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Setoseallegorie

BLOG DI SILVIA DE ANGELIS

Messaggi di Febbraio 2018

L O G I C A (Haiku)

Post n°1594 pubblicato il 27 Febbraio 2018 da das.silvia

 

Architetture

di costruttive mete

matematica

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

LUOGHI REMOTI

Post n°1593 pubblicato il 25 Febbraio 2018 da das.silvia

Un luogo davvero remoto, ma che presenta un incredibile fascino, è quello dell’arcipelago di Socotra, nell'Oceano Indiano. Composto da quattro piccole isole che si trovano a circa 300 km dalla costa somala, Socotra è dal 2008 patrimonio dell'Umanità. Per circa quattro mesi le isole sono irraggiungibili a causa delle tempeste monsoniche. Inoltre la mancanza di approdi sicuri rende questo territorio poco ospitale anche negli altri mesi. Tuttavia l'arcipelago, che conta circa 45.000 abitanti e che può essere raggiunto in aereo (ci sono due voli a settimana dallo Yemen) o in nave, è unico dal punto di vista naturalistico: il 37% delle 825 specie di piante presenti sulle isole sono uniche al mondo e lo stesso discorso vale per i tanti rettili e uccelli che popolano l'arcipelago. Ma chi volesse nascondersi può scappare anche in territori continentali. È il caso del Darien Gap, l'immensa giungla che divide la Colombia da Panama. Qui non vi sono strade asfaltate e il territorio è ampiamente controllato dai guerriglieri colombiani. Di tanto in tanto avventurieri organizzano spedizioni per esplorare questi luoghi poco conosciuti, ma i rischi non mancano: chi si addentra nella Darien Gap, difficilmente troverà altri turisti, ma rischierà seriamente di essere rapito dai narcotrafficanti colombiani. Chi invece non soffre il freddo e ama luoghi sconfinati, potrà scappare verso la laguna di San Rafael nella Patagonia cilena. Questo suggestivo parco naturale raggiungibile da Porto Montt solo in nave è celebre per la rinomata pesca, per la ricca vegetazione e per le spettacolari catene montuose. Dichiarato nel 1979 Riserva della Biosfera dall’Unesco, la Laguna di San Rafael è caratterizzata da continue piogge e da enormi lastre di ghiaccio che si staccano dalla terraferma e galleggiano nel mare. Un altro luogo affascinante e remoto, consigliato dalla rivista americano, è l'entroterra della Mongolia. Raggiungere Ulaanbaatar, la capitale di questo stato senza sbocco sul mare e dalle temperature estreme, non è difficile: basta prendere un aereo da Mosca o da Pechino. Qui si potranno ammirare i passatempi popolari (principalmente l'equitazione e la falconeria) e godere della generosa ospitalità mongola. Successivamente il viaggio riprenderà verso l'incredibile deserto del Gobi e verso la taiga, una fitta foresta sempreverde. Segue un altro dei luoghi più remoti al mondo: il parco nazionale di Auyuittuq, in Canada. Inaccessibile quando a giugno il ghiaccio si sta rompendo e a ottobre quando invece si sta congelando, in estate è raggiungibile in barca, mentre in inverno solo in motoslitta. Uno dei vantaggi di questo luogo è che una volta visitato, sarà difficile dimenticarlo. Tra i contro invece la presenza in primavera di orsi polari, la quasi totale oscurità anche nelle ore giornaliere e il rischio di ipotermia in inverno. La rassegna di Forbes prosegue con la penisola della Kamchatka, nell'estremo oriente siberiano. Abitata da 450 mila persone e grande oltre 470 mila km quadrati, questo territorio è ricco di vulcani, geyser e foreste. Celebre per lo sci e per la pesca della trota, è pericoloso per la presenza di tanti predatori (orsi bruni, linci e lupi) e per i suoi 29 vulcani ancora in attività. Chiude la lista, lo stato della Papua Nuova Guinea. Può essere raggiunto in aereo dall'Australia e presenta spiagge e panorami incantevoli. È uno dei pochi luoghi del mondo, dove la copertura dei telefoni cellulari è ancora scarsa e da anni è dilaniato da guerre tribali.(WEB)

 

 
 
 

ER ROSPO SFIGATO

Post n°1592 pubblicato il 23 Febbraio 2018 da das.silvia

 

Ce sta ‘n’rospo drento ‘n’acquitrino zozzo e mermoso

che je piace de sguazzacce drento        

ner crepuscolo quanno er zole sta pe’ sparì der tutto

E nun je pare vero d’adocchià ‘n’verme conzistente

che je fa’ solleticà er gargarozzo

Allora s’apposta quatto quatto

e co’ ‘no scatto d ‘a mandibbola

tira fora ‘a lingua biforcuta

pe’ ‘n’ghiottì ‘sta preda golosa

e ‘nvece de godè da matti

‘sto verme maledetto je se mette

de traverzo e je fa rimpiagne

d’avè fatto queo scatto che nun je servito a gnente

TRADUZIONE

IL ROSPO SFORTUNATO

C’è un rospo dentro un acquitrino opaco e melmoso

a cui piace sguazzarvi dentro

al crepuscolo quando il sole sta per scomparire completamente

E non gli sembra vero di adocchiare un verme consistente

che gli fa solleticare il gargarozzo

Allora s’apposta silenzioso

e con uno scatto della mandibola

tira fuori la lingua biforcuta

per inghiottire questa preda golosa

e invece di godere tanto

il verme maledetto  gli si mette

di traverso e gli fa rimpiangere

di aver fatto quello scatto che non è servito a niente

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

DI SERA

Post n°1591 pubblicato il 22 Febbraio 2018 da das.silvia

 

Il buio ci avvolge nelle sue ombre oscure e fluttuanti, facendo riemergere tutti

quei pensieri, che nel giorno vagano silenziosi nei meandri del profondo.

Partecipa anche il silenzio a questo prodigio della notte, immergendoci in una

dimensione del tutto insolita, dai toni fortemente solitari….Approda solo il

rumore di ricordi antichi….quelli più emozionanti che hanno lasciato un’orma

indelebile nelle tempie vogliose di battiti importanti. E allora s’instaura un

meccanismo spontaneo, e bellissimo, che ci riporta a passi lontani, su vesti

scomposte dell’attimo, e impreparate, a ripetere un sogno bellissimo……

Solo al mattino, l’alba avrà un tenore diverso ed una gioia inusitata ci farà

sentire d’umore diverso….pronti a combattere tutte le avversità della vita

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

TACERE SCALTRO POESIA DI SILVIA DE ANGELIS

Post n°1590 pubblicato il 19 Febbraio 2018 da das.silvia

 
 
 

L'ALONE DI FASCINO DEL BUDDISMO TIBETANO

Post n°1589 pubblicato il 17 Febbraio 2018 da das.silvia

Le origini del buddismo in Tibet risalgono addirittura a imprecisate epoche della preistoria, tanto da poter ipotizzare di trovarci di fronte alla più antica tra tutte le religioni mondiali tuttora praticate. La grande consapevolezza dei poteri della mente, tipica del buddismo tibetano, e la carismatica figura del Dalai Lama, sua massima autorità, rende attualissima questa religione. Le famose esperienze di “premorte”.

Il buddismo tibetano, o lamaismo, pilastro della religiosità dell’Estremo Oriente merita una trattazione a parte per varie importanti ragioni. Anzitutto, la carismatica figura del Dalai Lama, sua massima autorità, rende questa religione estremamente attuale (quest’ultimo, scelto sin da bambino sulla base di criteri assai complessi e rigorosi ogni qualvolta il suo predecessore lascia questo mondo, è considerato e venerato come l’incarnazione vivente del Bodhisattva protettore del Tibet, il “Dio dallo sguardo misericordioso”). In secondo luogo, la grande consapevolezza dei poteri della mente tipica del buddismo tibetano lo rende estremamente prezioso addirittura sul piano scientifico, se pensiamo a tante importanti scoperte della psicologia e addirittura della fisica negli ultimi decenni.

In terzo luogo, almeno per quanto riguarda la sua anima più antica e prebuddista, il fatto che le sue origini si perdano decisamente nella notte dei tempi, risalendo addirittura a epoche imprecisate della preistoria, tanto da poter seriamente ipotizzare di trovarsi di fronte alla più antica tra tutte le religioni mondiali tuttora praticate, rende di per sé il lamaismo particolarmente interessante. Il Tibet prebuddista della religione Bon è un mondo sciamanico, popolato di spiriti e demoni e, in quanto tale, fondato su credenze e riti a base magica, ovvero ispirati alla concezione di fondo che vede tutta la natura animata da spiriti. Da qui consegue la necessità di scacciare i demoni, ossia gli spiriti negativi per ristabilire l’armonia. (WEB)

 
 
 

DAI CONTORNI DELLE DITA

Post n°1588 pubblicato il 15 Febbraio 2018 da das.silvia

 

Sfuggono

dai contorni delle dita

quei fumenti ultimi

velati da una tenebrosa scia

consapevole d’una meta

che batta sulle scapole

Nel focoso andirivieni

di fuggenti giorni

s’arma il concetto

per rafforzare preziosi spazi

che abbiano densi toni

come rari gingilli in porpora

Sono distanti

dal manto gelido di luna

che sovrasterà

il rumore del tacco

quando poserà il suo peso

sul solco languido

d’un esiguo respiro

che va via…

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

FEMMINILITA'

Post n°1587 pubblicato il 13 Febbraio 2018 da das.silvia

 

La femminilità è un dono spontaneo che non tutte le donne posseggono….

Essa rappresenta un innato, e delicato modo di porsi e atteggiarsi, assai

spontaneo che la rende bella e affascinante e le permette di muoversi

con agio in ogni occasione della vita. Alcune donne risultano sgraziate e

rozze nei loro movimenti….il che le rende mascoline e sgraziate. Credo

risulti assai difficile per questi soggetti femminei riuscire a modificare il

loro portamento e le loro movenze, che, in linea di massima provengono

da un’interiorità emotiva e dai toni assai sensibili. Ma esistono varie

tipologie di donne e ognuna di esse racchiude una personalità soggettiva

alla quale non intende rinunciare e proprio per questo ne delimita, nel

tempo, le scelte di vita

@Silvia De Angelis

 

 

 
 
 

LA VIBRAZIONE COME ORIGINE DEL TUTTO

Post n°1586 pubblicato il 12 Febbraio 2018 da das.silvia

 

“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio…” leggiamo nel Vangelo secondo Giovanni. Siamo stati educati a interpretare il termine Verbo come “parola”, ma altre traduzioni e tradizioni (più antiche e non meno importanti di quella cristiana) ci rivelano che il Verbo usato dall’evangelista Giovanni in realtà coinciderebbe con il Suono, quale strumento capace di mettere in moto e in ordine i componenti inerti dell’universo e di costruire, con la vibrazione, il Creato.

La vibrazione primordiale creatrice trova, peraltro, riscontro in moltissime religioni e antiche civiltà. 

Anche la fisica moderna, con la teoria delle stringhe vibranti all’origine della materia, non fa altro che allinearsi a questa visione. Secondo il paradigma del “modello standard”, adottato in larga parte dai fisici per descrivere l’architettura dell’Universo, la materia è composta da varie particelle, corpuscoli puntiformi indivisibili, come ad esempio i quark, che si combinano in vari modi giungendo a formare protoni, neutroni e l’ampia gamma di particelle e di molecole che costituiscono l’Universo.

La moderna teoria delle stringhe non nega il ruolo essenziale di queste particelle, ma ritiene che esse non siano puntiformi, ma siano costituite da un sottile filamento di energia, centinaia di miliardi di volte più piccolo di un nucleo atomico. Un filamento di energia che è paragonabile a una cordicella, come quella di un violino o di una chitarra, in continua vibrazione. Così come una corda di violino può vibrare in modi diversi producendo differenti note musicali, anche i filamenti della teoria delle stringhe possono vibrare in più modi producendo, a seconda dell’intensità, particelle con massa e proprietà diverse tra di loro.

Ciò che accomuna la visione moderna della teoria delle stringhe a quella cosmologica delle antiche civiltà, che abbiamo visto in precedenza, è il fatto di considerare la vibrazione alla base della Creazione. Non c’è da stupirsi: la vita stessa emana frequenze, in ogni sua forma, sia essa colore, luce, suono, materia, DNA (leggi anche La musica è iscritta nel nostro DNA), emozione o pensiero. (web)

 
 
 

IRREALE SOGNO

Post n°1585 pubblicato il 10 Febbraio 2018 da das.silvia

 

 

Mi accomiato dalla vista

d’un pensiero

murato a piombo

nel sottovoce

Accatasta suoni spietati e rumorosi

su portata di passi roboanti

Nel dogma di verità rivelata

cercherò riparo

su sguardi di buio

trasognati da lumi accesi

d’un sogno irreale…

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

SALTIMBOCCA ALLA ROMANA

Post n°1584 pubblicato il 08 Febbraio 2018 da das.silvia

 

I saltimbocca alla romana, come suggerisce anche il nome, sono il cavallo di battaglia, insieme alla pasta alla carbonara, della cucina tipica Romana. Indipendentemente dall’area geografica d’origine, i saltimbocca alla romana rappresentano all’estero un grande vanto per la buona cucina italiana, sono infatti il secondo piatto più noto subito dopo gli spaghetti. Riuscite ad immaginare il perché? Un piatto succulento non può che saltare direttamente in bocca. Nel corso degli anni la ricetta ha subito delle personalizzazioni come per esempio una breve infarinata prima della cottura, oppure i saltimbocca alla romana vengono arrotolati prima della cottura, addirittura c’è chi sostituisce il bur Per preparare i saltimbocca alla romana iniziate stemando la carne su un tagliere, eliminando eventuali nervetti e grasso e poi battete con un batticarne (1) e adagiate le fette di prosciutto (2) e poi le foglie di salvia (3)

ro con l’olio. che andrete ad infilzare con gli stuzzicadenti facendo entrare la punta prima da un lato e poi dall’altro  e infine dividete la fettina a metà  ottenendo così 8 pezzi in tutto. Lasciate fondere il  tutto. e non appena sarà ben caldo adagiate i saltimbocca nella padella  e lasciateli rosolare un paio di minuti per lato . Successivamente sfumate con il vino bianco (a fine cottura aggiustate di sale 0) e di pepe e infine potrete servire i saltimbocca alla romana in un piatto da portata irrorandoli con il fondo di cottura . (web)

 

 

 

 
 
 

ANIMO PERDENTE

Post n°1583 pubblicato il 05 Febbraio 2018 da das.silvia

 

Nella tempra

del ricucire sempre

torbidi abbaini

e accaparrare minuzie ingrandite

sgrana il passo pesante

l’avido

Non raggiunge

la sponda 

d’un sentimento verace

impigliato nel ringhiare

di  monete esorcizzanti

la soglia d’un rubino passionale

arruffato in un tessuto lacero

d’ animo perdente

@Silvia De Angelis

 

 
 
 

PENSARE POSITIVO

Post n°1582 pubblicato il 03 Febbraio 2018 da das.silvia

 

C'è un modo per scrollarsi la negatività di dosso e iniziare a pensare positivo? Oggi ne parliamo su Studenti.it per dire basta alla negatività e iniziare a lavorare su noi stessi per diventare ottimisti. La positività e l'ottimismo sono valori che possono aiutarci ad affrontare meglio tutti gli aspetti della vita perché, a vedere il bicchiere mezzo pieno invece che mezzo vuoto, c'è sempre da guadagnare. Pensare positivo ed essere positivi ha effetti su ogni aspetto della vita: nelle relazioni con gli altri, nell'approccio allo studio (specialmente durante la preparazione di importanti esami, come quello di Maturità) nel lavoro, nella salute... Anche se non tutti hanno un'innata propensione al sorrismo, l'ottimismo è un atteggiamento che si può imparare ad avere mettendo in pratica pochi e apparentemente banali consigli ed esercizi di pensiero positivo che finiranno per fare la differenza.

ESSERE PESSIMISTI – Molte persone tendono di solito a pensare negativo davanti alle sfide di ogni giorno o ai problemi che si trovano di fronte. Se gli si chiede come mai fanno pensieri pessimisti spesso si possono sentire risposte come “se penso che andrà male poi, se in effetti le cose vanno male, non rimarrò deluso”, oppure c’è la scusa di “prepararsi al peggio”. Essere pessimisti però non porta molti vantaggi, anzi. Affrontare le cose con un atteggiamento positivo può rivelarsi molto vantaggioso non solo per il nostro umore e stato d'animo, ma anche per affrontare le sfide legate al lavoro, allo studio.

I VANTAGGI DELL'ESSERE OTTIMISTI - Essere ottimisti ha diversi vantaggi: oltre al fatto che pensando positivo si è tendenzialmente meno soggetti a preoccupazioni, ansia e stress, essere ottimisti può rivelarsi un vantaggio nella vita di tutti i giorni ma anche nella ricerca di un impiego. I datori di lavoro infatti saranno più propensi ad assumere una persona in grado di vedere il mondo e affrontare le sfide con positività. Pensare in modo ottimista si può rivelare la cosa migliore da fare anche quando si deve fare un esame, perchè aiuta a sentirsi più sicuri e a combattere l'ansia da esame.
In più, secondo alcune ricerche effettuate negli Stati Uniti e in altri Paesi del mondo, le persone ottimiste tendono a vivere meglio e più a lungo di quelle pessimiste.(WEB)



 

 
 
 

LA FAINA

Post n°1581 pubblicato il 02 Febbraio 2018 da das.silvia

 

Notevole chiazza bianca

a  sfiorare la gorgia

e setoso manto oscuro come la pece

sensibilizzano i tratti

d’un solitario mustelìde

Son solchi spogli in desertiche pianure

e rocce accidentate in curvature montuose

ad accentuare iridi accese della faina

nell’impatto controluce

La dimenticanza del giorno

nel blu di notti mute

pone predilezione a feroci agguati

nel balzo repentino alla nuca della preda

suggendone il sangue

mentre l’orizzonte di cielo e terra mescolati

si fa invisibile

@Silvia De Angelis


 

 

 

 

 

 
 
 

 

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