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Creato da: scandalialsole0 il 27/01/2010
INDAGINI GIORNALISTICHE

 

 

PERCHE' SCANDALI AL SOLE ?!?

Post n°1 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da scandalialsole0
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FATTI MA SOPRATUTTO MISFATTI QUOTIDIANI, SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI CHE PER NOIA O APATIA NON CI COLPISCONO !!!

SONO ALLA LUCE DEL SOLE !!!

SCANDALI AL SOLE !!!

 

 
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STRISCIA LA NOTIZIA

Post n°2 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da scandalialsole0

 
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ALTA TENSIONE

Post n°3 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da scandalialsole0

 
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OSMOSI COMUNALE

Post n°4 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da scandalialsole0

 
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STAZIONE FANTASMA

Post n°5 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da scandalialsole0

 
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BABBO NATALE HA LASCIATO IL SEGNO

Post n°6 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da scandalialsole0
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Nella centrale Piazza Duomo, a Nola, il Villaggio di Babbo Natale con annesso Presepe è stato da pochi giorni tolto ma qualcosa ha lasciato. Macchie di colla e altro materiale sono rimaste sui sampietrini della piazza a deturpare il centro storico della città. “Oltre al costo per l’installazione, ci hanno detto alcuni cittadini che stazionavano in loco, ora dovremo pagare anche la macchina per pulire la piazza”. E questo a spese della pubblica amministrazione e quindi dei cittadini. Ma prima di dare un incarico ai privati, l’amministrazione comunale non dovrebbe tutelare anche il suolo pubblico? I privati ci guadagnano e la comunità paga i loro errori. Durante le festività tutti siamo buoni, varie associazioni si sono dedicate ai più poveri con manifestazioni e raccolta fondi ed indumenti, il vescovo ha fatto un appello ai politici e alla cittadinanza per la solidarietà verso gli ultimi ma si continua far ricadere sulla collettività gli sbagli di pochi. Qualcuno il Natale l’ha passato in fabbrica, altri sul tetto o all'interno del municipio occupato da giorni per battersi per il proprio lavoro. I figli dei lavoratori del pastificio Russo non hanno chiesto quest' anno a Babbo Natale un giocattolo ma di conservare il posto di lavoro per i loro papà. Invece a Nola tutto è permesso. “ Passato il santo, passate le feste”, recita un vecchio detto. Ma passate le feste non possiamo sorvolare sul decoro della città. «Il mondo di oggi è già vittima illustre della precarietà e di una crisi economica senza precedenti. Questi lavoratori stanno soffrendo insieme alle loro famiglie: facciamo sì che non siano vittime anche di risposte negate».  Così è iniziata l’omelia di Natale del vescovo di Nola, Mons. Beniamino Depalma. Ed ha continuato «Il lavoro è innanzitutto dignità ed è vocazione per l’uomo. Non a caso ci sono due verbi che compaiono nelle Sacre Scritture e che fanno riferimento a ciò, vale a dire “coltivare” e “costruire”. Ma coltivare e costruire significa anche rispetto per la propria città. Significa educare i nostri figli al rispetto della cosa pubblica. Significa il rispetto per gli altri. Ma dobbiamo noi per primi dare il buon esempio.

 
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IL PALAZZO DALLE MILLE LUCI

Post n°7 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da scandalialsole0
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Di fronte al parcheggio di Via Generale Mario de Sena a Nola, è stata ultimata da mesi una bella palazzina per uffici pubblici che tutto il giorno, ventiquattrore su ventiquattro, tutti i giorni della settimana, ha le luci accese in tutte le stanze. Senza che vi sia attività lavorativa. Abbiamo chiesto in giro ma nessuno sa darci una spiegazione, nè tanto meno di chi sia la proprietà dell’immobile pubblico.  Tutti coloro che hanno tariffe “flat” telefoniche o elettriche utilizzano gli stumenti per quello che servono e dopo l’utilizzo spengono il  pc o  riattaccano il telefono. Ciò non vale per il pubblico. Ma all’uomo della strada non interessa se il sito è pubblico o meno ma che nella cultura generale si diffonda l’idea che sprecare è male a prescindere che abbia un costo o meno! Il messaggio educativo dei comportamenti è fondamentale, soprattutto per coloro che dovrebbero amministrare con la diligenza del buon padre di famiglia. Ma forse chi dovrebbe vigilare sulla cosa pubblica ha confuso le leggi. Infatti dal 7 febbraio 2011 sarà obbligatorio sempre e comunque, tanto sulle strade extraurbane quanto in città avere le luci accese.  La Commissione Europea ha ufficializzato una legge che dovrebbe mettere fine all’anarchia normativa che per anni ha regnato su questa tematica favorendo la proliferazione di normative nazionali l’una diversa dall’altra. Ma la legge parla delle luci delle auto, non quelle degli immobili.

 
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STRANO MA VERO ?

Post n°8 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da scandalialsole0
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Strano. Appena trascorsi i giorni della commemorazione dei morti credevamo di aver visto tutto. Parcheggiatori abusivi autorizzati che a Marigliano chiedevano fino a due euro per far sostare le auto di parenti affranti in terreni sterrati. Parcheggi pubblici riservati ai disabili con il 50% delle auto presenti sprovviste del tagliando di diversamente abile. Fiorai fuori dei cimiteri che vendevano fiori come se fossero piccoli diamanti ma senza nessun scontrino né ricevuta. Borseggiatori che solo l’occhio vigile e attento, non certo di questo giorni, fa evitare. E tutto questo sotto gli occhi delle forze dell’ordine locali, sempre in numero inferiore alle esigenze di quei giorni. Strano perché passeggiando tra i viali del vecchio cimitero di Marigliano, “buttando l’occhio a qualche sepoltura” si nota, quasi appena entrati, sulla sinistra, in una cappella senza chiusura, una strana lapide. Le conoscenze archeologiche del vostro cronista sono minime ma mi è sembrato tanto un pezzo di un tempio o di una villa romana. Antica romana. Abbiamo domandato a dei cittadini che passavano di lì. “Ma non vi meravigliate, ci ha detto il signor Giuseppe, sono decenni che quel marmo è lì, nessuno a mai detto niente né ha verificato la sua origine. Se è una copia, ha aggiunto, è ben fatta”. Un’altra signora, che non ha voluto dirci il suo nome, ci ha detto che si narra che il marmo in questione provenga da scavi degli anni 60/70 e fin da allora è stato posto in quella cappella al cimitero. Forse sarebbe meglio andare a vedere e controllare: non si sa mai.

 
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POSTE OFF LIMITS PER DISABILI

Post n°9 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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Quando il mondo della disabilità si scontra con i quotidiani ostacoli. Ho fotografato un esempio eclatante, una dimostrazione che a volte gli strumenti ci sono ma manca la volontà di metterli al servizio dei cittadini meno fortunati. Le Poste di Marigliano hanno un montacarichi per sedie a rotelle mai adoperato (come mostriamo nella foto a lato) perché, come ci informa un impiegato che vuole rimanere anonimo, “non ci sono né i pezzi di ricambio né chi lo sappia far funzionare”. Uno spreco, un paradosso ed una condanna per chi è su una sedie a rotelle e non può usufruire di quel montacarichi. Lo stesso discorse vale per i parchi gioco: pensati solo per i bambini senza handicap. Oppure chiusi da mesi, come quello di Saviano. Una mamma, fuori dai cancelli della scuola elementare Ciccone di Nola, ha raccontato: “ Il mio bambino diversamente abile è ben accolto nella sua scuola e l’amministrazione si adopera anche in estate a creare buoni momenti di aggregazione ed integrazione con l’Estate a Scuola. Ma appena esco da queste realtà è il deserto sia di assistenza sia di proposte”. Anche le case comunali o gli istituti scolastici hanno le loro barriere, superate solo in rari casi da amministratori lungimiranti. Eppure la normativa vigente (D.M. 236/89) è chiara, si devo rispettare i cosiddetti 3 livelli. Accessibilità, visitabilità, adattabilità. Nel Nolano, come mostra la foto che pubblichiamo, forse c’è la volontà di rispettare le leggi, ma non ancora quella di immedesimarsi in chi è diverso.

 
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ABUSIVI DAVANTI INPS NOLA

Post n°10 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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 Ogni giorno, davanti alla sede dell’Inps di Nola, abusivi a go-go!!! Le persone che ogni mattina vanno in quegli uffici, data anche la stazza del giovane che si presenta a chiedere la “mancia” dovutagli per “custodire” l’automobile in sosta, preferiscono cedere alla richiesta senza fiatare. La frase ricorrente che abbiamo registrato tra gli utenti è sempre la stessa: “Dovrebbero intervenire i vigili urbani”, osserva qualcuno affermando di aver segnalato il problema al Comando. Anche gli abitanti dei palazzi intorno agli uffici affermano di aver fatto la stessa segnalazione ma, a quanto pare, senza successo se gli abusivi continuano a esercitare liberamente. Addirittura anche loro, che abitano lì, hanno ricevuto le stesse richieste di “mancia” dai parcheggiatori abusivi. Eppure la legge punisce l’attività di parcheggiatore abusivo, prevedendo all’art. 7, comma 15 bis, del Codice della Strada una sanzione pecuniaria compresa tra 652 e 2.620 euro, a meno che il fatto non costituisca più grave reato. La pena è prevista, ma per comminarla bisogna contestare il reato. Ma la cosa è ancora piu’ grave poiché gli uffici dell’INPS si trovano su una strada a scorrimento veloce, la statale 7 bis, che non pochi problemi di traffico riceve da questo parcheggiare selvaggio, visto anche la vicinanza degli uffici ad un incrocio con semafori. Per non parlare del fatto che i parcheggiatori sono degli evasori fiscali, tutto a nero. Pensate da un giorno all’altro di diventare dei parcheggiatori abusivi. Credete che nessuno venga ad esigere la sua parte per darvi protezione? E allora parte dei vostri soldi passano dagli evasori ai criminali, che li investono in affari probabilmente poco leciti. I cittadini vengono continuamente vessati da queste persone, su tutto il territorio comunale, e per garantire la loro sicurezza il problema deve essere affrontato con serietà e continuità. Tutti noi, spesso non abbiamo altra scelta e non ci resta che pagare per non rischiare danni alla nostre vetture. Solo alzando la voce, come ha fatto un nostro lettore, e ponendosi in malo modo si riesce a non pagare l’ingiusta gabella. Ma in uno stato moderno, patria del diritto, non possiamo pensare di risolvere i nostri problemi comportandoci come nel far west.

 
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ABUSIVI DAVANTI UFFICIO ENTRATE DI NOLA

Post n°11 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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Un caso strano, a dir poco inquietante, ogni mattina si perpetua sul territorio di Nola. A Nola, in via Nazionale delle Puglie, è ubicato l’ Ufficio delle Entrate con competenza territoriala sui comuni di Brusciano, Camposano, Carbonara Di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Liveri, Mariglianella, Marigliano, Nola, Ottaviano, Palma Campania, Roccarainola, San Gennaro Vesuviano, San Giuseppe Vesuviano, San Paolo Bel Sito, San Vitaliano, Saviano, Scisciano, Terzigno, Tufino, Visciano. Proprio presso tali uffici, a dispetto di un grosso cartello che sottolinea che l’area di parcheggio dell’Agenzia è usufruibile a titolo gratuito, un gruppo di posteggiatori abusivi, con tanto di sedia e turni di lavoro, chiedono il pizzo del parcheggio proprio all’interno dell’area stessa. Superfluo dire che il fatto in sé è una cosa vergognosa. Ancor di piu’ davanti a questi uffici. Infatti l’articolo 2 dello Statuto dell’Agenzia delle Entrate prevede, al comma 1, che “ l’Agenzia svolge tutte le funzioni ed i compiti ad essa attribuiti dalla legge in materia di entrate tributarie, con le finalità di perseguire il massimo adempimento degli obblighi fiscali”. Questo significa, in parole povere, lotta al lavoro nero. Lavoro nero che, invece, è alla luce del sole ogni mattina proprio sotto gli uffici preposti alla sua lotta. Il non riuscire a fermare gli abusi di questi soggetti da parte delle autorità competenti è disarmante. Quando abbiamo chiesto spiegazioni in giro, ai cittadini che ogni giorno si recano in quegli uffici, mi sono sentito rispondere. "Il parcheggiatore abusivo? Quello sapete quante volte l'hanno allontanato o portato dentro e quante volte è ritornato? Ancora oggi questa situazione di abuso a dir poco strana è un punto interrogativo". Abbiamo anche chiesto una dichiarazione del direttore dell’Agenzia delle Entrate di Nola ma non siamo riusciti ad incontrarlo e rimaniamo disponibili per una sua riflessione in materia sulle pagine del nostro giornale. L'estorsione non è nemmeno accompagnata da un reale lavoro di custodia delle auto poiché gli abusivi ad un certo punto della mattinata, quando il gruzzolo della giornata è soddisfacente, abbandonano il "posto di lavoro". Certo è più facile fare soldi così, incassando la tassa illegale per le vettura nel parcheggio gratuito che lavorando onestamente. E perché non può essere semplicemente fermato? Strana vicenda. Perché questi strozzini del parcheggio non possono essere bloccati, come si conviene, e rinchiusi? Ma ci vuole tanto? Cosa impedisce questa semplice mossa?

 
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ANTENNE TELEFONICHE E SALUTE

Post n°12 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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Negli ultimi tempi stiamo assistendo passivamente al proliferare di antenne per la telefonia mobile e ci troviamo tutti di fronte ad una nuova forma di inquinamento: l'elettrosmog. Questo inquinamento è dovuto alla presenza di radiazioni elettromagnetiche ed alla loro azione su tutti gli organismi viventi. Si aprono, così, scenari inquietanti per la popolazione maggiormente esposta e contemporaneamente vi è un' inadeguata presa di posizione da parte degli esperti medici e biologi. Nel novembre 2005 il TAR Campania accolse il ricorso dei Comune di Nola, Liveri, Cicciano, Camposano, Tufino, Palma Campania, Scisciano, Saviano e Visciano, annullando la deliberazione della Giunta Regionale della Campania la dove individuava il Comune quale Ente abilitato al rilascio dell’autorizzazione per l’installazione delle antenne di telefonia mobile. Per il TAR, infatti, l’individuazione dell’Ente suddetto doveva avvenire con una legge regionale ed in assenza di tale legge, la Regione Campania individuava nei Comuni l’Ente abilitato al rilascio delle autorizzazioni. Da qui il ricorso dei Comuni. In assenza di una legge regionale che disciplini tale problematica, vi è, oggi come oggi, un vuoto normativo per quanto riguarda l’installazione delle antenne per la telefonia mobile. Ne abbiamo una triste testimonianza nelle nostre città, ma quello che è più grave è che alcune di esse, sono poste vicino ad edifici pubblici o addirittura a scuole. E’ il caso dell’antenna telefonica al centro della città di Nola nelle cui vicinanze si trova la scuola media “Giordano Bruno”, l’Istituto Superiore Masullo/Theti ed una scuola materna. A Marigliano i cavi dell’alta tensione passano a pochi metri dai tetti sia della scuola elementare che della media del Rione Pontecitra (per non parlare delle civili abitazioni e degli uffici pubblici ), a Polvica la scuola elementare si trova nelle vicinanze di una discarica di rifiuti mentre a Tufino la vecchia scuola elementare, ormai abbandonata e in disuso, era posta nelle strette vicinanze di cave per l’estrazione e la lavorazione di materiale edile: vi lascio immaginare le polveri che si alzano nella zona. Un intervento delle Asl della nostra zona, potrebbe essere utile per tenere informata la popolazione sugli aspetti scientifici ed epidemiologici e soprattutto sulle conoscenze acquisite in materia di danni alla salute. Un'azione di questo tipo potrebbe aiutare i pubblici amministratori ad indicare scelte maggiormente qualificate nel campo del di licenze ai gestori degli impianti di antenne per la telefonia mobile. Praticamente i Comuni dovrebbero individuare i siti per posizionare le antenne delle società telefoniche in modo che non provochino danni alla salute della popolazione. A volte, però, vi è poca trasparenza nella gestione delle autorizzazioni poiché le società telefoniche riescono ad installare le antenne sui tetti delle abitazioni private e sugli edifici pubblici perché elargiscono somme di denaro. Il singolo cittadino, il condominio o l'ente pubblico accettano l'antenna, pur di guadagnare qualcosa e senza tener conto del danno alla salute che possono provocare a se e a gli altri. La vicenda si fa ancora più grave se si chiede di misurare le emissioni che, stranamente, rientrano quasi sempre nella norma. I valori delle emissioni previsti dalla normativa non sono supportati da seri studi scientifici sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche e quindi, in caso di dubbio, dovrebbe valere il principio di tutela della salute pubblica, rispetto al business delle antenne. Ma a questo mondo dove anche il  latte per i bambini e la salute per i nostri figli viene venduta al business, cosa possiamo aspettarci? Forse che ci piantino un’antenna là dove non batte il sole?

 
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STRADE & STRESS

Post n°13 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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Certamente tutti voi vi siete accorti dello stato delle strade delle nostre città. Vi sembrano strade civili? Si può comprare un'auto nuova sapendo che farà sicuramente una brutta fine tra questi “canyon” metropolitani?? Si parla tanto di sicurezza stradale, si installano dispositivi elettronici, ma si fa' poco o niente per lo stato delle strade! E' vero che noi automobilisti siamo indisciplinati ma le amministrazioni pubbliche dovrebbero essere al di sopra dei sospetti di fare solo cassa con la sicurezza e non prevenirla ! Tutti ci domandiamo dove sono i vigili urbani quando rimaniamo imbottigliati nel caos a causa di pochi incivili. Ma vi siete mai domandati chi ripaga le strade rotte ? Sulle strade dell’agro nolano si viaggia male, anzi malissimo. E’ sotto gli occhi di tutti che sulle nostre strade il traffico e' triplicato e le code di auto e Tir usurano a dismisura le strade. E ancora, pezzi di strada occupati da privati, negozi e bar, senza alcuna autorizzazione. Si potrebbe ipotizzare una denuncia per occupazione del suolo pubblico e anche per avere intralciato i pubblici servizi: ma quando ? O si potrebbe parlare anche di vandalismo se non dovessero andar via. Il traffico impazzito fa deviare i camion sulle strade interne, ma spesso le banchine cedono. Quanto costerà ora aggiustarle e, soprattutto, chi pagherà ? Chi pagherà ? Traffico caotico e strade rotte: questo ogni mattina ci aspetta per andare a lavorare. I cittadini si sentono insicuri e non solo per il rischio della criminalità. Temono l’incertezza del lavoro, si sentono fragili per i cambiamenti rapidi della società. Ma vorrebbero, almeno, avere strade pulite, non rumorose, centri cittadini vivibili. L’asse mediano è un percorso di guerra e di sera per niente illuminato. Tra Pomigliano e Marigliano lo smog cittadino ha superato qualsiasi livello accettabile per il continuo traffico che le percorre. Per non parlare degli accessi alle autostrade, veri e propri campi da golf ad infinite buche Tutti noi non riusciamo proprio a digerire il problema del traffico. E non basta neanche l’amaro del carciofone televisivo.

 
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SCUOLE DEI DESIDERI

Post n°14 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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Scuole in cui si entra con piacere ma anche scuole in cui piove nelle palestre. Scuole che accolgano e che svolgono tutte le attività legate all’apprendimento ma anche scuole bloccate dalla burocrazia e da “lotte” interne. Questa è la situazione delle nostre scuole pubbliche. Se si chiedesse ad un bambino come vorrebbe la sua scuola sicuramente la vorrebbe efficace, piena di spazi verdi, spazi in cui poter esprimere la propria creatività. Una scuola, insomma in cui sentirsi una presenza attiva in cui vivere. Gli studi e le indagini degli ultimi mesi, invece, descrivono la situazione dell'edilizia scolastica come fragile e precaria, molto diversa dagli standard se non ottimali, almeno buoni. Il punto da cui partire è lo stato degli edifici e delle strutture scolastiche. Molte delle nostre scuole, purtroppo, non possono generalmente essere considerate "sicure". Quotidianamente si può assistere all’intonaco che si stacca , alla non agibilità delle scale antincendio, alla mancanza delle uscite di emergenza o, se esistono, alla loro chiusura con catene e catenacci per evitare che i ragazzi escano dall’istituto. In alcuni comuni dell’interland nolano, addirittura, edifici scolastici sono lasciati chiusi da decenni, diventando luoghi fatiscenti, con la ricerca di nuovi spazi scolastici sempre presente. La stragrande maggioranza degli edifici, guardando bene, non è a norma di sicurezza. Numerosi sono stati gli interventi imposti dalla legislazione italiana, la regione Campania ha chiesto già da tempo agli enti il censimento degli immobili ma ad oggi non è stato monitorato nemmeno il 45% degli istituti. Le necessità reali sono molto più considerevoli di quelle che le finanziarie riescono a destinare ad una delle tante voci dell’ universo istruzione. Da un’indagine nazionale Codacons si evince che il 51,7% delle scuole non è in possesso del certificato di agibilità statica e di idoneità igienico sanitaria, il 73,2% non è in possesso del certificato di prevenzione incendi, il 37% non ha scale di sicurezza, il 20,6 non ha le porte antipanico. Se guardate la realtà dei nostri territori non siamo così lontano. Alcuni edifici scolastici, addirittura, sono stati costruiti nelle immediate vicinanze di aree industriali o nei pressi di fonti di inquinamento elettromagnetico e d’inquinamento acustico (autostrade, aree industriali, ecc.). Anche se l’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato, con un documento ufficiale, l’importanza di un ambiente sano poiché la presenza di fonti inquinanti può alterare le capacità d’apprendimento. Ma allora l’unica cosa è accettare lo stato delle cose, confidare che ogni giornata di scuola finisca senza incidenti? Speriamo di non doverci affidare solo alle preghiere.

 
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AMBULANTI ABUSIVI

Post n°15 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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Quella dell'ambulante è una professione secolare che ha saputo resistere al cambiamento delle consuetudini, alle mode e alle tendenze. Prima della nascita delle botteghe il commercio avveniva con le bancarelle, le stesse che ancora adesso troviamo nelle nostre città. Oggi le tecnologie hanno migliorato molto la gestione dell'attività, ma lo spirito della professione è rimasto quello d'un tempo: portare i prodotti nelle piazze di ogni paese, garantire un minimo di approvvigionamento anche a chi vende nei posti più sperduti, offrire una vasta gamma di prodotti a prezzi competitivi. La formula più diffusa del commercio ambulante resta quella a conduzione familiare, adottata dall'80% delle circa 200 mila imprese operanti nel nostro Paese. La tipologia classica è formata da marito, moglie più eventuali figli, impegnati a tempo pieno o part-time. La media degli addetti del settore è di 2-3 unità per il commercio di prodotti alimentari e di 1-2 unità per il non food. Rispetto al passato l'impresa ambulante è più tutelata nei confronti dell'abusivismo. La nuova riforma prevede infatti sanzioni amministrative fino a 30 milioni di lire, la confisca della merce e dell'attrezzatura per chi esercita senza le regolari autorizzazioni. Tutto questo dovrebbe essere la norma ma da anni, se non da decenni, un centro commerciale all’aperto si è aperto sotto gli occhi di tutti, forze dell’ordine comprese, senza rispettare le minime norme per questo lavoro né quelle sanitarie. Stiamo parlando della Statale 7 bis che va dall’uscita dell’autostrada a Nola fino a Pomigliano d’Arco. La professione di ambulante può essere esercitata in diversi modi: in un mercato, usufruendo di un'area assegnata stabilmente, in forma itinerante, in occasione di eventi speciali come fiere, sagre locali. In ogni caso occorre possedere la licenza di vendita su aree pubbliche rilasciata dai Comuni. Autorizzazione necessaria anche dopo la liberalizzazione del commercio, avvenuta con la legge di riforma 114 del 24 aprile 1998. Non è quindi applicabile la norma della semplice «comunicazione d'inizio attività», valida invece per gli aspiranti negozianti. Il rilascio della licenza d'ambulante è strettamente legato all'assegnazione del posteggio, vale a dire allo spazio pubblico che il Comune dà in concessione per un periodo che all'incirca è di dieci anni. Tuttavia, chi è in possesso di una licenza con posteggio, può esercitare l'attività anche in forma itinerante nel territorio della propria regione e nelle apposite aree previste dai Comuni. Quindi la mattina può installare il proprio banco in un mercato fisso e di pomeriggio svolgere l'attività in un'altra zona idonea. Sulla S.S. 7 Bis tutto questo non succede e men che mai vengono rispettate le normali norme dello stato. Per tutta la giornata, e anche la serata, possiamo trovare di tutto. Vendita di fiori e piante, ricambi di auto, abbigliamento, telefonia e quel che è peggio spacci alimentari. Per svolgere la professione di ambulante occorre possedere la licenza di vendita su aree pubbliche rilasciata dai Comuni. E allora di chi è la competenza per controllare questo tratto di strada ?

 
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EMERGENZA CARTELLI STRADALI

Post n°16 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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Recita l’articolo 38 del Codice della Strada - 30 Aprile 1992 «La segnaletica deve essere sempre mantenuta in perfetta efficienza da parte degli enti o esercenti obbligati alla sua posa in opera e deve essere sostituita o reintegrata o rimossa quando sia anche parzialmente inefficiente». Tutto questo nell’agro nolano non succede. I cartelli presenti sulle nostre strade sono troppi e spesso posizionati male, in alcuni casi sono contrastanti tra di loro se non fatiscenti. Questo ci segnalano anche i nostri lettori "Spettabile “Scandali al Sole”, attraverso la Vostra interessante rubrica vorrei far pervenire agli organi competenti l’annoso problema cartelloni pubblicitari. Purtroppo nella nostra città partendo dall’uscita dell’autostrada, passando per Via Boscofangone , Via Circumvallazione, Via Variante 7 bis, Via Seminario, ecc. fino ad arrivare al centro è tutto un susseguirsi di pubblicità su cartelloni. Gli stessi però, con la tramontana che soffia soprattutto nei periodi invernali, in qualche strada si sono pericolosamente inclinati, o come già è successo in passato addirittura caduti, mettendo in pericolo pedoni ed automobilisti”. Questo problema è stato più volte sollevato da molti cittadini, che ne hanno chiesto la rimozione o, quanto meno, la sostituzione, per evitare pericoli ed un ennesima immagine di abbandono e disordine. Ma a volte non si sa nemmeno quali siano i cartelloni pubblicitari autorizzati, dove grava sicuramente una tassa per la pubblicità, e quali quelli piantati abusivamente, che non pagano nessuna tassa. Ridurre l'eccesso di segnaletica stradale e pubblicitaria ma anche razionalizzarla, uniformarla e renderla maggiormente leggibile sono anche le indicazioni che emergono da due inchieste nazionali, una sulla condizione della segnaletica stradale sia pubblica che privata, l’altra sul livello di lettura e comprensione da parte degli utenti. Queste inchieste sono state realizzate dall'ACI in collaborazione con altri Automobile Club europei. La maggior parte degli intervistati ha lamentato situazioni di scarsa visibilità, contraddittorie e spesso vicinanza eccessiva alla situazione da segnalare per i cartelli pubblici e pericolosità ed abbandono per quelli privati. Il posizionamento di questi ultimi, come si vede anche nelle nostre zone, è spesso così vicino alla segnaletica stradale da produrre confusione negli automobilisti. Speriamo solo che, alzandoci una mattina, non troviamo un cartello con la scritta “Attenzione! Passaggio dinosauri” come è successo sulle strade di Carmel, nello Stato dell’Indiana, negli USA. Un cartello stradale, opera certamente di qualche burlone che avvertiva gli automobilisti dell’improbabile presenza degli antichi animali ma che, velatamente, sottolineava anche lo stato della regione: da preistoria.

 
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FUNO E ALCOL, IPOCRISIA CONTINUA

Post n°17 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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La legge sul fumo vieta lo stesso nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. Una norma che ha trovato il consenso dei non fumatori ma anche dei fumatori più sensibili nei confronti della salute altrui. Nessun dubbio sulla legge il cui obbiettivo è quello di tutelare la salute del cittadino ma non dobbiamo nasconderci dietro ad un dito e diventare ipocriti come certi politici quando parlano e agiscono in nome della tutela della salute e dell’incolumità del cittadino. Infatti, al di là dei controlli rarissimi che i locali della nostra zona subiscono sulla legge anti-fumo e che permettono di non fumare nelle sale ma di abolire arbitrariamente tale divieto nelle cucine degli stessi locali o negli uffici pubblici, nessun legislatore si è mai preoccupato seriamente degli effetti dell’alcool sulle persone, effetti potenzialmente assai più catastrofici di quelle delle cosiddette droghe leggere. In tutti i locali d’Italia, e Nola come Pomigliano, Marigliano e tanti altri paesi del nostro circondario non fanno eccezione, andando in un bar o in un pub si è liberi di bere liquori e cocktail in grande quantità. Questo comporta fin dalle prime ore del pomeriggio un caos assoluto davanti a questi locali, alcuni posti al centro delle nostre città o posizionati sulle maggiori arterie di comunicazione, e auto parcheggiate molto “fantasiosamente” che bloccano continuamente il traffico cittadino. I problemi continuano al ritorno a casa perché è vero che se la persona che ha bevuto troppo alcool sale in macchina e subisce un controllo rischia l’arresto e il ritiro della patente ma, e le ultime risse nelle nostre città ne sono la testimonianza viva, se la persona che ha bevuto non sale in macchina e prende a pugni il primo malcapitato all’uscita dal pub non ci sono gli stessi controlli. Fonti della Polizia Stradale hanno affermato che il sabato notte,sulle strade del nolano, è una vera e propria guerra per i casi di guida in stato di ubriachezza riscontrati. E allora c’è, proprio da parte della legge una diversificazione di trattamento: perché chi fa uso di droga viene sbattuto in carcere per non nuocere a sé stesso e agli altri e successivamente si invia in una comunità di recupero mentre chi si ubriaca non subisce alcuna sanzione a meno che non venga fermato alla guida di un autoveicolo o non compia atti illeciti? Sono i grossi interessi economici che forse fanno differenziare l’azione della legge? Siamo tutti tutelati dalla legge e il cittadino italiano ha ormai il diritto di entrare in un luogo pubblico non appestato dal fumo delle sigarette ma non ha il diritto di chiedere altro come la tranquillità della sua famiglia per le strade cittadine o di fare una passeggiata nel centro di una città vivibile.

 
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ILLEGALITA' QUOTIDIANA

Post n°18 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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Guardandoci intorno ogni giorno, vivendo in mezzo alla gente, possiamo ben dire che l'Italia è un paese che galleggia sull'illegalità, a qualsiasi livello. E’ il paese dove è difficilissimo tutto, ma impossibile nulla. Una illegalità che, purtroppo, è condivisa, parte integrante, cioè, dell’ economia del paese. L’altro giorno fui colpito da due scenette che sembravano tanto teatro ma che erano pura vita. Nella prima, un tizio entrato in un negozio per comprare un paio di pantaloni, all’atto del pagamento si presentò come "amico di" (completamente sconosciuto al titolare del negozio). Non era un camorrista o un potente ma era ovvio che, usanza di quel paese?, per comprare un paio di pantaloni dovevi "conoscere qualcuno". L’altro episodio, invece, è accaduto direttamente al vostro cronista. In piazza Garibaldi, a Napoli, fermo l’auto in un parcheggio comunale, pago le mie ore col grattino e mentre mi sto allontanando un uomo mi chiede il parcheggio. Gli faccio presente che quello è un parcheggio pubblico, che già ho regolarmente pagato ma lui mi risponde testualmente : “Il grattino serve per non farvi prendere la multa, io per non farvi prendere la macchina”. Ma, in effetti, tornando per un attimo all' economia dell'illegalità dobbiamo evidenziare come tutto ciò esiste non solo nel senso di lavoro nero, non emissione di scontrini, lavori fatti senza fattura, parcheggi in doppia fila o peggio ma sopratutto nel senso che si sono strutturate famiglie, redditi, esistenze su queste "illegalità". Siamo tutti nella stessa barca, tutti siamo illegali, tutti sappiamo ma nessuno parla. A leggere i giornali ogni giorno si scopre un’illegalità nuova ma è la solita scoperta dell’acqua calda. "Notti insicure", "Quartieri in mano ai delinquenti", "Fuori gli immigrati". Ma sono decenni che è meglio starsene ben chiusi in casa in molti quartieri dove il rischio di beccarsi un proiettile vagante è ben conosciuto. Purtroppo siamo sommersi dalla doppiezza del "facciamo vedere che”, anche se poi sappiamo tutti che la realtà è ben altra. E non sto parlando di noccioline: parlo di soldi, carriere, leggi. L'idea che "l'impiegato statale è un fannullone" va a braccetto con il massimo della disinvoltura nel fregarlo. L'idea che ognuno per se e dio per tutti si respira quotidianamente. Questo è l'humus ideale per l' illegalità.

 
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LA RACCOLTA DI INDUMENTI USATI

Post n°19 pubblicato il 17 Febbraio 2010 da scandalialsole0
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Non si differenzia solo la spazzatura, ma anche gli indumenti usati. Da mesi, a Nola (NA), è stato avviato il servizio di raccolta differenziata degli indumenti usati. Per le strade della città sono stati posizionati vari cassonetti in cui potranno essere conferiti sia indumenti usati che accessori usati (scarpe, cinte, borse, ecc.). Coerentemente con gli scopi sociali, gli indumenti e gli accessori riutilizzabili vengono destinati ad iniziative benefiche e di solidarietà. L’incentivazione della raccolta differenziata, in particolare degli indumenti usati, rientra tra le finalità perseguite dall’amministrazione comunale. La raccolta degli indumenti usati consente infatti di ridurre il conferimento dei rifiuti solidi urbani nei pubblici cassonetti con un risparmio percentuale proporzionale sui costi riconducibili allo smaltimento. L’iniziativa ha inoltre degli scopi sociali che sono altrettanto importanti. Tramite la raccolta degli indumenti usati si raccolgono capi d’abbigliamento che dovrebbero essere in uno stato che ne consenta il riutilizzo. Il vestiario e gli altri oggetti devono essere puliti, asciutti, privi di macchie o buchi, senza necessità di essere riparati. E il problema è proprio in questo. Noi siamo abituati a consegnare gli indumenti a società che propongono, con le stesse finalità, il ritiro a domicilio. Ma avete mai letto bene i volantini che ci troviamo, in periodi fissi, nelle nostre buche della posta? Al novanta per cento non troveremo mai l’indirizzo dell’associazione o della cooperativa responsabile della raccolta e, caso raro, quando c’è un numero di telefono non risponde mai. Sono gruppi non convenzionati o dotati delle necessarie autorizzazioni, si deve diffidare  di loro anche perché l’unica beneficenza che fanno e solo a se stessi. Infatti, a volte, dietro queste raccolte fatte casa per casa, con l’utilizzo anche di lavoratori a nero, ci sono delle vere e proprie società che rivendono, nei mercatini rionali e comunali, gli indumenti così raccolti. Questo è successo l’altra settimana quando, in un mercato cittadino, una signora ha ritrovato la pelliccia sintetica che, mesi prima, aveva donato ad una raccolta porta a porta. E si devono sensibilizzare anche i fruitori di queste raccolte. Io personalmente ho visto anche alcuni di loro che, dopo averli sporcati, se ne disfacevano facilmente solo perchè sporchi di fango o polvere (tanto te li danno puliti tutti i giorni). Le finalità primaria della raccolta dei vestiti nei cassonetti deve essere di carattere sociale e ambientale.  Deve servire a sostenere progetti di solidarietà e contemporaneamente deve essere una forma di riciclaggio. Ma senza far uscire, da meandri bui, le solite “pantegane” umane che si arricchiscono sulla pelle della povera gente, sfruttando la nostra sensibilità sociale.

ULTIM'ORA:

Indagini ancora in corso hanno seguito per mesi i camion di queste organizzazioni evidenziando l’incredibile. Rivendono, nei mercatini rionali e comunali, gli indumenti in buono stato. Evadono l’Iva con un  giro di società collegate tra di loro. Smaltiscono senza differenziare gli abiti che non hanno potuto vendere. Depositano queste stoffe illegalmente in discariche o le abbandonano per la strada. Gli investigatori hanno anche scoperto che il tutto era avallato da medici compiacenti che davano false certificazioni alle società per lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalla raccolta di indumenti. Su tutto il territorio campano la rete è complicatissima e gli investigatori hanno dovuto sudare le mitiche sette camice per raccapezzarsi. Le indagini continuano e si prevedono ulteriori sviluppi.

 
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