Blog Retemar
Diario virtuale e luogo d'ìincontro del gruppo ReteMarCarissime Maria e Miranda
vi devo le mie scuse, ma forse è la stanchezza che gioca brutti scherzi. Hai ragione ho letto male, anche voi avete coinvolto solo i bambini di 5 anni, comunque questa mattina ho provato il gioco di zeeK anche io con due bambini di tre anni invierò successivamente il lavoro. Ti ringrazio Maria per avermi risposto subito, ma tutto sommato l' essermi sbagliata a leggere, mi è servito per stimolare la mia curiosità a provare il gioco con i piccoli.
Ciao buon lavoro e a presto Giuliana
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Mi scuso innanzitutto per il ritardo ( trasloco)
Giuliana, a mio avviso in un piano di lavoro è di fondamentale importanza avere una visione d’insieme non solo per chi lavora, ma anche per chi lo legge.
Quanto alla consegna dataci a Civitanova , quanta confusione!!! Perché tutto deve decidersi all’ultimo minuto quando una parte dei partecipanti si è alzata (giustamente ) per andarsene? Nella confusione tutto si dice, ma poco si comprende (forse è stato il mio caso). Io mi sono attenuta alle indicazioni del messaggio di Barbara e Roberta
Ciao Rita
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Entusiasti del nuovo gioco i bambini iniziano un'esplorazione individuale.
INIZIA RICCARDO
G: tieni la freccia pronta...vedi che non ci riesci mai.
R: certo se schiaccio tante volte mi va via tutte le frecce..
R: su in alto è meglio (si riferisce alla figura di Robin Hood che ha provato a spostare)
G: è difficile?
R:si è un po difficile
INS: perchè ?
R: non si riesce a sparare ai palloncini che vanno piu' veloci.
G:Riccardo perchè non tieni con il dito sempre così(mima il gesto di premere il tasto delle frecce )
R: vedi? se schiaccio una volta sola esce una freccia sola...èmolto difficile...i palloncini sono veloci...però facendo il gioco si impara.
G: prova ad andare piu' giu'(spostare Robin Hood) così è piu' facile!
Riccardo prova a fare come gli ha suggerito Georgian ma poco dopo rimette Robin Hood in alto.
INS: perchè l'hai rimesso in alto?
R: giu' non andava bene perchè non appena arrivava i palloncini non facevo in tempo a scoccare le frecce.
M:carica! dai carica!
G: spara subito così ci si riesce.
R: lo sai che non ha ragione nessuno...
INS: perche' dici che non ha ragione nessuno?
R: perchè bisogna giocare per imparare.
GIOCA GEORGIAN
R: se prima non ricarichi le frecce non ci riesci...devi lanciarle quando è ora.
INS: (rivolta a Riccardo) quando è ora di lanciarle secondo te?
R: quando sono ancora un po lontani i palloncini.
M: tira! dai! è facile...io ce la faccio!
R: le frecce non vanno diritte.
INS: allora come si può fare?
R: devi lanciarle quando i palloncini sono un poco in basso.
GIOCA MOUAD
R: qui si lancia le frecce
G:devi schiacciare per ricaricare le frecce.
G: tira amico!
R: dai! dai amico che ce la fai!
Riccardo e Georgian cercano di aiutare Mouad che inizialmente non riesce a coordinare i movimenti per superare il 1° livello del gioco.
Quando Mouad riesce a superare il 2° livello i bambini mi chiedono di poter fare il gioco tutti insieme, cerco di farmi spiegare come pensano di fare.
La soluzione che trovano è la seguente:
_ un bambino caricherà le frecce
- uno lancerà le frecce
- un'altro terrà il mouse per ricominciare il gioco
Trovo che la soluzione sia interessante e il gioco continua.
I bambini cercano soluzioni per coordinarsi a vicenda e commentano
R: maestra! così è piu' bello, ci divertiamo di piu'.
G: insieme è meglio così si aiuta...facciamo subito!
M: mi piace tanto perchè gioco tanto!
Miranda
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Ciao a tutti,
spero che questo messaggio riesco a pubblicarlo, ho provato piu' volte e... è sparito tutto il lavoro scritto.
Ora provo ad inviarne un poco alla volta.
Gioco. ROBIN HOOD
" Gioco di abilità che richiede coordinazione dei movimenti con i quattro tasti direzionali e capacità di calcolo delle traiettorie. Il giocatore deve scoccare al momento giusto le frecce necessarie per fare scoppiare dei palloncini che salgono verso il cielo. "
Il gioco è stato scelto dai bambini perchè come ha detto Riccardo : " è bello far finta di essere Robin Hood!"
SPAZI: laboratorio di Click
TEMPI: 0,30-0,45 minuti
due giorni a settimana
Piccolo gruppo (3 bambini)
Omogeneo per età (5 anni)
Riccardo- Mouad - Georgian
OBIETTIVI
cooperare tra coetanei
trovare strategie
descrivere il gioco
Miranda
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Carissima
io non l'ho sperimentato con i bambini di tre anni , ma con i bambini di 5 ; 3 era il numero dei bambini che partecipavano all'attività documentata . In realtà il gioco di Zeek non è facile . I miei bambini sono arrivati all'ottavo livello e ce ne sono ben 15 di livelli . Tutti vorrebbero giocarci , ma soltanto alcuni sono talmente appassionati da tentare e ritentare con molta costanza pur di scoprire la strategia giusta per andare al livello successivo e poi sono ben fieri di mettersi a disposizione degli altri per insegnarla . Proprio questo pomeriggio ho fatto un'altra registrazione , ma questa sera non ho tempo di raccontarla , lo farò domani
Ciao a tutti Maria
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Ciao Maria, visto il risultato, mi sembra proprio buona l’ idea di utilizzare questa strategia del trasformare il gioco in problema. Il gioco di ZeeK volevo proporlo anche io inizialmente, poiché ci sono molte strategie da mettere in atto, ma con i bambini di 3 anni mi sembrava troppo complicato. Forse la mia paura è stata eccessiva visto che tu lo hai proposto anche hai bambini di 3 anni , allora ti chiedo, come e a quale livello hanno partecipato e interagito ? sono stati aiutati e stimolati dai bambini di 5 anni nel riflettere? Sicuramente hai stimolato la mia curiosità per farlo provare a qualche bambino, magari fra quelli più collaborativi di fronte all’ utilizzo del PC. Giuliana
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Ciao Miranda, mi farebbe molto piacere, sapere quale software hai poi trovato da utilizzare con i tuoi bambini di 3/4 anni. Mi interessa molto, dal momento che anche io come saprai sto lavorando con i bambini di tre anni, ai quali proporrei volentieri lo stesso gioco, per poter così confrontarci sulle strategie adottate dai bambini nell’ affrontare i problemi e sulle nostre modalità di intervento da noi adottate. Giuliana
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Cara Barbara non ti devi scusare, sono io che avevo sbagliato, non ricordando le vostre istruzioni, quindi sono io che ho problemi di memoria.
Inserisco di seguito alcune mie riflessioni sul lavoro che sto svolgendo con il mio gruppo sezione, chiedendo un vostro intervento, ma anche delle colleghe.
I bambini sono ancora molto attratti dal gioco, dalle richieste che lo stesso gli propone. Si concentrano inoltre soprattutto sul corretto utilizzo del mouse, acquisendo una sempre maggiore coordinazione nel movimento rispetto allo scopo che vogliono raggiungere. Tutto ciò limita l’interazione tra di loro e l’attenzione verso le domande stimolo dell’ insegnante o degli amici, non sempre quindi personalmente riesco a stabilire, quando e che modalità di strategia mentale il bambino mette in atto di fronte alle difficoltà proposte dal gioco. Da parte mia trovo comunque positivo e adeguato alla loro età questa loro reazione essendo, come già detto precedentemente, al loro primo approccio con il PC, a comprenderne il suo corretto funzionamento e alle prime scoperte e conoscenze con l’utilizzo dello stesso.
Cosa ne pensate voi? fatemi sapere, mi fa piacere.
Giuliana
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Carissime,
sono tornata. Prima di tutto mi scuso con Giuliana: effettivamente avevi già risposto ad Angela nel commento al suo messaggio n° 32. Ok, sono già affetta da Alzheimer da Blog!!!
Chi manca all'appello? Giuliana, Rita ti ha risposto? Qualcuno vuole fare una domanda a Maria? Mara, tu non sei stata ancora intervistata e non hai a tua volta intervistato. In attesa di andare al Maurizio Costanzo Show, ti va di intervenire? Anche Miranda non è stata intervistata ... Rita, è giunto il momento di vendicarti: pensa ad una domanda da sparare! Ho dimenticato qualcuno?
A proposito di Mara: condivido la necessità di essere più sintetiche e di focalizzare la nostra attenzione sulle difficoltà, su strategie, su previsioni future ... Sempre attraverso un linguaggio da bloggers e un pochino meno da insegnanti ... Questa precisazione l'ho inserita qui, anche se forse lo spazio più opportuno sarebbe stato il commento al messaggio di Mara. Ma i commenti non li legge mai nessuno ... Anche su questo bisognerebbe porre un rimedio...
Fanciulle, siete veramente delle grandi bloggers!!!! Forza, terminiamo questo compito del Talking Chips e poi passiamo ad un nuovo gioco. La strada verso la "Paletta d'Oro" è ancora lunga, ma il passo è decisamente rapido e sostenuto
BRAVE!!!
A ribloggarci
Roby
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Cara Rita
lo sapevo che ce l'avresti fatta a convincermi
Sei bravissima comunqe ...tutte siete brave
ciao Maria
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Cara Angela, ti ringrazio del complimento, ma la scelta è stata forzata in quanto ho la sezione omogenea di tre anni, di cui 3 anticipatari. I bambini di 5 anni stanno nell'altra sezione che documenta con un' altra modalità. Per quanto riguarda l'organizzazione, nella mia sezione in accordo con la collega abbiamo scelto di effettuare un orario flessibile che ci permette una maggiore compresenza. Grazie a questo è stato possibile organizzare gruppi di bambini di cui, un gruppo opera con un’ insegnante al computer e altri 2 gruppi con l’ insegnante di sezione e l’ insegnante di sostegno, le quali svolgono attività specifiche riferite sempre all' unità di apprendimento progettata in quel periodo. Gli spazi che utilizziamo sono salone , palestra, sezione, laboratorio creativo e laboratorio multimediale a seconda della disponibilità degli spazi da dividere con le altre sezioni. Se è necessario a volte si utilizzano anche i corridoi.Tutti i gruppi operano a rotazione, quello al computer è composto ogni volta da massimo 2 o 3 bambini. Ho scelto di utilizzare tutto il gruppo sezione perché ciò mi permette di verificare e di stimolare la capacità di riflessione, di linguaggio e di interazione dei bambini con i compagni .Gli stessi bambini infatti che a volte, in altri giochi di attività pratiche, non intervengono spontaneamente e non interagiscono, al contrario lo fanno davanti al gioco con il PC. Se non sono stata chiara fammi sapere.
Giuliana
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Cara collega sono perfettamente d'accordo con te, anche io faccio in questo modo, il percorso didattico è costituito si anche di tanti giochi e attività pratiche , motorie , grafiche... , che stimolano il bambino all' apprendimento , però per la ricerca azione di retemar mi è sembrato opportuno documentare solo la parte del percorso al computer.
Ciao e buon lavoro Giuliana
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Cara Roby il mistero era già stato svelato, solo che ho sbagliato inviando la risposta ad Angela come commento il 23 marzo, scusatemi ora la pubblico come nuovo post.Le colleghe sono state sollecitate, ci dispiacerebbe rinviare l' incontro, anche perchè poi abbiamo altri impegni da calendario scolastico.
Un saluto Giuliana
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Il gioco è stato effettuato da Daniel e Vittorio. Vittorio al contrario del suo precedente intervento ha dimostrato la volontà anche di interagire con il compagno e di rispondere alle domande stimolo dimostrando la sua capacità di riflessione nei vari passaggi del gioco.
Nel gioco Pimpa si deve pettinare, perché è ora di uscire, Daniel davanti al computer non sa cosa prendere tra il pettine, il Phon e altri elementi che sono nella stanza, forse perché non ha mai visto pettinare un cane.
Lorenzo che si è avvicinato dice: “ i capelli, i capelli “
Ins.: “ con i capelli? “ “ ma tu, ti pettini con i capelli ? “
Vittorio: “ no, no con il pettine “
Ins: “ con il phon non ti puoi pettinare ? “
Vittorio: “ no, solo con il pettine , perché ha i tentacoli “
Arturo deve essere vestito e Daniel dice: “ metto la cravatta ad arturo “
Vittorio: “ ma la cravatta non la puoi mettere sotto la camicia ( Arturo ancora deve indossare la camicia ) “
Daniel: “ Io la voglio mettere “
Vittorio: “ no si mette sopra, vedi ritorna al suo posto “
Ins: “ sei sicuro che si mette sopra “
Vittorio: “ si si mette sopra, babbo mio fa così, sotto non si vede “
Il gioco è passato a Vittorio che mette i calzettoni ad Arturo.
Ins: “ senza scarpe, può uscire ? “
Vittorio: “ no, prende freddo ai piedi “
Ins: “ allora , secondo te posso uscire solo con i calzettoni ? “
Vittorio: “ scalzo senza scarpe, con i calzettoni posso stare solo se in casa c’è il legno? “
Giuliana
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Con la descrizione del percorso (è solo una parte)volevo evidenziare:
la conoscenza dei bambini sulle forme
la simbolizzazione nel sceglierne alcune per realizzare una composizione
il pensiero riflessivo per indovinare l'oggetto degli altri bambini
la valutazione individuale dell'attività svolta e una previsione ...
non sono ancora nel vortice della metacognizione ma in cammino ciao a tutte da Angela e colleghe
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Chiara – Giorgio – Francesco – Cecilia (assente Marta)
I bambini al computer sono davanti al gioco di Pollicino (labirinti sempre diversi
-1 livello- )
Ins: a che cosa vi fa pensare questo gioco?
Tutti: ad un labirinto
Ins. Che cosa è un labirinto?
Chiara : è una strada che porta da qualche parte
Cecilia:è vero
Francesco: come quelle che si fanno per andare in giro
Giorgio: papà una volta si è sbagliato e ha trovato una strada chiusa
Chiara : e dopo come ha fatto?
Giorgio: ha girato la macchina ed è tornato indietro
Francesco: io un gioco come questo ce l’ho su impara giocando…però puoi passare fuori il percorso…qui invece devi passare dentro il percorso
Ins: i bambini fanno ipotesi o provano modalità di realizzazione
Cecilia: di qui si esce da qui
Francesco: Hai sbagliato Cecilia…hai sbagliato.là…su…qua…(esegue con il dito il percorso mentre verbalizza)
Chiara: no da qui…l’uscita è in basso
Cecilia: vediamo se è vero …a destra…
Francesco: io lo posso dire…io lo so
Francesco: esegue il percorso con il dito (correttamente)
Giorgio: Qui ci sono le istruzioni …ma che dicono…non so leggere…maestra ce le leggi tu (leggo le istruzioni
Insegnante: ora però provate a farlo con le frecce della tastiera o con il mause…i bambini indicano l’uscita in basso
Cecilia : ci sarà una porticina aperta…dove…però è in basso…la maestra mi pare che ha letto nelle istruzioni che si trova in basso….ed allora il basso sta qui (lo indica con la freccia del mause)
Insegnante ( tutti vogliono provare)
Giorgio: facciamo così …noi diamo le istruzioni ed uno lo fa
Insegnante: perché?
Francesco: il mause è uno e pure le frecce…come facciamo tutti insieme a farlo.
Cecilia: facciamo a turno
Insegnante:i bambini danno le istruzioni
Chiara esegue (si auto-corregge)
Giorgio:in basso in alto a dx a sx…. …ma Chiara non è quella la sx
Cecilia: ma dove stai andando…(Chiara si corregge)
Giorgio :brava ti sei accorta …ora fai bene
Insegnante : Chiara continua correttamente a verbalizzare che ad eseguire fino al traguardo.
Cecilia esegue (pensiero proprio )
Cecilia: io voglio spiegare da sola quello che faccio…prima però lo faccio con il mouuse dx, sx,in basso …..(si muove correttamente)
Francesco: brava..però adesso quando clicchi le frecce devi direlo stesso come si chiamano
Cecilia: in basso-in alto…..ma poi…
Cecilia no, no abbiamo fatto uno sbaglio per uscire ( si auto-corregge)
Francesco: è vero…indietro..ritorna indietro
Insegnante: quale sbaglio pensate di aver fatto?
Cecilia: che non era quella la freccia che dovevamo prendere
Francesco: siamo entrati in una trappola (indica un punto chiuso del labirinto)
Giorgio:che cosa è quella trappola?
Chiara: è una trappola che non ti fa uscire
Giorgio: io una volta ho visto quella dei topi…Cecilia adesso che fai…
Cecilia: sto a tornare indietro
Giorgio: ci si sposta con le frecce…prendi quella con la punta in su
Francesco : si proprio quella…va in alto
Cecilia: allora…. ritorno su… su quelle scale (parte del labirinto ha forma a scala)
Francesco: no..no facciamo così …così dobbiamo fare…in alto…
Cecilia. (…continua a seguire il suo pensiero ) verbalizza correttamente gli spostamenti ed arriva al traguardo.
Giorgio esegue ( sollecitazioni continue dei compagni )
Francesco: no ti stai a sbagliare
Giorgio: torno indietro
Cecilia : hai fatto un errore dx è questa qua (alza la mano dx)lo vedi la freccia ha la punta girata come me)
(Giorgio apporta correzioni continue ai suggerimenti ricevuti)poi….
Giorgio: è qui la strada c’è la strada…finalmente ce l’ho fatta
I tutti esultano al successo ottenuto di Giorgio
Francesco esegue (sicuro nei suggerimenti, ma timoroso nell’esecuzione)
Francesco: prima di farlo con le frecce posso provarlo a dire a voce …poi con il mouuse… …( si sbaglia più volte, si accorge degli errori ,riprovando sempre dall’inizio.)
Cecilia: qui, qui dobbiamo passare
Francesco: così ritorno nella trappola
Cecilia no…come alla trappola
Francesco:è vero maestra (cerca conferma ) guarda…guarda
Dopo varie esitazioni completa il percorso….(esulta per il successo ottenuto)
Rita San Ginesio
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Ciao Maria che domanda complessa …mi salverò?
Allora…i bambini quando al computer giocano dicono “attenti cadiamo nelle trappole”.
Altrettanto può succedere a noi: troppo spesso diamo per scontato che i bambini sappiano …ma i pre-requisiti dovrebbero essere sempre attentamente verificati, e come l’insegnante può farlo ed averne la consapevolezza se non attraverso percorsi didattici diversificati?
Solo dall’analisi di questi si evidenziano gli atteggiamenti ricorrenti e quindi si può dire se nel bambino vi è consapevolezza di apprendimento o solo automatismo.
Personalmente ritengo che il solo computer possa essere talvolta “automatismo” (ecco la mia scelta di partenza) il bambino è abile nell’uso dei tasti (nel mio specifico direzionali ) o del mouse , ma in situazioni diverse poi non riesce a dare una spiegazione al suo vissuto.
Inoltre la sinistra e la destra a questa età è in via di precisazione,quindi il cervello più sollecitazioni riceve , più le elabora consolidandole poi come valenza formativa .
Ciao Rita San Ginesio
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Documentazione dell’attività
Piccolo gruppo di 3 bambini di 5 anni
Dal momento che quest’anno lavoriamo con i problemi , più che raccontarvi l’interazione dei bambini davanti al computer , vi racconto una strategia che mi è venuta in mente ho invitato i bambini a : trasformare il gioco di Zeek , in “ problema “ e trovarne la soluzione ( siamo al 1° livello del gioco )
VOLEVO INSERIRE QUI L'IMMAGINE DEL SOFTWARE , MA NON ME LO HA ACCETTATO
Ins . qual è il problema di Zeek ?
Brian . deve andare al fungo , se arriva al fungo cambia gioco
Luca . va al livello superiore
Ins. Allora qual è il problema di Zeek ?
Brian . deve passare , non deve farsi mangiare dalla pianta carnivora
Luca . la pianta carnivora qui è chiusa e ci vuole per aprirsi ( tempo sottinteso )
Brian . Zeek va nella strada dei fiori gialli , quelli sono buoni e deve fa in fretta a passa qua sopra ( sopra la prima pianta carnivora ) se no la pianta carnivora lo mangia
Luca . la pianta carnivora si apre quando lui passa ma non fa in tempo a mangiarlo perché lui vain fretta
Tommaso . poi Zeek va giù e incontra la mela , prende la mela e la porta alla pianta carnivora
Brian . quella storce il gambo e se la mangia
Luca . e così Zeek passa sotto e va giù in fretta
Tomm. Arriva al fungo e ha vinto …c’è il secondo livello
Ins. Allora i problemi quanti sono ?
Luca . sono due … veramente è uno perché è sempre la pianta carnivora , ma siccome la incontra due volte diventa due problemi
Ins. Come li risolve Zeek ?
Brian . qui va in fretta ( nella prima pianta ) e allora non lo mangia
Luca . quaggiù invece gli dà la mela , così lei se la mangia e lui può scappare
Tomm . e ha vinto !
Che ne dite ? E’ un modo simpatico per utilizzare il gioco ?
Ciao Maria
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Premesso che concordo con te la modalità di scegliere diversi giochi ed attività quando con i bambini si affronta un nuovo argomento, ti chiedo perchè per te è stato importante descrivere le varie fasi attraverso il blog?
Ciao!
Miranda
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Inviato da: retemar
il 22/06/2006 alle 09:42
Inviato da: retemar
il 22/06/2006 alle 09:30
Inviato da: retemar
il 18/06/2006 alle 23:56
Inviato da: retemar
il 18/06/2006 alle 16:59
Inviato da: carta_e_penna_2006
il 16/06/2006 alle 07:53