Creato da NeverInMyName il 09/11/2005
NeverInMyName
Gli orrori della guerra, una macchia sull'umanità. Per non vanificare il sacrificio di tante vittime, per non assistere inermi a un altro Vietnam, per non giustificare un'altra invasione come quella in Iraq. Per dire mai più a un altro Darfur: stand up togheter!
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Post n°498 pubblicato il 02 Luglio 2008 da NeverInMyName
Italians for Darfur e Human Rights First insieme
per i diritti umani in Darfur: appello ai Paesi del G8
Gruppo per la difesa dei diritti umani presente nei paesi del G8 e in Sudan fa appello ai leader nazionali perché nel summit di luglio sostengano la causa contro le violenze nel Darfur
Una coalizione internazionale composta da oltre 40 Organizzazioni Non Governative provenienti da tutti e otto i paesi del G8 ha fatto oggi appello ai leader delle rispettive nazioni chiedendo una decisa presa di posizione a supporto di azioni concrete e tempestive che possano terminare la crisi nel Darfur.
La coalizione è guidata dal gruppo Human Rights First e comprende al suo interno ONG del Sudan stesso ma anche di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Regno Unito e USA. Proprio oggi la coalizione ha inviato una lettera aperta indirizzata ai leader del G8, ai quali si rivolge per insistere in merito all’adozione di misure precise volte alla risoluzione della crisi nel Darfur, in previsione del summit che si terrà alla fine di Luglio a Hokkaido, Giappone.Tali misure includono la cessazione delle violenze, l’immediato dispiegamento di forze di pace (UNAMID), lo stop ad ogni ingresso di armi nel Darfur, la ridiscussione dei processi di pace e l’individuazione delle responsabilità, nonché delle conseguenti pene, nei confronti dei responsabili delle atrocità commesse nella regione.
“La crisi in Darfur si prende una pausa senza ragione, in attesa della riunione del G8. Questi leader hanno la responsabilità di usare la loro influenza per fare pressione sia sul Sudan che sui suoi partner, complici di supportare o addirittura alimentare direttamente le violenze” dice Betsy Apple, direttore del Programma Crimini Contro l’Umanità alla Human Rights First. “I tempi in cui si poteva mostrare affranti senza però muovere un dito per cambiare le cose sono ormai terminati. I membri del G8 ora devono esprimersi in maniera inequivocabile, impegnandosi nel garantire tutta la loro influenza per porre fine alla crisi nel Darfur”.
La coalizione chiede un’espressione più decisa e specifica rispetto a quella dello scorso anno, che includa temi come quello dei flussi di armi nel Darfur. Il summit del G8 fornisce l’opportunità per sollecitare i Paesi all’interruzione del trasferimento di armi nel Darfur, peraltro in violazione della Risoluzione 1591 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che impone l’embargo sulle armi proibendone la spedizione ad ogni nazione per quanto riguarda armi destinate direttamente o indirettamente al Darfur. Maggior fornitore di armi leggere del Sudan è la Cina.
La coalizione sta cercando inoltre di contrastare le violenze cha avvengono nella regione, sia attraverso un incremento negli sforzi di pace nel Darfur, sia attraverso la ridiscussione dell’Accordo globale di pace Nord/Sud. Infine, riconoscendo che pace e giustizia sono strettamente correlate, la coalizione vorrebbe che il G8 fosse assolutamente deciso nel sostenere la giustizia e l’individuazione dei colpevoli per le atrocità commesse dai diversi reparti durante il conflitto.
La coalizione è guidata dal gruppo Human Rights First e comprende al suo interno ONG del Sudan stesso ma anche di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Regno Unito e USA. Proprio oggi la coalizione ha inviato una lettera aperta indirizzata ai leader del G8, ai quali si rivolge per insistere in merito all’adozione di misure precise volte alla risoluzione della crisi nel Darfur, in previsione del summit che si terrà alla fine di Luglio a Hokkaido, Giappone.Tali misure includono la cessazione delle violenze, l’immediato dispiegamento di forze di pace (UNAMID), lo stop ad ogni ingresso di armi nel Darfur, la ridiscussione dei processi di pace e l’individuazione delle responsabilità, nonché delle conseguenti pene, nei confronti dei responsabili delle atrocità commesse nella regione.
“La crisi in Darfur si prende una pausa senza ragione, in attesa della riunione del G8. Questi leader hanno la responsabilità di usare la loro influenza per fare pressione sia sul Sudan che sui suoi partner, complici di supportare o addirittura alimentare direttamente le violenze” dice Betsy Apple, direttore del Programma Crimini Contro l’Umanità alla Human Rights First. “I tempi in cui si poteva mostrare affranti senza però muovere un dito per cambiare le cose sono ormai terminati. I membri del G8 ora devono esprimersi in maniera inequivocabile, impegnandosi nel garantire tutta la loro influenza per porre fine alla crisi nel Darfur”.
La coalizione chiede un’espressione più decisa e specifica rispetto a quella dello scorso anno, che includa temi come quello dei flussi di armi nel Darfur. Il summit del G8 fornisce l’opportunità per sollecitare i Paesi all’interruzione del trasferimento di armi nel Darfur, peraltro in violazione della Risoluzione 1591 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che impone l’embargo sulle armi proibendone la spedizione ad ogni nazione per quanto riguarda armi destinate direttamente o indirettamente al Darfur. Maggior fornitore di armi leggere del Sudan è la Cina.
La coalizione sta cercando inoltre di contrastare le violenze cha avvengono nella regione, sia attraverso un incremento negli sforzi di pace nel Darfur, sia attraverso la ridiscussione dell’Accordo globale di pace Nord/Sud. Infine, riconoscendo che pace e giustizia sono strettamente correlate, la coalizione vorrebbe che il G8 fosse assolutamente deciso nel sostenere la giustizia e l’individuazione dei colpevoli per le atrocità commesse dai diversi reparti durante il conflitto.
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In merito al precedente posto affermo e continuo a ribadire...
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il 05/05/2015 alle 12:37
Grazzie!
Inviato da: Ours en peluche
il 04/08/2013 alle 11:33
buon compleanno e buon 2013
Inviato da: ninograg1
il 09/01/2013 alle 06:47
L'articolo è sbagliato nel merito e nei contenuti in...
Inviato da: Gerardo Pecci
il 04/07/2011 alle 00:29
Inviato da: cassetta2
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Inviato da: Gerardo Pecci
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