Creato da TesseraDelTifosoNO il 12/09/2009

DICIAMO NO

LIBERI DI ESSERE LIBERI

 

 

STADI SEMPRE PIU' VUOTI.. LE RAGIONI DEI TIFOSI

Post n°197 pubblicato il 21 Settembre 2010 da TesseraDelTifosoNO

Gli stadi italiani si stanno svuotando. Salvo sporadici casi in controtendenza, i dati sull’afflusso di pubblico sono in costante peggioramento. Non è una questione di categoria, visto che il fenomeno è trasversale e non risparmia nessuno: Serie A TIM, Serie Bwin, Prima e Seconda Divisione di Lega Pro.

Assistere dal vivo a una partita dei nostri campionati è diventato uno spettacolo spesso deprimente, visti gli ampi spazi vuoti che la fanno da padrone sulle tribune. Anche in televisione (pay tv o trasmissioni in chiaro non fa differenza) l’effetto vuoto mette i brividi, al punto che ci si sta attrezzando riempiendo i vuoti con spettatori di cartapesta (Triestina docet). I raffronti con le altre realtà professionistiche europee (Inghilterra e Germania in testa) sono perdenti in partenza: ci sarebbe da sotterrarsi per la vergogna quando si analizzano i nostri piccoli numeri.

Le cause sono (più o meno) note a tutti. Visto che quanti dovrebbero impegnarsi a vario titolo istituzionale per tutelare un prodotto che rappresenta una delle maggiori risorse finanziarie del nostro paese poichè dà lavoro a un numero rilevante di occupati fanno finta di niente, vale forse la pena ritornarci sopra.

L’obsolescenza degli impianti, in Italia fatiscenti come pochi altri nell’Unione Europea, è il primo fattore critico. Una vera vergogna costringere gli spettatori paganti ad assistere in condizioni così disagiate a uno spettacolo, perché di questo si tratta quando si parla di una partita di calcio. La costruzione di stadi nuovi, in Italia, dovrebbe rappresentare (rappresenta) una priorità. La relativa è impantanata in un Parlamento in tutt’altre faccende affaccendato, sordo in parte anche a una crisi economica che dovrebbe indurre a tappare ben altri buchi. Il cammino per rendere gli stadi luoghi frequentabili da un pubblico pagante si sta facendo davvero troppo accidentato.

Acquistare un biglietto per assistere a una partita di calcio è diventata una faccenda maledettamente complicata. Ogni città ha regole sue, ogni partita ha limitazioni e insormontabili in certi casi. Casms, Osservatorio, Questure e Prefetture fanno a gara per scoraggiare i tifosi. Molti, alla fine, lasciano perdere e se ne restano a casa.

Di soldi da buttare non ce ne sono molti di questi tempi: anche questo è un elemento che certo non gioca a favore. Le pay tv, che vendono le partite a prezzi stracciati, fanno il resto. La gente sembra spinta a restarsene a casa piuttosto che a partecipare dal vivo a quello che, fino a non molto fa, era il rito della partita di calcio.

La sicurezza negli stadi è ancora un obiettivo lontano da raggiungere. Le trasferte proibite e le curve ospiti chiuse hanno fatto perdere migliaia di tifosi e ridotto i ricavi derivanti dagli incassi (già di per sé poco cospicui in Italia). Ciò mette i bilanci delle società nelle mani della pay tv, diventate in sostanza gli ufficiali pagatori dei giocatori che scendono in campo e sono costretti dal calcio-spezzatino a giocare anche all’ora di pranzo.

Il colpo finale l’ha dato la Tessera del tifoso che, secondo il ministro dell’Interno Roberto Maroni, avrebbe dovuto rappresentare la panacea di tutti i mali del calcio italiano. Gli abbonamenti, in conseguenza dell’entrata in vigore obbligatoria di questa discutibile card, sono calati di circa un quarto.  

Il tempo passa inesorabilmente. I problemi si sommano ai problemi e si incancreniscono. Gli stadi si svuotano sempre di più. Il disimpegno dei tifosi rischia di diventare irreversibile. E’ quanto si voleva in fondo ottenere? Questa è la domanda.

Sergio Mutolowww.calciopress.net

 
 
 

Tifosi virtuali e scontri reali...

Post n°196 pubblicato il 15 Settembre 2010 da TesseraDelTifosoNO

Seconda giornata con la tessera del tifoso in vigore. La serie A è ferma per gli impegni della Nazionale, si è giocato in B e Lega Pro.

Sugli spalti degli stadi minori cominciano a vedersi i primi nefasti effetti della tessera del tifoso: scontri a Cava de’ Tirreni prima e durante Cavese-Cosenza; incidenti in Brindisi-Avellino.

Si è in pratica ripetuto quanto successo la settimana scorsa al Del Duca di Ascoli, con i tifosi del Modena: supporters ospiti privi di tessera vengono sistemati trai sostenitori di casa. A quel punto basta una piccola scintilla per far scoppiare un incendio.

A Cava i disordini si sono verificati già da fuori lo stadio. Circa venti supporters del Cosenza, giunti in treno e scortati sin dalla stazione ferroviaria dagli uomini della polizia,vengono aggrediti da un gruppo di cavesi con conseguente lancio di sassi, petardi, fumogeni, bastoni e aste di bandiere. Due i che poliziotti subiscono lesioni, tre tifosi della Cavese sono arrestati e un cosentino denunciato. Dopo gli scontri i cosentini, privi di tessera del tifoso, acquistano i biglietti della tribuna scoperta, mischiandosi ai tifosi metelliani…

Non appena vengono esposti vessilli rossoblu, riaffiora la tensione. La polizia crea un cordone per separare i due gruppi ma con scarsi risultati. I cosentini a questo punto vengono  accompagnati fuori dallo stadio Lamberti dagli agenti della polizia.

Fatti altrettanto incresciosi si sono verificati al Fanuzzi di Brindisi, dove si trovavano di fronte due tifoserie non certo divise da una storica rivalità.

Anche in questo caso, probabilmente, senza l’introduzione della tessera del tifoso tutto sarebbe filato liscio, poichè 200 avellinesi non avrebbero assistito al match nei distinti gomito a gomito con i tifosi brindisini (per lo più famiglie).

Qualche gesto di troppo, un coro poco amichevole e via con gli scontri. Un carabiniere è rimasto ferito e si attendono strascichi giudiziari per i tifosi coinvolti.

Confermati anche questa settimana i timori espressi su questo blog da un anno a questa parte; era l’agosto del 2009 quando titolammo un post “La tessera del tifoso è pericolosa“. Perdonate la ridondanza ma non ci stancheremo mai di ripeterlo!!!

Ma il week end appena trascorso sarà ricordato anche per l’esordio, negli stadi italiani, dei Back Drop.

Cosa sono è presto detto: raffigurazioni di tifosi festanti, per coprire le tribune vuote! Ieri  il Nereo Rocco di Trieste si presentava così

Quelli che vedete assiepati nella gradinata sono una riproduzione della tifoseria triestina…Per risparmiare sulla gestione dello stadio, la società alabardata ha deciso di chiudere la gradinata Colaussi e ridurre la capienza dell’impianto. Ovviamente l’impatto visivo per le tv sarebbe stato desolante e così hanno pensato a questa triste soluzione.

Come dire, gli stadi vuoti sono brutti, ma in mancanza di tifosi possiamo sempre sopperire con delle sagome.

Il prossimo passo, forse, sarà il tifo finto preregistrato (modello play station) dagli altoparlanti!

 

 
 
 

Salernitana-Paganese, risultato prevedibile: scontri!

Post n°195 pubblicato il 15 Settembre 2010 da TesseraDelTifosoNO

ECCO I PRIMI INCIDENTI GRAZIE ALLA TESSERA DEL TIFOSO E' COSI CHE VOLEVI LO STADIO MARONI...PER LE FAMIGLIE????

 

I timori della vigilia si sono rivelati più che fondati. Tutto è andato come previsto e facilmente prevedibile: il derby Salernitana-Paganese  si è trasformato in battaglia sugli spalti.

Facilmente prevedibile, dicevamo. In settimana i paganesi privi di tessera avevano deciso di acquistare i biglietti del settore distinti dello stadio Arechi, proprio dove di solito ci sono famiglie e sportivi di fede granata. A quel punto anche i possessori di tessera del tifoso, optano per acquistare i tagliandi dei distinti e non quelli del settore ospiti. Il risultato è davvero un bel colpo d’occhio: un migliaio di supporters azzurrostellati nell’anello inferiore, proprio di fronte alle telecamere di Rai Sport 1 che trasmette la diretta della partita.

Le due tifoserie erano legate da un vecchio gemellaggio, raffreddatosi poi col tempo, ma il rapporto tra salernitani e paganesi era comunque caratterizzato da rispetto reciproco e amicizie personali, forse maldigerite dalle nuove generazioni…Ma seppure fossero state ancora gemellate le due tifoserie, quando ci sono mille ultras ospiti trai tifosi di casa bastano poche teste calde a far scoppiare il caos: è un po’ come mettere la paglia vicino al fuoco: alla prima scintilla si brucia! E difatti:

“Pare che la miccia l’abbia accesa l’assalto di una frangia di paganesi al bar dei distinti: distrutta la bouvette e picchiato il gestore del bar. E’ l’intervallo di un derby soporifero, quando i distinti si trasformano in un territorio di battaglia. L’aggressione al gestore del bar fa presto il giro dello stadio, sospinta dal passaparola di decine di salernitani presenti in quel momento.
Comincia la rappresaglia: gruppi di salernitani prima s’avvicinano alla porta antisfondamento che separa la gradinata dal campo e poi escono dalla curva sud e raggiungono l’anello inferiore dei distinti, percorrendo cento metri. La polizia carica i facinorosi, tanti paganesi provano ad uscire dallo stadio per tornare a casa, via dal derby che diventa all’improvviso pericoloso. C’è una vera e propria caccia ai paganesi, frange granata col volto coperto tentano l’assalto.”

fonte La città

Su siti e i forum dei tifosi, in settimana, erano molti che già paventavano ciò che sarebbe successo. Nessuno se n’è voluto rendere conto. Ma cosa si poteva fare? Semplice! Concedere ai paganesi il settore di curva Nord contiguo a quello ospiti! E invece, si prosegue ostinatamente nel solco tracciato con l’introduzione della tessera del tifoso: i tifosi ospiti sono costretti a mischiarsi a quelli di casa!

A questo punto dopo i fatti dell’Arechi, di Ascoli-Modena, degli scontri tra avellinesi e brindisini, di Cava de’ Tirreni e chissà quanti altri episodi minori o che non sono sfociati in atti di violenza per un soffio, ci chiediamo “cui prodest?

A chi giova questo caos? Ci risulta davvero complicato pensare che le previsioni di un qualsiasi tifoso possano essere più attendibili di quelle di un questore o dell’Osservatorio.

Perchè nessuno dice che questa tessera, così come è concepita, mette a rischio l’incolumità di tutti?

Perchè non c’è stata ancora alcuna interrogazione parlamentare, per chiedere al ministro Maroni di riferire su quanto sta accadendo negli stadi italiani dopo l’introduzione della SUA tessera?

Ieri alla fine si sono contati quattro feriti e le famiglie del settore distinti dell’Arechi sono andate via atterrite. Non vogliamo assolutamente giustificare chi si rende protagonista di atti di violenza, la colpa è loro, certo! Ma tra tante persone è inevitabile che ci sia la testa calda o l’esaltato e allora prevenire sarebbe la cosa più saggia. La ricetta è semplice: tessera del tifoso facoltativa e possibilità di accedere al settore ospiti a tutti i tifosi!

A cosa dobbiamo arrivare per renderci conto che BISOGNA RIAPRIRE I SETTORI OSPITI ?


 
 
 

I tifosi non "tesserati" mischiati in tribuna...

Post n°194 pubblicato il 15 Settembre 2010 da TesseraDelTifosoNO

Abbonati in calo: a fine mese si dovrebbe avere il quadro definitivo, ma si prevede un 18-20% in meno. I motivi? La crisi economica, la concorrenza tv, la tessera del tifoso, le delusioni per il mercato, eccetera. Scende la Juventus (come farà a riempire il nuovo stadio il prossimo anno?). Tiene l'Inter: i tifosi hanno fatto la tessera ma poco volentieri e lo hanno manifestato anche in un paio di occasioni. In piena crescita il Milan, grazie ai colpi di mercato (Ibra-Robinho): 27.299 abbonamenti, più dello scorso anno, ma lontani dai 40.000 di qualche stagione fa. Catania sotto quota 10.000, bene il Palermo (oltre 20.000 tessere del tifoso). Cinquemila abbonati a Brescia, quattromila a Lecce. Cala la Roma (ma non crolla). Disastro Lazio: un flop totale, solo 11.500 tessere (meno della metà dell'anno precedente!). Colpa del mercato, del fallimento della passata stagione e della tessera del tifoso, rifiutata in blocco dagli ultrà. Ma al Viminale e in Lega di seria A sono soddisfatti: le tessere sono già a quota 655.000 (come richieste, non tutte sono state ancora rilasciate). E se non si è "tesserati" diventa praticamente impossibile andare in trasferta. Resto dell'idea che si poteva e doveva trovare un'altra soluzione per risolvere il problema-violenza, per mettere in un angolo la frangia di tifosi (magari, "professionisti" del tifo) che aveva creato problemi, senza costruire un apparato che ha costretto migliaia di persone perbene a "tesserarsi". Molti ultrà l'hanno rifiutata: una scelta legittima.

Altri invece si stanno convincendo. I club hanno fatto poco sinora per i loro tifosi. Non è corretto però sostenere che si tratta di un'ulteriore schedatura perché più schedati di così non si può. Di sicuro, senza tessera sarà sempre più complicato muoversi: e c'è il rischio di spaccature fra le stesse tifoserie, c'è il rischio soprattutto che tifosi non tesserati finiscano mischiati in tribuna con i rivali (quelli di Salernitana e Paganese erano gemellati, eppure ci sono stati incidenti). Una situazione tutt'altro che semplice da gestire. Come si farà quando arriveranno davvero le partite ad alto rischio?

 
 
 

Serie A, crollo degli abbonamenti un tifoso su cinque non ne può più

Post n°193 pubblicato il 02 Agosto 2010 da TesseraDelTifosoNO

Mercato povero, impianti scomodi, restrizioni, disagi, concorrenza tv: così quasi tutte le campagne di tesseramento sono in rosso. E c'è chi ha perso l'80%

di MATTEO PINCI

Serie A, crollo degli abbonamenti un tifoso su cinque non ne può più
ROMA - In fuga dagli stadi. Dopo aver abdicato nel modo peggiore al Mondiale, l'Italia registra un crollo del numero degli abbonamenti. Se si eccettua l'Inter, campione d'Europa e d'Italia, e il Bari, tutte le altre squadre sono alle prese con un'emorragia di tifosi: ne mancano, rispetto ad un anno fa di questi tempi, almeno 40 mila all'appello. Uno su cinque, in media, non ha rinnovato la tessera. Il caso più eclatante riguarda la Lazio: appena 1.600 abbonati (l'80% in meno rispetto al 30 luglio 2009), cifra misera anche per un club di serie C. La Juventus segna una riduzione del 22,5%. Se il disamore si può capire, dopo la stagione scorsa dei bianconeri, nel caso della Roma, protagonista invece di un campionato comunque esaltante, il deficit del 30% è più eclatante. La Fiorentina piange un crollo addirittura del 45%, mentre il Milan, che la crisi l'aveva avvertita dodici mesi in anticipo con un dimezzamento dei fedelissimi nel 2009, conferma la tendenza negativa: 15.000 sottoscrizioni, il 14% in meno.

Il mondiale in Sudafrica ha contribuito a deprimere gli appassionati, ma sono altri elementi ad influire maggiormente: la crisi economica, naturalmente, ma anche un calciomercato che certo non accende entusiasmi in nessuna tifoseria. Anzi. Le magre campagne acquisti di questi mesi non invogliano al sacrificio economico: se risparmia il presidente, figuriamoci il tifoso. Maltrattato per tutto l'anno e di nuovo blandito e corteggiato quando si tratta di metter mano al portafoglio, chiedendo un atto di fede cieca. Le leggi
anti-violenza sono un altro deterrente, sia per il pubblico "normale" che per quello militante. Sempre più i disagi. Alle code domenicali ai tornelli, alle gradinate inospitali e ai servizi scadenti, si aggiunge ora anche la tessera del tifoso. Meglio vedere la partita in tv, che oltre tutto si può acquistare a prezzi sempre inferiori: i pacchetti alle pay tv sono più convenienti, rispetto al passato.

La tessera del tifoso, obbligatoria per sottoscrivere abbonamenti e acquistare biglietti di settore ospiti, ha incontrato la dura opposizione di gran parte del mondo ultras. Sono 13 le curve di serie A che hanno scelto per protesta di non abbonarsi, ritenendo la tessera una forma di schedatura, una limitazione alla libertà. A Roma rimarrà deserta mezza Curva Sud, cuore del tifo giallorosso, se il trend verrà confermato. A Napoli - dove gli abbonamenti non sono ancora in vendita - il dissenso dovrebbe spopolare entrambe le curve del San Paolo. Gruppi divisi a Firenze e Palermo, contrari ma tesserati a Verona. La tifoseria dell'Inter è l'unica ad aderire per convinzione, anche se il record di sottoscrizioni è del Milan: oltre 210.000 in un anno.

La media spettatori sulle tribune italiani (25.192 nella scorsa stagione), nonostante una crescita del 17% negli ultimi 5 anni, sembra così destinata a rimanere al di sotto di quella dei grandi paesi calcistici europei: Germania (42.490) e Inghilterra (34.088) sono lontanissime, la Spagna (27.654) resta avanti e la vittoria mondiale la terrà al riparo da rimonte. Campionati che pure godono di una copertura televisiva simile alla nostra e di leggi ancor più repressive per le tifoserie. Quindi sarebbe forse il caso di interrogarsi una volta di più - anziché nascondersi dietro al paravento della tv - sulla qualità dello spettacolo che le società allestiscono e sulla vivibilità dei luoghi in cui, si fa per dire, goderselo.  (31 luglio 2010)

 
 
 
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CRISTIANO MILITELLO: "NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO

QUESTO BLOG

E' SCRITTO A 4 MANI DA

ANDREA & FULVIA

OGNI COSA SCRITTA E/O PUBBLICATA

E' PIENAMENTE CONDIVISA DA ENTRAMBI

A&F

 

oggi 6/10/2009 a Stadio Sprint c'è stato un sondaggio sulla

tessera del tifoso...

Siete favorevoli all'introduzione della tessera del tifoso?

Risultato finale :


NO al 71 % 

SI al 29 %

ci sarà una ragione?

 

SULLA COLLINA

Questo video ha un valore particolare
per uno  degli ideatori di questo  Blog
il mio consiglio a tutti è
di ascoltare e guardare dimenticando i colori
ma ascoltandone il contenuto

 

IL CIELO E' BIANCONERO

 

 

 

 

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GRAZIE !!

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Juventus - Livorno: No alla tessera del tifoso

Milan - Torino: No alla tessera del tifoso

 

DASPO... PER SAPERNE DI PIU'

l Daspo (da D.A.SPO. acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) è una misura introdotta con la legge 13 dicembre 1989 n. 401, al fine di contrastare il crescente fenomeno della violenza negli stadi di calcio.

Il Daspo vieta al soggetto ritenuto pericoloso di poter accedere in luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive.

http://it.wikipedia.org/wiki/Daspo

 

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