Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 22/02/2018
Post n°8318 pubblicato il 22 Febbraio 2018 da nina.monamour
Minacce, percosse, molestie, commesse, però, non per mano maschile ma, stavolta, da donne, spesso adolescenti o persino bambine. L’allarme l’aveva lanciato per prima, qualche anno fa, la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Milano, che aveva denunciato un aumento della violenza femminile, arrivata a riguardare il dieci per cento dei casi, nonostante lo sforzo della scuole e dei servizi sociali. Nel tempo la percentuale di ragazze che bullizzano altre ragazze è cresciuta, tanto che, secondo i dati di una ricerca della Polizia Postale, portata avanti due anni fa e legata ad una campagna educativa, il fenomeno riguarderebbe un terzo dei casi totali di bullismo. Stenterete a crederci.. Il dato mi sembra sovrastimato, ma è probabile che la crescita registrata sia dovuta al fatto che ormai quando si parla di bullismo si intende anche, senza distinzioni, il cyberbullismo, dove le ragazze appaiono maggiormente protagoniste(un libro da leggere dal titolo "Comprendere il bullismo femminile", una delle prime ricerche italiane sulla violenza per mano femminile. D'altronde, ormai non c’è più differenza tra i due fenomeni per i nostri ragazzi che sono "nativi digitali", o meglio la differenza è solo qualitativa, visto che nel cyberbullismo cade ogni remora, non essendoci vicinanza fisica. Il che consente di non vedere la sofferenza causata nell’altra e di poterla perseguitare ovunque, anche se cambia scuola. Sul tema della violenza femminile, comunque, i numeri sono scarsi, poche ricerche, pochi libri, nessun osservatorio nazionale che raccolga i dati, perché ancora il bullismo è considerato una prerogativa maschile, “mentre le donne continuano ad essere descritte come dolci e collaborative”. E poi si fa fatica a definire cosa sia violenza nel caso delle donne, perché alle forme evidenti si aggiungono quelle nascoste, il pettegolezzo, l’esclusione dal gioco, il "furto" di un fidanzato, l'utilizzo di messaggi anonimi, insomma cose che, in apparenza, non lasciano segni, anche gli studiosi sono d’accordo nel dire che la violenza fisica e verbale sia in aumento, come dimostrano i casi di cronaca.
Le due cose interessanti che gli studiosi di questo fenomeno mettono subito in chiaro, criticando il proliferare di siti in rete a sfondo psicologico, che si occupano di bullismo come una patologia individuale, una malattia legata insomma alla “bulla” che va curata con una psicoterapia “privata”, è che il bullismo da un lato è un fenomeno paradossalmente razionale. |
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