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Messaggi del 07/12/2010

Adozione a distanza bambini serbi. Appello di operai Zastava.

Post n°165 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da VoceProletaria

 

Appello dei lavoratori Zastava per l’adozione a distanza dei bambini serbi.

   Care amiche, cari amici,

sono passati  20 anni da quando è iniziato il disastro nei Balcani, lo sfascio di un grande paese che fu l’esempio di convivenza multietnica; poi arrivarono l’embargo e i  missili del 1999 che rasero al suolo la piccola Yugoslavia già  distrutta e impoverita dalle sanzioni.

   Cosa è  cambiato nell’ultimo  decennio?

   Il nostro Paese ora si chiama Serbia (dal 1882 fino ad oggi ha cambiato nome 9 volte), la maggioranza della popolazione si dichiara ancora come yugoslava, siamo in 7 milioni e secondo le statistiche uno su 10 vive sotto la soglia della povertà.
   La più colpita è  la fascia dei bambini, particolarmente i malati e figli dei profughi.

   Cos’è  la soglia della povertà in Serbia? Sono 8.800 dinari, ovvero una spesa inferiore ad 80 euro al mese, più precisamente 2,5 euro al giorno per provvedere a cibo, bollette, vestiario, istruzione, sanità,  ecc…

   Col cambio dinaro/euro la povertà aumenta ogni giorno e cresce il numero di mense popolari dove alle famiglie viene consegnato un pasto al giorno (per queste famiglie l’unico pasto della giornata).

   Il salario medio in Serbia è di 321 euro al mese, la pensione media 193 euro al mese (Istat – 25.11.2010.).

   Secondo l’ISTAT serba il paniere mensile a settembre del 2010 (di una famiglia media di 4 membri) e stato 85.479,63 dinari cioè  810 euro.

   Per quanto riguarda lo “affare del secolo”  (per il governo serbo) riferito al contratto con la Fiat, fino ad oggi alla FAS (Fiat Auto Serbia) si fa solo l’assemblaggio della vettura Punto con i pezzi che arrivano dall’Italia; per parecchi mesi la maggioranza dei lavoratori è¨ stata in cassa integrazione 2 settimane al mese con un  salario medio di 270 euro al mese.
   Ora tutti lavorano (1050 lavoratori della FAS) per assemblare le scorte di auto entro Pasqua perché dopo, e fino a novembre del 2011,  torneranno tutti in cassa integrazione. Al momento  percepiscono un salario di 300 euro al mese.
   Nel frattempo ci sono 1.600 lavoratori della fabbrica Auto che non sono stati assunti dalla FIAT e che aspettano una soluzione per il futuro.

   Cari amici e compagni, speriamo che i dati di cui sopra possano aiutarvi a immaginare la vita in Serbia ed innanzitutto a capire quanto sia ancora prezioso il vostro contributo di solidarietà.

   Noi sappiamo che una grave crisi economica ha colpito pure il vostro Paese ma vi invitiamo a non far cessare il vostro contributo di solidarietà per aiutare questi ragazzi sfortunati a finire gli studi e costruire assieme ai vostri figli un mondo migliore senza guerre, odio etnico e con lavoro per una vita dignitosa.
 
Rajka Veljovic - Ufficio relazioni estere e adozioni a distanza

 

 
 
 

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