Oi dialogoi

Storiella

Quella mattina il sig. K si svegliò e si trovò trasformato in un perfetto idiota.
Alla radio ed alla televisione voci paterne e volti preoccupati lo invitavano a tenere un comportamento “da formica piuttosto che da cicala”, proprio lui che in tutta la sua umile esistenza, costellata di rinunce e sacrifici, non aveva mai potuto permettersi neanche il lusso di leggerla quella fiaba. Sbigottito ascoltò i consigli elencati con disinvolto allarmismo dagli speakers:
tenere la temperatura al di sotto dei 18 gradi, spegnere i riscaldamenti quando l’abitazione è deserta, utilizzare fornelli adeguati al calibro delle pentole adoperate.
Guardò i volti preoccupati dei giornalisti che riferivano la notizia sulla crisi energetica e quasi si sentì in colpa per il sollievo provato dall’aver appreso che, in tutti quegli anni, egli aveva tenuto un comportamento così esemplare da rasentare l’imbecillità, poiché in vita sua non si era mai sognato di lasciare che gli scarafaggi del suo appartamento si godessero da soli il tepore della sua casa quando lui non c’era; perché le pareti del suo appartamento, sottili e chiuse da finestre sgangherate e senza infiissi, non sarebbero mai riuscite a trattenere il calore così a lungo da riuscire anche solo a sfiorare al temperatura interna di 20 gradi centigradi, perché la sua intelligenza, ormai messa in serio dubbio dalle notizie televisive, gli aveva sempre suggerito, se non altro per questioni economiche, di utilizzare fornelli piccoli per pentole piccole e fornelli grandi per pentole grandi, del resto non era per quello che i fornelli avevano dimensioni diverse?
Si sentì un idiota: aveva definitivamente perso la possibilità di comportarsi da cicala, ma in ogni caso, uscendo di casa, si confortò al pensiero che se avesse preso un malanno uscendo al freddo dopo aver sudato in un rovente ufficio pubblico, avrebbe potuto pretendere i farmaci gratis a titolo di rimborso per tutto quanto, fino a quel momento, aveva, suo malgrado, fatto risparmiare all’intera collettività. P.