Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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Messaggi di Marzo 2012
Riscontro quasi sempre, dopo aver letto i programmi di questi innovatori, che dietro al fumo della demagogia pre elettorale, fatta di bei proclami propagandistici e tante accattivanti promesse, la sostanza, ahimè, si mostra spesso come una restaurazione di vecchi modelli di potere camuffati e imbellettati con nuove parole.
Altro che novità, allora! In genere è solo una riproposta, inconsciamente nostalgica, di un passato, superato da conquiste sociali e diritti democratici acquisiti.
Purtroppo, molti non conoscendo o volendo conoscere l'evoluzione storica, credono di avere inventato qualcosa, mentre hanno semplicemente dimenticato un qualcosa di già accaduto. Per crescere e proseguire per il meglio non occorre il "nuovo", serve il "giusto". E il giusto emerge solo quando non ci sono interessi personali di ogni tipo e ambizioni in gioco.
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Quando sei giunto alla comprensione, anche una sola parola è di troppo. (Fen Yang)
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Non sono gli anni che passano a pesare sulla gioia di vivere, ma è la gioia di vivere che diminuisce il peso degli anni.
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Fini e mezzi sono sempre correlati.
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Parlare di cose spirituali o di sport, dal punto di vista del Testimone o Puro Osservatore, non fa differenza: sono entrambe viste come mere attività della mente.
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Ma se accolta, accettata, osservata... può essere una buona maestra che ci conduce ai nodi irrisolti del nostro essere.
Questi sono nodi da sciogliere sui quali è impostata la nostra difficoltà di vivere la vita così come ci è data.
La paura dunque va trasformata, ma per essere trasformata necessita paradossalmente del coraggio di lasciarla entrare in noi, viverla per quel che ha da farci conoscere di noi stessi... per poi lasciarla quando ha esaurito il suo compito, ha svelato il suo messaggio.
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Se ci accade questo, constatiamo che la relazione con l’altro, colui esterno a noi, si modifica. Ora vediamo ciò con cui l’altro si identifica, le sue idee, il suo passato, un aggregato di memorie mescolate. Non vogliamo più cambiarlo, siamo noi stessi anche noi condizionati, a modo nostro, dalla storia che abbiamo vissuto e che abbiamo preso per personale. Ascoltiamo soltanto. Non ci paragoniamo più, vediamo in noi il bisogno di essere riconosciuti dall’altro, le nostre proiezioni, la nostra rabbia… La relazione con l’altro diventa una relazione nel presente. Siamo con ciò che si presenta ora: le nostre emozioni, le nostre sensazioni... vediamo come e dove agiscono.
Non domandiamo più all’altro di comprenderci né di approvarci. Vediamo in noi quando l'altro cerca di essere compreso: l’altro ci permette di vedere dove siamo con noi, nel rifiuto o nell’accettazione. Senza l’altro, ci sarebbe difficile conoscerci, l’altro è un rivelatore del nostro mondo interiore.
L'altro è sempre uno specchio in cui possiamo rifletterci.
L'incontro, lo scambio, con l’altro diventa una relazione… silenziosa.
Perché occorre il silenzio per poter ascoltare ciò che l'altro cerca di dirci dietro le parole, per ascoltare ciò che si risveglia in noi. In quest'ascolto silente, l'altro si rivela. Sia come l'altro in noi, sia l'altro di fronte a noi. In questo spazio d'ascolto e consapevolezza emerge ciò che si potrebbe chiamare Amorevolezza Cosciente.
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Basta che non vi sia amore né odio perché la comprensione appaia spontaneamente chiara come la luce del giorno in una caverna. (Shin Jin Mei)
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Lo scopo più sublime sarebbe il cercare uno stato di coscienza che contempli l'assenza di ogni scopo, ambizione, desiderio… per trovare il Sè.
Un giorno però realizzi che anche di ciò non si può farne uno scopo... ed ecco che, improvvisamente, cogli il punto che ti è sempre sfuggito.
Da quella realizzazione, ogni momento diviene carico di valore, indipendentemente da ogni scopo che rimanda al futuro...
Allora ogni istante è riempito di presenza, la quale non può che gioire per com'è le è dato questo prezioso fluire del tempo.
In questo esserci accogliente sta proprio la celebrazione della scoperta del misterioso Sè.
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Rieccola ancora qui a rinverdirci il cuore.
Profumi e leggerezza, sbocciare di sorrisi,
accoglienti tepori con fresche piogge e vividi colori.
Bentornata Primavera!
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La gratitudine è proprio il premio derivante dal potere dell'accettazione.
Il saper ringraziare sempre e comunque è già la ricompensa, è il beato “non desiderare” che può ogni cosa.
Lo spirito di riconoscenza verso ciò che si riceve ogni istante è la chiave della serenità permanente.
Quale miglior potere allora che avere nel cuore questa chiave che dà la possibilità di aprire ogni porta dell'accadere?
Non si ringrazia però come si fosse già ottenuto un qualcosa che la nostra mente spera furbescamente in futuro di ottenere, ma per quel che si è ottenuto quale miglior dono per ciò che ha auspicato la nostra Anima.
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Un giovane si presentò ad un maestro zen e gli dichiarò: "Vorrei raggiungere la liberazione dalla sofferenza promessa dal Buddha. Ma non sono capace di lunghi sforzi e non sono in grado di meditare. Esiste una via che posso seguire?"
"Che cosa sai fare?" gli domandò il maestro. "Niente."
"Ma c'è qualcosa che ti piace fare?"
"Giocare a scacchi."
Il maestro fece portare una scacchiera e una spada. Poi chiamò un giovane monaco e disse: "Chi di voi due vincerà questa partita a scacchi raggiungerà la liberazione. Chi perderà sarà ucciso con questa spada. Accettate?
I due giovani acconsentirono e incominciarono a giocare. Sapendo che era una questione di vita o di morte, si concentrarono come non avevano mai fatto. A un certo punto il primo giovane si trovò in vantaggio e pensò che la vittoria era sicura. Guardò il suo avversario e si accorse che il maestro aveva sollevato la spada sulla sua testa. Allora ne ebbe compassione e compì un errore deliberato. Ora era lui che stava per perdere. Vide che il maestro aveva spostato la spada sulla sua testa... e chiuse gli occhi.
La spada si abbatté sulla scacchiera. "Non c'è né vincitore né vinto" proclamò il maestro "e quindi non taglierò la testa a nessuno".
Poi aggiunse rivolto al primo giovane: "Due sole cose sono necessarie: la concentrazione e la compassione. E tu le hai sperimentate entrambe. Questa è la via che cerchi".
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Spesso il male e il bene, relativamente intesi, si confondono e si compenetrano. Quindi, la distinzione netta non è del tutto possibile. Possibile, invece, è non identificarsi, comunque si presentino, sia nell'uno che nell'altro.
E' possibile, anche se non facile, non attaccarsi alle loro potenti suggestioni e camminare equanimi nella suprema Via di mezzo, onde evitare perdersi nel mondo incantato e duale di Maya.
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Un grande guerriero giapponese che si chiamava Nobunaga decise di attaccare il nemico sebbene il suo esercito fosse numericamente soltanto un decimo di quello avversario.
Lui sapeva che avrebbe vinto, ma i suoi soldati erano dubbiosi.
Durante la marcia si fermò a fin tempio shintoista e disse ai suoi uomini: " Dopo aver visitato il tempio butterò una moneta. Se viene testa vinceremo, se viene croce perderemo. Siamo nelle mani del destino".
Nobunaga entrò nel tempio e pregò in silenzio. Uscì e gettò una moneta. Venne testa. I suoi soldati erano così impazienti di battersi che vinsero la battaglia senza difficoltà.
" Nessuno può cambiare il destino" disse a Nobunaga il suo aiutante dopo la battaglia.
" No davvero " disse Nobunaga, mostrandogli una moneta che aveva testa su tutt'e due le facce.
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L'accettazione serena è l'equivalente della preghiera che non chiede nulla ma ringrazia...
Solo che la sua gratitudine è più discreta, sottile e silenziosa e si celebra in ogni momento nel ciò che è, cosi com'è.
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Un monaco domandò al maestro Tung-shan: "Come posso evitare il caldo e il freddo?"
Il maestro rispose: "Perché non ti trasferisci là dove non fa né caldo né freddo?"
"E dov'è questo posto?"
Disse Tung-shan: "La dove, quando fa caldo, il monaco si sventola e, quando fa freddo, il monaco si riscalda".
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:33
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:31
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:28
Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:24