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Messaggi di Maggio 2024

 

Vela solare

Post n°216 pubblicato il 29 Maggio 2024 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

E’stata lanciata con successo la vela solare della Nasa, si chiama Acs3 ed è un esperimento che servirà a verificare la possibilità di sfruttare il vento solare come propulsore.
Il vento solare è un flusso di particelle (essenzialmente formato da protoni ed elettroni) che viene prodotto dall'espansione della corona solare con una velocità media di 400 km/s.

Il vento arriva ovunque, ovviamente anche sulla Terra.
La distanza viene coperta dal vento solare in 5 giorni perché le particelle percorrono una linea curva per giungere sulla Terra, a causa del campo magnetico interplanetario che controlla il moto delle particelle ed è proprio il campo magnetico terrestre a farci da scudo.

Il campo magnetico ci protegge non solo dal vento solare ma consente la vita sulla Terra, perchè se non ci fosse l'atmosfera verrebbe lentamente spazzata via e sarebbe la fine della vita.
Le particelle del vento solare, interagendo con il campo magnetico terrestre, danno luogo al fenomeno luminoso delle aurore polari.

Il vento sarà una grande opportunità per il futuro perchè il suo sfruttamento consentirà viaggi spaziali a costi estremamente ridotti.
Il lancio è avvenuto dalla Nuova Zelanda con un razzo Electron dell'azienda Rocket Lab, un'azienda privata statunitense cheproduce razzi spaziali e servizi di lancio.

La vela è uno dei mezzi di propulsione più antichi dell’umanità e una sua versione hi-tech, con una vela capace di essere sospinta dal flusso di particelle ed energia prodotto dal Sole, potrebbe dimostrarsi rivoluzionaria anche per il futuro dell’esplorazione spaziale.
Il prototipo appena lanciato dalla Nasa denominato Advanced Composite Solar Sail System, o Acs3, è un piccolo satellite grande all’incirca come un forno a micronde che contiene una grande vela quadrata di 9 metri per lato ripiegatasu sé stessa e che sarà presto spiegata.
L’apertura della vela, prevista per le prossime settimane sarà l’operazione più delicata, un’operazione che dovrebbe durare circa 25 minuti e che sarà filmata da telecamere.
Una volta aperta coprirà una superficie di circa 80 metri quadri e dovrà assicurare la spinta del satellite che resterà in orbita attorno alla Terra.
Proprio la grande dimensione della vela permetterà a Acs3 di essere facilmente visibile ad occhio nudo in alcuni momenti, nelle ore dell’alba e del tramonto.

Acs3 è una missione pilota che, se dovesse dare riscontri positivi, potrebbe aprire le porte missioni sempre più complesse: si punta infatti a realizzare vele fino a 2.000 metri quadrati di superficie che potrebbero rivoluzionare le missioni di esplorazione verso i confini del Sistema Solare in quanto permetterebbe di alleggerire i satelliti di buona parte dal carico del propellente e assicurare autonomia praticamente illimitata.

 

da Internet

 
 
 

Un nuovo sbarco sulla Luna

Post n°215 pubblicato il 04 Maggio 2024 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

L'uomo è sceso sulla Luna nel 1969 ben 55 anni fa, e sembra assurdo che siasuccesso già da tutti questi anni.Le missioni Apollo tra il 1969 e il 1972 portarono dodici astronauti sullasuperficie lunare.

Oggi il programma Artemis della NASA dovrebbe ripetere lo barco ma sembraprocedere a rilento

E questo nonostante la tecnologia oggi sia ben diversa ed enorme lo sviluppo scientifico di questi utlimi anni

I motivi sono diversi, certo il primo, il più rilevante è l'aspetto economico.

Le missioni Apollo furono progetti estremamente costosi, arrivando a consumare circa il 5% del bilancio federale americano.

Se consideriamo l'inflazione, il costo totale del programma Apollo ammonterebbe oggi a oltre 260 miliardi di dollari.

Al giorno d'oggi, il budget della NASA è meno dello 0,5% del bilancio federale,con priorità ben più diversificate.

E poi le realtà politiche hanno giocato un ruolo non indifferente.

Durante gli anni 60, l'America era in piena corsa allo spazio contro l'Unione Sovietica e con la voglia di vincere il pubblico e i legislatori sostenevano con entusiasmo la generosa dotazione di fondi alla NASA.

Tuttavia, questa spesa si rivelò insostenibile a lungo termine e, una volta che gli USA vinsero la corsa, l'interesse pubblico calò drasticamente insieme ai finanziamenti per la NASA.

A livello operativo, quando il programma Space Shuttle stava per finire, laNASA si trovò a dover decidere il destino delle capacità industriali e delle partnership che avevano caratterizzato lo Shuttle.

La scelta fu quella di mantenere tale infrastruttura, riutilizzando molte parti dello Shuttle, incluso i motori, nel design di Artemis.

Questa decisione si rivelò cruciale ed ha consentito lo sviluppo delle compagnie private di volo spaziale.

Aziende private come la Space X di Elton Musk che ha costruito la sua fortuna sul business dei razzi riutilizzabili, grazie ai quali è possibile accelerare le missioni spaziali, abbattendone in maniera significativa i costi.

I viaggi di rifornimento alla Stazione Spaziale sono effettuati quasi sempre da questa compagnia.

E la Blue Origin di Jeff Bezos il secondo partner della NASA dopo Space X

Fra l'altro pronto nello sviluppo del lander Blue Moon che prevede di lanciare verso la luna non più tardi del 2025.

E di turismo paziale come La Orion Span che ha progettato il primo hotel spaziale già pronto a partire e la Space Adventures, che propone viaggi nello spazio ai privati cittadini.

Infine, Artemis si distingue nettamente dalle missioni Apollo per obiettivi e priorità.

La tolleranza al rischio è molto più bassa oggi, considerando le missioni stesse, che nonostante il loro successo non furono esenti da gravi incidenti, come il tragico incendio di Apollo 1 e il guasto quasi fatale di Apollo 13.

Inoltre, mentre le missioni Apollo avevano come principale obiettivo battere isovietici, Artemis oggi pone al centro delle sue missioni l'investigazione scientifica, prevedendo soggiorni lunghi fino a una settimana sulla superficie lunare per la costruzione di infrastrutture che portino ad una presenza umana permanente.

 

da Internet

 
 
 
 
 

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