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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« Paura di aver pauraE se l'anima gemella fo... »

Non è impossibile decidere di non mangiare più altri esseri viventi…

Post n°282 pubblicato il 24 Maggio 2007 da Praj
 

… Una sera il vecchio miliardario volle che cenassi con lui e la sua famiglia e mi invitò in uno dei famosi ristoranti di Wellington Street, quelli coi maialini di latte arrostiti appesi all’ingresso a sgrondare il grasso e, esposte sulla strada come fossero acquari, le vasche di vetro con dentro, vivi, i migliori pesci, gamberi e aragoste ad aspettare che un cliente, passando, dica: “Quello!” e la bestia venga pescata e cotta secondo l’ordinazione.
Non è vero, come sostengono alcuni, che sia stata la Bibbia col suo divino invito all’uomo a moltiplicarsi nel mondo su cui lui, solo lui, ha “il dominio” a creare la violenza carnivora della razza umana. I cinesi sono arrivati alla stessa violenza senza la Bibbia, e per millenni questa di cucinare con raffinata tortura ogni animale è stata parte della loro cultura, una parte fra l’altro che nessun regime e nessuna ideologia politica hanno mai osato sfidare.
Guardavo quei bei pesci muoversi nell’acqua, guardavo i maialini appesi agli uncini e pensavo a come, a parte la miseria e la fame, l’uomo ha sempre trovato strane giustificazioni per la sua violenza carnivora nei confronti degli altri esseri viventi. Uno degli argomenti che vengono ancora oggi usati in Occidente per giustificare il massacro annuo di centinaia di milioni di polli, agnelli, maiali e bovi è che per vivere si ha bisogno di proteine.
E gli elefanti? Da dove prendono le proteine gli elefanti?
L’argomento con cui un amico cercò di convincere Gandhi ad abbandonare la tradizione ortodossamente vegetariana della sua famiglia fu dello stesso tipo. Gli disse che gli inglesi erano capaci con pochi uomini di dominare milioni di indiani perché mangiavano carne.
Questo li rendeva forti. Il solo modo di combatterli era di diventare carnivori come loro.
Una notte allora i due amici vanno in riva al fiume e per la prima volta Gandhi mangia un boccone di carne di capra, tradendo così la fede dei suoi genitori e della sua casta. Ma sta malissimo. Non digerisce e ogni volta che cerca di addormentarsi gli pare di sentire nello stomaco il belare della capra mangiata, come racconta nella sua autobiografia. In tutta la sua vita Gandhi non toccò più un pezzo di carne, neppure nei suoi anni da studente in Inghilterra dove tutti gli dicevano che senza carne non avrebbe potuto resistere al freddo.
Io, per cultura, non mi ero mai chiesto se ero vegetariano o meno. A casa mia, da ragazzo, mangiar carne era normale, se potevamo permettercela. Succedeva di solito alla domenica. Quando Angela (sua moglie ndr) e io arrivammo in India nel 1994 eravamo ancora tutti e due carnivori e per un po’ continuammo a esserlo.
Una volta alla settimana un musulmano si presentava alla porta di casa con una impeccabile valigia dalla quale tirava fuori dei pacchi sanguinolenti con filetti e bistecche di manzo. Poi un giorno Dieter, l’amico fotografo tedesco, indicandomi per strada un branco di vacche attorno a un deposito di spazzatura, intente a mangiare sacchetti di plastica, scatole di cartone e giornali, disse: “Ecco quel che mangi con la bella carne del tuo musulmano. E pensa al piombo di tutta quella carta stampata!” Aveva assolutamente ragione. Pur permettendosi di macellare le mucche che gli Indù ritengono sacre, il nostro musulmano non aveva certo uno speciale pascolo di erba fresca dove mandare le sue vittime e quel che ci portava erano pezzi delle malaticce mucche di strada alimentate di rifiuti.
La molla a smettere fu quella. Poi, col passare del tempo, mi sono reso conto che, non considerandoli più come cibo, cominciavo a guardare gli animali diversamente da prima e a sentirli sempre di più come altri esseri viventi, in qualche modo parte della stessa vita che popola e fa il mondo.
La sola vista di una bistecca ormai mi ripugna, l’odore di una che cuoce mi dà la nausea e l’idea che uno possa allevare delle bestie solo per assassinarle e mangiarsele mi ferisce.
Il modo perfettamente “razionale” in cui noi uomini alleviamo gli animali per ucciderli, tagliando la coda ai maiali perché quelli dietro non la mordano a quelli davanti, e il becco ai polli perché, impazzendo nella loro impossibilità di muoversi, non attacchino il vicino, è un ottimo esempio della barbarie della ragione.
Ma anche la verdura è vita! mi sento dire dagli accaniti carnivori, sordi a ogni argomento, come se a cogliere un pomodoro si facesse soffrire la pianta come a strozzare un pollo, o come se si potesse ripiantare una coscia d’agnello nel modo in cui si ripianta il cavolo o l’insalata. Le verdure sono lì per essere mangiate. Gli animali no! Il cibo più naturale per l’uomo è quello prodotto dalla terra e dal sole.
Il miliardario non arrivava. Io guardavo i maialini e chiedevo, tra me e me, a chi li avrebbe mangiati: “Avete mai sentito le grida che vengono da un macello?” Bisognerebbe che ognuno le sentisse, quelle grida, prima di attaccare una bistecchina. In ogni cellula di quella carne c’è il terrore di quella violenza, il veleno di quella improvvisa paura dell’animale che muore.
Mia nonna era, come tutti, carnivora, se poteva, ma ricordo che diceva di non mangiare mai la carne appena macellata. Bisognava aspettare. Perché? Forse i vecchi come lei sapevano del male che fa mettersi in pancia l’agonia altrui. Perché quella che chiamiamo eufemisticamente “carne” sono in verità pezzi di cadaveri di animali morti, morti ammazzati. Perché fare del proprio stomaco un cimitero?
Angela continua a mangiare carne, se le capita. Per me è impossibile. Ma non è più una questione di salute, di non ingurgitare il piombo dei giornali ruminati dalle vacche di strada. E’ un problema di morale.
Ecco un piccolo, bel modo per fare qualcosa contro la violenza: decidere di non mangiare più altri esseri viventi…

Estratto dal libro di Tiziano Terzani,
"Un altro giro di giostra". Edizioni Longanesi.

 Per non dire che non lo sapevi, guarda qui

 
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>> RIFLESSIONE SUL MANGIAR CARNE.. su LE BESTIE SIAMO NOI
Ricevuto in data 06/10/07 @ 13:08
Nn posso che assecondare le tue giuste parole.. (continua)
 
Commenti al Post:
sofiastrea
sofiastrea il 24/05/07 alle 18:03 via WEB
Ho sempre mangiato carne e senza alcun senso di colpa era normale a casa tenere le galline, i conigli e certo non per farci compagnia o giocare...uccidere era normale, anche da piccola non l'ho mai trovato atroce...oggi la mangio raramente, ma non per una nuova Coscienza, semplicemente perchè mi accorgo che fa male in tutti i sensi...indigesta, porta proteine, ma anche grassi inutili,...insomma consapevolmente oggi so che possiamo perfettamente vivere senza uccidere animali. Il resto mi fa sorridere.Oggi ci sono bimbi che non ucciderebbero mai una gallina eppure mangiano le cosciette ben confezionate del supermercato o gli hamburgher...dovremmo insegnare a non essere ipocriti e forse nessuno mangerebbe più carne. :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 24/05/07 alle 18:13 via WEB
Senza bisogno di colpevolizzarsi ritengo però che tutte le scuse, le razionalizzazioni, le ideologie, che giustificano l'essere mangiatori di carne siano la manifestazione dell'incapacità, o espressioni di poca volontà, di essere sinceri con se stessi e di ammettere di fronte alla propria coscienza che ci importa poco o nulla della sofferenza e dello sterminio degli animali e, quindi riconoscerci, esseri umani poco sensibili, uomini duri di cuore... almeno nei confronti dei nostri fratelli animali. Non importa, a mio avviso, diventare vegetariani puri (vegani)... ma basterebbe, anche nella relatività della propria risposta su questa problematica, assumere consapevolmente uno spirito nuovo e responsabile, degno di un uomo che vorrebbe definirsi evoluto. Sul fatto di non essere ipocriti sono chiaramente d'accordo con te. Per cui invito a pensarci davvero a questa scelta di cambiamento... con il cuore inserito, se possibile. Ciao! Un sorriso :-)
(Rispondi)
 
Janus_81
Janus_81 il 24/06/07 alle 09:13 via WEB
Io non capisco. Tu rinunci alla carne per tanti motivi "salutari" (indigesta, grassi inutili...); ma il fatto che quando addenti un cosciotto di pollo stai mangiando un cadavere non ti ha mai sfiorato? Occhi tappati mi pare abbia la gente a riguardo della carne. Tappati volontariamente, è ovvio. Un "animale" è una creatura di questo mondo, che non sta li per noi, per il nostro sostanziamento; Dio non ha creato l'agnello perchè venga mangiato a Pasqua (e qualunque religione dica questo non merita nemmeno il più miserevole rispetto)... c'è un tala mancanza di rispetto per la Vita, che mi preoccupa. Quando ho letto che Sofiastrea rinuncia alla carne perchè contiene grassi... una grande amarezza mi ha preso. Dici, caro amico, che arriverà mai il giorno in cui l'uomo si renderà conto dei delitti che commette ogni giorno contro gli "animali"?
(Rispondi)
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 24/06/07 alle 10:12 via WEB
non ti illudere su di me, ho questa e molte altre disdicevoli abitudini...comunque l'ho detto, non dico il contrario e poi mi pappo le bistecche...:-)
(Rispondi)
marika851
marika851 il 24/05/07 alle 19:13 via WEB
A me non è mai piaciuta tantissimo la carne:fino a qualche anno fa qualche volta la mangiavo,ma da un pò di tempo a questa parte la magio rarissimamente.Olre che per il fatto che amo gli animali,anche per una questione di gusto.Rispetto e approvo quindo la scelta di chi come te decide di fare a meno della carne,ma credo però che vada rispettata anche la scelta di chi la mangia,perchè purtroppo non possiamo imporci sulle scelte altrui,ma solo limitarci a consigliare. Un forte abbraccio Un bacione
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 24/05/07 alle 19:44 via WEB
Ciao Marika... capisco quello che vuoi dire e quindi non mi sogno assolutamente d'imporre niente a chicchessia. Cerco solo di contribuire alla sensibilizzazione sul tema. Sono vegetariano ma non integralista, per cui non ho una visione ideologica e dogmatica su questo argomento. Lo faccio più che per motivi salutistici, che ce ne sarebbero, per non contribuire allo sterminio degli animali, che amo e rispetto e non mi piace considerarli oggetti di uso e consumo, soprattutto nel caso che ne possa fare a meno. In questa scelta avvenuta parecchi anni fa mi trovo bene, rispecchia la mia sensibilità, ma questo non mi fa demonizzare i carnivori. Mi piacerebbe solo che riflettessero più a fondo sulle conseguenze che implica la loro scelta di mangiar carne, che porta ad allevare in realtà orrende e ammazzare (macellare) crudelmente gli animali solo per questo scopo. Questa relativa sensibilità, incapacità di vedere l'aspetto crudele di questo maltrattamenti e brutalità, a mio parere, fa discendere. a mio avviso, anche tanti altri aspetti negativi nel rapporto tra gli uomini stessi. Però non generalizzerei, perché anche tra i vegetariani si possono riscontrare tante altre forme d'insensibilità. Sono vegetariano da anni, la carne mi piaceva come gusto, ma vi ho rinunciato per scelta etica (morale) consapevole e rifiuto di questo sistema alimentare, per essere meno complice a questo trattamento violento diffuso nei confronti di creature sensibili per scopo alimentare o quant'altro. La carne non mi manca per nulla e se ne può fare benissimo a meno, oltretutto con risvolti benefici per il proprio stato di salute psicofisica. Un abbraccio e un sorriso . olte che un grazie per il prezioso commento. Ciao! :-)
(Rispondi)
niedda
niedda il 25/05/07 alle 01:27 via WEB
hai ragione...
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/05/07 alle 09:01 via WEB
Mi conforta la tua approvazione. Sono convinto che se questa mentalità si diffondesse sempre più permetterebbe notevoli e sostanziali cambiamenti nella coscienza collettiva, con benefici importanti in tutti i sensi per il pianeta e per la convivenza. Mi fa piacere soprattutto che parecchi giovani, anche se molti di più, purtroppo, all'estero, nei a paesi europei, piuttosto che nel nostro paese comincino a prendere in considerazione e a sensibilizzarsi su questo importante aspetto del vivere: il rispetto della vita degli animali, coabitanti di questa terra, i cui diritti alla sopravvivenza vengono, in più parti del mondo, crudelmente negati. Grazie... un abbraccio :-)
(Rispondi)
atisha0
atisha0 il 25/05/07 alle 08:00 via WEB
condivido nella sostanza.. credo comunque che tutto debba avvenire per presa coscienza personale.. e che sia necessario non far diventare la materia una unica ideologia.. cioè va tutto compreso nell'insieme, perchè spesso diveniamo vegetariani o peggio ancora vegani, mentre siamo in grado di "masticare" magari la "carne" del nostro vicino di casa.. strapazzandolo con odio.. come dire.. tutto fa parte dell'evoluzione cosciente dell'uomo.. un abbraccio :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/05/07 alle 08:57 via WEB
Per non "dogmatizzare" tutta questa faccenda in una ideologia, concepisco anche che ogni tanto potrebbe essere salutare "sgarrare", per non irrigidirsi e non fare diventare questa questione un fatto di orgoglio ideologico... nascostamente carico di giudizi di condanna verso la momentanea altrui scelta... da cui potrebbe nascere un nuovo trip di superiorità per l'ego. Sto esprimendo solo uno stato di Consapevolezza rispetto al "problema"... più interessato alla condizione dei miei fratelli animali che alla salute o al benessere del mio corpo... che comunque non trascuro. Ce ne sarebbe molto da dire riguardo al vegetarianesimo Consapevole... che poi diventa un discorso anche sulla di salute, sull'ecologia, sulla politica economico ambientale... ecc... sul nostro vivere da uomini liberi e responsabili in questo ecosistema. Probabilmente è questione di "sentire". C'è chi lo sente quel disagio e chi non lo sente... Allora mi sembra inutile, ozioso, disquisire... le razionalizzazioni possono essere infinite. Se uno non avverte quel "qualcosa" continuerà a perpetuare e giustificare, oltrettutto fagocitato da una cultura favorevole, le sue abitudiini alimentari e comportamentali. E intanto gli animali... chissenefrega! Ci hanno insegnato che sono al nostro servizio, che servono al nostro uso e consumo... ed allora perchè porci questo stupido problema che appatriene solo a donnicciole o persone poco virili... che si fanno ancora queste se... mentali. La giustificazioni per essere carnivori non mancano. Le contraddizioni in chi non mangia carne per non favorire l'uso degli animali come capi da macello si possono trovare e ci sono. Questo lo sappiamo. Per cui si vede che è una questione proprio di "sentire" quel qualcosa che non ci fa star bene di fronte da un pezzo di carne cotta che sai che era il corpo di un essere che è stato allevato e ucciso proprio per un nostro bisogno-condizionamento. Vedo giustificare un mondo che contempla la caccia, i mattatoi, i laboratori di vivisezione, ecc. che, purtroppo, devo sopportare anch'io, mio malgrado. Ma il mondo è così... ed io lo cambio per quello che posso con il mio comportamento. Poi lascio che sia. Non sono certo un Don Chisciotte... Mi dispiace, per i poveri animali, che quelli che la pensano in un certo modo siano la stragrande maggioranza. Resta il fatto che, comunque, questa visione filosofica "antropocentrica" che si sente padrona del destino di altre creature per me è una "comoda" scusa per rimuovere una sensibilità che porterebbe ad una maggior consapevolezza. Un abbraccio e un sorriso. Buona giornata. :-)
(Rispondi)
 
 
atisha0
atisha0 il 25/05/07 alle 09:07 via WEB
scrivi: Resta il fatto che, comunque, questa visione filosofica "antropocentrica" che si sente padrona del destino di altre creature per me è una "comoda" scusa per rimuovere una sensibilità che porterebbe ad una maggior consapevolezza. .. io la vedo più come una comoda scusa per non toccare il mercato.. Sempre il business è a capo di ogni insensibilità!! per il resto condivido.. Ciao ;-)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 25/05/07 alle 10:08 via WEB
Sicuramente è difficile andare controtendenza, poichè occorre una coerenza più forte, una capacità di fare dei cambiamenti comportamentali notevoli che noi tutti non sempre sappiamo fare. Certamente il mercato della carne e dell'industria e commercio derivaanti da questo contribuiscono in maniera preponderante a mantenere e a consolidare una cultura che diffonde questo genere di alimentazione. Sicuramente questo mercato non è interessato più di tanto a cercare vie diverse, alternative, per ora minoritarie. Ecco perchè è importante che il cambiamento cominci partendo da da noi, dalle nostre scelte e comportamenti. Non possiamo aspettarci che una nuova educazione sul tema venga da chi non gliene importa poco o niente. Ciao! ;-)
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
sofiastrea
sofiastrea il 25/05/07 alle 13:12 via WEB
Sicuramente il mercato non è interessato al cambiamento, ma siccome il mercato siamo noi ed intendo i consumatori, se noi cambiamo le abitudini, anche il mercato è costretto a cambiare e a seminare più ceci, fagioli, broccoli ...in questo hai ragione e fai bene a parlarne ciao :-)
(Rispondi)
 
 
 
Praj
Praj il 25/05/07 alle 16:05 via WEB
Poi non è detto: nei paesi anglosassoni, per esempio, si è data più attenzione a questo tipo di domanda. Per cui è nato un mercato alternativo che sta avendo una crescente diffusione e raccogliendo un certo interesse. Tutto, ancora una volta, dipende dalle nostre scelte. Più si è, più influenza si ha e più è possibile modificare usi e costumi. Grazie... e ciao! :-)
(Rispondi)
stregabianca3
stregabianca3 il 25/05/07 alle 12:03 via WEB
certo che si può deciderlo. Ma deve essere una scelta ragionata. Farlo senza crederci davvero è solo una provazione inutile. ciao
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/05/07 alle 16:11 via WEB
Chiaramente deve essere una scelta consapevole, ragionata. Le mode passano mentre i comportamenti assunti in base a nuovi valori e idee si consolidano nell'esperienza. Certo, all'inizio non sempre è facile, si possono incontrare osta, ma poi questo nuovo comportamento viene a far parte del proprio stile di vita. Diventa un fatto naturale, e pure un tranquillo esempio. L'importante è che non diventi una ideologia fondamentalista che si contrappone negativamente a chi la pensa diversamente da noi e che ha altre abitudini. Un sorriso e Namastè! :-)
(Rispondi)
giusy.forum
giusy.forum il 25/05/07 alle 16:27 via WEB
Amo profondamente gli animali... chi mi conosce sà quanto è vero, mi si stringe il cuore a sentire di quanti strazi ci sono in giro e di quanto crudeltà viene perpetuata nei loro confronti; ma secondo me il problema non è mangiarli o non mangiarli, se si potesse tornare ai tempi dei Pellerossa, tempi che ahimè non sò se la nostra razza ariana ha conosciuto, tutto sarebbe nella norma, per gli indiani c'era un profondo rispetto per gli animali, che vivevano liberi, e la loro caccia veniva fatta con lealtà, in un rituale quasi divino, con la stessa lealtà con cui ancora oggi il leone insegue l'antilope... il problema è come adesso gestiamo questa cosa del mangiare animali, allevandoli in modo crudele al solo scopo di mangiarli e non lasciandoli vivere la loro vita almeno fino al momento della loro morte magari anche procurata da noi; non c'è rispetto per la loro sofferenza, non c'è rispetto per la vita e nemmeno per noi stessi per come ci siamo ridotti... grassi e pingue costretti ad andare in palestra per mettere giù la pancia gonfia da troppe bistecche e dal consumismo. Altro che palestra farebbe l'uomo se si attrezzasse a procurarsi il cibo, carne o vegetali che siano, se lo facesse nel rispetto della natura; dei vegetali ne vogliamo parlare? Gonfiati in serra, pieni di ormoni, geneticamente modificati, tutto per star comodi e avere questa pseudo abbondanza che non serve altro che a fare mercato non certo salute!
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/05/07 alle 17:53 via WEB
Ciao Giusy... concordo con tutto quanto hai espresso riguardo all'atteggiamento quasi sacrale che certe culture di popoli cacciatori o pescatori avevano nei confronti degli animali, anche se basavano la loro alimentazione principalmente sul mangiare carne o pesce. Lì, allora lo spirito è completamente diverso ed il discorso va considerato in maniera diversa. Non è certo il modo di consumare e allevare assurdo che si fa ora nel mondo industriale. Il problema reale sorge, come dici tu, è nei nostri contest: come trattiamo questa situazione dell'alimentazione carnivora nel mondo cosiddetto evoluto, moderno. A parte il discorso salutistico che è importante ed ha molti risvolti sulla salute pubblica e personale, a me piace mettere l'enfasi su ciò che riguarda la sensibiltà e il rispetto verso il mondo animale. Secondo me la sensibilità animalista ce l'hanno in molti, solo che c'è chi ha il coraggio di modificare la propria forma mentis e c'è chi, per mille motivi (egoismo, paura, stupidità, quieto vivere, condizionamento sociale, menefreghismo), ritiene che, tanto, lo fanno tutti, chi me lo fa fare di cambiare, tanto gli animali mica li ammazzo io e poi, voglio dire, sbaglierà il 90% della popolazione mondiale? ma dai non è possibile. La sensibilità animalista è radicata nell'animo umano quale ramificazione del sentimento più generale di empatia per l'altrui sofferenza, quando per "altrui" si intenda un soggetto capace di provare dolore. Ogni atto di violenza, singolo o collettivo, o è preceduto da un processo di anestetizzazione della coscienza empatica, oppure comporta, necessariamente, un futuro rimorso, a sua volta rimovibile solo con un conseguente processo di nuova narcotizzazione del dolore: in altre parole, si sceglie di "girare la testa dall'altra parte" proprio in quanto si ha paura di cambiare (ogni cambiamento genera paura) e non si vuole soffrire a causa del mancato cambiamento. Ritornando a noi... sono contento che tu ami profondamente gli animali e che possa vivere con loro in campagna in maniera genuina, assaporando quel piacere che proviene dallo stare in contatto vero con la natura. Salutami le ochette! Ciao e buon week end! ;-)
(Rispondi)
giusy.forum
giusy.forum il 25/05/07 alle 22:10 via WEB
Dici:si sceglie di "girare la testa dall'altra parte" proprio in quanto si ha paura di cambiare. E' così per ogni cosa... così fan tutti... una volta da giovani si voleva cambiare il mondo, almeno io avevo questo piccolo progetto, oggi prendo atto di quel che è.... la gente gira le testa o cammina con gli occhi chiusi poi si sorprende se sbatte contro qualche palo, quando vedi qualcuno che inizia a farsi qualche domanda sullo strano fatto che va sempre a sbattare tenti di spiegargli che potrebbe guardare dove sta andando per evitare l'urto e il più delle volte ti senti rispondere (per difesa e paura): "ma come ti permetti io sò benissimo dove sto andando" e mentre te lo sta dicendo prende in piena fronte un palo della luce e allora torna da te irato e ti dice: hai visto io guardavo benissimo, era il palo che si è messo lì proprio davanti a me mentre io camminavo. E tu che puoi fare, alzi gli occhi al Cielo fai un po di spallucce e un sorriso, magari gli offri una scatolone di cerotti e qualche camioncino di cubetti di ghiaccio da applicare ai bernoccoli. Il problema è che gli animali soffrono e tanto, non c'è nulla di diverso tra noi e loro nella sofferenza... hanno degli occhi, se uno vuol guardare, che rispecchiano tutta la loro sensibilità, noi non siamo e mai saremo meglio e più puri di loro, forse per questo siamo capaci di aberrazioni che loro non possono commettere, loro sono in pure Sè che non deve passare per essere riconosciuto attraverso l'ego e la mente, loro sono solo il puro Sè, a differenza di noi che non lo sappiamo, loro lo sanno anche se non sono capaci di raccontarselo.
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 25/05/07 alle 22:23 via WEB
Mi è piaciuto tantissimo questa tua considerazione che condivido in pieno: "Il problema è che gli animali soffrono e tanto, non c'è nulla di diverso tra noi e loro nella sofferenza... hanno degli occhi, se uno vuol guardare, che rispecchiano tutta la loro sensibilità, noi non siamo e mai saremo meglio e più puri di loro, forse per questo siamo capaci di aberrazioni che loro non possono commettere, loro sono in pure Sè che non deve passare per essere riconosciuto attraverso l'ego e la mente, loro sono solo il puro Sè, a differenza di noi che non lo sappiamo, loro lo sanno anche se non sono capaci di raccontarselo." ------- Allego tre citazioni di persone intelligenti e sensibili, di epoca e cultura diversa, per sottolineare l'importanza di questo tema, se ci teniamo ad un miglioramento del mondo per tutti gli esseri che lo abitano. °°°°°° "I nostri pronipoti troveranno barbara l'usanza di nutrirsi di animali. Nei prossimi anni milioni di persone sceglieranno di mangiare a un gradino più basso della catena alimentare, così da permettere che milioni di altri possano ottenere quanto occorre per sopravvivere. Se ciò succederà, aumenterà il livello di salute globale - nostra, del Sud del mondo, del pianeta. (Jeremy Rifkin, autore di "Ecocidio" ) ******* Se sei convinto di essere naturalmente predisposto a mangiar carne, prova anzitutto a uccidere tu stesso l'animale che vuoi mangiare. Ma ammazzalo tu in persona, con le tue mani, senza ricorrere a un coltello o a un bastone o a una scure. Fà come i lupi, gli orsi e i leoni, che ammazzano da sé quanto mangiano... (Plutarco) ****** Dal momento che noi siamo tombe viventi di animali, come possiamo aspettarci condizioni di vita ideali sulla terra? (George Bernard Shaw) *** Un abbraccio sorridente e ciao! :-)))
(Rispondi)
violette51
violette51 il 26/05/07 alle 21:16 via WEB
si,,un ottima cosa da fare,,l'ho scelto una 20 di anni fa,,,pero' nn riesco ad evitare il latte.....ciao abbraccio..vio
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 26/05/07 alle 22:34 via WEB
Anch'io non ho rinunciato al latte e ai suoi derivati. Mangio pure le uova. Non ho ancora la forza per essere un Vegan, non so nemmeno se lo farò mai. E' una scelta difficile che però apprezzo. E' un segno di forte coerenza, direi estrema. Mia figlia, ora adulta e indipendente invece lo è. E' diventata vegan dopo essere stata educata al vegetarianesimo e al cibo biologico. Tuttora è ottima salute e forma. Questo solo per dire che non è stata danneggiata dall'alimentazione non carnivora. Anzi... ha una vitalità notevole. A volte discuto con lei anche di queste tematiche sulla coerenza, della differenza fra un vegano ed un vegetariano e le varie implicazioni che hanno queste scelte. Sicuramente è più difficile essere un vegan, poichè occorre una determinazione ancora più forte, una capacità di fare dei cambiamenti comportamentali notevoli, che tutti, io per primo, non sempre sappiamo fare o non vogliamo fare. Per ora mi accontento della mia scelta di campo relativa, nella quale mi trovo a mio agio e che mi fa star bene. Sono convinto che se questa mentalità si diffondesse sempre più permetterebbe notevoli e sostanziali cambiamenti nella coscienza collettiva, con benefici importanti in tutti i sensi per il pianeta e per la convivenza dei suoi abitanti. Ciao e buona domenica. Un sorriso :-)
(Rispondi)
shiva39
shiva39 il 27/05/07 alle 01:46 via WEB
io penso che e una questione di cultura,solo maturando si puo decitere di diventare vegetariano o vegan
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 27/05/07 alle 10:19 via WEB
Sono d'accordo: è una questione di crescita culturale in senso lato, di visione olista espansa, di sensibilità che tiene presente tante cose... di una forma di maturità spirituale. Ciao e buona domenica :-)
(Rispondi)
sofiastrea
sofiastrea il 27/05/07 alle 09:32 via WEB
In una mente libera da condizionamenti non può convivere un corpo condizionato, un corpo che segue le mode, un corpo teso a guardare chi ha fatto i salti mortali per trovare il minor dolore possibile per altri esseri viventi...se mangi pratoline e vivi sereno forse è bello, ma a questo prima o poi arriverà il pensiero "ma perchè mangio pratoline poverine?" Fuori dai condizionamenti il corpo si adatta a ciò che lo fa stare bene in salute e armonia anche se mangia la bistecca o beve lo zibibbo ogni tanto...non si può uscire dai condizionamenti condizionandoci a ciò che fanno quelli che "pensiamo" essere più bravi di noi , questo è un discorso intelletualistico che non porta da nessuna parte, porta solo dolore, insoddisfazione...ciao :-)
(Rispondi)
 
Praj
Praj il 27/05/07 alle 10:31 via WEB
Una mente libera appartiene sempre e soltanto ad un un individuo consapevole, sensibile... La scelta di non mangiare carne non è soltanto, né soprattutto, una questione di salute. Si tratta, piuttosto, di una questione d'amore: per gli animali e per la Terra, senza dubbio, ma anche per noi stessi. Come è possibile, infatti, espandere il proprio livello di consapevolezza, comprendere l'unità del tutto, rimanendo insensibili all'uccisione di tanti nostri meravigliosi "fratelli minori"? "Mangiare la carne", spiegava ancora il Buddha, "spegne il seme della grande compassione". Pertanto, se si desidera avvicinarsi a Dio, che è compassione e amore perfetti, non si può non coltivare in sé questi sentimenti. Ma perché infliggere sofferenza agli altri, quando noi stessi cerchiamo di evitarla? Se non riuscirete a controllare la mente in modo da aborrire anche solo il pensiero di un atto brutale e dell'uccidere, non sarete mai in grado di sfuggire ai legami della vita di questo mondo. Come può colui che cerca, che spera di imparare a liberare gli altri, vivere della carne di esseri senzienti?" E per darti anche un prospettiva estetica del perchè non mangiare carne ti rimando a questo link: http://www.kumar.it/osho-ds6.i.htm
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sofiastrea
sofiastrea il 27/05/07 alle 13:10 via WEB
per quanto mi riguarda non credo di dover giustificare il mio fraterno amore per gli animali,perchè c'è sempre stato e va oltre all'estetica o alla personale soddisfazione nel dare amore...credo fondamentale il rispetto per ogni essere vivente, ma anche per le piante, mi è impossibile strapazzare un albero o martoriare un frutto, mangiare un frutto è cosa diversa...credevo di essere stata compresa, ma non sempre è facile capirsi a volte le dinamiche mentali vanno oltre ciò che intendiamo, volerle ridurre al poco è volontà di chi comunica e di chi ascolta...ti ascolto sempre in maniera profonda e sono serena ciao un caro saluto:-)
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Praj
Praj il 27/05/07 alle 13:32 via WEB
Forse non ci siamo capiti: non voglio metterla su piano personale e colpevolizzare nessuno. Volevo solo usare anche questa occasione per cercare di sensibilizzare su questo tema, nel mio piccolo. Buona domenica :-) /////////////// La bontà umana, in tutta la sua purezza e libertà, può venir fuori solo quando è rivolta verso chi non ha nessun potere. La vera prova morale dell'umanità, quella fondamentale, è rappresentata dall'atteggiamento verso chi è sottoposto al suo dominio: gli animali. E sul rispetto nei confronti degli animali, l'umanità ha combinato una catastrofe, un disastro così grave che tutti gli altri ne scaturiscono. Non esiste alcuna certezza che Dio abbia affidato davvero all'uomo il dominio sulle altre creature. E' invece più probabile che l'uomo si sia inventato Dio per santificare il dominio che egli ha usurpato sulla mucca o sul cavallo. - Milan Kundera, "L'insostenibile leggerezza dell'essere" **** Chi ha assistito in campagna allo scannamento di un maiale non potrà mai più mangiare la sua carne: quegli strilli da bambino, quell'angoscia di fronte all'esecuzione imminente, quei suoi inutili tentativi di resistere, di opporsi puntando le zampe sulla terra, ci sono penetrati nella coscienza esattamente allo stesso modo che le immagini delle guerre e dei bombardamenti, delle sedie elettriche e dei campi di concentramento. Chi ama e rispetta la vita, la ama e la rispetta e la piange in ogni punto e a ogni livello, nel maiale come nell'uomo. Abbiamo tutti lo stesso fragile mondo, non lo imbrattiamo con il sangue degli innocenti e con l'indifferenza, approfittiamo di questo scandalo per promettere una volta per tutte amicizia infinita ai nostri fratelli animali. Chi tiene il coltello dalla parte del manico, abbia il coraggio di posarlo per sempre. - Marco Lodoli **** Sono diventato vegetariano per ragioni etiche, oltre che salutistiche. Credo che il vegetarismo possa incidere in modo favorevole sul destino dell'umanità. - Albert Einstein **** Finché non estenderemo il cerchio della Compassione fino ad includere ogni creatura vivente, non potremo godere della Pace nel Mondo. - Albert Schweitzer **** Tutto ciò che può sentire dolore non dovrebbe essere sottoposto al dolore. - R. M. Dolgin **** Perché dovremmo considerare di minor valore la sofferenza inflitta ad altre creature, per il semplice fatto che queste appartengono ad una specie diversa dalla nostra? - Prof. Dr. Jean-Claude Wolf **** Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili. - Pitagora **** Una profonda pietà mista ad orrore mi prese e domandai di andarmene [dal mattatoio, N.d.R]. L'idea di quelle scene orribili e disgustose, preliminari obbligati dei piatti di carne che vedevo serviti a tavola, mi fece prendere in orrore l'alimentazione carnea. La differenza tra la crudeltà verso l'uomo e la crudeltà verso gli animali è una differenza di grado e non di tipo. Se applichiamo anche agli animali (come del resto ci è ordinato di fare) la legge del dovere e della compassione, contribuiamo nello stesso momento a migliorare i nostri simili [...] Uccidere gli animali per nutrirsi delle loro carni e del loro sangue è una delle più deplorevoli e vergognose infermità della condizione umana. - Alphonse de Lamartine (1790-1869) **** Noi siamo le tombe viventi di bestie assassinate macellate per soddisfare i nostri appetiti. Noi giammai ci fermiamo a domandare nei nostri banchetti se gli animali, come gli uomini, possano in qualche modo avere dei diritti. Noi preghiamo nelle domeniche affinché possiamo avere una luce per guidare i nostri passi sul nostro cammino. Noi siamo nauseati dalla guerra, noi non desideriamo combattere. Il pensiero di essa riempie ora di spavento i nostri cuori, eppure noi ci rimpianziamo di cadaveri. Simili a corvi, noi viviamo e ci nutriamo di carne, indifferenti alla sofferenza e al dolore che noi così facendo causiamo: se così noi trattiamo per sport o per profitto, animali privi di difesa, come possiamo sperare in questo modo di conseguire la pace di cui diciamo di essere così ansiosi? Noi preghiamo per essa, sopra ecatombi di massacrati, Dio, mentre oltraggiamo la legge morale. Così, la crudeltà genera la sua progenie: la guerra. - George Bernard Shaw (1856-1950) **** Non sono contrario al progresso della scienza in quanto tale, al contrario, guardo con ammirazione allo spirito scientifico dell'Occidente e se questa ammirazione ha delle riserve è perché lo scienziato dell'Occidente non ha alcun riguardo per le creature più umili di Dio: io aborrisco la vivisezione con tutta l'anima. Detesto l'imperdonabile massacro nel nome della scienza e della cosidetta umanità e considero tutte le scoperte scientifiche che si macchiano di sangue prive di valore. E credo con chiarezza che spunterà un giorno in cui lo scienzato onesto dell'Occidente porrà dei limiti ai metodi attuali di perseguimento della conoscenza. Verranno approntate misure che terranno conto non solamente della famiglia umana, ma di ogni creatura vivente. - Gandhi, 17 dicembre 1925 **** La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali. - M. K. "Mahatma" Gandhi (1869-1948) Io sono una vita che vuole vivere, circondato da altre vite che vogliono vivere. - Albert Schweitzer Tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza. Tutti temono la morte. Tutti amano la vita. - Buddha Il nostro prossimo è tutto ciò che vive. - Gandhi Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney **** Non si può permettere che qualcuno consideri leggero il peso delle proprie responsabilità. Finché vengono perpetrati tanti maltrattamenti ai danni degli animali, finché i gemiti degli animali assetati, imprigionati in vagoni merci, continuano a non essere ascoltati, finché tanta brutalità ha la meglio nei nostri mattatoi... siamo tutti colpevoli. Ogni essere vivente è prezioso proprio perché vive, perché rappresenta una delle manifestazioni evidenti di quel mistero che chiamiamo vita. - Albert Schweitzer **** Affermiamo di non essere capaci di uccidere - che non andremo in Vietnam o in altri posti a uccidere, ma non abbiamo niente in contrario all'uccisione degli animali. Se doveste uccidere con le vostre mani l'animale che mangiate, e sentiste tutta la crudeltà di questa uccisione, mangereste lo stesso quell'animale? Ne dubito fortemente. Ma non avete niente in contrario che il macellaio lo uccida perché voi poi lo mangiate; che immensa ipocrisia che si cela in questo atteggiamento! - Krishnamurti, "La domanda impossibile" **** Quando a tavola ci si trova davanti ad una bistecca, non si pensa che quella parte apparteneva a un animale da accarezzare, da amare... - Prof. Umberto Veronesi, oncologo, vegetariano
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sofiastrea
sofiastrea il 27/05/07 alle 14:05 via WEB
L'ho messa io sul piano personale perchè potevo essere stata fraintesa...ciao e buona domenica a te :-)))
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Praj
Praj il 27/05/07 alle 14:24 via WEB
No, cara Sofia, non mi permetterei mai di accusare, colpevolizzare te o qualcun'altro. Quindi è tutto chiarito: è un discorso fatto genericamente... proveniente da un punto di vista che auspicherebbe una maggior sensibilizzazione. Non è una crociata ne un j'accuse, ma un invito all'ascolto di queste voci... A qualcuno forse potrebbero interessare. Ciao! :-)))
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sofiastrea
sofiastrea il 27/05/07 alle 16:54 via WEB
Ho capito il senso del post e credo che interessi a molti, anch'io scrivo perchè mi interessa, per capire attraverso le varie voci dove sto andando, per capire chi sono...e dove sono... ciao
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Praj
Praj il 27/05/07 alle 21:48 via WEB
Il tuo, mi sembra un atteggiamento di assoluto buon senso. Si getta un sasso nello stagno, poi chissà: accada, nella coscienza di ognuno che legge, quel che deve accadere. Non c'è problema. Shanti. Un sorriso :-)
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Raidne
Raidne il 28/05/07 alle 21:12 via WEB
Grazie per questo post... è bellissimo :) buona serata
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Praj
Praj il 28/05/07 alle 22:11 via WEB
Sono contento del tuo gentile e positivo apprezzamento. grazie. Un sorriso :-)
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gole_tagliate
gole_tagliate il 29/05/07 alle 14:47 via WEB
Grazie Praj!!! Condivido in toto!!! ...simo (Vetrine ai Macelli).
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Praj
Praj il 29/05/07 alle 20:35 via WEB
Grazie a te... non ne dubitavo... eh eh eh! Un abbraccio sorridente :-)
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Jndiah
Jndiah il 06/10/07 alle 13:30 via WEB
ti ho fatto un trackback :D
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PietroShakespeare
PietroShakespeare il 07/10/07 alle 23:37 via WEB
Questo sentire non poteva essere spiegato meglio,sono così anche io. Il mondo va avanti e noi rimaniamo fermi, quando decideremo tutti ad andare avanti? Ad aprire le nostre coscenze? Un saluto PietroShakespeare
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simoveganblu
simoveganblu il 08/10/07 alle 08:41 via WEB
L'uomo è in continua evoluzione... Addentare un cadavere, e quindi ammettere di provarci gusto ad uccidere, poiché solo di gusto si può parlare ora che anche la Scienza ha compreso che i cadaveri non sono necessari alla ns. sopravvivenza (...), diventerà presto, molto presto, cosa disdicevole e verrà severamente punita dalla legge. Un bacio, carissimo, grazie x questo post! Simona
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Praj
Praj il 08/10/07 alle 12:23 via WEB
Quando non sentiamo l’urlo di dolore di chi invoca la libertà negata all’uomo schiacciato, umiliato, crudelmente vilipeso, torturato; per l’animale ucciso o torturato, abbandonato... per l’ambiente agonizzante causa la nostra disattenzione, disinteresse, indifferenza… non ci rendiamo conto che anche noi siamo in pericolo, che ci sta franando la vita addosso mentre noi guardiamo altrove e prima o poi saremo coinvolti, forse travolti. Quando non sentiamo più il cuore risuonare di tristezza nel vedere l’orrore, la violenza, la prepotenza intorno a noi e, chiusi, barricati egoisticamente nelle nostre statue di carne cambiamo canale alla nostra mente, per non sentire, per non vedere, per non essere toccati… stiamo scavando la fossa alla nostra anima morente. Quando ci rifugiamo nelle certezze consolidate da uno pseudo buon senso, dalla logica dei luoghi comuni che ci fanno sentire protetti dalla paura, dall’inquietudini, dalle domande scomode, stiamo andando incontro ciecamente al baratro. Quando confidiamo nelle convenzioni che ci danno illusoriamente un senso di potere riflesso, quando ci teniamo stretti ai privilegi e non ci apriamo a chi è invece in difficoltà, ci stiamo sempre di più allontanando da noi stessi e stiamo seppellendo il nostro spirito. Spirito, senza il quale la vita diventa una recita di un teatrante che non sa nemmeno di esserlo e che si dibatte confuso su di un palco dove s’inscena una commedia tragicomica senza senso, in una futile attesa della decomposizione di un organismo utilizzato come maschera soltanto al fine di una sciocca quanto triste avventura. Ma la cosa più grave è che abbiamo fatto del dono della nostra esistenza un’occasione mancata. Capisco inoltre lo stato d'animo che prova chi si batte contro la sofferenza inflitta agli animali e si trova di fronte... all'ignavia... all'indifferenza... all'insensibilità... Questa, purtroppo, è la realtà dei fatti. Forse ci meritiamo... quel che abbiamo dentro... perchè preferiamo essere ciechi, sordi e muti... star comodi e farci i fatti nostri. Qualcosa però di noi muore o si ferisce, con la morte e le ferite creature innocenti... Prima comprendiamo che la loro libertà è anche la nostra, meglio è per tutti, anche se ora non ce ne rendiamo conto, o almeno ancora in tanti non hanno consapevolezza di ciò. Un sorriso e coraggio! :-)
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simoveganblu
simoveganblu il 08/10/07 alle 12:32 via WEB
Grazie Praj...Un bacio! A presto.. simo
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federico.vannucci
federico.vannucci il 16/10/07 alle 17:24 via WEB
Discussione esaurita, o vogliamo iniziare a "rivedere" punto e daccapo tutta la questione?
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gardenparks
gardenparks il 01/06/12 alle 17:31 via WEB
Some of the most recognized women in the world carry designer Hermes Belts. Among these are Nicole Kidman, Paris Hilton, Madonna, and the Duchess of Windsor. Below are descriptions of the company's most popular Hermes purses:The Kelly Bag: Typically made from crocodile, alligator, ostrich-skin, or other plain leathers, it sports a metal-tipped clasp that can be fastened with a tiny padlock. The key is often hidden in the leather and dangles close by from the handle.
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