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La legge è uguale per tutti. Fosse vero!

Post n°377 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da IoTiSorrido
 

La legge è uguale per tutti.
Così dice l’ordinamento giuridico italiano e così insegnano tutti i genitori sin da quando siamo piccoli (forse non proprio tutti).

Siamo cresciuti sentendoci dire "chi sbaglia paga, non si ruba, si rispetta il prossimo" e tante altre regole di buona educazione e coscienza civile, senza sconfinare nei dettami che la religione cristiana imporrebbe.

Ma di fatto nella mia Italia vige una legge parallela in cui ai furbi ed ai potenti le regole fanno eccezione.

Non sono iscritta a nessun partito e come una buona parte dei miei coetanei (trentenni) non mi occupo di politica, più che altro me ne preoccupo.

Da tempo rifletto sul fatto che in questi ultimi anni vivo la mia cittadinanza italiana con un senso di imbarazzo, di fastidio. Mi sento sporca, macchiata pur non avendo mai commesso reato.

Ho ragionato a lungo sul perché di questa sensazione ed alla fine sono arrivata al dunque: vivo in un paese disonesto.

E non restringo la mia analisi solo ai politici che sono al governo e nemmeno a quelli dell’opposizione, ma parlo di tutti. Ogni singolo italiano, neonati esclusi.

Perché nei decenni, e sarebbe difficile risalire all’atavico inizio, s’è pian piano perso ogni pudore verso il rispetto degli altri. Pian piano tutti, a diversi livelli, siamo lentamente scivolati nella disonestà.

Mi sento arrabbiata ed impotente perché nessuno mi rappresenta e di nessuno sento di potermi fidare.

Io ragiono con semplicità e penso al mio piccolo orticello, ai miei interessi di giovane donna del sud Italia.

Se avessi necessità di affidare i miei risparmi, i miei diritti, le mie aspirazioni, o guardando oltre, il mio bene più grande, mettendo al mondo dei figli, a chi potrei rivolgermi? Nelle mani di chi sono? Di chi posso fidarmi?

C’è in Italia un uomo o donna che ha messo la sua vita a servizio della politica e quindi del popolo italiano meritevole della mia fiducia?

Non lo so.
Non mi so rispondere.

Ed il guaio del popolo italiano è questo.

Viviamo abbandonati in una sfiducia diffusa, assuefatti sappiamo che tutti ci possono fregare. Certi che quando si sale al potere, quando gli interessi si fanno più grandi è difficile resistere al fascino della disonestà, del compromesso, della connivenza.

Sono rimasta scioccata nell’apprendere che moltissima gente che ci rappresenta, senza puntare in alto su chi ci governa, ha la fedina penale sporca, e sono stata buona a non definirla sudicia.

Ma gli italiani che votano, e che scelgono chi deve sostenere e difendere l’interesse comune, lo sanno che molti sono criminali? Perché chi commette un crimine in italiano si chiama criminale.

L’assurdo non sta nel tizio che delinque cosciente di quello che fa, ma nel fatto che per anni noi italiani abbiamo permesso che gli stessi tizi raggiungessero ruoli di potere e che legiferassero a loro favore, per continuare a delinquere indisturbati .

Il problema sta nel fatto che la legge non è più uguale per tutti.

Se commetti un reato nessuno si indigna, se frodi lo Stato nessuno ci fa più caso, e nella maggior parte dei casi, passate alcune settimane tutto passa, tutto corre e ce ne si dimentica.

Le macchia nera della disonestà si allarga e contagia.

Mi piacerebbe davvero sapere se ogni italiano si sente orgoglioso di vivere in una Italia così.

A me non piace affatto. Ma davvero non so cosa fare.

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"L'amore è semplice come la pioggia,
deve inzupparti anche se non vuoi.

L'amore va vissuto subito,
come se si precipitasse da un burrone,
ad occhi chiusi e con il vento fra i capelli."

 

...

Ho grandi sogni e tanta fretta di realizzarli.

Sono impaziente, non amo aspettare.
Mi piace vivere intensamente. Ridere, correre, cantare e piangere.
Amo il mare, il sole e la pioggia.

Non riesco a vivere senza sognare, ogni mattina mi sveglio pronta a raggiungerne uno.
Tanti li ho afferrati ma i più belli li vedo ancora da lontano...brillano, ma riesco a sentirle il leggero calore...

 

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