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Missionari francescani del Rosario

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CHI SIAMO

 

L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.

 

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Il Vangelo

Post n°1275 pubblicato il 08 Agosto 2015 da mfr_caserta

SAN DOMENICO
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell'acqua. L'ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo».
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: "Spòstati da qui a là", ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
Parola del Signore


Commento su Matteo 17,14-20

Gli apostoli pensano di avere in mano la situazione: perché disturbare il Rabbì? In fondo è solo un piccolo demonietto, una malattia guaribile! Poveri apostoli, e poveri noi!, quando ci illudiamo di potere sostituirci a Gesù, quando pesiamo la nostra fede e pensiamo di averne a sufficienza, di avere fatto un bel cammino, di potere osare e fare qualche bel miracolo. No: non abbiamo neppure il grano di fede sufficiente a spostare le montagne, ci ammonisce Gesù. Dimoriamo nell'umiltà, perché è Dio che agisce attraverso di noi, e proprio quando non ce ne accorgiamo e nei modi e nei tempi che non pensiamo. Ciò che possiamo fare è affidarci completamente alle sue mani, mettere le nostre energie e le nostre forze a servizio del Regno, perché sia lui a fare. Tutte le volte che i cristiani o la Chiesa credono di potere sostituirsi a Dio combinano pasticci incredibili! Da parte nostra, allora, restiamo nascosti nel cuore di Dio, preghiamo e digiuniamo dall'orgoglio e dalla violenza per potere anzitutto sconfiggere i demoni che albergano nei nostri cuori il peggiore dei quali, per noi credenti, è il demone del santo
orgoglio spirituale...

 

 
 
 
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