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Eva Montanari

Post n°24 pubblicato il 15 Agosto 2007 da TamaraRufo
 

La giovane Eva Montanari si incanta del suo stesso mondo, ci si dedica giorno e notte, ed è questa sua passione che le sboccia dentro a farle avere il successo.

Illustratrice e scrittrice di libri per bambini, Eva tiene molto al messaggio contenuto nelle sue favole.

Da bambina, affascinata dai libri, inizia a scrivere già sui banchi di scuola. I suoi racconti alle elementari vengono letti in classe e lei sogna già di fare quello che fa, dedicarsi alle sue storie.

Ed è per questa ragione che Eva oggi preferisce il mercato straniero a quello italiano, più proficuo ma soprattutto più dedito a lasciarle lo spazio e il tempo per ricercare, scrivere, dipingere le sue favole.

“Da bambina”, racconta Eva, “ero una sbadata sognatrice, poco legata alle vicende e alle esigenze pratiche della vita. I libri sono sempre stati il tramite tra il mondo e la mia immaginazione”.

Il suo libro illustrato "Chissà com'è un Coccodrillo...", arriva finalista al Premio Andersen nel 2002, e forse più di qualunque altro evidenzia l’intento dell’autrice: divertire i bambini, introdurli a primi suggerimenti sulla vita, metterli in guardia dai pregiudizi e dalle superficiali impressioni. Un’impresa non facile da indirizzare ai piccoli occhi curiosi, ma Eva ci riesce. Eva fonde parole, disegni e significati in modo elegante e leggero.

Cuccioli di animali prendono il posto dei bambini, l’ambiente e gli attori sono i tipici dei libri per l’infanzia, ma la capacità di Eva di far intravedere la sua lezione è particolarmente attuale ed efficace. I cuccioli sono curiosi di sapere com’è un coccodrillo, in giro si mormora che è un cattivo soggetto, ma… “immaginatelo voi”, dice il maestro; “disegnatelo voi”, incoraggia.

Così con questo espediente narrativo l’autrice mostra come la diversità di carattere esista e lasci il segno. Ogni cucciolo dipinge a proprio talento e offre l’opportunità al maestro di cogliere una proficua lezione: i disegni infantili cui Eva fa riferimento possono ascriversi fra i più grandi motivi dell’arte moderna. Ci sono cuccioli espressionisti, cubisti, futuristi, astrattisti, dadaisti che, al di fuori della parte, sono cuccioli ridenti, candidi, pettegoli, emotivi; sono in un modo tutto speciale, fiabesco, in tutto e per tutto bambini.

Cuccioli pittori e cuccioli scolari, portati a scoprire che la realtà spesso contraddice il dipinto e che il dipinto, più di quanto non si pensi, ricambia di pari contraddizione. Una geniale sensibilità quindi, una cura e uno sguardo che a ben vedere è tutto femminile – materno. Un esempio che nel suo altro libro i “Buffonaggi” sorprende nuovamente per la perspicacia e per la creatività.

Un bambino spia dal buco della serratura i suoi vicini e da questa particolare prospettiva i vicini appaiono più che mai bizzarri, hanno le loro misteriose abitudini, sono buffi, finché un giorno – insegna l’autrice – il bambino non impara a conoscerli davvero.

È evidente, Eva fa capire che non bisogna avere pregiudizi, la diversità non va giudicata.

Osservare da un buco della serratura implica avere una visione insolita, personale, ma cambiando punto di vista… aprendo la porta, si può incontrare un nuovo amico. Si impara che sono molti i modi di poter percepire l’altro.

 



 

 
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