Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi del 26/02/2017

Alla fermata..

Post n°7874 pubblicato il 26 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

 I sogni son desideri di felicità..

Nel sonno non hai pensieri..

Li esprimi con sincerità..

Se hai fede chissà che un giorno..

La sorte non ti arriderà,

Tu sogna e spera fermamente..

Dimentica il presente..

E il sogno realtà diverrà!


(Cenerentola)

 

 
 
 

Attenti agli scherzi..

Post n°7873 pubblicato il 26 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

 

E siamo arrivati a Carnevale, storicamente nel rito di Carnevale (tradizione che il Cristianesimo ha attinto dai riti pagani) il tema predominante è la carne.

Carnem levare (eliminare la carne) indicava l’ultima sontuosa festa prima del periodo di astinenza della Quaresima. E così nell’ultimo periodo dell’anno, quello del freddo inverno dove venivano a mancare i vegetali freschi e si doveva attingere alle risorse accumulate durante l’anno, come i legumi secchi e gli insaccati, l’appetito cresceva e non solo per il cibo.

C’era attesa per la festa, per gli eccessi e per la trasgressione.

Tutto questo ha fatto nascere un vastissimo repertorio di tradizioni, di festività e travestimento, anche culinarie.

Un’atmosfera piacevole da nord a sud del paese.

I dolci fritti, grande simbolo della declinazione gastronomica del Carnevale, ci invogliano a trasgredire, godere, liberarsi dalla quotidiana disciplina.



Un semplice impasto di farina, uova, burro e zucchero, tagliato e modellato a seconda della tradizione, per poi essere fritto e servito imbottito o con una semplice spolverata di zucchero a velo, diventa un simbolo.

A Vercelli questa voce è forte e chiara, decine di pasticceri, panifici e ristoranti si esibiscono nel rendere l’omaggio a due classici dolci di Carnevale, i friciò e le gale.



I Friciò piemontesi sono delle deliziose frittelle aromatizzate spesso con il limone e riempite, a secondo della tradizione, con chicchi di uvetta sultanina oppure a seconda delle preferenze, imbottite con delle creme, marmellate o cioccolato.

Invece le Gale di Carnevale sono delle leggere, friabili e deliziose sfoglie che vengono fritte e ricoperte con lo zucchero a velo. Conosciute nei altri regioni d’Italia come Chiacchiere, Cenci o Bugie (solo per citare alcuni), le Gale attirano sia grandi che bambini. La loro invitante presenza nelle vetrine induce a diventare più allegri, più gioiosi e spensierati in quanto ci ricordano l’avvicinarsi del Carnevale.

E cosi, da Piemonte a Sicilia, i balli e le mangiate che hanno sempre accompagnato questa festa confermano la bellezza di questa tradizione ricca e coinvolgente.





Le maschere e le trasgressioni culinarie servono per soddisfare le voglie, liberarsi dalla disciplina, dalla rigidità della vita quotidiana per poi riprende un periodo, quello della Quaresima, più sobrio e tranquillo.

 

 
 
 

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