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. . Prima.
Prima di ogni promessa, di ogni lo giuro. Di ogni nuova emergenza. E passioni e contatti e passaggi. Prima di sequenze, avventure. Prima, molto piu' prima di ogni prima e ogni dopo, diabolico trofeo gustoso e irrinunciabile. Prima di ogni imbarazzato rimpianto, prima che si interrompa proprio là. Prima dello stesso salto. Dell'oblìo. Prima dei disastri. Della toccante tenerezza che solca i volti. Delle rughe. Delle curve che fanno gli anni. Prima dell'odio, della ragione. E dell'incanto e del pudore, la purezza e lo stupore. Della vitalita' trattenuta, verita' pronta a esplodere. Prima dei temporali che s'addensano. Dei graffi. Del biblico, dell'intimita' domestica e gli arredi nelle stanze. Prima dei giudici, delle sentenze. E le condanne, prima! Del silenzio, del rumore e altro silenzio e altro rumore. Dei segni e i baci e i nodi che si sciolgono. Prima della rabbia, delle finestre e grimaldelli e delle porte chiuse a chiave. Prima. Prima delle carezze. E le assenze e le calde giornate estive dei bagni che ristorano. Prima del barocco, dello sfarzo di damine e cicisbei. Delle icone da romanticismo. Prima del brivido, dell'inquietudine e gli fruscii di seta. La seduzione dei sapori, degli odori, dei colori. Colori spessi, corposi, densi di ombre profonde e ben scandite. Prima. Della riscoperta dell'antico, dell'eloquenza del primo attimo, del limite. Delle bugie, l'irriconoscibile e la sua storia. Prima delle allegorie, delle logiche da branco. Prima dei vampiri, delle parvenze, dei pathos travolgenti. Gli immobili confronti, il possesso, l'appetito. Prima dell'osceno, dell'instabile progresso, delle cospicue scorte. Prima della morte. Della vita. Di non perdere la scommessa. Prima delle proroghe. I doppiosensi. Del patetico, del fulgido. Prima. Della bestia, della bella. Del previsto. Lo scontato. Le vendette. E le rare eccezioni. Prima. Prima dei tuoi occhi. Dei miei. Di terra, di mare. Prima del vento. Dei secoli, dei millenni. Prima. Dei figli, dei padri. D'Iddio. . Sentinella di ronda. Fuori dal tempo. Da ogni eta'.
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Mr. Wood, mi scuserai se ripropongo qui il commento che ho lasciato da te, ma mi andava così..
E mi chiedevo dove potesse arrivare quel prima.
Ma il prima è prima e ancora prima di prima.
Allora ho pensato all'attimo in cui qualcosa di bello e desiderato ci accade, e così felici come siamo vorremmo già tornare indietro, a prima, quando sognavamo che accadesse.
Il prima è la purezza, l'assenza di contaminazione, la potenzialità, la ricchezza.
Oh, mamma mia, il prima mi sta portando fuori! :-)
Io ringrazierei a vita chi ha, e rende possibile ancora navigare certi mari, nell'avvertire quella necessita' di ricondurre. Ricondurre. La forza di quel prima..è come sara' quel.. 'dopo'
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Baci e buona serata!
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