Creato da Rochelle_Smith il 03/08/2007
Luci sul mare e mondi sommersi...
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Paul Horst,su Vogue-15/05/1941
 

Under The Sea



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Controvento

Post n°128 pubblicato il 31 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 

Palm trees and deserted beach, Hanauma Bay. Oahu island, Hawaii, USA
http://www.terragalleria.com/
photo by QT Luong/terragalleria.com all rights reserved




I gabbiani
controvento non si arrendono,

sono immobili nell'aria,
ma quanto è
grande il loro sforzo!

Oggi sono così,
ferma a metà del cielo,
con la
paura di tornare a dispiegare ali in folli voli.

Divisa tra il volermi
accontentare di un angolo di scogliera

e l'istinto di seguire una
corrente ascensionale

che sembra portarmi in alto.
Dove le nuvole
arrossiscono ai miei sorrisi.


Rochelle_Smith

 

 
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Pelagus

Post n°127 pubblicato il 31 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


Foam, sand, and turquoise waters, Waimanalo Beach. Oahu island, Hawaii, USA
http://www.terragalleria.com/
photo by QT Luong/terragalleria.com all rights reserved



 

Dietro
il ticchettio di questa tastiera, oltre questo schermo accarezzato con le parole o con i sogni, ci sono io.

E quasi mai me ne ricordo, assorbo
pensieri come una spugna,ne ricerco altri, mi addentro in altre vite,
scoprendo tesori più o meno celati nelle profondità dell'animo umano.

Tutto acquista il sapore del libro, del racconto.

Eppure abbiamo delle
facce, siamo volti oltre queste storie.

Il blog assume un valore simbolico, gli vengono imputati magici poteri e ci tiene al riparo
dalle intemperie, permettendoci di essere ciò che vogliamo.

Navigo in questo pelago,ora calmo,ora infido...

Talvolta rischio di fare naufragio

tra i perigliosi flutti delle mie emozioni.

Però, proprio qui viene fuori ciò che sono veramente,

posso
scrivere libera dagli sguardi osservatori.

Io che parlo in pubblico per mestiere ...

È quasi paradossale

che nel
luogo dove potrei decidere di diventare

tutto ciò che mi passa per la
testa,

mi accontento di essere me stessa e ne gioisco,

perché
davvero riesco ad esprimere

ciò che si cela dietro la mia fronte e dietro il mio petto..

 

Mi
fa sempre uno strano effetto vedere le facce

di chi scrive sui blog,


quasi come se non credessi,

fino a quel momento,

che qualcuno in
qualche posto scrive,

pensa e vive quelle cose.

Quella pagina più o
meno colorata

acquisisce un aspetto umano.

Mi piace l'interiorità delle persone

e da essa vengo colpita,più che dal loro aspetto.

Sto inventando un mondo,

coi suoi rischi, certo,

ma anche con le infinite possibilità che mi
riserva.

Chissà dove sei, mentre ora mi leggi,

chissà chi sei e cosa
fai,

eppure sei qua a un millimetro dai miei pensieri.

Come se ci
conoscessimo da sempre.

Così lontani,così vicini...


Rochelle_Smith

 
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NESSUN UOMO E' UN'ISOLA

Post n°126 pubblicato il 30 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 

Small island covered with mangroves. The Keys, Florida, USA
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Nessun uomo è un'Isola,

intero in se stesso.

Ogni uomo è un pezzo del Continente,

una parte della Terra.

Se una Zolla viene portata via dall'onda del Mare,

la Terra ne è diminuita,

come se un Promontorio fosse stato al suo posto,

o una Magione amica o la tua stessa Casa.

Ogni morte d'uomo mi diminusce,

perchè io partecipo all'Umanità.

E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:

Essa suona per te.

John Donne


 
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Sistemi di propulsione

Post n°124 pubblicato il 30 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 



Turquoise waters framed by a cannon opening in Fort Jefferson. Dry Tortugas National Park, Florida, USA.
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Fino al XIX secolo le imbarcazioni erano propulse da remi e da vele.
Pagaie e remi a palio, impiegati per spingere contro il fondale del
bacino o del corso d’acqua, erano variazioni adatte soprattutto a
barche di dimensioni contenute. Verso la fine del XIX secolo i motori a vapore
e le caldaie divennero sufficientemente compatti da poter essere
installati su scafi di piccole dimensioni, ma furono ben presto
sostituiti dai motori a combustione interna,
che segnarono una vera rivoluzione nelle tecniche di propulsione delle
imbarcazioni. Vele, remi e pagaie sopravvivono comunque, in particolare
nelle imbarcazioni da diporto.

 
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Post n°123 pubblicato il 30 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 

Breaking wave and turquoise waters, Haena Beach Park. North shore, Kauai island, Hawaii, USA
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Costruzione con legno compensato
 

L’uso
del legno compensato, sperimentato negli Stati Uniti attorno al 1918,
si diffuse rapidamente, in particolare per le imbarcazioni con modello
a ginocchio, cioè con fondo piatto o sagomato a “V”. La tecnica di
costruzione a pannelli comporta il fissaggio di fogli piatti di legno
compensato alle armature trasversali, alla chiglia e ad altre strutture
che garantiscono la robustezza longitudinale.

 

Nella
costruzione a legno compensato sagomato, la forma dell’imbarcazione è
fissata da armature trasversali temporanee, da sagome e da cantinelle
longitudinali (sottili strisce di legno, utilizzate per sigillare e
rinforzare i giunti), sopra le quali viene posto il fasciame in due o
tre strati. Il primo strato viene steso diagonalmente e fissato alla
sagoma mediante cambrette o graffe a “U”; dopo il fissaggio, la sagoma
viene sottoposta a riscaldamento e ad alte pressioni, in modo da
consentire l’adesione dei diversi strati; infine vengono aggiunti
elementi di rinforzo e di collegamento.

 
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Costruzione a caravella

Post n°122 pubblicato il 30 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


Chinaman's Hat Island and Kaneohe Bay. Oahu island, Hawaii, USA
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photo by QT Luong/terragalleria.com all rights reserved.

Le imbarcazioni a fasciame liscio, o “a
caravella”, vennero sviluppate nel bacino del Mediterraneo e furono
probabilmente un’evoluzione naturale delle barche utilizzate dagli
antichi egizi, costruite con brevi assi fissate una accanto all’altra.
Come nel caso della costruzione a fasciame accavallato, l’utilizzo di
spine o caviglie fu anteriore all’impiego di sistemi di fissaggio
metallici. Tra le prime evoluzioni di questo tipo di costruzione vi fu
un’armatura costituita da strutture trasversali, quasi equamente
spaziate, fissate a una chiglia continua e irrobustite da un paio di
falchette che si sviluppavano da prua a poppa. Le giunture venivano
sigillate utilizzando stoppa e catrame di legno e materiale di
calafataggio, come nei battelli a fasciame accavallato.

 

Nella
cosiddetta costruzione liscia-accavallata, sviluppata nel XIX secolo, i
bordi delle assi vengono appositamente scanalati in modo che, pur
sovrapponendosi, presentino giunture lisce; le sovrapposizioni
scanalate vengono poi inchiodate.

 

All’inizio
del XX secolo il sistema di costruzione a fasciame accavallato fu quasi
del tutto abbandonato a favore della costruzione a caravella;
quest’ultima garantisce infatti una maggiore robustezza strutturale,
necessaria alle imbarcazioni a motore, e una maggiore velocità,
richiesta dalle imbarcazioni a vela utilizzate per le regate.

 
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Il fasciame accavallato

Post n°121 pubblicato il 30 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


Lighthouse, Shelter Cove, Lost Coast. California, USA
Costruzione a fasciame accavallato
 

Nell’Europa
settentrionale la costruzione di imbarcazioni a fasciame accavallato,
detto anche a fasciame sovrapposto o a clinker, fu introdotta dalle
popolazioni scandinave a partire dal IX secolo. Le assi venivano
assemblate sulla chiglia, una dopo l’altra, a cominciare dal corso dei
torelli (le prime due file adiacenti alla chiglia). Sulle navi e sulle
imbarcazioni vichinghe del X secolo si ricorreva alla legatura per
assicurare il fasciame all’armatura, ottenendo così uno scafo
flessibile e robusto. Le legature furono successivamente sostituite da
elementi di fissaggio passanti, cioè da spine o caviglie, e da chiodi
in legno inseriti nel fasciame e nell’armatura.

 

Nella
costruzione a fasciame accavallato, i giunti longitudinali erano
realizzati mediante una sovrapposizione delle assi sufficiente a
permettere un’inchiodatura continua; l’uso di pelli o il fasciame
esterno irrobustivano l’imbarcazione. Le armature, che garantivano la
necessaria rigidità di forma, in origine erano costituite da pezzi di
legno già naturalmente curvato, come le radici o i gomiti dei rami. Gli
elementi delle armature piegati a vapore entrarono in uso solo
all’inizio del XIX secolo.

 
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Imbarcazioni di legno

Post n°120 pubblicato il 30 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 

  I componenti principali delle imbarcazioni
di legno sono l’armatura (ossatura), che costituisce la struttura dello
scafo, e il fasciame, vale a dire il rivestimento esterno fissato
all’armatura. Si ritiene che le imbarcazioni costruite con fasciame di
legno siano state sviluppate gradualmente a partire dalle piroghe dell’ETA' DEL BRONZO.

 
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I primi navigatori

Post n°119 pubblicato il 30 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


Le prime imbarcazioni costruite dall’uomo
furono le zattere e le piroghe, queste ultime generalmente ricavate da
un singolo tronco d’albero, scavato con utensili rudimentali o con il
fuoco e rivestito con materiali naturali. Le CANOE  realizzate con cortecce d’albero avevano solitamente un’intelaiatura di
legno leggero, separata dal rivestimento in corteccia da un fasciame di
protezione. In America settentrionale venivano costruite canoe in
corteccia di betulla lunghe fino a 14 metri. Un altro tipo di canoa
primitiva era il kayak, ricoperto da pelli di foca tese su una
struttura rigida e provvisto di un abitacolo aperto al centro; largo
circa un metro, andava affusolandosi a prua e a poppa. Le canoe e i
kayak moderni, pur costruiti con metodi e materiali differenti, hanno
generalmente la stessa forma di quelli primitivi.
Altri tipi di imbarcazioni antiche
rivestite di pelli erano le rotonde CORACLE , usate in Asia, in
Africa, nel Nord Europa e nell’America settentrionale. Simili alle
barche tuttora in uso sul LAGO TITICACA,
erano costruite con ramoscelli intrecciati
di salice o di altro legno tenero, tenuti insieme da una falchetta
rotonda (la falchetta è il bordo dello scafo). La tecnica del legno
cucito era abbastanza comune tra i popoli delle isole del Pacifico, le
cui piroghe spesso avevano la parte superiore delle fiancate composta
da pezzi di legno irregolari assemblati.
Gli antichi egizi costruivano barche a remi di giunchi legando strettamente fasci di steli di PAPIRO .
L’estrema leggerezza di queste imbarcazioni le rendeva ideali per la
pesca nelle paludi lungo il Nilo, e facili da trasportare a terra.
Equipaggiate con vele e remi, potevano trasportare merci e passeggeri.

 
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Tropicana

Post n°118 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Rochelle_Smith

Ma che strano sogno
di un vulcano e una citta'
gente che ballava sopra un'isola
Suonava Blue Gardenia
un'orchestrina jazz
l'acqua ribolliva lentamente ad est
Shades and ocean at sunset, Nuevo Vallarta, Nayarit. Jalisco, Mexico




Shades and ocean at sunset,
Nuevo Vallarta, Nayarit.
Jalisco,
Mexico
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L'esplosione e poi dolce dolce
un'abbronzatura atomica
tra la musica dolce dolce
tutto andava giu'
Mentre la tivu' diceva
mentre la tivu' cantava
Bevila perche' e tropicana je
Mentre la tivu' diceva
mentre la tivu' cantava
Bevila perche' e tropicana je
Brucia nella notte la citta' di San Jose
Radio Cuba urlava fuori da un cafe'
la lava incandescente
gremava gli hulahop
l'uragano travolgeva i bungalow
Noi stavamo li dimmi dimmi
non ti senti come al cinema?
E stavamo li dimmi dimmi
come dentro a un film?
E stavamo li dimmi dimmi
non ti senti come al cinema?
E stavamo li dimmi dimmi
come dentro a un film?
Mentre la tivu' diceva
mentre la tivu' cantava
Bevila perche' e tropicana je
Mentre la tivu' diceva
mentre la tivu' cantava
Bevila perche' e tropicana je
Mentre la tivu' diceva
mentre la tivu' cantava
Bevila perche' e tropicana je
Mentre la tivu' diceva
mentre la tivu' cantava
Bevila perche' e tropicana je
E tropicana je
E tropicana je
E tropicana je

Gruppo Italiano

 

 
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Post N° 117

Post n°117 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


Giuni Russo - Un'estate al mare
Windsurer leaning back, Waddell Creek Beach. SF Bay area, California, USA




Windsurer leaning back, Waddell Creek Beach. SF Bay area, California, USA


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L'Oceano di Silenzio

Post n°116 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 






Un Oceano di Silenzio scorre lento


senza centro né principio


cosa avrei visto del mondo


senza questa luce che illumina


i miei pensieri neri.


(Der Schmerz, der Stillstand des Lebens


Lassen die Zeit zu lang erscheinen)


Quanta pace trova l'anima dentro


scorre lento il tempo di altre leggi


di un'altra dimensione


e scendo dentro un Oceano di Silenzio


sempre in calma.
Sea Anemone and star fish, Alaska Sealife center. Seward, Kenai Peninsula, Alaska, USA




Sea Anemone and star fish, Alaska Sealife center. Seward, Kenai Peninsula, Alaska, USA
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(Und mir scheint fast


Dass eine dunkle Erinnerung mir sagt


Ich hatte in fernen Zeiten


Dort oben oder in Wasser gelebt)
Franco Battiato
Aerial view of a reef near Cairns. The Great Barrier Reef, Queensland, Australia




Aerial view of a reef near Cairns. The Great Barrier Reef, Queensland, Australia

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Summer on a solitary beach

Post n°115 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


Summer on a solitary beach



Passammo l'estate

su una spiaggia solitaria

e ci arrivava l'eco di un cinema all'aperto

e sulla sabbia un caldo tropicale

dal mare.

E nel pomeriggio

quando il sole ci nutriva

di tanto in tanto un grido copriva le distanze

e l'aria delle cose diventava

irreale.
Aerial view of a reef and sand bar  near Cairns. The Great Barrier Reef, Queensland, Australia




Aerial view of a reef and sand bar near Cairns. The Great Barrier Reef, Queensland, Australia


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Mare mare mare voglio annegare

portami lontano a naufragare

via via via da queste sponde

portami lontano sulle onde.



A wonderful summer

on a solitary beach

against the sea

"le grand hotel Sea-Gull Magique"

mentre lontano un minatore bruno

tornava.



Mare mare mare voglio annegare...
FRANCO BATTIATO
 

 
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Sea Time

Post n°113 pubblicato il 26 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


Sono andata al mare fin da quando avevo pochi mesi di vita .
Il mio non è l'amore per le "icone cretine",
che tanto "vanno" ,della spiaggia d'oggi.

E' una sorta di legame ancestrale con questo elemento magico,l'acqua e le forme di vita che in essa trovano accoglienza.
Mio figlio è piccolino ma ha un incredibile amore per quanto concerne il mare,le sue creature,le navi.
Non mi stupirei affatto se facesse il biologo marino o l'oceanologo
e qualcosa di simile quando crescerà.
Ma questo,a nessuno è dato di saperlo.
Seguirà le sue inclinazioni come è giusto che sia,
ed io gli sarò accanto se e quando lui lo vorrà.
Rochelle_Smith

 
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I love the sea

Post n°111 pubblicato il 26 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


Amo il mare.
Forse,
qualche piccolissimo indizio
in questo blog lo aveva fatto intuire?


 
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Post N° 110

Post n°110 pubblicato il 26 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


Wè Poldino,vedi di non papparteli:sono troppo carini!Smack e grattino tutto per te.

 
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Museo del mare di Ischia

Post n°109 pubblicato il 25 Agosto 2007 da Rochelle_Smith
 


http://web.tiscalinet.it/museodelmare/
Mi perderei per ore in quei saloni...

 
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Sea Time

 

 
 

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