 3 Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso, 4 cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri. 5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. (Filippesi 2:1-11) siamo chiamati ad essere Umili La settimana scorsa, abbiamo considerato quanto Cristo si è umiliato. O meglio dire, abbiamo considerato un po’ di più quanto Cristo si è umiliato. Questa verità è così profonda che avremo sempre più da comprendere. Abbiamo visto che bisogna considerare la gloria che Cristo aveva prima di diventare uomo, per iniziare a comprendere la profondità della sua umiliazione. Abbiamo visto che la sua umiliazione si è espressa, come ogni vera umiliazione, nell’ubbidienza totale e costante al Padre in ogni cosa. L’ubbidienza della croce era solamente l’atto finale di un’ubbidienza durata tutta la sua vita sulla terra. È molto, molto importante contemplare l’umiltà e la passione di Cristo. Ci aiuta a comprendere la grandezza del suo sacrificio per poterci salvare. Ci aiuta a capire di più quanto è terribile il nostro orgoglio, quando non vogliamo umiliarci. E ci aiuta a capire cos’è la vera umiltà, nella quale siamo chiamati a camminare. Cristo un esempio per noi Se ricordate, questo brano, da Filippesi cap. 2:5-11, parla della umiliazione di Cristo come mezzo per mostrarci come dovremmo NOI essere più umili. Dio ci chiama ad essere umili, come Cristo era umile. Perciò, quando leggiamo e consideriamo tutto questo, dobbiamo ricordare che non serve solamente per farci conoscere più fatti biblici, ma soprattutto per stimolarci a camminare con più umiltà. Cristo innalzato Oggi, vogliamo continuare nel brano, e vedere il frutto dell’umiliazione di Cristo. Infatti, come in tutto, Cristo è l’esempio perfetto per noi anche qui. Leggiamo ancora Filippesi 2:5-11 Notiamo che il soggetto dei versi 5-8 è Cristo. Cristo si è umiliato. Invece, nei versi 9-11, il soggetto è Dio Padre. 5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. Queste parole descritte ci dicono che al di là dei Santi,Gesù cristo è al primo posto al di sopra di ogni creatura. Dopo che Cristo si era umiliato, essendo stato ubbidiente al Padre in ogni cosa, e umiliandosi fino alla morte, e alla morte di croce, DIO lo ha sovranamente innalzato. Qui c’è un principio molto importante nella Bibbia. Chi si umilia veramente, sarà innalzato da Dio. Consideriamo come Cristo è stato innalzato da Dio. sovranamente innalzato Al verso 9, il testo dice: “perciò, Dio lo ha sovranamente innalzato.” In greco, la parola che qui viene tradotta “sovranamente innalzato” è la parola “uperupsoo”. La parola “uper” vuol dire “estremamente”, o, “sommamente o supremamente”. La parola “upsoo” vuol dire innalzato. Perciò, vuol dire “Dio lo ha innalzato sovranamente, cioè, al di sopra di ogni altra cosa”. Abbiamo già visto che prima di venire come uomo Cristo era già innalzato, cioè, pieno di gloria. Però, in un certo senso, dopo la croce, Gesù aveva una gloria che non aveva prima della croce. Prima che Cristo fosse venuto sulla terra, era già pieno di gloria. Allora, in che senso avrebbe potuto avere ancora più gloria dopo la croce rispetto a prima? Cioè, era già pienamente Dio, infinitamente glorioso prima. Cosa poteva aggiungervi? Cristo era venuto sulla terra pienamente Dio, è tornato in cielo ancora pienamente Dio, ma anche pienamente uomo, come il Mediatore, colui che aveva acquistato un popolo con il suo sacrificio e la sua passione. Cristo era sempre Dio, ma ora, dopo la croce, è stato innalzato in modo ancora più visibile a tutti. Prima la sua gloria era manifesta in cielo, ora la sua gloria è manifesta in cielo e in terra. Consideriamo alcuni degli aspetti dell’elevazione di Cristo. Cristo è stato innalzato quando è stato risuscitato dai morti. Prima di Cristo, nessuno era mai stato risuscitato con un corpo glorioso. Lazzaro, e tutti gli altri furono risuscitati con corpi normali, e perciò, dovevano morire ancora. Invece Cristo è stato risuscitato con il suo corpo glorificato. Questo è stato un aspetto importante dell’elevazione di Cristo. Però, notiamo una cosa molto importante. Anche noi riceviamo un beneficio da questa elevazione di Cristo. Cristo Gesù è stato risuscitato con il suo corpo trasformato, come primizie della nostra risurrezione. Ogni credente fedele riceverà un corpo glorioso, come quello di Cristo, alla risurrezione dei credenti. Perciò, la sua elevazione porta benefìci a noi. Poi, Cristo è stato innalzato da Dio come Mediatore, essendo stato giustificato nello Spirito. Leggiamo 1° Timoteo cap. 3.16 Senza dubbio, grande è il mistero della pietà: Colui che è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato fra le nazioni, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria. Cristo è stato giustificato nello Spirito. Cioè, fu dichiarato giusto, avendo pagato il prezzo interno della condanna dei peccati. Tutti coloro che verranno salvati vengono giustificati in Cristo. Allora, quando è stato innalzato, lo è stato anche per il nostro beneficio. Cristo è anche stato innalzato quando ascese in cielo, portando con sé dei prigionieri. Leggiamo di questo in Efesini cap. 4:8-10 Per questo è detto: «Salito in alto, egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini». 9 Ora, questo «è salito» che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra? 10 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa. (Efesini 4:8-10) 14 egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; 15 ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce. (Colossesi cap.2:13-15) Prima della risurrezione di Cristo, tutti i credenti che morivano andavano nello Sceol,(mondo invisibile) il luogo dei morti. Stavano bene, ma non erano in cielo. Quando Cristo ha pagato la condanna del peccato, sulla croce, Egli è disceso nello Sceol, e ha portato con sé in cielo questi credenti. Non solo, ma salendo, ha spogliato i principati e le potenze malvagie. Quando era sulla croce, sembrava che fosse sconfitto. Invece, con la sua risurrezione, fu manifestato a tutti che Egli aveva vinto per la sua passione,e che aveva sconfitto Satana e le potenze spirituali. Anche questo fa parte di come Dio ha innalzato Cristo. Dio ha innalzato Cristo facendolo sedere alla Sua destra in cielo. Per esempio, leggiamo in Ebrei cap. 1:1-4 Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, 2 in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato l’universo. 3 Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi. 4 Così è diventato di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato è più eccellente del loro. (Ebrei cap.1:1-4) Dobbiamo capire che Cristo è seduto alla destra di Dio non solamente come Dio, ma anche come uomo. Perciò, questa è la posizione più alta possibile. Questa è la posizione di gloria che Cristo ha oggi. Per noi, è un’enorme benedizione che Cristo si trovi alla destra di Dio, perché in quella posizione di onore, Cristo vive per intercedere per noi. Questi sono solamente alcuni dei modi in cui Cristo è stato estremamente innalzato da Dio Padre. Cristo è anche innalzato in quanto tutto il potere gli è stato dato in cielo e in terra. Cristo è innalzato in quanto tutto il giudizio è stato dato a Lui. Egli è Colui che giudicherà il mondo. In ogni cosa, e in ogni senso, Gesù Cristo è stato sovranamente innalzato da Dio. Gli ha dato il nome supremo Non solo Dio ha innalzato Cristo Gesù, ma gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome. Leggiamo di questo anche in Ebrei cap.1:4 Così è diventato di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato è più eccellente del loro. Nella Bibbia, il nome di una persona è molto più che solo un modo di chiamarla. Il nome di una persona rappresenta la persona stessa. Perciò, più volte nell’Antico Testamento, vediamo esempi in cui Dio cambia il nome di qualcuno, perché cambia la persona. (esempio di Simone,detto Pietro) Dio ha rivelato il suo nome a Mosè come un segno di grande privilegio. Perciò, quando questo versetto dichiara che Dio ha dato a Cristo un nome che è al di sopra di ogni nome, parla di come Cristo è assolutamente superiore in ogni senso ad ogni creatura in tutto l’universo. Cristo non ha rivali. Non si possono paragonare altri con Cristo, perché non c’è nessuna creatura pari a Cristo Gesù. Solo Gesù è il Cristo. Solo Gesù Cristo è il Redentore. Nessun altro ha pagato alcuna parte della nostra salvezza. Solo Cristo è il nostro Mediatore. Non ci sono altri mediatori fra l’uomo e Dio. Solo Cristo Gesù sarà il giudice del mondo. Solo Gesù Cristo è stato tentato in ogni cosa, però senza peccare, in modo che Gesù può comprendere appieno ogni nostra tentazione e prova. Solo Gesù Cristo è l’eterno Figlio di Dio. Solo Cristo ha tutta l’autorità in cielo e in terra. Solo Cristo vive sempre per intercedere per noi. I nostri santi si sono rivolti a Cristo, essi son pur sempre sue creature, ognuno ha avuto i suoi ruoli, ma non hanno superato quelli di Cristo. Cristo ha il nome che è al di sopra di ogni altro nome. Leggiamo in Atti cap.4:12, parlando di Cristo Gesù: In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati». (Atti Cap. 4:12) Noi vogliamo bene ai nostri Santi, ma la nostra salvezza qui non è data a loro, ma a Cristo!! La salvezza sta nel nome, ovvero, nella persona, di Gesù Cristo. Egli è supremo, sovrano, innalzato sopra ogni creatura. Perciò, il suo nome è sopra ogni altro nome. È nel nome di Cristo Gesù, ovvero, nella sua persona, che dobbiamo credere per essere salvati. Dobbiamo sperare nel nome di Cristo Gesù, poiché in Cristo Gesù abbiamo ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti. il risultato dell’elevazione di Cristo Vorrei considerare quale sia un risultato dell’elevazione di Cristo Gesù. Leggiamo ancora Filippesi Cap.2:9-11 9 Perciò "Dio" lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. Dio ha sovranamente innalzato Cristo, e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché, cioè, come risultato, nel nome di Cristo si pieghi ogni ginocchio di ogni creatura, sulla terra e nei cieli e affinché ogni creatura confessi che Gesù Cristo è il Signore. affinché si pieghi ogni ginocchio Consideriamo il primo risultato: affinché nel nome di Cristo Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto terra. Piegare le ginocchia è sia un atto fisico che un simbolo di sottomissione. È un atto di essere sottomesso e soggetto a Cristo. Chi sarà sottomesso a Cristo? OGNI ginocchio, il che vuol dire ogni creatura, nei cieli, sulla terra, e sotto terra, sarà sottomesso a Cristo. Nei cieli: la dimora degli angeli. Già quando Cristo era sulla terra, nello stato di umiliazione, gli angeli adoravano e onoravano Lui. Quanto di più ora che Cristo è nella Sua gloria visibile. Sulla terra: tutti gli uomini, buoni o cattivi, saranno sottomessi a Cristo. Gli uomini che sono salvati, e gli uomini ribelli, riconosceranno tutti Cristo come il Signore. Tutti piegheranno le loro ginocchia in sottomissione a Lui. Coloro che sono salvati lo faranno di cuore, con grande gioia. Coloro che non sono salvati lo faranno sotto obbligo di giudizio,quando lo vedranno crederanno, ma sarà tardi, perché nessuno potrà resistere al potere di Cristo, quando ritornerà sulla terra come giudice. Sotto la terra: sotto la terra è la dimora dei morti, cioè, coloro che non sono salvati, e dei demoni. Sappiamo che anche quando Gesù era sulla terra, i demoni hanno riconosciuto che era il Figlio di Dio, e sono stati soggetti a Lui. Quanto più, quando Gesù ritornerà nella sua gloria! Quindi, ogni creatura piegherà le sue ginocchia davanti a Cristo. Non solo, ma ogni lingua confesserà che Gesù Cristo è il SIGNORE. Ogni creatura, ogni lingua, confesserà, riconoscerà, dichiarerà, che Gesù Cristo è realmente il SIGNORE. Gesù Cristo sarà riconosciuto in senso assoluto da ogni creatura e ogni persona e ogni essere spirituale, come il glorioso o sovrano Dio. Quando Gesù Cristo verrà nella sua gloria, ogni ribellione sarà totalmente distrutta. Nessuna creatura alzerà la testa minimamente in ribellione. La potenza di Cristo distruggerà ogni ribellione, e ogni ginocchio, o volontariamente, o per forza, si piegherà davanti a Lui. Nessun re sulla terra è mai stato glorificato così. I più grandi re sulla terra hanno sempre avuto un regno molto limitato. Anche nei loro regni, ci sono sempre stati quelli che non hanno piegato le ginocchia davanti ad essi. Invece, Gesù Cristo avrà un regno assoluto e eterno. Ogni ginocchio, di ogni creatura, si piegherà davanti a Lui. Ogni lingua confesserà che Cristo è veramente il Signore. Quando Cristo sarà manifestato a tutto il mondo come il SIGNORE stesso, sarà alla gloria di Dio Padre. Cioè, chi onora il Figlio, onora il Padre. Chi non onora il Figlio non onora nemmeno il Padre. Cristo Gesù sarà glorificato da tutti, e questo porterà gloria a Dio Padre. il principio Amici,fedeli in Cristo, tutto questo è molto importante, per almeno due motivi. Innanzitutto, è importante che comprendiamo quanto grande è stata l’umiliazione di Cristo, e quanto gloriosa è la sua elevazione. Dobbiamo capire queste verità per gioire anche in mezzo alle prove, sapendo che il nostro Signore e Salvatore è oltremodo glorioso e innalzato. Sapere questo, e sapere che noi facciamo parte veramente di Cristo, ci permette di gioire in Lui in qualsiasi momento. Però, c’è un altro motivo per cui è importante capire che l’umiliazione di Cristo è risultata nell’elevazione di Cristo. Dobbiamo capire questo, perché dimostra un principio fondamentale della vita. "Dio" innalza coloro che veramente si umiliano. In tutta la Bibbia leggiamo che Dio innalza coloro che si abbassano. Questa verità la vediamo nell’Antico e nel Nuovo Testamento; per il momento, vi leggo solamente alcuni esempi di versetti: Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato». (S.Luca cap.14:11) Umiliatevi davanti al Signore, ed egli v’innalzerà. (S.Giacomo 4:10) Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; (1° Pietro cap.5:6) Qualcuno potrebbe dire: il Signore parlava ieri, no! La parola di "DIO" è valida anche per noi, ai nostri giorni!! essere umili Consideriamo in che senso Dio innalzerà coloro che sono veramente umili. Chiunque innalza se stesso sarà abbassato da Dio, per sempre. Chi si abbassa veramente, sarà innalzato da Dio. Possiamo veramente dire: beato l’uomo che è umile. Infatti, quando veramente ci umiliamo, davanti a Dio e davanti agli uomini, Dio ci innalzerà infinitamente e eternamente oltre qualunque altezza che l’uomo potrebbe ottenere per le proprie forze. Per esempio, leggiamo qualche versetto. 16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. 17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. (Romani cap.8:16-17) Considerando che,figli di "DIO" non si nasce, ma lo si diventa, accettando l'opera vivifica della passione di Cristo. 4 Ma "Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, (Efesini cap.2:4-6) Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono. (Apocalisse cap.3:21) Amici, Fedeli, questa verità è troppo grande per poterla comprendere veramente fino in fondo. Noi, che eravamo peccatori ribelli, se siamo in Cristo, saremo glorificati con Lui. Ci siederemo con Lui sul suo trono in cielo. Cristo aveva già la gloria di Dio, prima di umiliarsi. Invece noi non avevamo alcuna vera gloria. Però, nella misericordia e grande grazia di "Dio", "Dio" dichiara che se ci umiliamo veramente, saremo veramente glorificati con Cristo. O che possiamo comprendere di più questa verità! Quanto può durare l’umiliazione di questa vita in confronto con la gloria eterna? Poi, anche quando ci umiliamo veramente, in realtà, possiamo già vedere l’opera di Dio nella nostra vita. Già in questa vita, Dio ricolma di benedizioni coloro che si umiliano davanti a Lui. In più, hanno la meravigliosa eredità che li aspetta. come umiliarci Allora, considerando che Dio ci comanda di umiliarci, considerando che abbiamo l’esempio di Cristo, e considerando la meravigliosa ricompensa per coloro che veramente si umiliano, umiliamoci. Consideriamo per alcuni minuti cosa vuole Dio quando ci comanda di umiliarci. Per capire cosa vuol dire, ricordiamo i versetti all’inizio di Filippesi 2. 1 Se dunque v’è qualche incoraggiamento in Cristo, se vi è qualche conforto d’amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento. 3 Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso, 4 cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri. 5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, Abbiamo considerato questo brano con attenzione? Abbiamo visto che si tratta di non avere i nostri traguardi personali, ma di avere traguardi che portano in avanti tutti. Abbiamo visto che questo vuol dire avere la mentalità di squadra, o meglio, di famiglia. Non dobbiamo agire come tanti individui, dobbiamo agire come membri di Cristo, l’uno dell’altro. Specificamente, questo versetto dichiara: non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, per ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a sé stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri. In altre parole, dobbiamo vivere in modo contrario a quello che è naturale per noi. Dobbiamo vivere contrariamente a quello che è normale nel mondo. Dobbiamo dire “no” alla nostra tendenza naturale di vivere egoisticamente e orgogliosamente. Abbiamo visto nell’esempio di Cristo che l’umiltà di Cristo fu manifestata soprattutto nella sua assoluta ubbidienza al Padre. Infatti, la vera umiltà produce sempre ubbidienza. Allora, pensiamo alla nostra vita. La descrizione dell’umiltà di Cristo serve proprio per spronarci ad agire con umiltà. Perciò, quanta umiltà abbiamo? Come possiamo riconoscere se siamo umili o noi? Per prima cosa, la nostra ubbidienza diventa uno specchio del nostro cuore, che mostra quanta umiltà abbiamo veramente. Ricordiamo che quando parliamo di ubbidienza, intendiamo non solo le nostre azioni, ma anche il nostro atteggiamento. Poi, dobbiamo considerare come rispondiamo quando Dio ci fa vedere qualche disubbidienza. Questo lo fa tramite la nostra coscienza, tramite la nostra lettura personale, o tramite la nosra preghiera se la offriamo come un continuo profumo soave a "DIO". Vorrei menzionare un’atteggiamento estremamente pericoloso a riguardo. Quando Dio ci fa notare un atteggiamento sbagliato, o un comportamento sbagliato, essere veramente umile vuol dire riconoscere il nostro sbaglio e confessarlo a Dio e impegnarci a cambiare con il suo aiuto. Una reazione completamente sbagliata è di scusarci solamente. Per esempio, conosco persone che parlano in modo molto brusco quando sono arrabbiate. Ho sentito una dire, più volte: “Si, sono così. Perciò, dovresti cercare di non farmi arrabbiare.” Ci sono persone che hanno il peccato di essere permalose, e anziché confessarlo come peccato, dicono: “sì, sono permaloso, non dovresti offendermi”. Ci sono persone che hanno il peccato di essere pigre, e dicono “si, non mi impegno come dovrei”. Tutte queste cose sono modi di scusare un cuore non ubbidiente al Signore. Tutte queste cose sono segni dell’orgoglio spirituale, invece dell’umiltà che ci viene comandato di avere. Amici, quando riconosciamo qualche comportamento o atteggiamento che non è conforme alla Parola di Dio, non dobbiamo mai scusarci. Invece, dobbiamo umiliarci davanti a Dio e confessare la cosa come peccato, quale essa è. Questa è l’umiltà che siamo chiamati ad avere. Inoltre, siamo chiamati, per comandamento, e per l’esempio di Cristo, ad avere l’umiltà di non cercare solo il nostro proprio interesse, ma anche quello degli altri. Questo non vuol dire che non si può mai fare nulla per se stessi. Però, vuol dire che la nostra vita dovrebbe essere indirizzata a cercare il bene degli altri, e non solo quello di noi stessi. Vuol dire ricordare che siamo una famiglia. In una famiglia biologica, i vari membri si impegnano per il bene di tutti. "Dio" chiama anche noi a fare similmente gli uni per gli altri. Infatti, in una famiglia buona, quando qualunque membro viene onorato, tutti si considerano onorati. Quando qualunque membro viene ferito, tutti si considerano feriti. Da questo capiscono che sono membri l’uno dell’altro. Anche noi siamo membri l’uno dell’altro. Perciò, come Cristo non è venuto per essere servito, ma per servire, per cercare il bene degli altri, così, anche noi siamo chiamati a non cercare il nostro bene, ma il bene gli uni degli altri, o per meglio dire, il bene di tutti. Amici, Fedeli, abbiamo davanti a noi un esempio meraviglioso dell’umiltà di Cristo. Vediamo che Cristo cercava il bene degli altri. Anche NOI siamo fra quelli che hanno ricevuto il beneficio dell’opera di Cristo. Quello che Cristo ha fatto, l’ha fatto per noi. O che possiamo ricordare che per quanto Cristo si è umiliato, Dio lo ha innalzato molto, molto di più. Dio ci comanda di umiliarci. Dio promette che innalzerà chiunque si abbassa veramente. Umiliarsi significa dire “no” alla nostra carne, e dire “sì” a Dio. Umiliarsi è difficile, però, quanto è dolce e prezioso il risultato per coloro che camminano in umiltà. Quanto è grande la gloria riservata per quelli che sono umili. Guardiamo l’esempio di Cristo. Nessuno si è mai umiliato come Lui. Guardiamo quanto è stato innalzato da Dio. Seguiamo le orme di Cristo. Umiliamoci. Ubbidiamo a Dio in ogni cosa. Poi, sarà Dio a innalzarci! Imitiamo la passione di Cristo Gesù per noi. Cordialmente, Antonio.
 
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Se ti fermi a guardare IL FINITO, L’IMPERFETTO, SE TI FERMI A RACCOGLIERE IL DOLORE, SE TI FERMI A PARLARE CON IL DOLORE, ESSO APRIRA’ DAVANTI A TE SOLO UNO SPAZIO DOVE LE OMBRE SI MUOVONO e l’ombra rappresenta l’incognita;  ma se ti fermi a raccogliere il Mio pensiero, se ti fermi a parlare con l’amore che esso possiede, queste ombre si dileguano e sentirai il mio calore avvolgerti, accarezzare la tua anima.

 

Ecco, questo è l’uomo perfetto che IO desidero, l’uomo che innanzi tutto si è saputo vedere e riconoscere lontano da ME, ma che ha fatto di tutto, per accorciare le distanze, fino a sentire il calore del mio amore, invaderlo e accoglierlo. La vostra paura nasce dall’incertezza e l’incertezza porta l’uomo a condurre sentieri sbagliati: la paura si combatte con la fiducia e l’incertezza con la convinzione che IO posso essere quella mano che vi può condurre oltre il vostro buio, oltre ogni vostra fragilità.

 

“Nella preghiera del Padre Nostro si recita: non ci indurre in tentazione. Questa frase che Io ho inserito significa una cosa sola: non che DIO ci induca alla tentazione, ma ho voluto insegnare che vi deve essere un rapporto tra Padre e Figlio molto stretto, dove il figlio chiede al Padre di non lasciarlo solo nella prova, di non lasciarlo solo quando il male viene a tentarlo e vuole separare il suo cuore dal suo”

 

L’uomo cammina su sentieri tortuosi, ma non si accorge che il mio sguardo è sempre poggiato sul suo capo e che quando IO sembro lontano, in realtà, sono più vicino che mai.

 

Non dimenticare che il grano e gramigna crescono insieme, sotto lo stesso sole, sulla stessa terra, ma poi viene il tempo della separazione, affinché l’erba cattiva non soffochi l’erba buona, perché ricorda, che mai il tuo Dio abbandona l’uomo giusto, mai il tuo Dio può lasciare il suo uomo nella tempesta, ma la mia mano, per amore del giusto si alza e ordina ai venti di placarsi e al sole di tornare a risplendere.

 

 

“Guarire i cuori affrantisignifica: portare consolazione a tutti gli uomini, aiuto e lo spirito di verità affinché la loro fede e la loro fiducia in Dio cresca ed  si possa  istaurare il regno promesso da Dio per l’uomo.

 

 

Il giusto non è solo colui che compie la volontà del Padre,

 il giusto non è solo colui che opera per mezzo della fede,

 il giusto è colui che cammina ancora, dopo tanto tempo e tanta fatica,

 per amore, con coraggio e forza, perché questa forza non appartiene alle vostre membra,

ma mi viene data in conformità alla vostra volontà.

 

 

 

 

 

Vedete sulla terra possono nascere  bambini che hanno degli handicap,  e tutto ciò è fonte di dolore sia per chi è genitore e per lo stesso  bambino che vive quella vita molto diversa dagli altri,  ma pensate che  l’amore di DIO abbia voluto  che  la sua creatura  possa essere cosi diversa da tanti? Eppure esiste la diversità, esiste la sofferenza e  solo elevandovi dalla terra capirete che quelle creature  sono un dono di DIO, perché portano a chi le accoglie una grazia particolare e la vita su questa terra è solo un piccolo percorso, poi quando essi rientrano  nella dimensione  del cielo, essi   si ritrovano a  vivere ugualmente ad altri,  in una perfezione indicibile, e qui si capiscono le parole del CRISTO: BEATI I POVERI DI SPIRITO, perché sono proprio queste persone  che hanno sofferto che possono dare  una conoscenza in più alle tante anime che  sono qui e hanno avuto una vita  molto diversa.

 

 
 

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