Post n°2315 pubblicato il
29 Aprile 2014 da
Praj
Non è possibile andare oltre la società dei consumi, la quale è fonte di una infinità di guai e ingiustizie per l'uomo e per l'ambiente, se prima individualmente non ci si disintossica della ideologia consumistica (capitalistica?) che la sostiene. Non si può alimentarla (desiderarla) e rifiutarla allo stesso tempo. Occorrerebbe dunque prima rinunciare consapevolmente ai vantaggi che questa società offre, se si vuole creare alternative socialmente più sobrie e più giuste. Sarebbe davvero pronto l'uomo contemporaneo per questo salto di qualità esistenziale, a pagare il prezzo di una trasformazione culturale e sociale così forte, con tutte le implicazioni e sacrifici che essa comporta? A livello di massa, ora, certamente no. Occorrerebbe per far ciò solo un uomo nuovo, più consapevole e meno egoista. E di questo "uomo nuovo", attualmente, se ne vedono solo pochi pionieri, isolati, sparsi qua e là che testimoniano a fatica questa stupenda possibilità comunitaria, non egoistica, tutta però ancora da costruire su vasta scala. E' una visione alternativa, direi forse utopistica, che spetterebbe alle nuove generazioni inventare e costruire, sempre che poi in pratica sia possibile, dato il livello di consapevolezza generale esistente, ancora ampiamente incentrato sul senso dell'ego, il quale impedisce nei fatti la crescita armonica ed equa di qualsiasi società si volesse instaurare.
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