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L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.
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Messaggi del 19/08/2016
Post n°1604 pubblicato il 19 Agosto 2016 da mfr_caserta
Dal Vangelo secondo Matteo ( 22,34-40) In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Parola del Signore
Commento su Mt 22,34-40 Tutta la Legge e i Profeti sono riassunti nel doppio precetto dell'amore: amare Dio con tutte le proprie forze e il prossimo come se stessi. Noi cristiani siamo facilitati, non abbiamo da mandare a memoria centinaia di prescrizioni rituali come gli amici ebrei e certi cristiani troppo devoti! E i comandi che il Signore dà sono straordinari: non è proprio amare ciò che desideriamo con maggiore intensità? Quanto è bello che ci si chieda di fare proprio ciò che maggiormente desideriamo! Di più: Gesù, con sano realismo, ci chiede di amare Dio al meglio delle nostre forze e della nostra intelligenza. Cioè: come riusciamo. Quante volte incontro dei cristiani che si lamentano dei propri limiti e di non riuscire ad amare sufficientemente Dio! Dio non è un Moloch che chiede sacrificio e amore assoluto, ma un Padre che chiede amore sincero. Di più: Gesù chiede di amare il prossimo come noi stessi. Prima, però, dobbiamo imparare ad amare noi stessi, senza deliri di onnipotenza, senza finzioni, senza eccessi. È difficile amarci come Dio ci ama, ma, per amare gli altri, dobbiamo prima avere fatto un percorso di riconciliazione profonda con noi stessi.
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Inviato da: desaix62
il 01/09/2016 alle 10:52
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 25/08/2016 alle 11:48
Inviato da: desaix62
il 27/07/2016 alle 09:34
Inviato da: generazioneottanta
il 15/07/2016 alle 14:05
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 20/04/2016 alle 18:45