Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 10/08/2015
Post n°7172 pubblicato il 10 Agosto 2015 da nina.monamour
Per reprimere il fenomeno, servirebbero nuovi mezzi, tipo i varchi per accertare a distanza se il cellulare di chi guida si aggancia a una cella. Velocità eccessiva, alcol, droga possono essere controllati con il tutor e i test, mentre non si può fare ancora nulla contro la distrazione provocata dalla tecnologia Se da una parte le vetture più sicure, grazie all’evoluzione della tecnologia, riducono il rischio di incidente, gli sms ed i selfie ne moltiplicano il rischio e gli sms sono la prima causa di decessi al volante. Spesso chi è al volante fa altro, come, ad esempio, installare il navigatore, guardare la tv sull’ipad, leggere ibook, giocare col computer, caricare il lettore mp3, ricevere e mandare sms, parlare al cellulare, attività che abbassano il livello di attenzione moltiplicando i pericoli. Secondo i dati Aci e Istat relativi all’ultimo anno, il 20,1% degli scontri è provocato da distrazioni dovute all’uso dello smartphone. I guidatori più imprudenti sono quelli del Nord, con 42% dei conducenti che guida con un occhio sullo smartphone, contro il 29,3% del Centro e il 28,5% di del Sud. Ad auto lanciata, i due secondi necessari a leggere un messaggio ricevuto sul telefonino equivalgono a una trentina di metri senza guardare la strada, con rischio di tamponare un’altra vettura o di investire un pedone. E se per mandare un messaggio ci vogliono circa 10 secondi, il conducente perde di vista la strada per un tratto di 300 metri, in cui può succedere di tutto. Oggi siamo a 3400 morti all’anno sulle strade e in base agli obiettivi europei si dovrà scendere a duemila entro il 2020, ma sarà difficile se ancora il 12,4% dei guidatori viene sorpreso mentre guida con il telefonino in mano oppure se un giovane su 4 ammette di scattarsi selfie, chattare e navigare al volante. 181 mila incidenti nel 2014, ovvero la prima causa di morte e di invalidità permanente sotto i 40 anni, con un costo sociale pari al 2% cento del Pil. fonte ACI E ISTAT
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