Messaggi di Gennaio 2014
Post n°991 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da das.silvia
Nel soppalco umido
della lingua calda
avanzano parole imbronciate
Faticano a farsi strada
nella piana precisa di complicazioni
Ma ecco nel gemmare
d’ossessioni positive…
la proposta d’un camaleonte taciturno
chiuso in fondo
Modella imperfezioni
e nudità malvestite di vita
rese abili nella circostanza
divenuta improrogabile esibizione
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°990 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da das.silvia
“La bellezza è l’eternità che si mira in uno specchio”. A questa massima si ispirano le donne dell’antica Roma, nella speranza di rincorrere una bellezza senza tempo. D’altra parte le matrone hanno tutti i mezzi per ambire alla perfezione; se poi la natura non le ha ben provviste dei suoi doni, possono darsi da fare per crearseli. Celebre è l’ammonimento dell’autore latino Plinio il Vecchio, che con la frase “che d’ispidi peli pungenti non fossero mai coperte le loro gambe”, esorta le giovani fanciulle a prendersi cura della loro persona. Il comandamento a cui tutte devono sottostare, è che nulla di superfluo deve trovarsi sotto le ascelle o sulle gambe di una donna che ha amore per il proprio aspetto. Precetto assai spassoso visto che, come ci racconta Seneca, i Romani curano al minimo l’igiene personale quotidiana: si lavano solo braccia e gambe e dedicano al proprio corpo un bagno completo ogni 9 giorni!
E' noto che l'igiene quotidiana non sia una priorità per gli antichi ma, ahimè, neanche il sapone è conosciuto!!! Si dà notizia che Giulio Cesare lo importa a Roma solo dopo la conquista della Gallia (e probabilmente i romani ancora ringraziano per questo!!!).
Le pratiche della toeletta femminile non si risolvono con il solo lavaggio “quasi quotidiano”, ma continuano con terribili, e chissà se fruttuose, torture estetiche: dalla depilazione, al trucco, alla cura dentaria e per finire all’acconciatura; tutto è lecito pur di apparire splendide ed impeccabili!
La stanza delle signore è una specie di sala chirurgica dove una schiera di schiave opera il giornaliero restauro. Le nostre antiche e raffinate matrone conoscono già la pratica della depilazione; per togliere l’antiestetica peluria si adoperano composti di pece, resina, cere e sostanze caustiche disciolte nell’olio. Neppure ad un sorriso smagliante è lecito rinunciare e per la pulizia dei denti si usa un “dentifricium” a base di soda e bicarbonato di sodio. C’era persino chi – terribile a dirsi – confida nel potere smacchiante dell’orina!!!
Per la serie “non buttiamo via nulla”, altri rimedi raccapriccianti sono in uso prima del trucco: a detta degli antichi visagisti, le maschere di bellezza più efficaci sono quelle ottenute con i composti organici! Vi si trovavano intrugli formati da corna di cervi, escrementi di volatili, sterco ed urina di vitelli, di mucche, di tori, di asini e di pecore; tutti ingredienti che vanno sapientemente amalgamati ad olio, grasso d’oca, succo di basilico, semi di origano, zolfo, miele e qualsiasi altra sorta di diavoleria. (WEB) |
Post n°989 pubblicato il 29 Gennaio 2014 da das.silvia
Gocce d'incredulità
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Post n°988 pubblicato il 28 Gennaio 2014 da das.silvia
La Transilvania è una regione storica che occupa la parte occidentale e centrale della Romania. A partire dal XII secolo, i Sassoni, coloni di origine germanica, si insediarono in questa regione dalle dolci e fertili colline e ampi boschi. Qui vi fondarono sette importanti città: Klausenburg (Cluj Napoca), Herrmannstadt (Sibiu), Kronstadt (Brasov), Schässburg (Sighisoara), Mediasch (Medias), Mühlbach (Sebes) e Bistritz (Bistrita). Per questo la regione fu denominata Siebenbürgen, “sette borghi”. |
Post n°987 pubblicato il 26 Gennaio 2014 da das.silvia
Drento ‘na sfirza
de nenie lamentose
fa ‘n’gioco de drittaggine
er prete
mentre vo’ fa sembrà
co’ l’atteggiamento asai devoto
de sta’ vicino ar rumore der Signore
Cor cervello da tutt’artra parte
se croggiola n‘ a liturgia dommenicale
mentre fa er conto a ‘a rovescia
pe’ fasse ‘na bevuta de quer vino
che dicheno ch’ è santo
Ma nun finnisce qui
appena s’avvicina er chierichetto
co’ due natiche disinvorte
je se struscia addosso
perché a furia de sta lontano d ‘e femmine
je s’è puro arivortato er sesso
e cià n’debbole pe’ quelli comme lui
IL PRETE
In una serie di preghiere monotone
fa il dritto il prete
mentre vuol far sembrare
con un atteggiamento assai devoto
di stare vicino al mondo del Signore
Col cervello altrove
s’investe della liturgia domenicale
mentre fa il conto alla rovescia
per bere il vino
che dicono sia santo
Ma non finisce qui
Appena si avvicina il chierichetto
con un fare disinvolto
si struscia addosso a lui
perché a furia di stare lontano dalle donne
è diventato omosessuale Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°986 pubblicato il 25 Gennaio 2014 da das.silvia
Molte volte mi capita di ascoltare discorsi inerenti a quanto sia esplosa negli ultimi anni questa sorta di “mania” o “moda” di ricorrere a ritocchi estetici o a veri e propri interventi chirurgici mirati a plasmare, modellare e modificare le forme del nostro corpo. La adaung della Birmania le cui donne hanno un lungo collo grazie all’uso di anelli, il bendaggio dei piedi effettuato sulle donne cinesi, la fasciatura del cranio effettuata in Egitto in epoca faraonica, tecniche queste che hanno indotto una vera e proprio modificazione anatomica delle parti ossee, modificando, a volta in modo grottesco, l’aspetto del corpo. Che dire poi dell’arte del piercing e del tatuaggio, che affondano le proprie origini in tempi antichissimi.
(web) |
Post n°985 pubblicato il 24 Gennaio 2014 da das.silvia
E' stato bello incontrarti Lady Juliette e il tuo raffinato blog, in cui tantissimi autori come me, si sono sbizzarriti nello scrivere saggi e poesie sui temi e sulle immagini che tu, dolce Simona, hai proposto, per far scatenare la nostra fantasia creativa. Ti giungano, cara Simona, tanti pensieri positivi e l'augurio di rileggerti al più presto e di ritrovarti fra noi....
Incertezza d'epoca
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Post n°984 pubblicato il 23 Gennaio 2014 da das.silvia
La banda larga sta per raggiungere anche la Luna. In questi giorni è previsto il lancio di LADEE, uan sonda della NASA capace di trasmettere verso la Terra un segnale laser molto speciale. Il laser può trasportare informazioni alla velocità di 622 Megabit al secondo, in poche parole può trasmettere una quantità di informazioni sei volte superiore a quelle trasmesse dalle classiche comunicazioni radio. Per questo si può parlare di un vero e proprio passaggio dalle trasmissioni lente alle trasmissioni in banda larga. Il passo successivo sarà dotare tutte le sonde di questo nuovo sistema di comunicazione. Così le future missioni spaziali ci potranno inviare video in alta risoluzione, immagini mai viste prima oltre a una quantità di dati ancora più precisi e numerosi. E c’è chi già pensa che con tutti quei dati sarà possibile realizzare, in pochi secondi con i computer a terra, una ricostruzione virtuale in tre dimensioni della regione nella quale è scesa la sonda. ATMOSFERA UMIDA PER GJ 1214 b |
Post n°983 pubblicato il 22 Gennaio 2014 da das.silvia
Densa
e abbocata lieve
l’impronta
nel verde della vita
si tempra di policromie accentuate
Nel vespro attardato
trabocca oltre misura
l’effetto peculiare
di quel vizio
tutelato come baluardo
d’una nota speciale
che nulla ha di musicità
se non la stonatura
di far male Silvia De angelis tutti i diritti riservati |
Post n°982 pubblicato il 21 Gennaio 2014 da das.silvia
Proviamo un sentimento verso un "oggetto" (persona, cosa o situazione) quando questo ci appare gradito e desiderato, o l’esatto contrario. Stiamo parlando, ad esempio, dell’amore e dell’odio. Ogni sentimento ha un’aspirazione: possedere, toccare, manipolare oppure allontanare, distruggere. Le aspirazioni deluse danno luogo ad un risentimento.
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Post n°981 pubblicato il 19 Gennaio 2014 da das.silvia
Nell’eccedenza di merletti
che discostavi come velo di nebbia
scivolavo
sospirando
su sillabe rosse di primule
sipario mordente
d’una leggiadria d’amore
quasi sfuggente la ragione…
Quel senno trafelato d’attimi eterni
s’è dileguato
sciogliendo i suoi teneri nodi
in smorfie controsenso…
che del senso odoroso
hanno perso spasmodica essenza
Si dissolvono in un’overdose di stanchezza
lusinghe
e dolci rese d’un rango vezzoso
nel veicolare d’un tempo
che disorienti screzi confusi nel vento Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°980 pubblicato il 18 Gennaio 2014 da das.silvia
Le emozioni ci spingono ad agire per soddisfare i nostri bisogni e desideri. La rabbia ci fornisce la forza per difendere i nostri interessi; la paura dona velocità alla fuga da seri pericoli, o c’induce a chiedere aiuto per fronteggiarli. Infine il dolore e la tristezza ricordano che il vuoto lasciato da chi abbiamo amato chiede di essere riempito. |
Post n°979 pubblicato il 17 Gennaio 2014 da das.silvia
In punta di penna sfilettano rivoli di parole intinte in amniotici alfabeti solleticanti frastuoni di sguardi e inflorescenze d’emozione Quel fiato s’appassiona ad attingere grappoli di luna dallo stagno ove sogni sminuzzano essenze di vita, vaporose allegorie, mantice d’amore Si colma d’intenso aroma d’anice ove passi oscillanti infrangono il silenzio risonante d’un lieve sibilo di spume di mare Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°978 pubblicato il 16 Gennaio 2014 da das.silvia
La civiltà kushana, sapiente intreccio di cultura greca, iranica e indiana, agli albori della nostra era ha dato visibilità al buddhismo e alla sua vocazione ecumenica; questo soprattutto grazie alla sua arte, usualmente nota come “arte del Gandhara”.Provenienti dalle steppe centroasiatiche, i Guishuang, cioè I Kushana, una delle cinque tribù degli Yuezhi, un’ampia federazione di genti indoeuropee che parlava una lingua iranica, il Tocario, invasero la Battriana greca, cioè le attuali regioni ai confini di Iran e Afghanistan. Dal I al II secolo d.C., i sovrani kushana arriveranno a controllare un vasto regno esteso dalla Battriana al bacino del Gange e oltre. Un grande impero, un mosaico di genti, lingue e religioni in cui convissero iranismo, buddhismo, ellenismo e induismo. L'impero kushana fu probabilmente l'unico esempio di tolleranza religiosa, da parte di un potere che condivise con i suoi sudditi una molteplicità culturale, soprattutto religiosa. All’interno di questo variegato intreccio etnico e linguistico l’arte si pone come elemento di unificazione. È proprio sotto i kushana che prende forma la prima iconografia “canonica” del Buddha. Ma il Buddha non è il solo elemento unificante dell’arte gandharica: dèi greci, induisti, iranici e anche egizi (Arpocrate) si compendiano in figurazioni nuove e complesse.
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Post n°977 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da das.silvia
Tessiture incolte di liberi pensieri |
Post n°976 pubblicato il 14 Gennaio 2014 da das.silvia
Siamo abituati a considerare l’amore un mistero. Ci accontentiamo di sapere ciò che appare ovvio mentre affidiamo ogni ulteriore conoscenza ai miti, fin troppo ingannevoli, della cultura romantica dell’ottocento. Persino gli esperti hanno disertato a lungo l’argomento, eppure i fatti amorosi rendono bella, o brutta, la nostra vita più di molti altri, perciò una riflessione appare appropriata.
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Post n°975 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da das.silvia
E’ nella presunzione di talun personaggio l’aver possesso d’altro mortale che impagli fili di corda nei suoi dintorni Ne diviene focale ombra e assiduo messaggero per non sgretolare l’assieme compatto pensato inscindibile… Mentre nel cammino la terra coi suoi sobbalzi sa mutare anche le impronte soffiate da un vento costante Silvia De Angelis tutti i diritti riservati
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Post n°974 pubblicato il 12 Gennaio 2014 da das.silvia
Rottweiler: al secondo posto di questa classifica negativa c'è il Rottweiler, che è stato responsabile di 39 decessi. Questa è una delle più antiche razze di pastori esistenti, ma, come la maggior parte delle razze antiche, il loro fisico richiede molto allenamento per tenersi in forma. I maschi adulti hanno più o meno le stesse dimensioni del pastore tedesco, anche se sono molto più pesanti, alcuni esemplari possono addirittura superare i 50 kg. Il loro temperamento è normalmente passivo ed attento, ma sono noti per essere inclini a sfoghi aggressivi. |
Post n°973 pubblicato il 11 Gennaio 2014 da das.silvia
Quel lembo di stoffa s’accartoccia e s’appiattisce
sulla pelle che pulsa
Aderenti alla bocca dell’anima
vibrazioni di carne fan gioco di vita
nella voglia annunciata di catturare
emozioni celate nell’orma primitivad’istinto
Esca nella sua primordiale essenza
quell’energia vitale addensata
dietro aride file di bambù
per approdare a fenomenali ingaggi
di cielo e mare ove attingere
anni di vento e impulsi di sole
per oltrepassare e vivere
oltre la linea d’un amplesso d’amore
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati |
Post n°972 pubblicato il 09 Gennaio 2014 da das.silvia
Il saggio di Widmann che si articola su un registro interdisciplinare inizia con un ‘breve profilo identificativo’ che traccia la storia evolutiva del gatto dagli inizi, circa due milioni di anni fa, spaziando dalle leggende intorno all’origine del mondo che vedono leone e gatto creati rispettivamente da Sole e Luna e dunque fanno del gatto un leone piccolo, una belva in miniatura, alla divinazione del gatto in Egitto, dove era venerato come la dea Bastet, fino all’incontro con l’uomo. Il gatto è infine giunto a comodamente insediarsi nella casa dell’uomo e a convivere con lui, senza peraltro rinunciare alla sua abituale selvatichezza animale, assumendo così sul piano simbolico la figura di uno spiccato individualismo in contatto con il mondo inconscio e dei sogni. Infatti «animale utilitaristicamente inutile, il gatto dimostra la sua insostituibile utilità non sul piano fisico, ma su quello psichico. Per le sue proprietà istintuali e sensuali viene trasfigurato in immagine simbolica di affettività e per il suo aspetto, le sue dimensioni, la sua morbidezza, le sue fusa, le sue effusioni è oggetto di affezione concreta per un numero sempre crescente di persone» Inevitabile dunque vedere il gatto come ‘un’imago magnificata di narcisismo’ e confrontarsi con la sua ‘autoreferenzialità al limite del narcisismo’, ‘introversione al limite dell’indifferenza’, ‘indipendenza al limite dell’insubordinazione’, ‘autosufficienza al limite del disadattamento’ da cui il loro fascino e potere di seduzione sull’uomo, pari a quello di alcune donne che, secondo Freud, evocano la magia di un’esistenza che si svolge su un piano di inaccessibile superiorità, come quello di alcune divinità, possiamo aggiungere, e che dunque è possibile solo adorare, sperando nel loro capriccioso favore. E poiché il gatto è immagine anche di introversione lo ritroviamo come amico del poeta, raffigurato silenziosamente acciambellato nello studio del filosofo e dello studioso, compagno di meditazione di monaci ed eremiti. «E’ immagine vivente del silenzio, ma non del vuoto; il suo è un silenzio denso, dove occhi che vedono sei volte più di quelli umani perlustrano le tenebre nella notte e penetrano il buio della coscienza, scrutano con lo sguardo trafittivo dell’intuizione ed esplorano alla luce lunare dell’immaginazione» Ma molteplici sono le sfumature di questo stare silenziosamente accanto, tra cui, appunto un’autosufficienza al limite del disadattamento che evidenzia quindi un aspetto inquietante: ecco il gatto apparire come infedele, traditore, imbroglione, ladro. (WEB)
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