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Creato da: ilpasquino.controinf il 02/01/2012
giornale di controinformazione

Messaggi di Agosto 2015

 

Scandalo italiano

Post n°778 pubblicato il 22 Agosto 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

E’ un susseguirsi di “non sapevo”, “non capivo”, “non vedevo”, “non conoscevo”, il coro dei moralisti dell’italica penisola.

Potremmo chiamarlo il funerale dello scandalo quello che ha portato alla luce, senza ombra di dubbio, l’incapacità dell’ intero Stato, rappresentato da politica e forze dell’ordine, ad impedire lo show della mafia in quel di Roma, con tanto di telecamere, elicotteri grondanti petali di rose, blocchi stradali attuati dai vigili urbani e quella parrocchia, che negò le esequie a Piergiorgio Welby, accogliente ed aperta.

Un estrema esposizione mediatica, quasi a significare l’estraneità del paese a queste manifestazioni ed a questa gente, distinguo e prese di distanza che, nei fatti, non ripercorrono, neanche di striscio, quella realtà sotto gli occhi di tutti, ma forse meno “pubblicizzata” perché più scomoda.

Non parlo di certo della tavolata con Buzzi ed il figlio di Casamonica a cui parteciparono, contenti, ma sempre ignari, Poletti ed Alemanno, parlo, ad esempio, del silenzio dello Stato sulla Terra dei fuochi, al segreto imposto ai verbali sulle rivelazioni di Schiavone, poi morto in circostanze più che sospette, alle indagini molto superficiali sull’incidente, che ne causò la morte,  del pm Federico Bisceglia,  appena pochi giorni dopo…quasi a mettere una pietra definitiva su quella commistione tra interessi privati, istituzionali e malavitosi nello scempio e nella distruzione di una parte del paese.

Che la politica italiana, in ogni suo grado, sia completamente collusa con la malavita è ormai non solo acclarato dalle centinaia di arresti che interessano ogni partito, di commissariamenti per infiltrazioni mafiose di vari consigli comunali, ma dalle stesse leggi che impediscono, agli inquirenti, indagini accurate, da un parlamento che protegge gli inquisiti della casta, dai continui tentativi di limitare le intercettazioni e di rendere l’accesso alle commesse pubbliche scevro da ogni controllo.

Non mi scandalizza che la mafia faccia il suo show in un paese che ne permette non certo la sola  sopravvivenza, ma con la quale si accorda per la cogestione della cosa pubblica…mi scandalizza vedere tanto chiasso attorno a questa stupidata e Napolitano ancora senatore a vita e non sotto processo per il silenzio che ha imposto sulla strage di migliaia di persone.

L’ipocrisia è divenuta la colonna sonora dei nostri mezzi d’informazione, di una classe politica corrotta e collusa…una colonna sonora che ancora attrae quelli che ancora non riescono a vedere oltre il loro naso, mentre si bagnano in mari inquinati e bevono acqua avvelenata, respirano aria mortale e mangiano prodotti appestati da quegli interessi trainati dai cavalli del feretro del nostro paese, sorvolati dagli elicotteri dell’arroganza e della bugia, dai quali vengono lanciati i petali degli annunci e dell’ottimismo.

 
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Rossano: dopo 6 giorni dal disastro c’è il divieto di balneazione

Post n°777 pubblicato il 19 Agosto 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Corigliano, colpita in modo simile a Rossano, ha emesso il divieto di balneazione il giorno seguente il diluvio che ha causato danni incalcolabili a due gioielli della costa ionica.

Ci arrivano voci che Rossano ci arrivi solo il 18 Agosto, tre giorni dopo ferragosto, quando i turisti hanno cominciato a togliere le tende, ma intanto, in questi giorni, si sono immersi, con i loro figli, in un mare che ora si dice non sicuro.

La voce della non balneabilità, in effetti, circolava già da giorni tra la gente di Rossano. A far paura non erano tanto i detriti, in bella mostra, ammassati in cumuli, sulle spiagge del litorale, bensì i danni che probabilmente l’alluvione ha provocato al sistema fognario e alla tracimazione del suo contenuto nel mare.

Quali siano le condizione delle fogne, se ci siano perdite che sfociano nel mare, se l’acqua sia inquinata o meno non è dato di sapere, di certo, sino a ieri, quello che traspariva era quel colore marrone di un mare che si è sempre contraddistinto per la cristallinità ed il profumo delle sue acque.

Certo il fango, trasportato dai vari fiumi d’acqua che hanno invaso ogni zona di Rossano, hanno certamente contribuito a cambiare, almeno per questi giorni, il fondale prima pieno di pietre, che ne favorivano la trasparenza, ora scomparse, quasi del tutto, sotto uno strato di terra e melma.

Dei detriti, di cui parlerebbe l’ordinanza, non c’è stata, e non c’è tuttora,  alcuna traccia, né nei fondali meno che meno sulla superficie del mare, ma se mai ce ne fossero è d’obbligo chiedere al sindaco, ed alle autorità preposte, come mai ci siano voluti sei giorni per accorgersene, mettendo così a rischio tutte quelle persone che, in questo periodo, hanno comunque preferito bagnarsi nelle acque.

E se il pericolo è tanto da costringere ad un’ordinanza, come mai la notizia debba avvenire per passaparola e non sia diramata, con cartelli, sia sulle spiagge libere che su quelle private.

Ed inoltre ci chiediamo, e chiediamo a chi ha lo stipendio e le responsabilità di primo cittadino, di informare, turisti e residenti, sullo stato delle acque prevedendo, da subito, una loro analisi atta a sconfessare chi, come me, pensa che possano essere inquinate, pericolosamente,  dalla tracimazione di un sistema fognario travolto dall’inondazione e, forse,  non ancora riparato.

E’ dovere delle istituzioni fornire tempestive e reali informazioni a chi paga loro lo stipendio,  chi non è in grado di farlo per incapacità cronica, per inadeguatezza a ricoprire quei ruoli o per la difesa di interessi altri abbia la decenza di togliere il disturbo e di lasciare che i cittadini riconfermino di volere essere presi in giro, con la sua rielezione, o scelgano chi difende i loro interessi e la loro salute.

 
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Il Sud piagnone paga di più per il Renzi pappone

Post n°776 pubblicato il 17 Agosto 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Tra i tanti dati insignificanti che giornalmente ci vengono dati per dimostrare, a tutti i costi, che la crisi è alle spalle, con percentuali che fanno ridere il mondo intero, soprattutto perché legati a doppio filo al calo del petrolio,  emergono, strada facendo, anzi svolte facendo, quelli sulla reale situazione italiana.

Dopo i dati catastrofici sull’occupazione e l’allarme della Corte dei Conti sulla pressione fiscale, la Banca d’Italia ci informa che a pagare più tasse, per i governi precedenti e per quello attuale, è il centro sud, quello, secondo Renzi, piagnone…quindi non erano lacrime, bensì euro !

Ad essere colpito maggiormente è il ceto medio, ormai vicino alla soglia di povertà, con una differenza percentuale di pressione fiscale, con i più ricchi, che supera il 3%, a dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell’incapacità di tutti, professore della Bocconi, signor Monti, e rottamatore di questi stivali, signor Renzi, compresi,  di fare del fisco un sistema equo, giusto, utile a risollevare il paese…e non ad affossarne una parte.

La cosa bella è che viene penalizzata la parte del paese che ha più difficoltà a fornire quei servizi pubblici, il famoso welfare, ai cittadini, a partire dalla sanità, per passare alla scuola, all’assistenza per i disabili, e per finire, tragicamente direi, ai servizi (trasporto pubblico, rifiuti, sicurezza, ambiente).

Meno male c’è Mattarella che ora da una stretta ai regali che Napolitano concedeva, tra un appello ed un altro allo stringere la nostra cinghia, ai suoi adepti-servi ben pagati.

Le case, con vista Quirinale, di oltre cento metri quadrati, sinora pagati dai fessi cittadini, con le loro tasse, ora avranno il contributo “significativo” dei loro occupanti che arriverà a togliergli, da tasche riempite da emolumenti che fanno arrossire il presidente Obama, ben 360 euro mensili !

Ecco la svolta, la famosa spending review che ridà fiato al paese, ora alle prese con un costo del carburante che non scende, benché il greggio crolli e le spese per la famosa “buona scuola” di Renzi, che superano ormai i 1000 euro annui (e parliamo di quella pubblica e solo per i testi).

Inutile ripetere che l’evasione fiscale viene agevolata da leggi che lasciano mille scappatoie e che l’arresto dei corrotti, ai quali Renzi voleva dare il daspo, continua a rimanere un “proposito”…senza alcun serio seguito.

Un paese per soli ricchi, per quelli che hanno “donato”, alle varie “Leopolde” del premier, senza mai essere svelati, fior di quattrini…per una “rivoluzione” che puzza di marcio, di quel marcio che appesta l’Italia e ne fa, dati alla mano, il fanalino d’Europa…Grecia compresa.

 
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70 denari

Post n°775 pubblicato il 15 Agosto 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Per 70 euro 101 dipendenti della Electrolux, tra operai ed impiegati, hanno obbedito alla “comanda” dell’azienda. Sei ore di lavoro il giorno di Ferragosto per un’ impennata delle vendite di frigoriferi, almeno così dichiara la multinazionale svedese che, appena pochi mesi fa, voleva trasferire i suoi impianti altrove, dove il costo del lavoro, della dignità e dei diritti degli operai aveva un “impegno aziendale” ancora minore.

I sindacati, quelli che hanno firmato di tutto e svenduto le lotte operaie per posti al parlamento, leggi che gli permettono di assegnarsi, da soli, pensioni da nababbi, gestione dei fondi pensione dei lavoratori e Caf, sembrano non starci…solo perché nella “trattativa” non sono entrati.

L’azienda ha preferito “parlare” direttamente con le maestranze senza trovare molte difficoltà a trovare chi gli serviva.

Siamo arrivati al fondo per responsabilità diffuse, che non vedono estranei i lavoratori, ormai talmente asserviti all’ ideologia del padrone, tanto da accettare qualsiasi sopruso, qualsiasi pedata alla propria dignità e a quei diritti che chi li ha preceduti ha conquistato anche a rischio della propria incolumità.

Né “coscienza di classe” e meno che meno “coscienza operaia” …non c’è coscienza in chi consegna ai propri figli un domani da servi, nel quale libertà personali, danni alla salute, problemi familiari divengono ostacoli al dio produzione consentendo, al padrone di turno, di “punire” chi li ritiene ancora diritti e premiare, con una mancia, chi cala testa e pantaloni, in spregio alla propria dignità.

Electrolux come Fiat, come quelle migliaia di posti di lavoro dove si muore per il caldo per pochi euro, dove mettere a rischio la propria vita equivale a “mantenere il posto”…se non lo si perde abbandonati nei campi o ai margini di un cantiere edile.

La classe operaia non va più in paradiso, va in fabbrica svendendo le proprie conquiste per 70 denari.

 
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Spalando fango

Post n°774 pubblicato il 14 Agosto 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

 

Il sole cocente di questi giorni non aiuta chi, da solo, spala il fango che ha invaso la propria casa.

Elicotteri girano in continuazione sulle nostre teste, e nelle nostre teste ritornano alla memoria le denunce fatte, da venti e passa anni, per la deviazione del fiume Citrea, la chiusura, col cemento dell’abusivismo edilizio e delle opere inutili, ma proficue per gli amministratori politici, dei fiumiciattoli sfoghi del fiume principale.

Il lido di Rossano, alla vigilia di ferragosto, è ancora un groviglio di auto distrutte e di detriti, il mare ha il colore del fango e, forse, anche quello delle fogne saltate…non c’è nessun avviso ufficiale, ma gira la voce che sia totalmente inquinato; i pochi turisti rimasti, ancora per qualche giorno, azzardano, con i loro figli, un tuffo in un’acqua che odora di terra.

Solo ora si ritorna a parlare delle denunce dei geologi, di un piano di cementificazione fatto a caso, con edifici a ridosso di frane, aree edificabili concesse sotto colline che stanno per venire giù, con tutto il loro carico.

E’ il solito metodo all’italiana…prima la catastrofe e poi la ricerca di quei colpevoli scritti nelle carte delle varie amministrazioni che si sono succedute, sul fondo di quei fogli dove le autorizzazioni venivano concesse, in spregio al territorio, ma, soprattutto, alla vita dei residenti e di quei turisti che da anni vengono in questa città.

Un paradiso ridotto ad inferno, dove le lacrime sostituiscono le preghiere e lo spalare la tintarella ed il tuffo in acque, fino a vent’ anni fa, cristalline, da far invidia alla Sardegna.

Bisogna spalare, bisogna togliere il fango dalle nostre case e dalle nostre città, dal nostro paese e dal nostro futuro…si può spalare per un giorno, forse anche due o tre, ma non per tutta la vita e non per colpa di chi ruba i nostri soldi per distruggere i nostri sacrifici.

 
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