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Infibulazione : decidi tu che segno lasciare !

Post n°89 pubblicato il 29 Marzo 2011 da terrymaso
 

Sono circa 150 milioni nel mondo e 35 mila in Italia
le donne che sono state mutilate dei loro genitali. 
L'infibulazione viene inflitta ogni giorno a 8 mila bambine nel mondo.
È una tradizione patriarcale, non religiosa, che non riguarda
solo il continente africano ma anche Paesi come Bolivia, Indonesia,
Kurdistan e Yemen e coinvolge le comunità di immigrati in Italia.

Nel nostro Paese fino a tremila bambine l'anno, figlie di immigrate
residenti in Italia, rischiano di essere infibulate.
Spesso le madri portano le figlie nei paesi d'origine per brevi periodi,
per sottoporle agli interventi.
"In totale nel nostro Paese ci sono 30-35 mila donne infibulate"
racconta Aldo Morrone, direttore dell'Inmp, l'istituto che in
10 anni ha assistito 5 mila donne vittime di complicazioni
dovute all'infibulazione. 

 

L'infibulazione (dal latino fibula, spilla) consiste nell'asportazione
del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva,
lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina
 e del sangue mestruale. Lo scopo con cui essa viene afflitta è
quello di 
mantenere intatta la purezza della donna.

In Somalia, una donna che non è infibulata, viene considerata impura.
Per tanto, non riesce a trovare marito e rischia l'allontanamento
dalla società.

 

I rapporti sessuali, attraverso questa pratica, vengono impossibilitati
fino alla defibulazione (cioè alla scucitura della vulva),
che in queste culture, viene effettuata direttamente dallo
sposo prima della consumazione del matrimonio.
Dopo ogni parto viene effettuata una nuova infibulazione
per ripristinare la situazione prematrimoniale.

La pratica dell'infibulazione faraonica ha lo scopo di conservare
e di indicare la verginità al futuro sposo e di impedire alla
donna di provare piacere durante l'amplesso
con il coniuge.

Le conseguenze per la donna sono tragiche, in quanto perde
completamente la possibilità di provare piacere sessuale
a causa della rimozione del clitoride e i rapporti diventano
dolorosi e difficoltosi, spesso insorgono cistiti, ritenzione
urinaria e infezioni vaginali.

Ulteriori danni si hanno al
momento del parto: il bambino deve attraversare una
massa di tessuto cicatrizzato e poco elastico reso tale dalle
mutilazioni; in quel momento il feto non è più ossigenato
dalla placenta e il protrarsi della nascita toglie ossigeno al
cervello, rischiando di causare danni neurologici.

Nei paesi
in cui è praticata l'infibulazione inoltre, è frequente la
rottura dell'utero durante il parto, con conseguente
morte della madre e del bambino.

OGGI puoi lasciare che quest'orrore continui oppure puoi firmare
perché una risoluzione ONU nel 2011 metta al bando queste
mutilazioni, per sempre.

Clicca qui http://www.noncepacesenzagiustizia.org/ e firma
la petizione compilando il form con i tuoi dati.

LASCIA UN SEGNO ANCHE TU ! 

 

Video realizzato gratuitamente dall'agenzia PanAdvertising.
Campagna di comunicazione di Non c'è Pace Senza Giustizia,
per la messa al bando universale delle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF)

E' possibile firmare l'appello sul sito www.noncepacesenzagiustizia.org

Decidi tu che segno lasciare !

 


Fonti: wikipedia.org


 

 

Commenti al Post:
t6893
t6893 il 31/03/11 alle 12:20 via WEB
Io ho firmato la petizione...è assurdo solo pensare ad una tale crudeltà...Un abbraccio Terry.Taty.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
rovere stefania il 14/04/12 alle 19:02 via WEB
vorrei poter fare quaunque cosa pur di impedire a quelle pazze di torturare in quel modo atroce le proprie figlie.
 
ANGEL.FREE
ANGEL.FREE il 31/03/11 alle 14:32 via WEB
buona giornata Terry, ho firmato anche io è una cosa assurda e inconcepibile... Alessandro
 
terrymaso
terrymaso il 01/04/11 alle 10:21 via WEB
Grazie Taty e ANGEL,sembra poco ma dall'unione di piccoli gesti come questo,si può smuovere realmente qualcosa di grande.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Friedrich il 27/04/11 alle 23:22 via WEB
poverette....vado a firmare
 
fasanobi
fasanobi il 21/02/12 alle 13:15 via WEB
LETTERA APERTA A Gentilissimo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Gentilissimo Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti da parte di una cittadina del mondo che non riesce a dormire sonni tranquilli in quanto, essendo a conoscenza dell’infibulazione femminile, fino ad ora ha fatto troppo poco per collaborare ad eliminare drasticamente o almeno ridurre, la presenza in Italia e nel mondo. A Voi, che adesso rappresentate, per il posto che occupate, le cime più alte della Società Civile, vengo a proporre una questione che riguarda l’umanità tutta e nella fattispecie noi Italiani, poiché ospitiamo da prima e poi rendiamo cittadini italiani a tutti gli effetti, esseri umani provenienti da ogni luogo del mondo e, in molti casi dalle terre dell’Africa, della penisola araba e del sud-est asiatico. Vengono in Italia per sfuggire alla fame e alla violenza, ma spesso, troppo spesso, conducono con loro una violenza terribile che appartiene per nascita a fattori culturali di cui noi Europei non possiamo accettare assolutamente la persistenza nella nostra società. In Italia, nonostante la presenza della legge 9 gennaio 2006, n. 7, con cui il Parlamento italiano ha badato a tutelare la donna dalle pratiche di mutilazione genitale femminile, in attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione e di quanto sancito dalla Dichiarazione e dal Programma di azione adottati a Pechino il 15 settembre 1995 nella quarta Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, ogni anno, 2000-3000 bambine sono a rischio di essere infibulate. Sono dati proveniente da un Ente che ha voce in capitolo: “l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà” (Inmp), ed hanno avuto un barlume d’interesse nazionale il 6 febbraio, giornata Mondiale contro le mutilazioni genitali femminili. E’ inutile fingere che la questione non ci riguardi: il fenomeno anche solo in Italia, interessa 30-35mila esseri umani. Personalmente, da anni, da quando sono a conoscenza della terribile presenza nel modo e in Italia dell’infibulazione femminile, di cui sono vittime migliaia di NOSTRE bambine immigrate, non riesco a prendere sonno serenamente. Tanto di più perché so che la tragedia personale della mutilazione genitale ha dimensione mondiale, poiché nel mondo sono oltre 120 milioni le donne vittime di questa pratica, in 29 pesi, con 3 milioni di bambine e ragazzine che ogni anno subiscono l'infibulazione e questo lo ricorda anche la bellissima immigrata Warris Dirie, Somala, famosissima modella che, per averla subita a tre anni ed essendone restata violentemente danneggiata nel fisico e nel morale, con la sua fondazione si batte in prima persona. Lei stessa punta il dito sul fatto che le bambine a rischio devono essere monitorate dagli asili nido alla scuola. Occorre che il sistema sanitario induca un’educazione capillare sulla questione e che le legislazioni italiane siano chiaramente spiegate ed imposte agli immigrati, giacché nei loro paesi d’origine sono differenti e la violenza è spesso “di casa”, tenendo presente che si tratta di questioni attinenti all’educazione impartita dalla nascita le quali devono essere divelte rendendo chiaro, anche in modo categorico, ai NUOVI ITALIANI di appartenere, essendo venuti sul suolo italiano per scelta, a una società CHE NON AMMETTE tale aberrante pratica. Solo nella capitale, infatti, dal 1996, sono state curate diecimila bambine torturate nella carne e nella mente. I dati arrivano dalla ricerca svolta in quattro regioni italiane e raccolti nel libro: "Sessualità e culture- Mutilazioni genitali femminili: risultati di una ricerca in contesti socio-sanitari", a cura di Aldo Morrone e Alessandra Sannella. La mutilazione genitale femminile è peggiore dell’aborto perché, come sostiene la stessa Warris: “Mutila l’individuo ma lo lascia in vita, a convivere con una tremenda realtà”. Non ci possiamo nascondere dietro l’ipocrisia, dato che sappiamo come questa in Italia si pratichi a pagamento, anche se le nostre leggi vietano questa consuetudine. Sostiene dil Dott. Morrone : "Nel nostro Paese ci sono ancora i medici e le anziane delle comunità che, a pagamento, praticano l'infibulazione e ce ne accorgiamo solo quando le donne vengono negli ambulatori e osserviamo danni recenti che fanno pensare a un intervento di questo genere". La scusa dei medici sta nel fatto che altrimenti le mutilazioni avverrebbero senza anestesia, con coltelli, lame di rasoio, vetri rotti o forbici e quindi l’intervento del medico elimina le situazioni a rischio che condurrebbero a infezioni, cheloidi, tetano e addirittura infertilità, oltre a problemi nei rapporti sessuali e durante il parto. Ma si dimentica di dire che i problemi sessuali e durante il parto sono l’elemento portante dell’infibulazione stessa. Ringraziamo di cuore l’On. Emma Bonino, per la campagna diretta all'abbandono delle mutilazioni genitali femminili, da lei effettuata negli anni novanta, per mezzo della quale, a fianco dell'organizzazione “Non C'è Pace Senza Giustizia (Npwj)”, organizzò eventi, iniziative, conferenze e meeting su quest’argomento, con politici europei e africani. A seguito di queste proposte il Parlamento europeo adottò una Risoluzione di condanna delle MGF come violazione dei diritti fondamentali della persona. Un effetto positivo si vide nel dicembre del 2000, quando la stessa Emma Bonino visitò il villaggio di Tourela Mali, in cui la tradizione delle MGF è stata volontariamente ripudiata e sostituita da una festa, che riproduce il rito di passaggio dall’adolescenza all'età adulta. Chiedo a Voi che altamente rappresentate il nostro paese, di fare sì che siano messe in atto tutte le politiche sul territorio idonee a far rispettare anche l'articolo 583 bis del Codice di procedura Penale, il quale punisce con la reclusione da quattro a dodici anni chi, senza esigenze terapeutiche, cagiona una mutilazione degli organi genitali femminili. Per mutilazione il legislatore intende, oltre all’infibulazione, anche la clitoridectomia, l'escissione o comunque (norma di chiusura) qualsiasi pratica che cagioni effetti dello stesso tipo. Le disposizioni di quest’articolo sarebbero ottimali se fossero attuate, in quanto si applicano nel caco che il fatto sia commesso all'estero da cittadino italiano ovvero da straniero residente in Italia, ma anche in danno di cittadino italiano o di straniero residente in Italia. Le leggi ci sono: occorre che siano messe in pratica perché, come sostiene Warris: “Bisognerebbe mettere in atto una vera forma determinata, seria, mirata, decisa, contro chi tollera questo crimine e perseguire tutti quelli che ancora lo commettono”. Signori, si tratta di un crimine più pesante della violenza sulle donne, pur se questa è esecrabile. Più pesante persino dell’amore insano di tipo sessuale verso i bambini, anch’esso odiato dal Cielo: occorre salvare quelle bambine giacché da sole non possono farlo e, ritrovandosi adulte comprenderanno di avere subito un crimine orrendo, in quanto, mutilate, sono state lasciate vive e, da piccole, sono state lasciate nella morsa della violenza. Grazie per quanto farete. Per quanto mi riguarda, dopo avere scritto, diretto e pubblicato queste righe, mi sentirò un po’ meno colpevole del peggiore dei mali dell’umanità: l’ignavia, per cui Dante scrisse: « Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa. » Bianca Fasano, cittadina ius soli.
 
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marco peste il 07/12/13 alle 21:08 via WEB
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