(dis)Ordine nel Caos
Pensieri in (dis)ordine sparso
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" I cani vengono quando li chiami,
i gatti si annotano la chiamata poi,
ti faranno sapere ..."
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Post n°47 pubblicato il 26 Settembre 2014 da non.frivolamente
L'Aula della Camera ha approvato la legge che elimina l'obbligo del cognome paterno per i figli e introduce la libertà di scelta per i genitori. Il testo ora passerà all'esame del Senato. Anche i maggiorenni che hanno il solo cognome paterno o materno, con una semplice dichiarazione all'ufficiale di stato civile, potranno aggiungere il cognome dell'altro genitore. Alla nascita il figlio potrà avere il cognome del padre o della madre o entrambi, secondo quanto decidono insieme i genitori. Nel caso non vi sia accordo, il figlio avrà il cognome di mamma e papà, in ordine alfabetico. La regola vale anche per i figli nati fuori del matrimonio e riconosciuti dai due genitori. Ma in caso di riconoscimento tardivo da parte di un genitore, il cognome si aggiunge solo se vi è il consenso di entrambi i genitori e dello stesso minore se quattordicenne. Fonte: http://www.quifinanza.it |
Post n°46 pubblicato il 25 Settembre 2014 da non.frivolamente
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Post n°45 pubblicato il 23 Settembre 2014 da non.frivolamente
La voce delle donne provoca stanchezza nel cervello degli uomini La frase “non posso più sentirti parlare” ha adesso un fondamento scientifico. La voce femminile provoca stanchezza nel cervello dell’uomo. Così, tutti gli uomini che non ascoltano le proprie mogli o compagne e che fino ad oggi hanno cercato una scusa per metterle a tacere, adesso potranno mostrare che anche il problema è da individuare nella costituzione biologica del cervello e della voce della donna. Per questo, il cervello dell’uomo si stanca quando sente la voce di una donna. Certo, si tratta di una tesi “scomoda” per l’universo femminile ma, come riportano alcuni quotidiani internazionali (per le fonti, vedi articolo collegato), il professor Michael Hunter, dell’Università di Sheffield (UK), non ha dubbi: la voce femminile ha dei toni più complessi di quella maschile, che coinvolgono tutta l’area uditiva del cervello. Al contrario, la voce maschile, interessa solo una piccola parte del cervello. Secondo Hunter, questo è il motivo per cui le donne si lamentano spesso che gli uomini non le ascoltano e, dunque, non hanno nessuna colpa per quella che può apparire come una mancanza di attenzione. Lo studio scientifico ha infatti dimostrato che l’uomo non può ascoltare a lungo una donna parlare per motivi biologici. Lo studio è stato condotto con tecniche di risonanza magnetica nucleare, che ha permesso di individuare le diverse aeree del cervello che si attivano per la voce maschile e femminile. Inoltre, è emerso che gli uomini sono più diretti mentre le donne tendono a girare attorno a ciò che vogliono comunicare. L’autore dello studio ha spiegato che la donna emette suoni con una gamma di frequenze più complessa di quella dell’uomo uomo a causa delle differenti dimensioni e forma delle corde vocali e della laringe. Alla luce di questi risultati, un consiglio per le donne: per riuscire a intrattenere una conversazione con il vostro partner, cercate di essere “leggere”. Provate a parlare con intervalli di tempo piccoli. Forse, così, riuscirete a farvi ascoltare. In caso contrario, il vostro uomo penserà che parlate troppo. |
Post n°44 pubblicato il 19 Settembre 2014 da non.frivolamente
Al ristorante o in pizzeria spesso mi soffermo incuriosita a guardare gli altri, persone a me sconosciute. Tavolate di ragazzi chiassosi, tavoli apparecchiati per due o per quattro, ed è sulle coppie che più spesso indugia il mio osservare. Inizio a fantasticare su chi siano questi sconosciuti, che incarico o mansione ricoprano al lavoro, se hanno un lavoro, se hanno figli, se hanno genitori. Essendo io single, quando vado in pizzeria sono accompagnata da amici o amiche, il dialogo tra noi è fluente e quasi inarrestabile, eppure il mio sguardo e la mia mente spesso si distraggono, osservando gli altri, il loro silenzio così evidente e mi domando “Perché tacciono e quasi neppure si guardano, non hanno nulla da dirsi? Nulla da raccontarsi? Nulla per cui discutere o sorridere? Perché le loro mani sono immobili? Nemmeno una leggera carezza hanno piacere di scambiarsi?”. Poi ritorno ai miei di pensieri, forse lo status di single non è poi così male … Forse … |
Post n°43 pubblicato il 17 Settembre 2014 da non.frivolamente
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Post n°42 pubblicato il 16 Settembre 2014 da non.frivolamente
Mio padre, riferendosi a mia madre, usava spesso dire |
Post n°41 pubblicato il 11 Settembre 2014 da non.frivolamente
Capita a volte di trovarsi in un dialogo ed ascoltare parole che non vengono espresse chiaramente, pensieri non manifestati apertamente, definizioni non esplicite, termini indistinti, vocaboli inadatti e fuorvianti. La sola parte che si riesce a comprendere, in questo dire senza dire, è che l’interlocutore sia decisamente infastidito da qualcosa, cosa non è sempre dato saperlo, sarebbe facile rispondere se si sapesse a cosa di preciso replicare. Si avverte però una sensazione, quasi fosse una certezza che s’insinua per farci comprendere, che il non detto sia una critica, un’accusa, una recriminazione, un rimprovero, un chiaro attacco non palesato. Ritengo siano i dialoghi peggiori, quelli che lasciano dentro un contraddittorio che non si è potuto esprimere, talvolta un senso di frustrazione si fa strada, un immotivato senso di colpa inizia il suo lavorio, l’interlocutore in questo caso ha messo a segno un punto, ha centrato l’obiettivo. In questo caso, meglio tacere, fare spallucce e rinunciare a spiegare, argomentare non servirebbe, discutere non porterebbe a nessun chiarimento. Ascoltare e non ribattere non è facile, ma in molte situazioni si rivela la scelta più saggia …
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Post n°40 pubblicato il 10 Settembre 2014 da non.frivolamente
COME STAI … TI DISTINGUI DAL LUOGO COMUNE? Forse non lo dici però lo fai e questo non è onesto vero E tu? … Ti distingui dal luogo comune?
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Post n°39 pubblicato il 04 Settembre 2014 da non.frivolamente
Dialoghi padre/figlio sul tema “donne/femmine”, se ne fanno ai tempi nostri? E quando eravate piccini, vostro padre, cosa vi ha raccontato sulle femmine? La pagina letta nel libro di David Baldacci è un dialogo con se stesso, una riflessione personale del protagonista, di nome Web, con un vissuto travagliato e doloroso, un presente complicato e sofferto: «Web si era spesso chiesto che effetto potesse fare crescere maneggiando chiavi inglesi e smontando automobili dietro casa con tuo padre. Imparare tutto su carburatori, sport, donne, cioè tutto quello per cui vale la pena vivere. “Cioè, pa’, sai quando lei è lì vicino a te e tu sei lì che ti chiedi, ma devo passarle un braccio intorno alla vita e magari arrischiarmi a metterle una mano là? Si, là, pa’, aiutami, sei stato giovane anche tu, no? Non venirmi a raccontare che non hai mai pensato a cose di questo genere, perché se no io non sarei qui a parlarti adesso, giusto? Pa’, tu non ci crederai, ma le donne per me sono un mistero, mi venisse un colpo se le capisco. Ma dimmi, diventa più facile quando sono un po’ più grandi?». Il vecchio rispose: «Okay, dammi retta, figliolo, che ti spiego come funziona. Ti svelo io tutti i misteri ed è meglio che te lo scrivi perché questo è Vangelo, mio caro» - Per chi volesse leggere la trama http://it.wikipedia.org/wiki/L'ultimo_eroe_(romanzo)
Dialoghi padre/figlio sul tema “donne/femmine”, se ne fanno ai tempi nostri? E quando eravate piccini, vostro padre, cosa vi ha raccontato sulle femmine?
Altro nei prossimi post NF ^__^ |
Post n°38 pubblicato il 03 Settembre 2014 da non.frivolamente
STRANI ESSERI LE DONNE … Le si riesce a capire diventando grandi? O il comprenderci è destinato a restare un mistero per l’essere umano maschile??!!?? Mesi addietro, facendo zapping a casaccio tra i vari profili, mi sono fermata a leggerne uno, qualcosa scritto dall’autore mi aveva colpita. Per un po’ è rimasto in me il pensiero di quel che avevo letto, una frase nello specifico mi era risultata interessante, parlava di donne e di pensieri da bambino … In quel periodo avevo iniziato da pochi giorni a leggere un romanzo, “L’ultimo eroe” di David Baldacci - per chi volesse leggere la trama http://it.wikipedia.org/wiki/L'ultimo_eroe_(romanzo) - Una sera leggendone un passo, mi sono ritrovata a pensare al profilo visitato, meditando al contempo ad un post che avrei voluto scrivere. Il giorno seguente mi metto al computer, eseguo il login per accedere alla Community, l’intento era ritrovare QUEL profilo, ho continuato per giorni senza risultato, del resto non ricordavo il nick, l’età, la città, non ricordavo nulla se non la frase che mi aveva fatta riflettere. Niente da fare, QUEL profilo non riesco a ritrovarlo, mi arrendo e rinuncio, finché una sera, all’improvviso, QUEL profilo era in visita al mio profilo, l’ho riconosciuto immediatamente (eppure solo poco prima non ricordavo nulla); il post stava prendendo forma nei miei pensieri, profilo, link, libro, si si, finalmente potevo completare il post appena abbozzato nel mio computer. Decido quindi di inviare un messaggio privato a QUEL nick «Ciao, sono una donna non interessata al tuo conto in banca, né al tuo ceto sociale … Forse allo spessore interiore si … Questo per “agganciarmi” a quanto hai scritto nel tuo profilo, sul quale mi trovo parecchio d’accordo. In realtà ti scrivo per altro motivo: ricordo, tempo fa, di aver “visitato” il tuo profilo, ricordo che ciò che hai scritto mi ha poi portata a scrivere io qualcosa (al momento è solo un file nel mio computer perché non sono più riuscita, fino ad oggi, a ritrovare il tuo profilo); questo “qualcosa” che ho scritto, quando sarà completo, sarà parte di un post del blog che ho … Arrivo al punto: siccome l’ispirazione mi è venuta da te, posso citare la fonte? Quindi il link del tuo profilo http://spazio.libero.it/L.UltimoTemplare oppure il tuo nick? … In attesa di eventuale risposta, ti auguro buona serata». Il giorno seguente trovo sua risposta affermativa, ho il suo ok, posso citarlo, quindi rimetto mano al post (mentre lo scrivo non so se sarà un post singolo, o parte di una serie) … La frase scritta da L.UltimoTemplare che mi ha invogliata a scrivere questo post è: «Eh si, strani esseri le donne, che da piccolo pensi che da grande imparerai a capirle, e che da grande capisci di non averci capito niente, strane, complicate, ma comunque … sempre adorabili … Si … adorabili! … Amo le donne … come farne a meno» … (Nel frattempo L.UltimoTemplare ha modificato il suo profilo, ciò che avevo letto io non è più visibile, uffi) STRANI ESSERI LE DONNE … Siamo sul serio un complicato mistero? A qualunque età? O ci sono differenze nel comprenderci, delle “variabili” date dall’età, dall’esperienza? ... O ci servono "altri uomini"?
Il seguito ai prossimi post
NF ^__^
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Inviato da: ANGELOANONIMO
il 26/09/2014 alle 23:37
Inviato da: vittorio.35
il 26/09/2014 alle 16:53
Inviato da: Diaspro25
il 26/09/2014 alle 16:13
Inviato da: odoreselvaggio
il 26/09/2014 alle 15:36
Inviato da: monellaccio19
il 26/09/2014 alle 12:03