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L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.
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Il Vangelo
Post n°1232 pubblicato il 14 Giugno 2015 da mfr_caserta
Domenica XI del Tempo Ordinario In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Questione di semi. Gesù, che ben conosce l'ambiente contadino da cui proviene, usa spesso immagini semplici per spiegare le realtà profonde di Dio. La realtà dello Spirito ha le sue dinamiche, i suoi ritmi, che vale la pena conoscere. La parabola di oggi ci invita alla pazienza, a lasciar perdere l'ansia, la fobia di tenere tutto sotto controllo, il volere programmare e capire tutto anche nella nostra vita spirituale. Conosco amici che si stanno riavvicinando alla fede e che, da principianti, incorrono spesso nell'errore del credere che la fede funziona, in fondo in fondo, come qualsiasi altra realtà umana. È la nostra vita che ci porta a pensare che le cose dipendono solo da noi, dalla nostra buona volontà: ci tocca programmare tutto, anche il riposo! E il rischio di applicare questa categoria alle cose dello Spirito è quanto mai presente. Magari entusiasti ci siamo avviati sulle strade del Vangelo e vi abbiamo intuito la verità, magari coinvolti emotivamente in un'esperienza, in una comunità, in un percorso di preghiera. Poi, dopo qualche tempo: maretta. Fatica a pregare, dubbi, inquietudine. Starò sbagliando? Cosa posso fare? Ed ecco la parabola dell'essere, del lasciarsi fare: se il seme è piantato, stai tranquillo, lascia fare al Signore. È una prospettiva molto diversa dal nostro efficientismo: fidarsi e lasciare tutto in mano a Dio, credere che Dio, se lo lascio fare, opera e cresce in me.
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Inviato da: desaix62
il 01/09/2016 alle 10:52
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il 25/08/2016 alle 11:48
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il 27/07/2016 alle 09:34
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il 15/07/2016 alle 14:05
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il 20/04/2016 alle 18:45