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giornale di controinformazione

Messaggi del 05/03/2014

 

Chiaiano (Napoli) avvelenata dallo Stato

Post n°482 pubblicato il 05 Marzo 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

L’intera Campania è stata avvelenata dallo Stato, dai suoi silenzi e dalle sue connivenze, dai suoi mancati controlli e dai suoi funzionari corrotti.

Eppure si sapeva da tempo, da tempo i cittadini di Chiaiano, di tutta la Campania, denunciavano lo scempio della loro terra…ma le manifestazioni trovavano sempre lo Stato, con caschi e manganelli, a difendere quell’omicidio di massa, ad arrestare, fermare, chi si opponeva per difendere la vita di una intera regione.

Chiaiano, come Pianura, come Giugliano, come tutta la Terra dei fuochi, un massacro voluto e pianificato nei silenzi di Napolitano, nei decreti legge di Berlusconi, che indicò la discarica di Chiaiano come “sito strategico dello Stato” e quindi difeso dall’esercito, nell’ insapute di Bassolino e di tutto il PD campano, sostenitore di quella Fibe che ora è coinvolta anche nell’avvelenamento di queste terre.

La discarica di Chiaiano fu imposta dal governo Berlusconi nel 2009: “Lo Stato non farà alcun passo indietro”…”L’emergenza rifiuti và risolta”…”Non bisogna guardare al proprio piccolo orticello, la spazzatura dalle strade va rimossa”, queste le dichiarazioni del governo di allora che mise l’esercito ed il filo spinato a difesa della discarica e migliaia di poliziotti sempre pronti a manganellare anche i loro figli, pur di attenersi ad ordini che uccidono anche i loro figli.

Ora, dopo quattro anni, dopo che anche le falde acquifere sono a rischio, in una zona in cui gravitano  anche gli ospedali più importanti dell’intero plesso napoletano, arrivano gli arresti, si scopre la verità…già chiara ai cittadini dal primo momento, da quando i primi atti di sequestro della zona, i primi controlli di un’agenzia provinciale, la Sapna, ne certificavano l’adeguatezza, ne assicuravano la sicurezza.

Nella nota della Procura di Napoli-Dda si legge:  "I lavori di realizzazione dell'invaso della discarica di Chiaiano sono stati effettuati in violazione degli obblighi contrattuali e in difformità dal progetto approvato, utilizzando materiale non idoneo allo scopo, quale argilla proveniente da cava non autorizzata o argilla mista a terreno". "Si è rilevata la costante attivazione di traffici illeciti di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da terra e rocce provenienti da cantieri stradali e edilizi, utilizzati per i lavori di modellamento della discarica. Tali condotte hanno consentito guadagni e profitti illeciti doppi: oltre ad evitare gli oneri dovuti per legge per il corretto avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti, si è infatti aggiunto il cospicuo guadagno dovuto alla successiva commercializzazione del rifiuto, surrettiziamente qualificato quale terreno vegetale per la realizzazione della stessa discarica di Chiaiano. Il tutto evadendo sistematicamente la normativa fiscale e quella sulla correttezza della documentazione attestante il trasporto dei rifiuti".

Dagli accertamenti tecnici emerge che "i sei argini di discarica sottoposti ad esame erano in realtà non conformi alle prescrizioni, conseguentemente sono stati sottoposti agli arresti domiciliari tutti i membri dell'apposita commissione, che attraverso le loro false attestazioni hanno consentito alla Ibi Idrobioimpianti e alla Edilcar di continuare a gestire la discarica e a ottenere i pagamenti relativi agli stati di avanzamento dei lavori, nonostante gli illeciti commessi. Le difformità riscontrate, l'utilizzo di materiali non a norma e di tecniche di impermeabilizzazione non conformi alle normative standard, impongono la massima attenzione da parte delle autorità competenti nella gestione e nel monitoraggio della discarica per la sua duratura messa in sicurezza".

17 sono gli arresti, tra imprenditori, militari e camorristi, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico, attività di gestione rifiuti non autorizzata, traffico illecito di rifiuti, truffa, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale per favorire i clan della camorra.

Questo lo “stato” dell’arte, di un’ indagine che ha portato allo scoperto l’ennesima ingiuria non solo a Napoli, ma all’intera nazione…quando uno Stato non è capace di difendere la salute dei cittadini, anzi si rende complice di veri e propri disastri ambientali, questo stato non rappresenta i cittadini, ne è nemico, con i suoi atti ed i suoi sgherri…e in questo non c’è nulla di democratico, ma c’è tanto di fascista.

 
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