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IL VOLO DEL FALCO

VOLARE... nella PELLE e nel CUORE!

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« L'ATTESAA FABRIZIO »

Vi auguro un Natale DIVERSO...

Post n°15 pubblicato il 24 Dicembre 2008 da FalcoReale_67
 

Tuffiamoci nella fantasia del Natale,

negli abbracci finti,

negli squallidi sorrisi,

negli auguri sempre uguali,

a tutti anche ai passanti.

Nel circo del superfluo e dell’abbondanza

scambiamoci il regalo,

l’addobbo e il brillante,

ipocrite benevolenze,

speranze di pace,

prosperità per tutti.

Negli appelli all’ottimismo,

succulenti e sontuosi pranzi,

tra spumante ed aragoste…

non facciamoci rovinare

la gioia del Natale:

nel nostro mondo ovattato

non c'è posto per gli altri.

A tutti i miei amici, a tutti gli amici di questo blog, a chi lo ha visitato e a chi lo visiterà… auguro la gioia di un NATALE DIVERSO.
“Innalzarsi dai sensi terreni di grigia quotidianità… VOLARE”

FalcoReale

Se nascesse oggi troverebbe frontiere chiuse e polizia armata a impedirgli l'ingresso in un mondo di abbondanza, impastato di paura e solitudine.

Non c'è posto per i poveri nel mondo dei ricchi.

Se nascesse oggi suo padre pagherebbe il viaggio con il lavoro di un anno e i prestiti di qualche parente. Salirebbero in una carretta del mare e il falegname dovrebbe reggere il timone.

Se nascesse oggi vedrebbe la luce in una barca carica di gente disperata e all'arrivo troverebbe ad attenderlo un Centro di Permanenza Temporaneo.

Se nascesse oggi sarebbe un piccolo Rom di Tor di Quinto. La baracca distrutta sistematicamente dalla polizia e subito ricostruita da chi non ha null'altro che la tenace speranza di un futuro migliore per suo figlio.

Se nascesse oggi sarebbe figlio di una clandestina innamorata di un falegname italiano di Caravaggio che non la può sposare perché il sindaco non vuole.
I clandestini, si sa, sono tutti delinquenti.

Se nascesse oggi sarebbe figlio di due neocomunitari che non potranno avere la residenza a Cittadella perché la loro misera capanna non rispetta i requisiti igienico-sanitari richiesti.

Se nascesse oggi nascerebbe in via Galvani, nella Zona Industriale di Sandrigo, paese di 8000 abitanti e dieci banche. Vedrebbe la luce in una roulotte senza acqua, luce, gas e riscaldamento piccolo cittadino Sinto-italiano a cui non sarà riconosciuta la residenza perché
"Sono già troppi, non c'è più posto".

Nascerebbe - e nascerà - senza essere riconosciuto, se non da quelli come lui, come duemila anni fa. Nessuno gli porterebbe doni perché "Abbiamo già i Nostri Poveri, tanti e arrivati prima di Lui.
Che aspetti il suo turno, perbacco!

Nascerebbe - e nascerà - ultimo fra gli ultimi a rischiarare testardamente di inutile, indispensabile Speranza un'altra alba che solo i poveri sapranno vedere.

Maria Rosaria Baldin

 
 
 
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