diafiṡàrio 3
Post n°3 pubblicato il 08 Febbraio 2015 da Merube
Ed ora, non dalla cappa dell'empireo, ma dal celeste del tetto, che pressa, una sera come inventata, la sera riagguanta le ossa laide e rachitiche delle parole e se ne va in quel paesaggio forellato delle cose che permangono. Con linguaggio dicèrto da lastricare mostro ora spalle impolverate che scrollo dall'ossuto incastro, insorgente odo il carrucolarsi della realtà, giù come un deus ex machina, col trapestìo desolato e giunto, uno sfiato rugghia del corpo quella eloquentia delicata al tatto e cedevole degli spazi che hinc ad hōram non risiedi.
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Inviato da: canescioltodgl10
il 13/07/2016 alle 08:12
Inviato da: canescioltodgl10
il 01/06/2016 alle 07:40
Inviato da: dominjusehellah
il 27/11/2015 alle 23:15
Inviato da: PRONTALFREDO
il 27/11/2015 alle 21:02
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il 21/11/2015 alle 10:42