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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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SAREMMO PRONTI?

Post n°2315 pubblicato il 29 Aprile 2014 da Praj
 

Non è possibile andare oltre la società dei consumi, la quale è fonte di una infinità di guai e ingiustizie per l'uomo e per l'ambiente, se prima individualmente non ci si disintossica della ideologia consumistica (capitalistica?) che la sostiene. Non si può alimentarla (desiderarla) e rifiutarla allo stesso tempo. Occorrerebbe dunque prima rinunciare consapevolmente ai vantaggi che questa società offre, se si vuole creare alternative socialmente più sobrie e più giuste. Sarebbe davvero pronto l'uomo contemporaneo per questo salto di qualità esistenziale, a pagare il prezzo di una trasformazione culturale e sociale così forte, con tutte le implicazioni e sacrifici che essa comporta? A livello di massa, ora, certamente no. Occorrerebbe per far ciò solo un uomo nuovo, più consapevole e meno egoista. E di questo "uomo nuovo", attualmente, se ne vedono solo pochi pionieri, isolati, sparsi qua e là che testimoniano a fatica questa stupenda possibilità comunitaria, non egoistica, tutta però ancora da costruire su vasta scala. E' una visione alternativa, direi forse utopistica, che spetterebbe alle nuove generazioni inventare e costruire, sempre che poi in pratica sia possibile, dato il livello di consapevolezza generale esistente, ancora ampiamente incentrato sul senso dell'ego, il quale impedisce nei fatti la crescita armonica ed equa di qualsiasi società si volesse instaurare.

 
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Commenti al Post:
Praj
Praj il 29/04/14 alle 13:39 via WEB
"Siamo stati portati a credere che la felicità è nel consumo: ottenere un lavoro, (se siete fortunati), mantenerlo nel tempo per guadagnare soldi, per poi spenderlo e quindi possedere sempre più cose che non ci rendono veramente felici. Dobbiamo creare un nuovo stile di vita, tutti i giorni nuovi meccanismi che ci permettano di riscoprire la felicità al di fuori dei modi tradizionali che il capitalismo ci ha imposto. E dobbiamo farlo ora. La società ha bisogno di aiuto reciproco, la solidarietà, il cooperativismo... La vera felicità si trova nell' amicizia, l'amore, la famiglia, vivendo in comunità, conoscendo i vostri vicini. La felicità è nella musica, nell'arte. Non si tratta di avere sempre più oggetti, più comodità, ma provare il brivido dell' emozione. La soluzione è nei nostri cuori. È necessario creare nuove istituzioni sociali, di piccole dimensioni, locali, che possano poi a partecipare in un cambiamento globale. Poiché siamo tutti collegati: tutti dipendono l'uno dall'altro, tutti noi viviamo su un unico pianeta. Noi abbiamo il dovere di prendere il controllo delle nostre vite. Si tratta di un buon punto di partenza per cambiare il mondo". ----(Zygmunt Bauman)
(Rispondi)
 
sofiastrea
sofiastrea il 30/04/14 alle 10:27 via WEB
sono daccordo con te, non è semplice spesso si viene fagocitati dall'impero del consumo...non riuscendo a definirne i confini ci adattiamo ad utilizzare gli oggetti facendo intendere che non ne siamo posseduti...poi ci si rende conto che così non si va da nessuna parte. La società necessita dell'aiuto di tutti e per tutti altrimenti impazzisce e muore vero caro Praj. Un caro saluto
(Rispondi)
 
 
Praj
Praj il 30/04/14 alle 13:29 via WEB
Mi fa sempre piacere trovarti concorde, cara Sofiastrea, dato la stima e apprezzamento che ho nei tuoi confronti. Ricambio sinceramente il caro saluto :-)
(Rispondi)
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