Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 03/08/2014
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Amore e morte, un topos della letteratura che trasfigura l'immensità del sentimento piu' alto, piu' nobile, capace di creare ma anche di distruggere. Nel giorno del compleanno, Sabrina sposa Domenico in ospedale, affetto da tre anni di leucemia, ma dopo poche ore resta vedova. L'amore, corda che si tende fino a toccare un'intensità drammatica che oltrepassa la stessa vita e si affida nelle mani della morte, assume il carattere del mistero, come nell'epilogo dela storia di Domenico e Sabrina. Adesso, amici, parenti e conoscenti si chiedono che senso dare a quanto è accaduto recentemente agli Ospedali Riuniti della mia città, quando Sabrina, per suggellare il compleanno del suo fidanzato, gli ha voluto donare l'amore di fronte a Dio; si sono sposati con una cerimonia religiosa, ma il loro matrimonio è stato consegnato all'eternità, perchè dopo poche ore Domenico ha spiccato il volo in cielo, lasciando nello smarrimento, nella disperazione, nello sgomento, nel dolore, la stessa sposa, la madre, il padre, le sorelle e gli altri parenti e gli amici accorsi per vivere con Domenico un avvenimento così importante. La sorte, con le sue drammatiche coincidenze e ironie, riesce a disarmare e lascia senza parole; sono solo i giovani capaci di gesti in cui l'amore diventa dono assoluto, libero da qualsiasi catena. Il sentimento di questi due giovani ha ricevuto così, una nuova consacrazione e ci insegna che l'umanità, al limite estremo, ritorna linfa rigenerante, vivificante, in un mondo dove tutto sembra destinato al cinismo. La storia di Domenico e Sabrina,  nel suo epiogo così drammatico, straziante, assume una potenza spirituale, una trasfigurazione poetica, che riesce a strapparci dall'apatia e dall'aridità di un sistema di relazioni sociali e umane che ha "eletto" l'insensibiità, la cecità, l'insensatezza e la disumanizzazione, nuovo linguaggio da consumare come una qualsiasi merce. La loro vicenda consegna un nuovo capitolo in questo lungo cammino da quando ha cominciato a riflettere sul valore da dare alla vita di fronte alla morte; racchiude, come in uno scrigno, tutta la letteratura che l'umanità ha cantato e descritto. Il gesto di Sabrina crea una fortissima emozione e ci consegna un valore che svela come dramma, casualità, coincidenza, nascondono delle verità che non è possibile interpretare e comprendere con i paradigmi del pensiero razionale, con l'habitus di chi guarda un evento e resta impassibile; il linguaggio dell'emozione si appropria dei sentimenti e ci fa entrare in una nuova dimensione che assume i connotati dell'archetipo. Dall'antichità ai giorni nostri, sono tanti gli autori che hanno cantato la forza creativa e distruttiva di Eros e Thanatos, in cui le corde del sentimento passionale e ideale vengono tese fino alla rottura, il tutto vissuto e sofferto dentro, con una tensione straziante tutta interiore, ma senza squarciare il velo che ha generato il mito. Domenico, 29anni, da tre anni combatteva per sconfiggere questo "mostro" che si chiama leucemia, un tumore del sangue che ha già distrutto la vita di altri giovani, molto probabilmente dovuto all'inquinamento ambientale. Nonostante la sua malattia, è riuscito a laurearsi in Ingegneria. Tra questa drammatica lotta e gli studi, Domenico si dedicava con grande impegno alle opere umanitarie. |
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Post n°6551 pubblicato il 03 Agosto 2014 da nina.monamour
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