CSRC SAN FELE

«Favorire l'attivazione e il mantenimento del benessere psicofisico degli utenti»-«Promuovere relazioni sociali tra le persone»-«Promuovere ed organizzare la partecipazione degli anziani alle proposte culturali, ricreative e sportive presenti sul territorio»

Creato da csrperanzianiricordi il 02/01/2012

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Festa della Mamma 9 maggio 2021

Post n°157 pubblicato il 08 Maggio 2021 da csrperanzianiricordi
 
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La festa della mamma è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo. In Italia cadeva regolarmente l'8 maggio, fin quando non si decise di fissarla alla seconda domenica di maggio, come negli Stati Uniti.

Costituisce una festa molto antica, legata al culto delle divinità della fertilità degli antichi popoli politeisti, che veniva celebrato proprio nel periodo dell'anno in cui il passaggio della natura dal freddo e statico inverno al pieno dell'estate dei profumi e dei colori (e della prosperità nelle antiche civiltà contadine) era più evidente

La festa della mamma fu istituita nel 1914 negli stati Uniti su proposta di Anna M. Jarvis.
Anna era molto legata alla madre, un'insegnante della Andrews Methodist Church di Grafton, nel West Virginia.
Dopo la morte della madre, Anna si impegnò inviando lettere a ministri e membri del congresso affinché venisse celebrata una festa nazionale dedicata a tutte le mamme. Questa festa doveva rappresentare un segno d'affetto di tutti nei confronti della propria madre mentre questa era ancora viva.

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Pensioni, rivalutazione dal 2018

Post n°156 pubblicato il 10 Novembre 2017 da csrperanzianiricordi
 

Rivalutazione pensioni dal 2018, come si calcola l'indicizzazione scaglione per scaglione: le regole per i diversi assegni previdenziali e il nuovo meccanismo dal 2019.

Le pensioni nel 2018 saliranno dell’1,2%, per recuperare l’inflazione misurata dall’ISTAT: dopo due anni in cui l’indice dei prezzi è rimasto piatto, l’indicizzazione torna a far salire gli assegni previdenziali. Il meccanismo di rivalutazione è previsto dalla legge 147/2013 (comma 483), in vigore fino a fine 2018, in base al quale recuperano l’inflazione in misura piena solo le pensioni fino a tre volte il minimo. La finanziaria 2014 (legge 147/2013) aveva stabilito le regole della rivalutazione parziale per il triennio al 2016, prorogate al 2018 con la legge 208/2015.

 

 

Per l’ufficialità sugli incrementi 2018 bisogna attendere un apposito decreto ministeriale, nel frattempo vediamo come si calcola l’aumento per i diversi trattamenti previdenziali.

 

  • Pensioni fra tre e quattro volte il minimo:
    si rivalutano al 95%, aumento dell’1,14%
  • Pensioni fra quattro e cinque volte il minimo:
    adeguamento al 75%, rivalutazione dello 0,9%
  • Pensioni fra cinque e sei volte il minimo:
    indicizzazione al 50%, aumento dello 0,6%
  • Pensioni  sopra sei volte il minimo:
    indicizzazione al 45%, aumento dello 0,54%
    Attenzione: sulle pensioni 2018 bisognerà calcolare il conguaglio della maggior rivalutazione 2015, anno in cui gli assegni sono stati superiori dello 0,1% rispetto all’inflazione (l’indice provvisorio 2014 era pari allo 0,3%, l’inflazione effettiva è stata poi allo 0,2%, il recupero non è stato ancora effettuato perché negli anni successivi l’inflazione era pari a zero, e di conseguenza l’indicizzazione avrebbe comportato un abbassamento degli assegni previdenziali che è stato evitato).
    Dal 2019, ricordiamo, torna il vecchio meccanismo di indicizzazione previsto dalla legge 388/200:

 

  • rivalutazione è al 100% fino a tre volte il minimo,
  • al 90% fra tre e cinque volte il minimo,
  • al 75% per i trattamenti più alti.
    Per il resto,ricordiamo che dal 2018 si rivaluta interamente anche il trattamento minimo che passa a 507,92 euro al mese (dagli attuali 501,89), così come la pensione sociale che arriva a 373,69 euro al mese ed il trattamento assistenziale per gli ultra65enni privi di reddito, che sale a 453,45 euro.
 
 
 

Potenza, istituito il Parco naturale regionale del Vulture

Post n°155 pubblicato il 10 Novembre 2017 da csrperanzianiricordi
 
Tag: Vulture

L'area protetta comprende i laghi vulcanici di Monticchio e il monte Vulture. Interessati i comuni di Melfi, Rionero, Rapolla, Barile, Ripacandida, Ginestra,     San Fele e Atella

 

 

La Basilicata ha una nuova area protetta. Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la delibera di giunta con la quale istituisce il Parco naturale regionale del Vulture, nel potentino. Si tratta di un risultato storico considerato che l’iter istitutivo  è partito nel lontano 2001 e che, solo alla quarta serie delle conferenze di servizio che si sono svolte tra il 2014 e il 2015, è stato possibile ottenere una perimetrazione e un disegno di legge condiviso con le popolazioni locali e le istituzioni.

Il parco comprende la zona speciale di conservazione (ZSC) e la zona di protezione speciale (ZPS) del monte Vulture, dalla quale si diramano corridoi ecologici. Le amministrazioni pubbliche interessate sono la Regione Basilicata, la Provincia di Potenza, l’ area programma Vulture  - Alto Bradano, i Comuni di Melfi, Rionero in Vulture, Rapolla, Barile, Ripacandida, Ginestra, San Fele e Atella. “Tale delimitazione – si legge nella documentazione - coniuga il concetto di zona protetta con l’idea di rete ecologica formata da elementi di elevato valore ecologico, collegamenti lineari funzionali e aree naturali poste lungo linee ideali di passaggio della fauna denominati corridoi ecologici e stepping stone. Il parco sorge in un territorio a forte valenza naturalistica e paesaggistica dove il patrimonio geologico, storico e antropologico da tutelare e conservare è notevole”.

Diverse le finalità che l’ente gestionale dovrà perseguire. Da un lato la tutela e la conservazione delle specie e degli habitat naturali insieme alla valorizzazione delle caratteristiche geologiche, paesaggistiche, storico-archeologiche e paleontologiche del territorio con particolare riferimento alla emergenza ambientale, geomorfologica e idrogeologica costituita dai laghi vulcanici di Monticchio e del monte Vulture. Dall’altro, l’organizzazione del territorio per la fruizione di ogni tipo di utenza (disabili, anziani e bambini) a fini culturali, scientifici, didattici, turistici e ricreativi,  la  promozione  dello sviluppo sostenibile mediante la riduzione della produzione di rifiuti con la attivazione di raccolta differenziata e l’utilizzo o la produzione di energie a basso impatto e l’ agevolazione, anche in forma cooperativa, delle attività produttive compatibili.

“La nascita di un nuovo Parco risponde alla crescente domanda da parte di un’utenza esigente che oggi cerca il contatto con la natura e va al tempo stesso alla ricerca di nuove proposte turistiche e culturali - afferma l’assessore  all’Ambiente e energia della Regione Basilicata Francesco Pietrantuono  - Coniugare la difesa del territorio, la biodiversità e i sistemi naturali con lo sviluppo economico e competitivo della regione è uno degli obiettivi principali che bisogna perseguire al fine di promuovere il benessere e lo sviluppo dell’intera area, anche attraverso il recupero della cultura e dei mestieri tradizionali. Infatti - prosegue - aspetto prioritario delle nostre politiche di sviluppo è una pianificazione turistica intelligente che crei offerte e servizi per i visitatori attuali e potenziali in modo tale che la comunità interessata ne riceva benefici economici e sociali. La novità apportata dai Parchi – conclude  - è stata quella di aver cercato di coniugare la conservazione delle risorse naturali con l'uso sociale delle stesse e con la ricerca dello sviluppo compatibile per le popolazioni insediate”.
Il parco regionale del Vulture potrebbe essere il giusto trampolino di lancio per un altro progetto di conservazione degli aspetti naturalistici e ambientali dell’area: l’istituzione del geoparco europeo nel comprensorio territoriale dei laghi di Monticchio. Un ordine del giorno dei consiglieri Napoli, Castelluccio (Pdl-Fi), Robortella e Lacorazza (Pd), approvato dall’aula all’unanimità, impegna infatti la giunta a “esperire, in tempi estremamente celeri, ogni azione utile e necessaria all’istituzione del geoparco e del più

vasto comprensorio di interesse archeologico, storico, culturale e naturalistico, di riferire al Consiglio regionale con cadenza trimestrale sullo stato di esecuzione del suddetto iter procedimentale e di verificare eventuali e ulteriori siti di valenza ambientale da candidare per il riconoscimento dell'European Geoparco” in linea con quanto la Regione Basilicata ha stabilito sotto l’aspetto legislativo e programmatorio nel contesto della rete ecomuseale.

 

 
 
 

Defibrillatori e attività sportiva dilettantistica: Lorenzin firma il decreto che sposta l’obbligo al 30 novembre

Post n°154 pubblicato il 21 Luglio 2016 da csrperanzianiricordi
 

Il nuovo slittamento del termine (inizialmente fissato al gennaio 2016) determinato dalla necessità di completare, su tutto il territorio nazionale, le attività di formazione degli operatori circa il corretto utilizzo dell'apparecchiatura

defibrillatore

Scatterà dal prossimo 30 novembre l’obbligo da parte delle società sportive dilettantistiche di dotarsi dei defibrillatori semiautomatici. A prevederlo è un decreto firmato dal ministro della Salute,Beatrice Lorenzin, e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, attualmente  è in corso di registrazione e di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Il provvedimento proroga di ulteriori  4 mesi e 10 giorni l’entrata in vigore delle norme introdotte col decreto con il Dl Balduzzi del 2012 (Dl n.158/2012 convertito nella L. 189/2012) che aveva tra l’altro previsto l’adozione di garanzie sanitarie mediante l’obbligo di idonea certificazione medica per i cittadini che praticano attività sportiva non agonistica o amatoriale nonché per la dotazione e l’impiego, da parte delle società sportive sia professionistiche sia dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita.

Le linee guida allegate al decreto attuativo (Dm 24 aprile 2013) avevano previsto tra l’altro la presenza di personale formato presso centri di formazione accreditati dalle singole Regione. Proprio la difficoltà di  completate, su tutto il territorio nazionale, le attività di formazione degli operatori circa il corretto utilizzo dei defibrillatori semiautomatici aveva determinato il primo differimento di 6 mesi del termine previsto per l’entrata in vigore dell’obbligo, fissato inizialmente per il settore sportivo dilettantistico  al 20 gennaio  di quest’anno.  E la stessa ragione sembra aver determinato il nuovo slittamento al 30 novembre prossimo.

 
 
 
 
 
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