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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 08/04/2015

QUANTI DEPRESSI CI SONO?

Post n°2790 pubblicato il 08 Aprile 2015 da Praj
 

Si sente continuamente parlare di depressione. Ma quanti depressi ci sono in giro? Sembra che pure i repressi non manchino. Quali i rimedi a tal epidemia?


Sulla questione avrei alcuni interrogativi:
C'è un qualche rapporto fra la de-pressione e la re-pressione di uno spontaneo essere semplicemente quel che si è? Che rilevanza ha una mancata accettazione di sè nell'insorgenza della de-pressione?
In un individuo che si accetta pienamente, in genere, mi pare che la pressione si manifesti sempre con un buon equilibrio, sia sul piano fisico che psicologico.
O siamo solo macchine biochimiche su cui la consapevolezza di sè non ha influenza, potere?
La biochimica che 'impone' la de-pressione in un individuo è causa o effetto di qualcos'altro? Mi domando: allora la consapevolezza di sè sembrerebbe impotente quando accade questo fenomeno psicofisico in una persona?
Un individuo depresso è assolutamente impossibilitato ad accettare la sua depressione? Se così è non ha senso allora cercare di comprendere chi sei. La dimensione biochmica sarebbe dunque superiore alla consapevolezza. Credo invece sia superiore al mentale, ma non alla consapevolezza.
Questo è un argomento che viene sempre a galla, perchè sembra che un sacco di fatti delittuosi, incomprensibili per un individuo abbastanza equilibrato, vengano addebitati quasi sempre alla depressione. Per cui mi pare normale porsi interrogativi su questa questione. Vedi l'ultimo caso del co-pilota... Era matto o depresso? Possono coincidere la pazzia e la depressione in qualche modo e in certi momenti?
da quel che ho letto e dalle testimonianze di coloro che l'hanno vissuta, non sembrerebbe però che la cosa sia di così facile soluzione. Lo dico anche per il rispetto dovuto a coloro che ne soffrono, spesso persone in gamba e intelligenti, che non vengono a capo di questa malattia particolare, seppur aiutati da persone competenti. Quindi, è doveroso esseri prudenti nel semplificare un pò troppo e offrire soluzioni conseguenti. Magari bastassero solo delle indicazioni...


 
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