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Post n°4 pubblicato il 08 Novembre 2009 da officina.immagina
Nel periodo del Rinascimento liberato dal feudalesimo iniziano ad apparire nei Comuni liberati da questo potere le prime botteghe artigiane in cui vengono dedicate delle aree per una vendita al dettaglio . Con la rivoluzione indutriale appaiono le prime macchine e con l'avvento di esse i prezzi si abbattono e la produzione inizia ad aumentare per colpire un pubblico a vasta scala . Grazie alla privatizzazione dello spazio nascono i primi negozi in cui si favorisce la contrattazione e lo scambio di merci per denaro. Questa evoluzione non è solamente sostenuta dalla fascia borghese ma grazie alla nascita di grandi promotori finanziari il nuovo mercato si sviluppa in grande scala riuscendo a viaggiare oltre confine . Con la nascita dei grandi imperi coloniali, Francia ed Inghilterra, nasceranno i primi department store, aree di grandi dimensioni che si differenziano dai negozi di vendita al dettaglio grazie alla possibilità di ospitare una svariata gamma di prodotti, pronti a soddisfare ogni esigenza . Da adesso in poi il consumatore si trova in una realtà in cui ha la possibilità di interagire con il prodotto , toccando e provando senza impedimenti saltando quella fase d'intermediazione verbale con il venditore . Prende luce il Visual Merchanding. Il V. Merchandising nasce per l'esigenza di risolvere problematiche di vario genere : - Organizzativo : per la presentazione di grandi quantità di merce - Promozionale : creazione di nuovi stimoli di prodotti non primari - Comunicativo : presentazione di un prodotto evitando l'intermediazione con il venditore Così facendo si è aumentata la necessità di andare oltre la presentazione interna del prodotto nel P.D.V , avendo solo come intermediario con il prodotto il venditore, nascono così le prime vetrine , capaci di presentarsi oltre quell'area circoscritta da mure per avere la capacità di porgersi ad un vasto pubblico in un contesto urbano .
Prive di esperienza acquisita col tempo le prime vetrine si basano su di una espressione semplice basata su forme, colori e sulle simmetrie esposte in una immagine prettamente promozionale. Ora, nei nostri tempi le vetrine sono proprio luoghi di culto dell'immagine, di spettacolarizzazione del prodotto ben espresso da regole precise di semantica . A NOI IL FAVOLOSO MONDO DEL VISUAL MERCHANDISING.
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Tutti i marchi, immagini, suoni o amimazioni sono dei rispettivi proprietari. In questo blog ho usato file, immagini e testi spesso prelevati in altri siti o ricevuti via e-mail, se qualcuno volesse essere nominato o non volesse vedere il proprio operato qui mi avverta e provvederò a toglierlo: Officina . Immagina, ringrazia : Blog.libero.it/officinaimmagina
COLONNA SONORA DEL MIO BLOG
Un pò di pausa non fà mai male ... Io vado al massimo e voi ? o volete fare la fine di quel tipo che si scrive sul giornale...ahi ahi ahiaa!! rilassatevi un pò..guardate il video..e proseguite nel viaggio del mio blog ... bevete un caffè, sedetevi e buon viaggio...
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ECCOCI QUA !! SIAMO RITORNATI....
MANICHINI IN VETRINA E NEL P.D.V
lasciamo dietro di noi il favoloso mondo delle vetrine con la sua scenografia, la sua teatralità, per intervistare gli attori, i veri personaggi che animano una vetrina, attori che comunicano grazie ai colori, alle forme, al movimento...
Sono di vario tipo, eccentrici, giovani, stilizzati, classici... esistono per ogni tipologia di consumo. Il manichino non va solo utilizzato nella vetrina ma anche all'interno del punto vendita. Lo possiamo trovare in un display e l'altro, sul fondale ( QUINTA ), lungo il nostro percorso nel punto vendita, da solo o a gruppo come punto focale. Seve anche a movimentare un esposizione interna . Dare al cliente la sensazione di vivere una realtà quotidiana trovandosi un manichino lungo il suo percorso, come se incontrasse qualcuno. Quante volte vediamo in giro persone nel come sono vestite e ci soffermiamo nel guardarle? Le donne ad esempio lo fanno spesso come anche noi maschietti ... Perchè questo ? è perchè, quella persona ci assomiglia come fisionomia, come siluette e quindi attratti dal capo che indossa immaginiamo e apprezziamo il colore, il modello, il suo stile, il suo movimento come capo indossato come se fosse su di noi . Potrebbe accadere che ci piace solo ed esclusivamente il capo e nient'altro, e questo accade...ma!! la maggior parte delle volte siamo coinvolti dalle forme e dai movimenti . Ecco perchè i manichini all'interno di un punto vendita non guastano mai.
Le loro taglie variano : per l'uomo 48/50 - per la donna regolare 40/42 - per il conformato 46/48. Anche i manichini hanno una loro vita, continuano ad evolversi anche loro secondo la tendenza dle momento. Si trovano in colore metallizzato, senza testa, con la testa, con la testa ma senza il volto, stilizzati come li si voleva negli anni 90.
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LE TRE REGOLE PRINCIPALI PER ESEGUIRE UNA VETRINA :
Quando realizzate una vetrina tenete conto di tre punti importanti :
- Semiotica : è l'analisi dei segni che si adottano in vetrina ( luce, cartellonistica, oggetti )
- Comunicazione : è la trasmissione dei messaggi, quali verbali, e non verbali ( che messaggio vogliamo trasmettere? Con che mezzo ? A chi ? )
- Visual merchandising : tradurre le regole principali della comunicazione visiva realizzando l'esposizione.
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COME ORGANIZZARE UNA VETRINA :
- Per prima cosa decidete a quale tipologia di consumatore volete indirizzare la vetrina
- Se usate del materiale vetrina dovete accertarvi che sia in empatia con il prodotto da esporre
- Scelta dei capi da esporre
- Colori dei capi ( ponderare l'inserimento del colore dei capi, evitate le policromie )
- Ordine dei capi ( evitare il caos, fate capire cosa avete esposto, il cliente deve recepire immediatamente cosa in quel momento vede )
- Cura ogni dettaglio
- Ordine nel posizionare il segna prezzo ( chiaro e leggibile )
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DISPLAY E LAYOUT
- I display sono delle vere e proprie vetrine interne
- I display sono veicoli informativi
HANNO IL COMPITO DI COMUNICARE
- La filosofia di un marchio
- Agevolare la chiara lettura del prodotto per tipologia di consumatore suddividendo e distinguendo ogni reparto
- Enfatizzare il prodotto evidenziando ogni suo dettaglio al reparto di appartenenza
Nel display anche un banale capo può essere ben valorizzato e venduto se esposto abbinandolo a prodotti giusti, nel giusto reparto.
Lavorare bene in un display comporta anhe ottimizzare il tempo dei venditori se impegnati con altri clienti. Questo porterà la clientela a trovare facilmente ciò che desidera e visionare con chiarezza la varietà di articoli offerti : modelli, tessuti, variante colore, funzione d'uso...
L'ESPOSIZIONE DEVE :
- INFORMARE
- EVIDENZIARE
- TRASMETTERE
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QUANTI TIPI DI DISPLAY TROVIAMO ?
AL MOMENTO ESISTONO 4 TIPI DI DISPLAY , TUTTO POI SI EVOLVE CON IL TEMPO ...CON LE NOVITA', MA I PIU' USATI SONO QUESTI :
- DISPLAY IMPOSTAZIONE : sono i primi display che una azienda propone. Basate su scelte strategiche, commerciali, quindi appunto di vendita. Da questi si analizzano le prime reazioni della clientela e aiutano a definire le prime previsioni .
- DISPLAY PRESENTAZIONE : sono i dispaly di base in cui vengono rappresentate tutte le caratteristiche della collezione ad ogni tipologia di consumatore : sportivo, formale, elegante, metropolitano, trendy...
- DISPLAY DI GESTIONE : sono i display in cui vengono eseguiti cambiamenti partendo dal DISPLAY IMPOSTAZIONE. Sia aggiunge, si toglie, si mescola, secondo i primi segnali di vendita .
- DISPLAY PROMOZIONALE : sono i display in cui si evidenziano particolari basi ( capi ), si vuol evidenziare prezzo qualità, dettagli, offerte speciali...cartellonistica
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IL LAYOUT :
il Layout è un contenitore scenico , in cui si crea del setting .
Set scenografici come in un film in cui l'attore principale è il nostro cliente, percorre una strada da noi organizzata per osservare, cio' che noi vogliamo o che lui vorrebbe trovare.
suscitiamo emozioni, desideri, piaceri, sensazioni che si possono trovare solo in una buona organizzazione di spazio.
uno spazio in cui si trova la funzionalità, l'ordine, l'equilibrio, il movimento, ovvero :
- FORME
- VOLUMI
- COLORI
Dire ordinata, vuol dire che tutti i suoi elementi devono essere presentati secondo regole precise e consapevoli .
L'equilibrio, invece è l'espressione gestionale equa degli spazi e degli oggetti inseriti per comporre il messaggio finale .
Il movimento , il più complesso ma non difficile. Dareall'esposizione la capacità di far veicolare il nostro cliente verso tutti gli articoli esposti oltre che attirarlo nel suo insieme.
Qui, il nostro cliente sitroverà in un'area BIDIMENSIONALE, altezza e larghezza, ma il suo sguardo poi scorrerà in un setting tridimensionale.
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LA COMUNICAZIONE VISIVA E' ALLA BASE DEL VISUAL MERCHANDISING
E' COME IMPARARE UNA LINGUA FATTA D'IMMAGINI, E' UN LINGUAGGIO UNIVERSALE CHE USA SEGNI, FORME E COLORI, IN CUI LA PRIORITA' DI LETTURA E' DALL'ALTO VERSO IL BASSO E DA SINISTRA VERSO DESTRA .
REGOLE PRINCIPALI DELLA COMUNICAZIONE VISIVA SONO :
- SIMMETRIA = EQUILIBRIO
- LA RIPETIZIONE = IL RITMO
- LA TRIANGOLAZIONE = IL DINAMISMO
E' CIO' CHE TROVEREMO NEI DISPLAY, NELLE VETRINE.....IN CUI TROVEREMO ESPOSIZIONI A PARALLELO E PIRAMIDALE... E TANTO ALTRO SOLO PER VOI, MA CHE NON HO INCLUSO NEL BLOG... VAI NEL BOX " I MIEI BLOG AMICI " IN " 1) MONDO DEL PIEGATO-FOCAL ...." COLONNA IN ALTO A SINISTRA.
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