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Missionari francescani del Rosario

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CHI SIAMO

 

L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.

 

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Il Vangelo

Post n°1314 pubblicato il 28 Settembre 2015 da mfr_caserta

Lunedi della XXVI settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (9,46-50)

In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito,
perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Parola del Signore


Commento su Lc 9,46-50

Gesù è diventato famoso visto che un esorcista usa anche il suo nome per cacciare i demoni. Normalmente gli esorcisti, mezzi maghi e mezzi stregoni, usavano alcune formule infarcendole di nomi di patriarchi e profeti. Fra questi i discepoli sentono anche l'uso del nome di Gesù e se ne rammaricano, dal momento che questo tale non fa parte del gruppo dei Dodici. Gesù sorride bonariamente e dice loro di lasciar perdere, di andare all'essenziale, di non prendersela. Comunque costui tenta di compiere un gesto di bene e il nome del Maestro non viene usato invano. Allarga il cuore l'ampiezza di visione di Gesù (molto meno la nostra) che non si scandalizza davanti ad una manifestazione di fede alle soglie della superstizione (e quante ancora ne vediamo!) e che cerca di cogliere il positivo in ogni briciola, anche quando proprio si fa fatica a vederlo! Non arroghiamoci il diritto di avere l'esclusiva del vangelo, di essere gli unici depositari autentici dell'interpretazione della Scrittura: la larghezza del cuore di Dio semina germi di speranza e di bene anche nel cuore di persone apparentemente lontane dalla nostra esperienza di Chiesa.

 

 
 
 
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