N u a g e s

E' precisa come una lama nel riconoscere quei fili invisibili,quelle relazioni che mettono in comune un oggetto ad un evento o a un affetto.Tanto da farmi quasi toccare con mano,quanto io poco sia legato agli oggetti e preferisca vederli allontanarsi fluttuando ello spazio e nel tempo............il sorriso di un fiore............W.............

Sembra irrazionale, infantile. Invece ci si sente perfettamente ..logici. Come fosse istinto. Come fossero bisogno d'una meta o d'una mappa. Se un oggetto diventa sì motivo di devozione, allora sì...che fluttui via, Mr Wood. Petali nel vento.

Green Hill deve chiudere! Cuccioli di cani condannati a soffrire per tutta la loro esistenza perchè nati per morire. In diversi paesi del mondo e in tante città italiane 8 MAGGIO 2012 si terranno proteste contro GREEN HILL E LA VIVISEZIONE. Intanto firma per favore! FIRMA PER FAVORE CLICCA

Non sapevo di questa cosa..ma oggi, ne ho saputa un'altra. In Ucraina, dicono.
Grazie per l'info.

mi hai fatto venire in mente alcune righe di La vita delle cose di Remo Bodei, che avevo letto qualche tempo fa, anche perchè mi pare che tu abbia dato una risposta alla domanda di Bodei :*
Permettimi di trascriverle...

“Le cose rappresentano nodi di relazioni con la vita degli altri, anelli di continuità tra le generazioni, ponti che collegano storie individuali e collettive, raccordi tra civiltà e natura.
Ci spingono a dare ascolto alla realtà, a farla entrare in noi così da ossigenare un'interiorità altrimenti asfittica.
Mostrano inoltre il soggetto nel suo rovescio, nel suo lato più nascosto, quello del mondo che affluisce a lui in quel viaggio a sorpresa che è la vita.
Una scarpa, una lampada, un tagliacarte, una stufa, un copertone.
Semplici cose - vendute, comprate, usate, e poi gettate in un cassetto, in un garage, in una discarica.
Oggetti nudi, ancora nuovi o già logori, intatti o consumati, comunque destinati all'insignificanza e alla distruzione, dopo averci servito come schiavi di pelle, di plastica, di metallo.
E' questo il destino delle cose?
O esiste un altro sguardo su di esse, capace in qualche modo di riscattarle dal loro ruolo anonimo e inerte?”

Sei tanto preziosa, tu.
Ti leggo e in mente mi vengono..i bottoni. Oggetti piccoli, semplici e delle piu' strane dimensioni, dove mia nonna li riponeva in una grande scatola di latta (quella dei biscotti!). Mi divertivo ad aprirla da piccola e frugare lì dentro. Il solo infilarci la mano, mi dava gia' lì, piacere. Degli occhi, del tatto. ..
Il loro destino..
il 'farsi ricordare'.

anche nei miei ricordi c'è la scatola dei bottoni (quella dei biscotti, sì...)
ci si poteva costruire la piccola storia...

ne ho raccontata una per te da me :***

'Piccole storie.' Dove poi, possono esser anche di tutti..

...e dove io, ne ho lasciata

una a te.. :***

Grazie mia cara…
ho steso le mani per raccogliere ogni tua parola, perché nulla restasse inascoltato.. Sono così preziosi i ricordi ed è così dolce scambiarseli: come aprire il sipario del cuore :*

Ha fatto bene ad entrambe..
I ricordi per me.. hanno una valenza importantissima.
Grazie ancora..:*

:*

:*

eterne bussole delle persone sole.

..anche.

ciao cara ... ahhhh i totem .... ma alla fine più dell'oggetto è il ricordo che conta, credo ... un abbraccio, buona domenica a te :-**

...anche a te. E sotto la pioggia ;-*

Gli oggetti, come anche certi luoghi, sono il filo di Arianna nel labirinto della vita: ne abbiamo bisogno per ricordarci chi eravamo, per riuscire a ritrovare "la strada di casa". Vorremmo non cambiassero mai, che restassero eterni a testimonianza di noi e del nostro passato; ma così non sono, ché cambiano, si deteriorano, si perdono... Però, la vita vera, non è in essi e, a restarne troppo legati, si corre il rischio di non "accumularne più". Dobbiamo vivere con essi, non vivere per essi

Capirai..
si sta vivendo un'epoca in cui si vive esclusivamente di essi. E se non ce li hai, è come se non fossi all'altezza di 'essere'..
Mode.

Forse. Ma, forse, l'unica positività di questa crisi, potrebbe essere quella d'insegnare a relativizzare l'importanza degli oggetti. Ad ogni modo, io invito sempre a...guardare anche avanti...

Alle cose diamo aspettative. Sempre e comunque..e al di la' di ogni crisi. Come fossero persone, come fossero cio' che non abbiamo o che non abbiamo abbastanza. Ci riempiamo gli spazi nei cassetti come se quegli stessi cassetti fossero sempre in perenne astinenza. Non è forse così?
..

Oltre l'oltre è vita che ammanta e incanta, quella che irrompe come una marea e di sè brezza mente e cuore!
Buona domenica, cara!
virgola

Non sono mai stata molto legata agli oggetti...credo di non essere "pratica" neanche in questo. Ricordo che fin da bambina mi piaceva avere poche cose per prendermene cura meglio,anzichè di tante che poi non ricordavo più neanche dove avevo messo...

Io invece no. Mi lego molto alle cose che mi hanno lasciato un segno dentro (e senza per questo non esserne per forza, succube) prova ne è di quel che ho scritto sopra a Francesca.
Come te, pero', poche cose. Ma con l'istinto di conservarmele.. piu' che posso.
Te ne dico un'altra. Tutti abbiamo perso un qualcosa. Ecco, io ho perso delle foto nel corso del tempo..foto mie e di quel che ero e che non riavro' piu' indietro. Forse è un po' questo il fatto che io sia legata molto alla forza delle immagini, un po' come riavere indietro e trovare similitudini in un 'altrove'. Fanno parte di quelle emozioni complesse difficili da rielaborare perchè al di sopra di tutto questo c'è l'altra emozione.. quella 'sociale', quella che ci distingue, ci tiene vicini agli affetti in quel 'sentimento atruistico' che si fonde nel tempo. Poi, come sempre, tutto è altamente soggettivo..perchè poi qualsiasi condizione puo' esser definita 'felice' quando i piaceri hanno superato quella dei dolori.
Ma si aprirebbe un altro fronte qui, tra i sopravanzi e i loro gradi..
..

le foto sono oggetti molto particolare,fermano l'immagine di un ricordo...una emozione...un sentimento...e posso capire quello che intendi al riguardo. Mi torna in mente quando un mio ex amico,dopo che tra noi ci fu una rottura,mi disse che per dimenticarmi avrebbe bruciato tutte le mie lettere. Ricordo che la cosa mi ferì moltissimo,la interpretai come un desiderio di annullare totalmente anche me. A distanza di tempo però ci siamo ritrovati,e lui ricordava tutte le parole di quelle lettere pur non essendoci più.

Fa male, vero?..tante cose fanno piu' male, a dir la verita'. Ma quando a strapparsi di dosso, sono i ricordi, i tuoi di quando eri piccola e poi piu' in la' di quando eri ragazza, la tua vita in famiglia, alla scuola, cogli amici..ecco, specie se compiuti in un atto d'ira immotivato, tu sei lì a dirti dov'è che hai sbagliato. Dove.
Te l'ho detto Sabrina..si aprirebbero tanti di quei varchi, si darebbe contorno a dei perchè senza aver mai avuto risposte, che..
Sei solo lì a risponderti che devi capire capire capire, sempre. Ma a volte son così stanca di capire..

anche io provo spesso questa stanchezza. Questo mettersi sempre nei panni degli altri,andare incontro,interpretare i bisogni...capire e non chiedere....ma non siamo santi,ogni tanto si crolla. Un abbraccio

...ogni tanto, sì.
E ti abbraccio anch'io, forte.

... una conchiglia , un nastrino , una pietra , un fiore ... ritrovarsi a sorridere mentre un mondo a cui sei appartenuta e' li' tra le tue mani ... il filo invisibile alla nostra storia personale ... Ti abbraccio forte forte Nu' bella :)

..le cose semplici, quelle che arrivano come forma emotiva. Come le emozioni semplici..ché la maggiorparte di esse, sono così complesse. Pero' ci sono...i nostri occhi non si sono disabituati a cercarle.
ps: alle tue cose..ci aggiungo le mie, quelle che mi accompagnano da un po': una bussola, una penna antica, un laccetto, una piccola ghianda. Piccole cose.. Ricordi del mio cuore.
Ti abbraccio forte anch'io..:)*

L'ultimo oggetto che mi ha resa felice è un piccolo coccio regalatomi da uno speleologo, viene da una grotta ed era una ciotola votiva. Ha una sua energia, l'energia dei millenni e di preghiere antiche...

Non so dirti quale sia l'ultimo per me che mi abbia resa felice..
Forse..solo il gesto. Il gesto e lo sguardo che accompagna chi ci regala un qualcosa, oppure il nostro, ad aver scovato 'quel qualcosa'. Non ha pari se legato a quella condizione di gioia negli occhi. Non c'è storia.

un sorriso........:)*

Contraccambio....:)*

felice di ritrovarti e di rileggerti.... Iv

..:))

sai agli oggetti do il loro giusto valore,e non mi lego mai ad essi ..mi sentirei un pagano se dovessi dare un valore eccessivo.. buona serata.. maurizio..

Mmh..sai concentrare l'attenzione sulle cose sapendo bandirci gli eccessi. Sei davvero fortunato Maurizio. Davvero. In questo mondo di miscredenti..

non volevo dispensare niente ..non sono la persona più adatta per far questo..e un mio pensiero.punto..se il mio commento destabilizza ..cancellalo..e mi scuso.. di nuovo.. maurizio..

Non destabilizza nulla. Perchè cancellarti? A me piace il confronto, il leale, vero confronto, meno l'affabulare..ecco, non son proprio pratica lì. E il tuo pensiero quindi, resta.

e io ringrazio....rispondo alla tua domanda sulla furbizia....no..non e solo donna..ma e di tutti coloro che ne fanno uso..:)) serena serata.. maurizio..

Grazie. Per averla riportata anche qui. Non era necessario..ma grazie. :)

Non ho molta cura degli oggetti. Forse neanche di me stesso, ho molta cura. Anche perchè penso che la vita sia un divenire e non ricordi e contemplazione di essi. Però se io avessi un oggetto caro, un oggetto che mi richiamasse ricordi e affetti, penso che vorrei affidarlo a mani care, davvero. Si, questo mi capita. Affidare a mani importanti oggetti che sono istanti, emozioni. Sensazioni uniche. Forse è solo un modo perchè mi si possa ricordare. Perchè mi si debba ricordare. Me lo dica Lei..

Le dico che.. sì. Ché le cose che hanno attraversato le nostre mani, lo hanno avuto un passato; ci hanno costretto a tenerne cura finchè abbiamo potuto. E se decidiamo per una qualsiasi ragione, di affidarle ad altre... significa che ne consideriamo anche la comprensione, la simpatia e tutti quei sentimenti tali da risvegliare emozioni nuove, ancora.
Bisogna imparare dagli oggetti. Anche da quelli infinitamente piu' semplici.. Hanno e parlano di chi son stati e della 'buona fama' che è stata concessa loro.
Abbia piu' cura di Lei.. e dei suoi affetti.
Molta di piu'.

Sono legato ai ricordi,perche' senza memoria ...semplicemente non esisteremmo.E qui altro non possiamo fare che raccontare ricordi....di anni fa'....o dell'altro ieri.....ma sempre ricordi sono....e non perche' si debba adorarli in ebete contemplazione....ma perche' la nostra mente vi incolla emozioni,sogni,desideri.Ora scrivo ed è il presente,ma fra un secondo clicchero' 'Pubblica' e questo scritto sara' gia' ..passato prossimo,non remoto,ma passato. A proposito Nu,non riesco piu' a trovare quello scaffale dell'Ikea da €. 14,00...mi si' è schiantato al suolo sotto il peso dei libri e si è avviato da solo alla discarica.La cultura...me lo dicevano che la cultura PESA...:D

Ti sei inventato un blog con quel nome..'Esercizi di Memoria'. Qualcosa vorra' pur dire..
Abbiamo così tanto bisogno di tenerci legate le cose dentro, consumarci ed esporci anche alle furie del tempo. Questi diari virtuali, sono un mezzo che rappresenta il nostro passaggio. Sono 'oggetti', alla fin fine.
Chi venne prima di noi, molto prima di noi, teneva solo un diario scritto, fatto di pagine e penne vere, col rumore che facevano, sfogliandole e percependone l'odore dell'inchiostro.
Qui.. tra quel 'pubblica' ed 'invia', è diventato tutto un leggero, freddo ticchettìo di tastiera. Pero', pero'..le emozioni raccontate son le stesse. Anche se le raccogli su di un dischetto, una volta che decidi di darci un taglio (...) tanto da riporlo su di uno di quegli scaffali lì...dove incredibilmente tu sei passato al... nemico(!?!) (me la segno questa data.):)
ps:..carino il nuovo spot, no?? ;-)

...ne sei certa che sia passato al nemico? Sorrido.Certo la democrazia diretta è la mia preferita,referendum,partecipazione dei cittadini,limite temporale all'attivita' politica...fai te chi propugna queste tesi. Io penso che come cittadini-elettori dovremmo smetterla di farci irregimentare da capipopolo di destra,pseudo-ideologi di sinistra,preti-mancati di centro.Penso e ho sempre usato il mio voto strumentalmente,nel senso buono del termine,cambiando spesso indicazione di voto,a seconda si dovesse confermare o abbattere status quo necessari o indifendibili.Invece buona parte dell'elettorato italiano o si schifa o si schiera come gli ultras allo stadio.E poi si mortifica quando perde le elezioni,perde la testa quando vince come ad una finale di Coppa del Mondo....siamo ben lontani da una democrazia matura dove il voto di opinione premia o punisce i politici che governano...le loro bandierine colorate vanno bene per le menti col paraocchi che hanno trasformato la politica in religione e gli slogan dei Segretari di Partito in parabole evangeliche ma laiche,da ripetere come un rosario,un mantra.Quanto allo spot......le Forze del Male sono assai persuasive...:)))

...ah, fossero tutte così ste forze persuasive ;-))
Ieri, non mi ricordo piu' dove, ho lasciato un commento inerenente a questo fenomeno di.. piazza, che sta ucendo. Lo ripropongo qui a questo tuo dire, fratello mio. Perchè le sento come te queste parole, queste parole così amare, così vere..
..scrissi che fintanto questo Paese continui a votare 'di pancia', saremo all'ennesima dimostrazione che chi parla per noi, altro non è che pro.vo.ca.zio.ne. Legittima se vuoi, ma pur sempre legata a doppio filo ad altro, ennesimo risentimento. Son lontani i tempi quando politica era Politica delle Genti, dei cuori, delle teste che agivano secondo logiche che non fossero quel che sono ora. Quando un Berlinguer, un Almirante, un Moro, per farti qualche nome a caso, credevano in quel che dicevano.. io, almeno la vedo così.
Son frutto di riflettori, della televisione che amplifica, dei media che ne danno voce. Ma una volta spente le luci..chissa' come andra', poi. Intendi?
Chi.. della e nella grancassa va avanti, l'armonia poi d'orchestra, prima o poi, se la perde per strada. Io penso.
..

...le cose in qualche modo esistono sempre. Presumo. Anche solo per il fatto che li riportiamo a galla nel mare della memoria. Il fatto diverso, che ci fa credere siano cose del passato è che, noi, siamo cambiate. Pian piano mutiamo e con noi anche le nostre esigenze. O sono l'esigenze nuove che ci fanno cambiare, ma comunque sia... le cose e noi restiamo sempre gli stessi. Solo un poò più grandi, un pò più ricchi dentro, un pò meno ingenui...
Almeno... questo lo penso io, ^_^ un abbraccio

Presumi bene, Gioh..
Le cose in qualche modo, esistono sempre. Perchè il cuore, anche se ha passato tante battaglie, in fondo.. è sempre quello.
Ti stringo forte :)

Ho sempre avuto grande rispetto per gli oggetti che mi sono appartenuti, quasi come se vivessero di vita propria, ma nel contempo ho anche cercato di allontarmene, conscia delle ripercussioni negative provate nel momento del loro distacco: una sorta di vaccino a provare in minima parte, e preventivamente, ciò che la vita, sempre, e prima o poi, ci regalerà...Un caro saluto, Sonia...

Riconosco questo sguardo che mi lasci. Riconosco le parole, i gesti..e la fortuna di averle avute, accarezzate quelle cose di cui parli. Non ne saremmo mai immuni, Gabri mia. Mai abbastanza..