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Messaggi del 04/08/2015

 

Lacrime meridionali

Post n°767 pubblicato il 04 Agosto 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Il Sud Italia è a rischio desertificazione, nessun investimento e nessuna programmazione per quella parte del paese lasciata da sempre nelle mani delle organizzazioni criminali con le quali lo Stato ha da sempre trattato.

Ma per il signor Renzi i meridionali piagnucolano e non si rimboccano le maniche, almeno quelli che rimangono. Negli ultimi tempi 270mila persone l’anno abbandonano il meridione alla ricerca di quel posto di lavoro negato ad una intera parte del paese, chi riesce per raccomandazione a trovarlo guadagna il 25% in meno di un connazionale del Nord Italia, a pari grado e condizioni lavorative.

Inutile dire che l’ammalato di annuncite cronica dimentichi la terra dei fuochi, che ha inferto un danno enorme ad un settore portante dell’economia del sud Italia e che vede il governo tuttora inerte, fermo, triste spettatore di un omicidio di una intera regione mai contrastato, il disastro dell’ Ilva di Taranto o quello della Marlene Marzotto di Praia a mare, dove chi si rimboccava e si rimbocca le maniche muore di tumore, o i soldi rubati al Sud, dai tempi di Berlusconi ad oggi, per finanziare i trasporti sul lago di Garda o i debiti del Campidoglio, o, ancora, i tagli che proprio lui, il grande rinnovatore, ha previsto sui finanziamenti per le opere ferroviarie che destinano, nella legge di stabilità, 4,7miliardi di euro per la Toscana, il tunnel del Brennero e la Tav e solo 60 milioni di euro per tutte le regioni meridionali, quelle dove i ponti cadono, le ferrovie non funzionano e le Salerno-Reggio Calabria non finiscono mai.

Eppure il Sud non piange, Napoli, ad esempio, attende ancora la visita di un presidente del consiglio che ha sempre preferito scappare difronte alla gente che voleva accoglierlo come merita.

Il Sud, caro signor Renzi, sono le mille e passa aziende d’eccellenza riconosciute in tutto il mondo, come quelle dell’economia del mare (ben 14), o della sartoria (Gianluca Isaia), o dell’aviazione (la K4A di Dario Scalella), alle quali si vanno ad aggiungere quelle nell’ambito medico, del riciclo, della formazione.

Il Sud non piange, il sud lotta contro un divario creato ad arte da una politica serva di interessi che ne hanno fatto terra di rifiuti e di camorre, di sprechi ed ingiustizie, di una sanità malata ed una scuola pubblica abbandonata.

Le lacrime, noi del Sud, le lasciamo agli ipocriti, ai falsi ed ai bugiardi, ad uno Stato che ha lasciato campo libero al malaffare, a quei partiti che ancora annoverano tra le loro fila gente come Bassolino, Cozzolino, Corrado Gabriele, Cosentino veri autori del degrado e dello sfascio del mezzogiorno, a tutti quelli che, quando il gioco sarà svelato, cercheranno i soliti tristi arrampicamenti sugli specchi per giustificare un fallimento epocale, che, appresso al Sud, sta trascinando l’intero stivale nel baratro…  

 
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