Creato da RomanaASR il 23/06/2008

My Heart Shaped Box

benvenuti nel giardino dei fiori del male...

 

 

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DOMANI

Post n°4 pubblicato il 02 Luglio 2008 da RomanaASR



questi giorni mi è capitato di risentire in radio (come ora) questa canzone degli articolo 31 che bella che èèèèèè anche se effettivamente è un po una presa a male //lol


Ma se domani un altro sole il tuo corpo riscalderà (domani), però
domani un altro bacio dimmi che sapore avrà (domani), se domani un
pensiero di ciò che era ieri ti chiamerà (domani), tienilo con te
perché dopo un giorno ancora forse se ne andrà. Oggi c'ho in testa te,
non so perché, domani chissà... perciò se ti va senti qua: i ricordi
sono in fila e non mi mollano, ad uno ad uno salgono e mi tormentano.
Sono in para, noia dura, dolce tortura, paura, come quella sera
indeciso sul baciarti o meno, a parlare sul divano ore, la prima volta
che assaggiavo il tuo sapore e già ne ero strettamente dipendente,
shhh, cotto immediatamente. Ed era tipo "che c'importa di domani?" ,
stringimi le mani, ma i baci non risolvono i problemi, e ora non ci
sei, domani è già arrivato, e brucia dentro sai, anche se ero
preparato, e cadono parole come pioggia sulla strada, forse verrà
domani il sole che le asciuga.
Non so dove mi porterà questa marea, a
largo o a riva non ne ho idea, se con qualcuno o se con te, non so
domani neanche se sarò con me. Ma se domani un altro sole il tuo corpo
riscalderà (domani), però domani un altro bacio dimmi che sapore avrà
(domani). Se domani un pensiero di ciò che era ieri ti chiamerà
(domani), tienilo con te perché dopo un giorno ancora forse se ne
andrà. L'autostrada scivola veloce, sto mangiando quel gelato che ti
piace, che ti fa ingrassare, tutte le menate quante volte le ho
sentite, mi gira in testa ancora la tua voce, dolce musica, pure quando
isterica, quasi psichedelica, senza dubbio erotica. E penso a quanto
spesso son finito nel tuo letto a smaltire quel gelato, a restare
impigliato nei tuoi capelli con il mio orecchino, a fare casino, per
farmi stare zitto mi schiacciavi sulla bocca il tuo cuscino. Fumare
sigarette, raccontarti barzellette fino al mattino, e mi divertivo
quando mi correggevi se sbagliavo un congiuntivo. E come t'incazzavi
quando t'abbracciavo e non m'ero tolto l'orologio e ti graffiavo, cento
volte buonanotte e non dormivo, ti fissavo, poi mi muovevo e ti
svegliavo: ...E lasciami dormire Ale ti prego...", ed eri così bella
che non ci credevo...
Ma se domani un altro sole il tuo corpo
riscalderà (domani), però domani un altro bacio dimmi che sapore avrà
(domani). Se domani un pensiero di ciò che era ieri ti chiamerà
(domani), tienilo con te perché dopo un giorno ancora forse se ne
andrà. Forse domani un nuovo vento la mia passione soffierà via
(domani), chissà domani quale fuoco ecciterà i peccati miei (domani),
perché domani non ci sei, perché domani non c'è "noi", perché domani,
c'è solo domani (domani), domani. E ancora cambio umore se ti penso, è
un bel po' che non ti sento, ma non mi frega cosa stai facendo, dentro
ho un'immagine di te che non parla, l'ho fatta per guardarla e non
voglio rovinarla. E tengo solo il buono, come il tuo profumo, che mi ha
sballato più di ogni cosa abbia bevuto o fumato, e mai nessuna foto
renderà giustizia al tuo sorriso quando esplode all'improvviso sul tuo
viso, lascia stare, domani avrò un altro posto dove andare, e un'altra
rima da inventare, e neanche so dove saranno i miei pensieri, forse
sarai solo una luce che illumina il mio ieri. Ma ancora rido se penso
ai soprannomi che mi hai dato, li sapesse anche il mio amico, sarei
rovinato!! Non credi?? Sono ancora in piedi, e lontano che non mi vedi,
ma oggi tu sei la mia musa, baby, fata benedetta e strega maledetta
insieme, faccio di te le rime mentre domani viene, la notte muore
schiaccio l'acceleratore, oggi sarà un giorno senza te, domani pure.
Ma
se domani un altro sole il tuo corpo riscalderà (domani), però domani
un altro bacio dimmi che sapore avrà (domani). Se domani un pensiero di
ciò che era ieri ti chiamerà (domani), tienilo con te perché dopo un
giorno ancora forse se ne andrà. Non so dove mi porterà questa marea, a
largo o a riva non ne ho idea, se con qualcuno o se con te, non so
domani neanche se sarò con me. Domani...

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POESIE

Un sorriso

Un sorriso non costa niente e produce molto
arrichisce chi lo riceve,
senza impoverire chi lo da.
Dura un solo istante,
ma talvolta il suo ricordo è eterno.
Nessuno è così ricco da poter farne a meno,
nessuno è abbastanza povero da non meritarlo.
Crea la felicità in casa,
è il segno tangibile dell'amicizia,
un sorriso dà riposo a chi è stanco,
rende coraggio ai più scoraggiati,
non può essere comprato, ne prestato, ne rubato,
perchè è qualcosa di valore solo nel momento in cui viene dato.
E se qualche volta incontrate qualcuno
che non sa più sorridere,
siate generoso, dategli il vostro,
perchè nessuno ha mai bisogno di un sorriso
quanto colui che non può regalarne ad altri.

Anonimo

 

POESIE

Er Salice Piangente
 
- Che fatica sprecata ch'è la tua!
- diceva er Fiume a un Salice Piangente
che se piagneva l'animaccia sua -
Perchè te struggi a ricordà un passato
se tutto quer che fu nun è più gnente?
Perfino li rimpianti più sinceri
finisce che te sciupeno er cervello
per quello che desideri e che speri.
Più ch'a le cose che so' state ieri
pensa a domani e cerca che sia bello!
 
Er Salice fiottò: - Pe' parte mia
nun ciò né desideri né speranze:
io so' l'ombrello de le rimambranze
sotto una pioggia de malinconia:
e, rassegnato, aspetto un'alluvione
che in un tramonto me se porti via
co' tutti li ricordi a pennolone.

Trilussa

 
 

POESIE

Spleen

Quando come un coperchio il cielo pesa
grave e basso  
sull'anima gemente
in preda a lunghi affanni, e quando versa
su noi, dell'orizzonte tutto il giro
abbracciando, una luce nera e triste
più delle notti; e quando si è mutata
la terra in una cella umida,
dove
se ne va su pei muri la Speranza
sbattendo la sua timida ala, come
un pipistrello che la testa picchia
su fradici soffitti; e quando imita
la pioggia, nel mostrare le sue striscie
infinite,
le sbarre di una vasta
prigione, e quando un popolo silente
di infami ragni
tende le sue reti
in fondo ai cervelli nostri, a un tratto
furiosamente scattano campane,
lanciando verso il cielo
un urlo atroce
come spiriti erranti, senza patria,
che si mettano a gemere ostinati.
E lunghi funerali lentamente
senza tamburi sfilano né musica
dentro l'anima:
vinta, la Speranza
piange, e l'atroce Angoscia sul mio cranio
pianta, despota, il suo vessillo nero.

               Charles Baudelaire

 
 

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