Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 04 Luglio 2006 da beansidhe

Da "DIARIO"

Il conversatore brillante
e i regali ricevuti da Bush

Se lavori nei libri, ti regalano libri. Se ti occupi di moda, ti regalano vestiti. Se scrivi di cucina, ti mandano leccornie. Ma che cosa ti regalano se sei il presidente degli Stati Uniti?
"Il dipartimento di Stato Usa ha reso noti i doni fatti dai leader stranieri a George Bush e signora nel 2004. Senza curarsi dei trascorsi da alcolista del presidente Usa, il leader georgiano Saakashvili ha portato 12 bottiglie di vino. Stessa scelta del tunisino Ben Ali che, però, ha aggiunto 2,5 kg di datteri.

Il sindaco di Genova Pericu ha scelto il libro I palazzi di Genova (350$), Berlusconi un orologio Cartier in oro a 18 carati (4.200$) e 12 cravatte Marinella (1.620$), Veronica Lario un bracciale d’oro e diamanti (3.850$) per Laura.

Tra le bizzarie vanno citati i quattro barattoli di fertilizzanti (60$) offerti dal re Abdullah II di Giordania, che però ha arricchito l’offerta con un arsenale di pistole e fucili (11 pezzi per un valore di 12.000$) e un fucile da cecchino con dedica (10.000$).

Il primo ministro ungherese ha optato per una frusta di cuoio intrecciata (125$), il presidente del Pakistan Musharraf per una pistola antica (725$), il metropolita di Istanbul per un pugnale (400$). Il sultano del Brunei ha, invece, scelto The Worst Case Scenario (15$), un manuale di sopravvivenza per paranoici. Molti, dunque, i doni appropriati. Uno solo è perfetto, però. Quello di Chirac, che si è presentato con Democratie en Amerique di Toqueville, in francese (1500$)."
 

Domanda per i blogghers: siate sinceri...voi che gli regalereste?

P.S.Qui a fianco uno dei regali di Silviuccio...

 
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SONO TORNATA!!!

Post n°25 pubblicato il 03 Luglio 2006 da beansidhe

Il mio computer, poverino, non ha più dato segni di vita...ma ora sono qui, più pimpante che mai...non mi abbandonate cari, ne vedremo delle belle!

 
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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 15 Giugno 2006 da beansidhe
Foto di beansidhe

Siete stati così carini che ora non posso non presentarmi...Eccomi qui,questa sono io veramente.Tzè,altro che Charlize Theron!Ciao ciao...sto preparando un post bello forte!A presto

P.S.Ah,quello in lontananza con il musetto afflitto è il Cane che implora di uscire...

 
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Follie di una notte di mezza estate...(non ci fate caso)

Post n°23 pubblicato il 13 Giugno 2006 da beansidhe

Dopo lunga attesa eccomi tornata...e dopo lungo meditare ho deciso di presentarmi...eccomi qui!Si lo so la foto non è venuta proprio bene,ma che ci dovete fare?Questi fotografi inesperti...Notate qualche somiglianza di troppo con qualche attrice?Eh lo so me lo dicono tutti!Però giuro,è lei che ha rubato il mio viso,mica io!Infatti adesso allo specchio non mi riconosco più...mah

 
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IL SILENZIO...

Post n°22 pubblicato il 08 Giugno 2006 da beansidhe

Ogni tanto è indispensabile.Serve a recuperare ossigeno e forza.

Vi lascio con questa.

Desaparecido

Le tue parole

sangue e terra

mi sfilano davanti

come i soldati

che uccisero

la nostra

LIBERTA'.

Non lasciare mai

che la tua voce

si spenga.

Anche quando

sembra tutto

troppo tardi.

Anche quando

tutto è silenzio.

Io ti ascolterò.

A presto

Bean

 
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Reminescenze da una piazza atto secondo

Post n°21 pubblicato il 03 Giugno 2006 da beansidhe

Ringrazio tutti ma proprio tutti per la partecipazione al mio ultimo post.Sono contenta della bella discussione non violenta che è venuta fuori,ho appositamente evitato ieri di lasciare commenti,per non far trapelare nulla.Ora io credo che la questione sia più che spinosa.Non me la sento di giustificare un uomo che uccide,nè tantomeno un ragazzo con l'estintore e il volto coperto.So bene che è successo alla Diaz,e non c'è nessuno che possa giustificarlo.So bene che stranamente questi strani black block sono comparsi solo in quel caso(ma insomma nessuno se l'è chiesto perchè?)e sono scomparsi fra le file delle forze dell'ordine(ed è tutto documentato dalle poche foto che si sono salvate dalla razzia della Diaz,CHE STRANAMENTE, A DIFFERENZA DELLE FOTO DI CARLO E DELLE AUTO DISTRUTTE, NON SI TROVAVANO SU NESSUN GIORNALE,A PARTE DIARIO).E poi so dei lacrimogeni,dei volti coperti spesso per evitarne gli effetti (che hanno colpito anche i poliziotti),ma non solo.So anche che molti erano li per "fare casino".Ci sono sempre.Anche nelle manifestazioni più  piccole.E' difficile fermarli,difficile gestirli,anche se sono previsti.Ma non è giusto generalizzare come fanno tanti.Non tutti i giovani che protestano sono stronzi che amano distruggere le città e picchiare i poliziotti. Anzi. Tanti sono pacifisti a tal punto che si lasciano picchiare senza opporre nessun tipo di resistenza (io non so proprio come avrei reagito, lo ammetto).Tanti (me compresa)credono che la parola , l’informazione e la partecipazione attiva(non violenta) alla vita politica(NON PARTITICA,E’ UN’ALTRA COSA)siano i pochi strumenti leciti per cambiare qualcosa. A Genova la maggior parte della gente  era li per MANIFESTARE il proprio dissenso con la riunioncina di quattro potenti che discutono di come deve andare il mondo,secondo i bisogni della fetta di globo più ricca e sprecona.Come si può?Com’è possibile essere arrivati a questo?Queste sono le domande che tante persone si fanno,le stesse persone che erano a Genova ,le stesse che vorrebbero un mondo un po’ meno incentrato sull’occidente ricco che si prende tutto e plasma la realtà a propria immagine e somiglianza, dimenticandosi le parti più  popolose e povere della terra, oppure facendo finta di preoccuparsene con qualche “missione umanitaria”,molto spesso solo mosse politiche per legare a sé a doppio filo gente che già è condannata a rimanere serva della gleba dei ricchi feudatari occidentali…e come al solito mi perdo.Comunque,tornando al punto…Quest’uomo,Placanica, che da me era visto come una vittima esattamente come Carlo, per quello che si è detto ieri,cioè che la colpa era da attribuire a chi ha fomentato dall’alto la violenza,ha organizzato metodi di repressione estremamente cruenti,ha messo in mano a quattro ragazzetti inesperti strumenti che tolgono la vita ad un uomo senza lasciargli il tempo di chieder perdono per ogni peccato.

Ma dopo questa candidatura io proprio non ci riesco a vederlo con gli stessi occhi…cioè sappiamo abbastanza bene la posizione di An riguardo ai ragazzi dei centri sociali o semplicemente ai Disobbedienti…ecco questa candidatura mi puzza troppo.Non capisco di chi sia la mossa, se di An che vuole fra le sue file questa persona(e non si capisce bene perché), o se di Placanica (e non si capisce bene perché lo stesso).Non riesco proprio a vederla innocentemente.E’ appunto come ha detto saggiamente Boycott”E’ come se io venissi ingiustamente accusato di essere un ubriacone che si mette al volante per tirar sotto i passanti e poi facessi il rappresentante di vini sfrecciando con il mio fuoristrada

ai 100km/h in città...suonerebbe come una provocazione...”

 
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Reminescenze da una piazza

Post n°20 pubblicato il 01 Giugno 2006 da beansidhe
Foto di beansidhe

Carissimi quest’oggi vorrei parlare delle recenti elezioni…ma qualcuno ha notato chi si era candidato a Catanzaro?Ci siamo messi tutti a parlare della mitica Rita(e ci credo!Tanto di capello fortissima e coraggiosa Rita) ma intanto qualcuno di stra-conosciuto,e non in senso positivo, in sordina si è candidato…E in sordina è rimasto,visto che ha preso solo 29 voti.Vediamo se la memoria non v’inganna…chi ricorda il signor Placanica,anno 2001,Genova?Non che non si possa candidare,per carità,ma mi sono chiesta che strane storie costruiscono la nostra strana Italia…A volte ritornano.

 
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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 29 Maggio 2006 da beansidhe

Ehilà cari che penuria di commenti sull'ultimo post...Che succede?Troppo lungo?Argomento non interessa?Ci siamo stancati della povera piccola Beansidhe?Uffi!Che tristezza!

 
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GINO STRADA E LA CROCE ROSSA

Post n°18 pubblicato il 27 Maggio 2006 da beansidhe

Ci sono situazioni che non conosciamo,ci sfuggono, che vengono continuamente travisate e modificate in base al messagio che chi le diffonde vuole inculcarci...

Riprendo testualmente dal blog di Beppe Grillo una lettera a lui inviata da Gino Strada.

E non faccio commenti.Lascio a voi.

“Mi fanno conoscere da Milano, la sorprendente intervista ad Alberto Cairo, «il medico italiano da 16 anni in Afghanistan», uscita su Magazine. Chissà perché i giornali si ostinano a definire Alberto Cairo un medico, e chissà perché Alberto Cairo regolarmente non smentisce? Sa anche lui di non esserlo, è dottore in legge, di professione fisioterapista.
Così, dopo aver appreso che l’oppio-2006 «sarà una grande annata, senz’altro il migliore raccolto dal ’99», il fisioterapista italiano spazia sul mondo: dalla droga a Karzaj, dagli aiuti umanitari a Maurizio Scelli. Ne ha per tutti.
«La gente comincia a non fidarsi più del simbolo della Croce Rossa». Che scoop! Se ne è accorto, con anni di ritardo, anche Alberto Cairo, che tra l’altro per la Croce Rossa lavora, anzi per l’Icrc, il nucleo originario ginevrino del movimento della Croce Rossa.
Noi, sfortunatamente, ce ne rendiamo conto da molto tempo. E ci rendiamo conto che «la gente», anche qui in Afghanistan e non solo in Iraq, ha perfettamente ragione a non fidarsi.
Ai tempi della occupazione sovietica, i responsabili dell’Icrc definivano i mujaheddin «la resistenza afgana» (vi sono centinaia di rapporti e documenti con questa definizione), ma ai tempi dell’occupazione americana (e italiana!) quelli che combattono le forze occupanti sono tutti chiamati da Cairo «talebani», semplicemente. Alla faccia della «neutralità», uno dei sacri e sbandierati principi dell’Icrc. «E gli americani sono cinque anni che li combattono» precisa il fisioterapista.
Verissimo. Da cinque anni in Afghanistan vi sono scontri, attentati, assassinii, rapimenti, sparizioni, torture, bombardamenti. Direi che la parola «guerra» descriva bene la situazione.
Invece no, almeno secondo Cairo, che non perde l’occasione – per lui un vero hobby – di lanciare frecciate ad Emergency. Io sarei «bravissimo a farmi pubblicità»: grazie, me ne compiaccio.
Ma poi, per dare sostanza alla calunnia, precisa «i suoi ospedali curano le ferite di guerra. Ma la guerra è finita».
Gli ospedali, naturalmente sono quelli di Emergency e non i miei. Strana però questa guerra, nella visione di Cairo: un po’ c’è, un po’ no, si combatte ma è finita, si spara ma non ci sono feriti... Ho l’impressione che se Emergency decidesse di aprire un reparto ustionati il dottor Cairo direbbe che il fuoco non scotta. Problemi suoi.
Quando nel 2000 Emergency decise di aprire il Centro di Kabul per curare le vittime di guerra, l’Icrc insorse. Protestarono con l’ambasciata italiana a Islamabad (quella di Kabul era chiusa), con il Ministero della sanità a Kabul (talebano), con la delegazione italiana all’Onu a Ginevra.
Protestarono perché si apriva un ospedale: perché pensano di detenere in esclusiva - lo pensano davvero! – il diritto di decidere quando un ospedale serve e quando no, se è bene o male che ci sia.
In quella occasione, e fu anche l’ultima, Alberto Cairo visitò la sede di Emergency a Milano.
Venne a spiegarci che «quell’ospedale per vittime di guerra non serviva», che i bisogni erano «coperti da loro», cioè dall’Icrc.
Intendeva ben altro, ma non poteva dirlo.
Avrebbe dovuto dire che il Comitato Internazionale della Croce Rossa aveva ricevuto in passato, e continuava a ricevere, una grande quantità di milioni di dollari all’anno – soprattutto da vari governi – per curare i feriti di guerra in Afganistan. Voleva dire che chiunque avesse aperto un nuovo Centro – magari un ospedale pulito, efficiente, di alto livello – poteva fare ombra (e far calare i dollari e gli yen) alla mitica Icrc e al «suo ospedale» a Kabul: quello di Karteh-Seh, che ben conosco.
Lo visitai nell’aprile del 2000: una sorta di immondezzaio dove le pazienti-donne stavano chiuse in una prigione con un chiavistello e la guardia davanti, a impedire visite a chiunque, medici compresi. Chiuse a chiave e guardate (non a vista, naturalmente) dai talebani, in un ospedale sostenuto dalla Croce Rossa. In questo modo erano «coperti» i bisogni. Da loro.
Emergency ha aperto il Centro di Kabul (che ha fatto seguito al Centro di Anabah e ha preceduto quello di Lashkargah) perché ce n’era bisogno. Nel 2001, epoca talebana.
L’ unico ospedale nel Paese, ancora oggi, dove i feriti non spendono nulla per essere curati.
In cinque anni, quell’ospedale «inutile» ha curato 40.890 pazienti, ricoverati o trattati ambulatorialmente, ed eseguito 12.173 interventi chirurgici. Senza distinzione, neanche di genere. Le donne hanno potuto essere curate e hanno potuto lavorare, curare altri, senza chiavistelli né burqa, in un ambiente ospitale non discriminante.
Quell’ospedale «inutile» è riconosciuto ufficialmente dal Ministero della Sanità afgano come il Centro di eccellenza nazionale per la chirurgia di guerra e traumatologica.
In quel Centro – dotato tra l’altro dell’unico reparto di Rianimazione di tutto il Paese e dell’ unica tomografia computerizzata gratuita per la popolazione - c’è un alto standard di cura e di passione nel lavoro. Anche per questo, oltre che per la sua igiene e in qualche modo la sua “bellezza”, questo ospedale è considerato da tutti il migliore in Afganistan.
Non da Alberto Cairo, ovviamente, che senza averlo mai visitato può comunque proclamare che «di ospedali così ce ne sono almeno altri 15». Mi piacerebbe davvero.
Avanzerei una proposta, a giornalisti del Corriere o di altre testate. Andate a vederli, gli ospedali segnalati da Alberto Cairo, e scriveteci su, magari immaginandovi di essere voi i pazienti.
Poi, se ne avete voglia, passate a visitare il «Centro Chirurgico per vittime di guerra di Kabul». Qui lo chiamano «Emergency Hospital», qualsiasi cittadino di Kabul ve lo saprebbe indicare. Non servono appuntamenti né preavviso, non abbiamo bisogno di passare un po’ di vernice fresca...
E già che ci siete, chiedete ad Alberto Cairo di farvi visitare, essendone direttore, i «6 ospedali ortopedici della Croce Rossa Internazionale sparsi in tutto l’Afghanistan».
Ospedali ortopedici? Neanche l’ombra!
Laboratori per la produzione di protesi sì. Ma che c’entrano con gli ospedali? Se un fisioterapista (con tutto l’affetto per la categoria) diventa “medico”, un centro protesi diventa poi un ospedale ortopedico? Non è “creativa” solo la finanza!
Dimenticavo. Ogni anno, dall’ «ospedale ortopedico» dell’Icrc di Kabul numerosi pazienti, vittime di guerra “a guerra finita”, sono stati inviati al Centro di Emergency perché bisognosi di interventi ortopedici. Feriti immaginari i nostri o ospedali fantasma i loro?

Finale a sorpresa. Ho finito da poco di scrivere queste note in risposta ai reiterati attacchi giornalistici (non provocati, come si usa dire) di Alberto Cairo contro Emergency e contro di me, e mi accingo a gustare la pastasciutta serale con il resto del team di Emergency, quando riceviamo la visita - alle venti e trenta di mercoledi 5 aprile - del Capo Delegazione dell’Icrc.
Il numero uno della Croce Rossa Internazionale in Afghanistan, Reto Stocker, viene a casa nostra accompagnato dal dottor Alberto Cairo.
Ci spiega che «it has been a big fuck-up», espressione grassoccia equivalente a «una gran stronzata». Il dottor Cairo ci dice d’essere stato a cena in Italia con amici, tra i quali la giornalista Camilla Baresani, autrice del “servizio”. Chiacchierando nel dopocena – quando, si sa, la lingua è più sciolta... - si spazia da Karzaj a Scelli, dalla droga alle Ong e gli sono scappati quei commenti su Emergency. Spiega anche, molto dispiaciuto, di avere detto sul nostro lavoro anche altre cose molto carine che la giornalista cattivona e faziosa ha poi «tagliato» dall’intervista travisandone il senso. Che peccato!
Il Capo Delegazione dichiara che questa vicenda è stata un grave errore da parte di Alberto Cairo, e che dall’Icrc hanno anche protestato con la giornalista, oltre che pesantemente redarguito il loro dipendente.
«Sono venuto per porgere ufficialmente le scuse dell’Icrc e per assicurare a Emergency che una cosa del genere non si ripeterà» ha detto Reto Stocker, in presenza di testimoni. Bene. Ma le calunnie e il danno sono pubblici. Perché non scrivere queste cose al Corriere, chiedendo una rettifica? Lo abbiamo chiesto ufficialmente. «Io non sono disposto a farlo» ha risposto Cairo.
Prima getta fango su Emergency in centinaia di migliaia di copie – ma le sue parole sono state fraintese, d’altra parte capita anche ai Presidenti del Consiglio! -, poi si rifiuta di scrivere una lettera al giornale per dire come stanno le cose.
Sono in ritardo per la cena. Arrivederci alla prossima.”
Gino Strada.

 
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Grazie!

Post n°17 pubblicato il 26 Maggio 2006 da beansidhe
Foto di beansidhe

Auguri Beansidhe!Auguri!

26!

In realtà il compleanno era ieri, ma solo oggi riesco a scrivere...troppi impegni!

Questo è un messaggio per ringraziare e scusarmi.

Grazie a chi ha creduto in me quando sembrava stessi ferma invece volavo,a chi invece non ci ha mai creduto( e per questo senza saperlo mi ha spinta a migliorare).

Grazie a chi mi ha accolto nella propria casa quando non ne avevo una,a chi mi ha offerto la sua panchina e il pasto di una giornata intera,ma anche a chi mi ha sbattuto la porta in faccia,o cacciata via senza biglietto nè invito per il ritorno.

Grazie a chi mi ha teso la mano,ma anche a chi se l’è tenuta stretta a sé come fosse un bene preziosissimo(in effetti lo è, se si dona).

Grazie a chi mi ha rimboccato le coperte quando avevo freddo,a chi avrebbe voluto farlo ma non ha potuto,a chi proprio non l’avrebbe fatto.

Grazie a chi mi ha scritto, a chi non l’’ha mai fatto,a chi ci ha pensato, ma poi se n’è dimenticato,oppure “scrivo dopo”…

Grazie a chi mi ha sorriso,a chi mi ha lasciato passare con il mio fardello, ma anche a chi mi ha calpestato i piedi per correre oltre,e a chi mi ha guardata dall’alto in basso(mi sono ripercorsa di nuovo, partendo dal basso,fa sempre bene)

Grazie a chi mi ha ascoltata, ma soprattutto a chi ha deciso che aveva senso e speranza raccontarsi a me.

Grazie quindi a tutti quelli che ho incrociato in ventisei anni,che,volontariamente o meno, hanno contribuito a costruire ogni istante ,lasciando tracce indelebili del loro passaggio.

Chiedo scusa invece a tutti quelli per cui non sono riuscita a dare un po’ di me stessa senza chiedere niente in cambio,a quelli da cui mi sono aspettata troppo oppure troppo poco.

A quelli che non mi hanno sentita ascoltare..

A quelli che non mi hanno sentita cantare oppure si e non gli è piaciuto.

Quelli a cui non ho dato nulla,oppure quelli a cui ho dato ciò che non avevano chiesto,sbagliando nel credere di sapere…

Quelli a cui non importa niente di me,e io da Maggiolina egocentrica mi faccio girare tutto attorno.

Grazie perché, anche solo per un istante,il mondo è colorato.

Perchè oltre a me ci sei anche tu.

Chiunque tu sia, rendi il mondo migliore.

 

 

 
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