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Missionari francescani del Rosario

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CHI SIAMO

 

L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.

 

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Il Vangelo

Post n°1608 pubblicato il 25 Agosto 2016 da mfr_caserta

Dal Vangelo secondo Matteo (24,42-51)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda", e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

Parola del Signore


Commento su Matteo 24,42-51

Vigilate. L'invito di Gesù è costante, in tutto il suo vangelo. Anzi, è uno degli inviti più pressanti fra quelli che Gesù rivolge ai suoi discepoli. Vigilare per conservare la fede, vigilare per evitare che la luce interiore si spenga, vigiliare per accorgersi della presenza del Maestro. Forse, amico lettore, dirai: con tutto quello che ho da fare, l'ultimo dei miei problemi è quello di restare addormentato! No, amico: vigilare non è il contrario di dormire, ma di dimenticare. In questi nostri tempi frenetici, in cui l'anima sempre più si distanzia dalla vita e siamo travolti dalla ferocia delle cose da fare per vivere (figuriamoci, poi, per chi non si accontenta di vivere e vuole strafare!), è difficile conservare la fede. La soluzione è uno sforzo, un'ascesi che orienti la nostra quotidianità verso la presenza del Signore. La preghiera fedele, la partecipazione all'eucarestia festiva, la possibilità di fare qualche giorno di ritiro durante l'anno, ci sono essenziali per restare cristiani.

 

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Commenti al Post:
comelunadinonsolopol
comelunadinonsolopol il 25/08/16 alle 11:48 via WEB
io spero tanto che il signore non venga da noi, ma non perche non credo nelle sue parole ma perche è uno schifo uccisioni terremoti la gente si vuol male ma tutto questo io credo che non lo voleva per noi..
 
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