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Mossa Bce incoraggiante, tagliano anche BoE e Riksbank

Post n°173 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da gianzav1

La Riksbank questa mattina aveva scaldato i mercati con un taglio di 175 punti base e il repo rate al 2%. A pranzo la BoE ha annunciato –100 punti base, con il bank rate al 2%, ai minimi dal 1951. Poco dopo la Bce e’ intervenuta con un allentamento di 75 punti base, mai cosi’ tanti nella sua storia, e con il saggio di riferimento al 2,5%, ai minimi da marzo 2006.

La Riksbank ha segnalato che i tassi ora rimarranno al 2% per tutto il 2009 se le condizioni, gia’ critiche, dell’economia locale e globale non peggiorassero. Il Comitato di politica monetaria ha giocato quindi molte delle cartucce rimaste per cercare di evitare un crollo verticale dell’attivita’ economica. Diversi economisti comunque si attendono che dovra’ intervenire nuovamente.

La mossa della Bce, pur non essendo cosi’ eclatante, e’ “molto incoraggiante” come spiega Marco Annunziata, economista di Unicredit Mib. Prima della riunione del Consiglio direttivo, infatti, molti esponenti della Banca centrale avevano decantato la virtu’ della moderazione. Oggi invece si e’ avuto un taglio di 75 p.b. Finalmente la Bce “e’ conscia dei rischi sulla crescita e sull’inflazione”. Il presidente Jean-Claude Trichet non ha aggiunto nulla, non volendosi sbilanciare sui prossimi interventi. Ha comunque riconosciuto che l’inflazione sara’ in target da qui al 2010, cioe’ in un orizzonte sensibile per la politica monetaria. Secondo Annunziata, la Bce tagliera’ ancora con i tassi che possono arrivare tra l’1% e l’1,5%. Le previsioni sulla crescita del 2009, inoltre, sembrano troppo conservative.

Trichet si e’ anche focalizzato sul fatto che in meno di due mesi i saggi sono stati tagliati di 175 punti base, ma secondo Chris Williamson e Rob Dobson, economisti di Markit, “e’ cruciale per determinare l’efficacia della politica monetaria vedere come i tagli sono trasmessi alle banche” e di conseguenza ai consumatori e alle societa’. “Da questo punto di vista, il tasso interbancario e’ sceso, ma lo spread con i tassi di riferimento rimane elevato, suggerendo che i tagli non hanno fatto molto, finora, per riportare la fiducia sui mercati”.

Per quanto riguarda la BoE, sembra ormai chiaro che per la prima volta nei 314 anni della sua storia il bank rate scendera’ sotto la soglia del 2% “e le possibilita’ che vada al di sotto dell’1,5% sono in significativo rialzo”, spiega Chiara Corsa di Unicredit Mib.

 
 
 
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