Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8168 pubblicato il 20 Ottobre 2017 da nina.monamour
L'altro ieri, leggendo vari giornali, ho potuto notare che è passata nell'indifferenza generale la Giornata europea contro la tratta di essere umani. A testimoniarne invece l'importanza di ciò sono le strade delle nostre città. Molti marciapiedi sono affollati da donne, ragazze, anche minorenni, il più delle volte costrette a vendere il proprio corpo su cigli intasati da automobilisti che si fermano, contrattano, caricano e poi fanno come se niente fosse. Alcune Regioni su questo fronte hanno messo in campo energie e risorse, un progetto, in particolare, che vuole essere un aiuto concreto a quelle donne che sono costrette a vivere quotidianamente un incubo e che cercano un appiglio per uscirne. Quell'appiglio può essere la consapevolezza delle proprie capacità e aspirazioni che necessariamente passano dal superamento del senso di impotenza e sfiducia, e possono condurre alla costruzione di un percorso lavorativo alternativo. Parallelamente si devono mettere in campo progettualità che vadano a integrare il sistema di emersione della tratta anche attraverso un'attiva collaborazione tra istituzioni, a partire dai presidi ospedalieri e consultori che miri ad "agganciare" potenziali vittime di tratta nel momento in cui si rivolgono ai servizi sanitari. Scontato il coordinamento necessario con le forze dell'ordine. Questo però è solo un tassello del lavoro che come istituzioni stanno portando avanti, ma è pressoché inutile se la società civile non scenderà in campo. Si può pensare di ingaggiare una vera e propria lotta allo sfruttamento sessuale solo il giorno in cui ognuno di noi non volterà lo sguardo da un'altra parte dopo aver incrociato una vittima di tratta. C'erano le donne albanesi, poi le romene e oggi ci sono le nigeriane. Passano gli anni, cambiano le epoche e mutano anche le nazionalità di donne che vendono il proprio corpo sotto ricatto o per evitare le botte. Figlie di una storia che le vede costrette per un motivo o per l'altro a scappare dal proprio Paese, a essere discriminate per la propria origine e infine a essere gettate in pasto al desiderio maschile. La politica non potrà mai veramente contrastare questo fenomeno senza un coinvolgimento di chi usufruisce di questi servizi sessuali. Ancora più grave se si finge di non sapere che spesso la donna che si sta comprando è minorenne, e ciò costituisce reato. |
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Uno spazio per esercitare la prostituzione, regolamentato, assistito, protetto e seguito da medici specializzati, è sintono di civiltà e non di amoralità come qualcuno vorrebbe far credere, perché è molto più amorale e vergognoso prostituirsi senza alcuna sicurezza per le strade, con tutti i rischi che ne consguono e con l'avvilente esposizione morbosa, specie nei confornti dei minori.
Peraltro lo Stato da questa soluzione ne ricaverebbe tanti soldi (visto che le prestazioni sarebbero tassate) per risanare il Bilanzio e per costruire molti più sevizi per i cittadini. E' proprio il caso di dire, che si prenderebbero due piccioni (anche tre) con una sola fava^____^.
Ciaooooooooooooo!